Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Sull'ordine dei lavori (ore 19,55).
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo per ribadire la richiesta del mio gruppo di un'informativa da parte del Ministro dell'economia e delle finanze che rendaPag. 68edotta l'Assemblea, non attraverso gli organi di stampa, come accade purtroppo da qualche mese, sulla reale consistenza delle finanze pubbliche in merito a tanti avvenimenti, tra i quali si notano, come motivo di vanto, le discrepanti affermazioni dello stesso Ministro sul «tesoretto» e quanto sta accadendo nei confronti degli impegni presi in Europa e degli accordi che si stanno facendo, o meno, con i sindacati sul tema delle pensioni.
La richiesta è che il Ministro ci possa portare qualche informazione in più rispetto a quelle che dobbiamo leggere, purtroppo, sui quotidiani nazionali.
PRESIDENTE. Stamattina, onorevole Volontè, la questione è già stata sollevata e il Governo è già stato informato. Peraltro, come lei sa, domani mattina è convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo, che è la sede anche per definire un'agenda al riguardo.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, la ringrazio e approfitto delle sue delucidazioni in ordine alla convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo di domani mattina che valuterà, appunto, il calendario. Il mio intervento serviva per associarmi, formalmente, alla richiesta del collega Volonté in ordine ai chiarimenti che dovrebbe venire a fornire il Ministro dell'economia Padoa Schioppa sulla situazione finanziaria del bilancio dello Stato, sul «tesoretto», sulle trattative in corso in tema di pensione e welfare, che in questo momento sono sospese, ma che riprenderanno in serata.
Quindi, formalmente, a nome del gruppo di Forza Italia, mi associo alla richiesta del collega Volonté su questa informativa, auspicando un pronto intervento del Ministro dell'economia affinché ci faccia sapere, non dai giornali, ma dalla sua viva voce, come stanno le cose e come procede l'economia del Paese, quanti sono i soldi dell'extragettito che sono entrati nelle casse dello Stato e come sta procedendo la trattativa sul welfare, sullo scalone e su altri meccanismi che riguardano un sistema importante come quello previdenziale. Su tali questioni credo dovremmo avere, come Parlamento, informazioni non dai giornali, né dalle indiscrezioni, né dai sindacati, ma direttamente dalla viva voce del Ministro. La ringrazio, pertanto, signor Presidente, e formalizzo tale richiesta.
SERGIO D'ELIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, con il collega Mellano ho presentato nella giornata di ieri un'interrogazione al Ministro della giustizia e al Ministro degli affari esteri su un caso di estradizione di un cittadino italiano negli Stati Uniti, nel quale è probabile che si giunga ad una condanna a morte perché è accusato di un triplice omicidio - seppure in concorso con altri complici, i quali sono stati già formalmente incriminati per gli stessi reati - un reato, cioè, definito come reato capitale, il cui processo, dunque, può concludersi con la pena capitale.
La situazione è la seguente, signor Presidente: il Ministro della giustizia ha già firmato il decreto di estradizione, nei confronti del quale sono stati esperiti tutti i ricorsi interni. Recentemente, ieri o l'altro ieri, anche il Consiglio di Stato ha dato ragione al Ministro, a fronte di una decisione del TAR che aveva sospeso il decreto di estradizione, a cui, appunto, il Ministro si è opposto. Inoltre, pende un ricorso presso la Corte di Strasburgo.
Conosco quali siano i tempi ordinari di risposta a interrogazioni di questo tipo, ma poiché l'estradizione rischia di essere imminente, valuti lei, signor Presidente, se il Governo possa rispondere nella forma di una risposta immediata, che può avvenire ad horas a questa interrogazione, oppure di un'informativa al Parlamento. Relativamente ad una materia su cui le Camere si sono pronunciate più volte, sarebbe veramentePag. 69singolare che l'Italia, che propone la moratoria universale delle esecuzioni capitali, si renda in qualche modo complice oggettiva e soggettiva di una sanzione capitale nei confronti di un suo cittadino.
Credo che in tale circostanza il Ministro stia incorrendo in un grave errore di valutazione. Vi è una sentenza sul caso Pietro Venezia - che tutti ricordano - che ha stabilito dei vincoli costituzionali fortissimi contro le estradizioni nei casi in cui si rischia la pena di morte. Credo vi sia un errore che può essere corretto nelle prossime ore e, tuttavia, il Parlamento deve essere informato su ciò che sta accadendo. Quindi la solleciterei, signor Presidente, ad ottenere una risposta immediata oppure un'informativa, in base alla sua valutazione, da parte del Ministro.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda questo problema, informeremo immediatamente il Governo.
