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TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL DEPUTATO GIULIA COSENZA IN SEDE DI DISCUSSIONE SULLE LINEE GENERALI DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE N. 2826
GIULIA COSENZA. Signor Presidente, intervengo per criticare l'impostazione del decreto-legge di cui discutiamo, poiché affronta ancora in modo emergenziale il tentativo di attenuare le conseguenze del disastro ambientale e sanitario in atto in Campania, prodotto dalla incapacità, irresponsabilità ed inadeguatezza dell'attuale classe politica regionale, dalla gestione clientelare della Giunta Bassolino, ma soprattutto dalle contraddizioni interne alle forze che compongono la maggioranza, che non hanno permesso la realizzazione degli impianti di smaltimento, rendendo così inefficienti anche le gestioni commissariali. Oggi dopo tredici anni di continua involuzione si è determinato il collasso operativo del servizio, con seri rischi per la salute pubblica.
L'ingorgo di competenze istituzionali e le incompetenze delle istituzioni locali hanno determinato una paralisi istituzionale e gestionale, peggiorata dal fatto che l'attività del commissario straordinario, della presidenza della regione e dell'attuale ministro dell'ambiente perseguono obiettivi non sinergici.
Già nell'ottobre del 2006 l'attuale Governo ha presentato un decreto che avrebbe dovuto assicurare la soluzione dello stato di crisi, anche attraverso il conferimento di ampi poteri nei confronti del commissario Bertolaso, per porre fine all'emergenza.
Tale decreto, come da noi preannunciato, non ha risolto le conflittualità ed è per questo motivo che è necessario dare al commissario tutti i poteri utili al superamento dello stato di crisi eliminando la concertazione con il ministro dell'ambientePag. 108e il presidente della regione visto che si sono rivelate fallimentari.
È indispensabile che il decreto preveda che il commissario lavori ad un piano dettagliato per l'attuazione del ciclo completo dei rifiuti, con la previsione di tempi certi, volto alla soluzione definitiva del problema.
Ci vogliono assunzioni di responsabilità, perché bisogna acquisire la consapevolezza che, se non si stabilisce l'impegno concreto relativo all'apertura dei termovalorizzatori necessari e sufficienti allo smaltimento, non si fa altro che allungare i tempi per la realizzazione della gestione ordinaria, dopo tredici anni di frode ai danni dei cittadini, con risultati quali malattie, tumori, malformazioni dei feti, diossina nel latte materno, discariche di rifiuti tossici in stato di abbandono incontrollato, preclusione allo sviluppo sociale ed economico, danni su tutto il territorio.
Dopo che è stata imposta la tassa sui rifiuti più alta d'Italia e sono stati spesi 1,5 miliardi di euro ci aspettiamo l'approvazione dell'emendamento da noi proposto per ridurre del 40 per cento la Tarsu. Se manca il servizio perché si deve pagare?
A tal punto è veramente inaccettabile che il Governo presenti un provvedimento con proposte indefinite, senza tempi certi e impegni seri.
Ritengo necessario prevedere in questo decreto-legge che il commissario indichi, nel piano che dovrà predisporre entro novanta giorni della data di entrata in vigore della legge, le date ed i termini di entrata in funzione del termovalorizzatore di Acerra, e per Santa Maria la Fossa, affinché si possa dare una prospettiva, una speranza ai cittadini disperati, che in questi giorni manifestano in tanti comuni perché, oltre ad essere sommersi dai cinque milioni di ecoballe stoccate, sono sommersi da più di un milione di tonnellate di rifiuti per strada, che aumentano giorno dopo giorno.
Ci vuole responsabilità da parte di questa Assemblea, colleghi! Non c'è più tempo per parlare di emergenza. Bisogna fissare le condizioni per ottenere interventi risolutivi, anche in merito alla raccolta differenziata, precondizione essenziale per il funzionamento del ciclo integrato. Quando e chi attuerà e non indicherà le azioni di prevenzione relative a produzione, riutilizzo e riciclaggio del materiale? Quando e chi si preoccuperà di adottare misure per la riduzione degli imballaggi? Siamo stati anche richiamati, in tal senso, dall'Unione europea.
A fine settembre, quando sarà pronta la prima linea del termovalorizzatore di Acerra, cosa si smaltirà, ma soprattutto, affinché possa entrare in funzione, perché all'avanzamento dei lavori non si associa il gestore? Perché non si mettono in moto le procedure di evidenza pubblica per consentire la partecipazione di qualificati gestori? Il costruttore a chi trasferirà le notizie relative alle caratteristiche dell'impianto, indispensabili al suo funzionamento?
Chi attiverà le procedure per l'ottenimento delle autorizzazioni all'esercizio e per 1'intitolazione dei contratti di servizio, in mancanza dei quali sono preclusi l'accensione e l'avviamento dell'impianto? Cosa si vuole aspettare ancora?
È per questi motivi che, se non si predisporranno in questo decreto-legge le condizioni per l'indicazione dei termini relativi a questi impegni, tale provvedimento servirà solo a favorire la continuazione dell'emergenza e chi ha causato questo disastro.