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Seguito della discussione delle mozioni Germontani ed altri n. 1-00186, Pellegrino ed altri n. 1-00188, Mura ed altri n. 1-00189, Fabris ed altri n. 1-00190, Volontè ed altri n. 1-00191, Pedrini ed altri n. 1-00194, Dioguardi ed altri n. 1-00196, Bianchi ed altri n. 1-00198 e Prestigiacomo ed altri n. 1-00199 sulle misure di contrasto alla pedofilia (ore 18,13).
(Dichiarazioni di voto)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cancrini. Ne ha facoltà.
LUIGI CANCRINI. Signor Presidente, il gruppo dei Comunisti Italiani è intenzionato a votare a favore su tutte le mozioni, ma fa proprie le osservazioni del Ministro Bindi. Ritengo anch'io che l'idea di costituire un'agenzia - sussistendo già nelPag. 57quadro attuale un osservatorio che svolge questa funzione - non sia necessaria e non ripeto quanto è stato già detto.
Pongo invece una riflessione un po' più generale sul modo in cui le mozioni in esame si integrino positivamente tra di loro e su come, però, al tempo stesso, a mio avviso, pur presentando dei contenuti estremamente positivi, le stesse mozioni probabilmente siano un po' deboli rispetto alle esigenze reali che emergono dalla situazione concreta della lotta alla pedofilia.
Dobbiamo tenere ben presente un punto: la lotta alla pedofilia non si sviluppa solo contrastando la diffusione di immagini attraverso Internet: è in tale ambito che la polizia postale ha raggiunto i suoi successi, ed è in tale contesto che si è realizzata, in Italia ed in Europa, una lotta positiva.
Però, credo che dobbiamo riflettere bene sul fatto che molto più debole è la lotta contro le situazioni concrete in cui i bambini vengono abusati e in cui, dall'abuso che si sviluppa nei confronti dei bambini, viene tratto il materiale che poi si trova su Internet. Dobbiamo riflettere bene su tale punto, perché se guardiamo il numero dei processi che si conclude con condanna degli abusanti e il numero degli abusi, come si ricavano attraverso i dati che emergono dalla frequentazione dei siti Internet, c'è una sconcertante mancanza di corrispondenza: il numero degli abusanti condannati è basso, sono pochi i processi che si celebrano e che hanno esito con una condanna, mentre molto alto è il numero delle immagini che circolano.
Si pone, dunque, il problema di come il processo penale riesce a tenere conto delle denunce fatte dai bambini. Questi ultimi, nell'ambito del processo penale, sono in una posizione di debolezza, che, a mio avviso, va corretta. Mi auguro che il Parlamento, con la stessa capacità di lavorare complessivamente bene che dimostra nel corso di queste sedute, arrivi a fornire strumenti legislativi perché tale obiettivo sia raggiunto.
Il bambino deve avere diritto alla difesa in tutti i gradi del processo. I processi in cui un bambino abusato racconta quello che gli è successo, sono processi in cui deve essere garantito il rispetto dei tempi del bambino. Deve essere garantito, d'altra parte, anche il diritto del bambino alla cura e alla riparazione del danno che ha subito. Su tale punto ci troviamo in una situazione di grande debolezza in tutto il Paese: i bambini abusati solo in una percentuale non superiore al dieci per cento ricevono le terapie e il sostegno psicoterapeutico di cui hanno bisogno.
Un'altra questione su cui dobbiamo riflettere molto seriamente è il fatto che nel nostro Paese non esiste una ipotesi di lavoro terapeutico con gli abusanti e con i pedofili. In alcune delle mozioni il tema è proposto e su esso la Commissione europea ha tenuto in Germania nel mese di giugno un incontro importante; nella gran parte dei Paesi europei si aprono centri per la rieducazione dei pedofili. Si tratta di un tema fondamentale per la prevenzione: se la pedofilia è - come è - una malattia psicologica importante, l'effetto di un disturbo di personalità e se, quindi, è necessario prevenirla, dobbiamo fare in modo che la persona ammalata si curi. Se a un tale soggetto sono inflitti anche tre o quattro anni di pena carceraria ma non è curato, come accade oggi, succede che, una volta scontata la pena, ricomincia a commettere il reato.
