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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,01).
(Iniziative per prevedere l'equipollenza delle lauree di scienze e tecnologie alimentari e di scienza della nutrizione umana alle lauree in biologia e chimica ai fini dell'ammissione ai pubblici concorsi - n. 2-00511)
PRESIDENTE. L'onorevole Barani ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00511
(Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2), concernente iniziative per prevedere l'equipollenza delle lauree di scienze e tecnologie alimentari e di scienza della nutrizione umana alle lauree in biologia e chimica ai fini dell'ammissione ai pubblici concorsi.Pag. 45
Sottosegretario Stradiotto, la prego di rimanere in aula finché non arriva il suo collega.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, credo di dover illustrare la mia interpellanza, anche per attendere l'arrivo del sottosegretario Modica, il quale dovrebbe rispondermi.
Nella mia interpellanza, si parla della laurea in scienze e tecnologie alimentari e della laurea in scienze della nutrizione umana, che sono sistematicamente e irrazionalmente ignorate come titolo di ammissione a quasi tutti i concorsi pubblici, nonché ad alcune classi di concorso per l'insegnamento, addirittura in materie attinenti alle scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana, previste in molti istituti professionali.
Tale esclusione è quasi sempre determinata da semplice dimenticanza o da mancata conoscenza dell'esistenza di tali lauree. Ciò che colpisce molto, ovviamente, è che il Ministero dell'università e della ricerca non sappia dell'esistenza di tali corsi di laurea, che esso stesso ha previsto tra i corsi universitari.
Ovviamente, il danno per i laureati in queste discipline e per le loro famiglie, impossibilitati a confrontarsi con quelli di altre facoltà scientifiche, risulta grave ed ingiusto. Non dimentichiamo che gli studenti conseguono un titolo di laurea, portano avanti il loro impegno scolastico e sopportano sacrifici, anche economici, come le loro famiglie, che vengono poi vanificati dalla «ignoranza», intesa come mancanza di conoscenza e di attenzione da parte del Ministero, dei vari enti che bandiscono concorsi pubblici e della scuola.
I laureati in scienze e tecnologie alimentari e in scienza della nutrizione umana non possono addirittura essere ammessi alle borse di studio del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), ai concorsi in quasi tutte le aziende sanitarie locali, a quelli indetti dall'Istituto superiore della sanità - cosa ancora più grave - e a tutti i concorsi statali, regionali e comunali per i quali è richiesta la laurea in biologia o chimica.
Il corso di laurea, così com'è strutturato ed organizzato, con un piano di studi ben preciso, fornisce tutte le conoscenze di base e l'adeguata preparazione scientifica di carattere biochimico che ne permetterebbero l'equipollenza.
Quindi, chiedo al Ministro interpellato quali iniziative intenda assumere per ovviare a questa situazione, ritenuta ormai insostenibile e ingiusta, affinché sia possibile prevedere l'equipollenza della laurea in scienze e tecnologie alimentari e della laurea in scienza della nutrizione umana alle lauree in biologia e in chimica ai fini dell'ammissione a qualsiasi concorso pubblico o per l'insegnamento di tali materie.
PRESIDENTE. Sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 15,25, è ripresa alle 15,30.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca, Luciano Modica, ha facoltà di rispondere.
LUCIANO MODICA, Sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca. Signor Presidente, chiedo scusa per il ritardo, ma mi trovavo presso l'aula della VII Commissione nella quale era in corso una seduta.
In relazione alla questione posta dall'onorevole interpellante, ritengo opportuno ricordare la normativa che disciplina i requisiti di partecipazione ai pubblici concorsi.
Per quanto riguarda i titoli di studio richiesti dalle amministrazioni che emanano i bandi per la copertura dei posti disponibili, la competenza sul coordinamento dei concorsi pubblici nonché il compito di comunicare agli enti le tipologie dei titoli utili per la partecipazione ai concorsi stessi spetta al Dipartimento riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione. Il predetto ufficio, con laPag. 46direttiva del 3 novembre 2005, ha in particolare sottolineato che gli enti che bandiscono i concorsi hanno piena discrezionalità sulla scelta dei requisiti che ritengono più adatti alle professionalità di cui hanno bisogno.
In ogni caso si precisa che, a seguito della definizione dei nuovi ordinamenti didattici, ai sensi dei decreti ministeriali n. 509 del 1999 e n. 270 del 2004, questo Ministero provvede ogni anno a pubblicare tutta l'offerta formativa degli atenei, con riferimento sia ai corsi di laurea, sia a quelli di laurea magistrale, attraverso l'aggiornamento annuale della guida universitaria ai corsi di studio e alle professioni - disponibile e consultabile sul sito ufficiale del Ministero - e la «banca dati offerta formativa», contenente l'elenco e gli ordinamenti di tutti i corsi di laurea attivati dalle università nel territorio nazionale.
Ai sensi della normativa vigente, per quanto riguarda l'equipollenza tra due lauree, i cui percorsi di studio presentino affinità, la dichiarazione di equipollenza è nella competenza del Ministero dell'università e della ricerca - di concerto con il Dipartimento riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione - che si pronuncia su domanda dei soggetti interessati, dopo avere acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale, che provvederà ad esprimersi esaminando il curriculum formativo delle lauree in questione.
Al termine del procedimento, se l'istruttoria è favorevole, viene emanato un provvedimento che dichiara l'equipollenza tra le due lauree ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi.