MAURIZIO LEO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LEO. Signor Presidente, i colleghi Baldelli e Volontè hanno evidenziato le difficoltà che stanno incontrando quasi tutti in materia di finanza pubblica. Vorrei ricordare le enormi difficoltà che stanno affrontando i contribuenti nel pagare le imposte, perché tale materia è affidata, non a leggi, non a provvedimenti normativi, ma a comunicati stampa.
Infatti, sappiamo da comunicati stampa che il termine per il versamento delle imposte da parte delle imprese minori e di tutto il mondo dei soggetti sottoposti agli studi di settore è fissato al 9 luglio, ma di tale termine non vi è traccia in nessun provvedimento normativo.
Ieri il Senato ha approvato una mozione della maggioranza nella quale si stabilisce la revisione delle regole per gli studi di settore e, quindi, gli indici di normalità economica potranno formare oggetto di ulteriore revisione. Ancora non si sa bene quando si dovranno presentare le dichiarazioni, perché, stando a comunicati stampa dell'Agenzia delle entrate, le società di capitale dovrebbero presentare le dichiarazioni entro il 10 settembre, mentre le persone fisiche, le imprese individuali e le società di persone il 25 settembre, ma sulla base del contenuto di una mozione approvata ieri dal Senato tutti i termini sarebbero prorogati al 30 settembre.
Pertanto, ci troviamo in un marasma, in una Babele totale per quanto riguarda gli adempimenti tributari.
PRESIDENTE. Dunque, cosa chiede, onorevole Leo?
MAURIZIO LEO. Chiedo che il Governo venga immediatamente a riferire sui termini di versamento delle imposte e di presentazione delle dichiarazioni, tenendo conto del fatto che il termine indicato dalla legge è già scaduto e che con un comunicato stampa si è appreso che esso è differito al 9 luglio. Pertanto i contribuenti, se oggi non pagano le imposte, non hanno alcuna certezza di assolvere correttamente i loro obblighi tributari. Perciò il Governo deve immediatamente intervenire.
PRESIDENTE. Informeremo immediatamente il Governo delle sue sollecitazioni.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, da più parti, recentemente anche da parte dell'Unione europea, il nostro Paese è stato sollecitato a sanare una deficienza che presenta la nostra legislazione, cioè l'assenza del garante dell'infanzia.
Abbiamo ricevuto recentemente quattro sollecitazioni da parte dell'ONU (in particolare, dal settore che si interessa di tali problemi) e, ultimamente, da parte della Comunità europea. Mi rendo conto che la Presidenza della Camera non può mettere all'ordine del giorno dei provvedimenti,Pag. 70tuttavia la invito, signor Presidente, a sollecitare il Governo, a nome della Camera, perché è indecente e fa sentire a disagio il fatto che, con quello che offrono le cronache, non si portino in Assemblea le proposte di legge per l'istituzione del garante per l'infanzia. Lo ripeto: ne esiste anche una proposta da me da circa dieci anni.
Non si tratta di una proposta di legge come tante, poiché recepisce anche una risoluzione votata dalla Camera nella passata legislatura affinché, al più presto, venisse istituito il garante per l'infanzia. I ministri competenti, appena eletti, ne hanno riconosciuto l'urgenza.
Invito pertanto il Presidente della Camera a sollecitare il Governo a riferire quali siano le sue intenzioni e a sollecitare tale istanza nel corso della Conferenza dei presidenti di gruppo in modo tale che, nella legittimità di tale organo, si possa giungere ad una deliberazione.
Ritengo, tuttavia, che il Presidente della Camera, su sollecitazione di un parlamentare, non trattandosi di un'iniziativa personale, in quanto esiste già una risoluzione votata dalla Camera ed organi europei e internazionali ci invitano a far fronte a tale inadempienza, possa farsi parte attiva affinché gli organi preposti decidano che il tema venga discusso in Assemblea. Poi ognuno deciderà come vorrà.
PRESIDENTE. La Presidenza informerà il Governo anche delle sue sollecitazioni.