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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Piano nazionale di assegnazione delle emissioni di gas climalteranti - n. 3-01032)
PRESIDENTE. Il deputato Cacciari ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01032 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
PAOLO CACCIARI. Signor Presidente, signor Ministro Pecoraro Scanio, in questi giorni il nostro paese è stato investito da una nuova ondata di calore, incendi e black out e cinque anziani sono morti in Sicilia. Come lei ben sa, si tratta di fenomeni meteorologici che indicano un cambiamento climatico profondo e repentino, i cui effetti sono diversi: piogge alluvionali e cicloni si susseguono a periodi di siccità.
Questa è la mappa delle aree a rischio desertificazione messa appunto dall'ENEA. La comunità scientifica internazionale non ha dubbi; una delle principali cause del surriscaldamento della biosfera è l'eccessiva emissione di anidride carbonica e di altri gas climalteranti che si sprigionano dalla combustione di energie fossili (il carbone più di tutti).
I protocolli internazionali impongono all'Italia di ridurre drasticamente le emissioni, ma l'Italia è inadempiente per almeno 100 milioni di tonnellate all'anno.
Noi di Rifondazione Comunista-Sinistra europea proponiamo al Governo di iniziare questi tagli...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PAOLO CACCIARI. ... rinunciando alla conversione delle centrali di Porto Tolle, in Polesine, e di Civitavecchia.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. La ringrazio, signor Presidente. Ringrazio anche l'interrogante per il tema sollevato, che è centrale per l'attività di Governo. Noi abbiamo già lavorato sull'argomento: il Ministero dell'ambiente, infatti, ha convocato per settembre una Conferenza nazionale sul clima, che si sta sviluppando attraverso una serie di convegni e attività preparatorie, tra cui vi è quella sulla desertificazione, tenutasi nei giorni scorsi. All'inizio del prossimo anno dovrebbe iniziare anche la Conferenza nazionale su energia e ambiente, predisposta insieme al Ministero dello sviluppo economico, della quale sono stati avviati i lavori preparatori.
Ovviamente vi è la necessità di predisporre un piano nazionale sulle allocazioni che tagli maggiormente le emissioni di CO2. Com'è noto, il Ministero dell'ambiente aveva presentato un piano per l'allocazione delle emissioni - si chiama così in gergo - per 194 milioni di tonnellate di anidride carbonica; nella mediazione con il Ministero dello sviluppo economico era stato portato a 209 milioni, ma l'Unione europea ha richiesto che sia riportato esattamente nei termini indicati nella proposta del Ministero dell'ambiente.
Nelle prossime settimane, già il 3 luglio, si terrà un'altra riunione del comitato competente per rivedere il piano nazionale delle allocazioni; il Ministero dell'ambientePag. 38ha proposto che le quote di riduzione siano sottratte proprio alle centrali termoelettriche a carbone, per il motivo che il carbone, a parità di produzione energetica, è il combustibile con maggiore livello di emissioni e, quindi, è il più inquinante.
Inoltre, il carbone è anche quello che ha il costo più basso rispetto agli altri combustibili. Basti pensare, infatti, che con ogni mille megawatt di carbone si producono 5 milioni di tonnellate di CO2.
Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare condivide e ha sostenuto in tutte le sedi di Governo l'istanza - che spero possa essere ampiamente condivisa anche dal Parlamento - che l'Italia punti in modo deciso sulle fonti rinnovabili e che, anche nelle riconversioni, si privilegi l'uso del metano, tra i combustibili fossili ovviamente (laddove sarà necessario utilizzare ancora quelli fossili), piuttosto che il carbone. Abbiamo anche investito sul fotovoltaico, prevedendo 3 mila megawatt entro il 2016, sul solare termodinamico, rilanciando il progetto Rubbia, recuperando così la collaborazione del premio Nobel con il nostro Ministero.
In ordine alle biomasse abbiamo investito solo su quelle prodotte in zona con distretti agroenergetici e senza creare una situazione perversa di importazione dall'estero, con relative problematiche. Per quanto riguarda il meccanismo CIP6, a cui l'onorevole interrogante fa riferimento, il disegno di legge presentato il 7 febbraio 2007 dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare prevede un ulteriore taglio anche rispetto all'uso di tale CIP6 per le centrali in costruzione e per le attività in svolgimento.
Continuiamo a insistere ricordando che i soldi destinati alle cosiddette fonti assimilabili - quindi risorse che dovevano essere destinate alle fonti rinnovabili, ma usate male - sono stati una cifra notevole, nell'ordine di miliardi di euro, che sarebbe stata spesa bene invece se destinata alle fonti rinnovabili.
Questi elencati sono gli obiettivi. Spero nel conforto del Parlamento e nella rapida approvazione del disegno di legge presentato dal Governo.
PRESIDENTE. Il deputato Cacciari ha facoltà di replicare per due minuti.
PAOLO CACCIARI. Signor Presidente, signor Ministro, la devo personalmente ringraziare per il suo impegno e per quello del suo Ministero ma, in tutta franchezza, devo rilevare che mancano ancora politiche davvero integrate, industriali, infrastrutturali, fiscali e, soprattutto, energetiche.
Dal 1o gennaio del prossimo anno - lo ricordo ai cosiddetti ministri finanziari - l'Italia dovrà pagare ingenti penali e contributi sul mercato europeo delle quote di emissioni; tale costo sarà pari a 3,8 miliardi di euro: un «tesoretto» all'anno che finisce letteralmente in fumo per non voler ripensare il sistema energetico nazionale.
Non era mia intenzione parlare di soldi, ma di salute. Questa è la mappa satellitare (Il deputato Cacciari mostra l'immagine di una mappa satellitare) prodotta dall'Agenzia spaziale europea con i dati sulle emissioni di biossido di azoto, un gas prodotto soprattutto dalle industrie e dalle centrali elettriche. Le popolazioni esposte costantemente a questo gas riscontrano problemi all'apparato respiratorio e danni cronici ai polmoni.
Signor Ministro, le sembra razionale, oltre che equo, peggiorare la qualità dell'atmosfera con le centrali alimentate a carbone, proprio nelle aree dove la situazione è peggiore? Non è forse giunto il momento di uscire dall'era del fossile e di entrare in quella del solare?