Una procedura analoga è prevista per il riconoscimento di un titolo accademico ai fini dell'accesso all'insegnamento. Il provvedimento viene predisposto con decreto del Ministro della pubblica istruzione, sentito il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, a seguito di una specifica richiesta documentata, inoltrata da un ateneo, che dimostri l'affinità tra il corso di studio per il quale si richiede l'accesso ad una classe di insegnamento e quelli già riconosciuti idonei a tal fine.
Solo a seguito di tale iter procedurale sarà possibile riconoscere validità alla laurea in scienze e tecnologie alimentari e alla laurea in scienze della nutrizione umana, ai fini dell'insegnamento nella scuola secondaria.
Si deve aggiungere, per completezza, che la nuova normativa sull'autonomia didattica universitaria, varata dai decreti ministeriali già citati, introduce le classi di corsi di laurea e di laurea specialistica/magistrale, per cui corsi di laurea o di laurea specialistica/magistrale appartenenti alla medesima classe sono equipollenti a tutti gli effetti senza bisogno di ulteriori provvedimenti.
Ne segue che, in futuro, occorrerà armonizzare la normativa della dichiarazione di equipollenza con quella delle classi di corsi di laurea, ritenendosi per varie ragioni logiche che l'equipollenza sia da stabilirsi, eventualmente, tra classi di corsi di laurea e non tra singoli corsi di laurea. Nel caso particolare prospettato dall'interpellante, si segnala, a puro scopo informativo, che i corsi di laurea e di laurea specialistica/magistrale in scienze e tecnologie alimentari, in biologia e in chimica appartengono a differenti classi.
PRESIDENTE. L'onorevole Barani ha facoltà di replicare.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario. Ovviamente dovrà capire che non posso essere soddisfatto dalla lettura dello scritto che le hanno predisposto, ma credo che neanche lei, che è stato rettore della prestigiosa università di Pisa, da cui ho avuto il piacere e l'onore di uscire come medico, possa condividerlo.
Infatti lei stesso, da rettore, ha attuato questi corsi di laurea specifici in scienze e tecnologie alimentari e in scienze della nutrizione umana e sa che i laureati in tali discipline - che fanno sacrifici per arrivare alla laurea, studiando le materie che sono, di fatto, quasi le stesse dei corsi di biologia e di chimica - non possono insegnare nelle scuole secondarie materiePag. 47quali scienze della nutrizione e scienze alimentari: lo possono fare solo i chimici e i biologi e non chi è provvisto della laurea specifica.
È un'assurdità, una dimenticanza. Sicuramente il dipartimento riforme e istituzioni ha altro cui pensare, senza tenere conto che vi sono studenti che percorrono un iter formativo e che si impegnano - non sono dei lavativi - arrivando a conseguire una laurea con l'impegno economico delle loro famiglie, pur sapendo che tale laurea non servirà a nulla. Infatti, questi studenti non verranno ammessi con tale titolo di studio neanche ai concorsi del Consiglio nazionale delle ricerche - nella mia interpellanza ciò è ben specificato, ma ovviamente chi le ha scritto la risposta non ha capito, perché ignora quello che volevo chiederle - né a quelli dell'Istituto superiore della sanità e nemmeno a quelli delle aziende sanitarie locali.
Insomma, abbiamo creato dei corsi di laurea, abbiamo dato dei titoli di laurea, inducendo dei giovani ad intraprendere quel tipo di studi, ma poi precludiamo loro qualsiasi sbocco lavorativo per semplice dimenticanza o per mancanza di conoscenza dell'esistenza di tale laurea, tanto che non verranno ammessi neanche ai concorsi delle regioni, dei comuni e delle province.
La invitiamo, onorevole sottosegretario Modica, insieme al Ministro Mussi, a fare in modo che tale dimenticanza, tale «ignoranza», tale mancanza di conoscenza venga superata con il riconoscimento dell'equipollenza determinata con legge o con una circolare ministeriale, in modo da facilitare anche ai laureati in tali materie l'accesso ad un'attività lavorativa. Ritengo che ciò sia necessario, perché si tratta di un diritto degli studenti, un diritto delle loro famiglie e, ancor più, un diritto della collettività a veder premiati gli studenti meritevoli.
Tale dimenticanza si inserisce in un momento drammatico. In questi giorni - come lei saprà perfettamente - i neolaureati in medicina di tutte le università, anche della nostra di Pisa, dovranno sostenere l'esame di Stato per le scuole di specializzazione il 18 luglio e hanno dovuto presentare le domande entro il 4 giugno. Non è stata però prevista - per una dimenticanza, perché forse il Ministro Mussi era più impegnato a creare la «cosa rossa», piuttosto che a creare gli sbocchi lavorativi che servono - una quota di riserva nei bandi, in modo che il titolo sussistesse al momento di apertura delle scuole di specializzazione, ossia al 30 luglio, come sempre è successo in Italia e nel mondo.
Pertanto, dei neolaureati in medicina dovranno perdere un anno per legge, ossia non per mancanza di capacità o di impegno, ma solamente per una lacuna e per una negligenza del Ministero, che non ha previsto una norma di salvaguardia per gli studenti e per le famiglie che si sono sacrificate per farli studiare. Parliamo del corso di medicina di sei anni e delle scuole di specializzazione di ulteriore durata di cinque, per un totale di undici anni. Tali studenti entreranno nel mondo del lavoro un anno più tardi per la sola responsabilità del suo Ministero.