Un aspetto estremamente serio a mio avviso, da questo punto di vista, è la definizione - nella Commissione per l'infanzia stiamo lavorando per cercare un indirizzo comune sul tema - di pericolosità sociale delle persone che hanno un disturbo di pedofilia. Nei processi che si concludono condannando chi ha commesso abusi sui minori, anche su bambini molto piccoli, non ci sono perizie psicologiche, non c'è lavoro peritale che indichi la pericolosità sociale dei portatori di questo disturbo. Ora, colleghi, quello che voglio dire è che il punto di vista psicologico e psicoterapeutico non è tale da portare a ritenere che il pedofilo non vada punito: il pedofilo va punito, perché l'inizio di un percorso terapeutico nasce proprio dalla fermezza con cui l'organizzazionePag. 58sociale pone la persona di fronte alle sue responsabilità. Al tempo stesso, però, è necessario che, poi, lo si aiuti ad affrontare la sua situazione. Non ha nessun senso tenere una persona in carcere per alcuni anni senza intervenire minimamente sulle ragioni che lo hanno portato in carcere. Ora gli obiettivi suddetti richiedono un lavoro legislativo.
Le mozioni in esame impegnano il Governo su un'azione che può compiere, ma noi dobbiamo sentirci impegnati come Parlamento per mettere in piedi norme che consentano di raggiungere tali obiettivi.
Un'ultima osservazione: ritengo sia molto importante considerare ciò che riguarda l'oscuramento dei siti Internet in cui si svolge la propaganda pedofila. Quello che è accaduto nelle ultime settimane, con l'oscuramento di un sito Internet, è stato deciso opportunamente su indicazione del Ministro dell'interno, ma, in qualche modo, fuori legge. È necessario completare con una legge le indicazioni relative ai siti Internet che vanno oscurati, specificando che una manifestazione per l'orgoglio pedofilo costituisce apologia di reato. Anche ciò, tuttavia, richiede un intervento di legge.
Concludo, colleghi, affermando che è importante che oggi impegniamo seriamente il Governo su tutto il complesso articolato delle richieste avanzate con le mozioni in esame. È necessario, tuttavia, impegnare anche noi stessi per una revisione dei testi legislativi, per permettere, nei prossimi anni, una lotta davvero incisiva contro un fenomeno che sta aumentando oltremisura, da noi e in altri Paesi europei, dimostrando con ciò che le leggi attuali sono deboli (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pedica. Ne ha facoltà.
STEFANO PEDICA. Signor Presidente, colleghi, ritengo innanzitutto importante e significativo constatare come oggi la voce dell'Assemblea sia compatta nella condanna unanime dell'aberrante fenomeno della pedofilia e nella mobilitazione contro la sua preoccupante diffusione, che assume dimensioni e connotazioni sempre più gravi, spregiudicate e inumane.
Giudico sicuramente apprezzabile l'impegno che i gruppi hanno profuso nella formulazione di proposte utili a dichiarare guerra su tutti i fronti alla violenza e allo sfruttamento a fini sessuali del minore. Ritengo e mi auguro che a tutte queste proposte possano corrispondere approfondimento, accoglimento e attuazione urgente da parte del Governo, perché è evidente che il problema non può più essere sottovalutato, perché necessita di un contrasto quanto mai vigoroso, sollecito, articolato e capillare.
I mezzi per attuare tale contrasto devono essere resi disponibili in maniera integrale al più presto, sia sul territorio, sia per quanto riguarda la sicurezza delle reti di comunicazione globale. A tale riguardo, lodevole e da sostenere con più risorse è l'azione della polizia postale, che, però, poco può intraprendere contro la produzione, la diffusione e la compravendita di materiali pedopornografici, che avviene su server localizzati al di fuori dei confini nazionali ed europei, dove il ruolo dell'azione spetta alla diplomazia internazionale in sede europea e ONU.
Non è davvero più ammissibile, volgendo lo sguardo dentro casa nostra, che lo Stato continui a lasciare il cittadino, il genitore solo e senza la minima assistenza davanti ai timori, sempre meno remoti, che il figlio possa entrare in contatto con uno di questi criminali, sempre più spesso e ovunque, dietro i cancelli della scuola, dove ogni mattina lo si accompagna o sul monitor del computer di casa.
È assolutamente necessaria una presa di coscienza globale sulla portata reale della minaccia. Occorre compiere realmente ogni sforzo per la comprensione dei meccanismi psicosociali collegati al fenomeno. Preoccupazione basilare e fondamentale deve essere quella di prevenire gli abusi e offrire tempestività di intervento con l'assistenza psicologica e legale per le giovani vittime e per le loro famiglie.Pag. 59
Per tale motivo, è indispensabile che la scuola sia resa immune da ogni rischio e diventi, invece, luogo deputato di un'azione di monitoraggio e di vigilanza continua, specifica e di base.
Su tale necessità vanno a convergere le linee di indirizzo di tutte le mozioni presentate. In realtà, la scuola rappresenta, nel contesto di azione sul territorio nazionale, uno dei luoghi dove le premure di prevenzione e di vigilanza continuano ad essere più disattese, se è vero che sul personale in servizio non è effettuato alcun controllo preventivo né successivo all'entrata in ruolo e se si riscontrano casi di docenti condannati per lo stesso tipo di reato, che tornano ad insegnare in altri istituti, se non addirittura nei medesimi dove hanno perpetrato gli abusi.
Ministro, la invito a riflettere sul fatto che docenti condannati per pedofilia stanno continuando ad insegnare in alcune scuole. Se vuole, le posso citare alcuni casi: un docente pugliese, uno delle Marche e uno della Campania, pur essendo stati condannati, continuano ad insegnare nelle scuole dove hanno fatto subire ai bambini queste violenze (Commenti). Inviterei i colleghi che stanno mormorando a questa riflessione - che dovrebbe coinvolgere tutta l'Assemblea - perché capisco il chiacchiericcio, ma me ne vergogno!
Credo, giustamente, così come pensa anche l'uomo della strada - il quale, mediamente, ha più buon senso della politica e, forse, anche di noi politici - che in un Paese normale certe cose non si dovrebbero neppure immaginare possibili! In Italia, invece, accadono e mai nessun Governo ha pensato di agire sul sistema scolastico per aumentare le protezioni e gli anticorpi contro il rischio della pedofilia.
Lo scorso 2 maggio ho presentato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro della pubblica istruzione, prospettando l'opportunità di avviare un'indagine conoscitiva per la comprensione, il più approfondita possibile, delle dimensioni e delle specificità del fenomeno e del rischio nel sistema scolastico. Dopo due mesi, sto ancora aspettando la risposta, che prassi e Regolamento prevedono sia prodotta entro 20 giorni!
So anche di non essere il solo, tra i colleghi parlamentari, ad attendere, su questo tema specifico, da parte del Ministero in questione, risposte a cui l'esercizio istituzionale dovrebbe obbligare in tempi ragionevoli. Invece, Ministro Bindi, il Ministro Fioroni cosa fa? Si è accorto che, nell'opinione pubblica e nei dati delle procure e degli osservatori, il livello di preoccupazione ormai da tempo, giustamente, ha oltrepassato la soglia di allarme? Si è accorto che il sistema scolastico e dell'educazione rappresenta un facile territorio di conquista, un obiettivo sensibile senza alcuna protezione, un chiaro invito per pochi malintenzionati pedofili che non esitano a vestire i panni di docenti e di personale ausiliario nelle scuole per poter, indisturbatamente, compiere i loro crimini? Da questo lato, il Ministro Fioroni solo tardivamente, dopo le ultime doverose polemiche suscitate dai recenti casi di cronaca, ha annunciato un decreto che faciliterà...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
STEFANO PEDICA. ... sospensioni e licenziamenti per i lavoratori del settore scolastico che risultino indagati o condannati per i reati collegati alla pedofilia.
Era opportuno che un simile provvedimento fosse adottato immediatamente, ma non è sufficiente né giusto occuparsi solo del sanzionamento di tali comportamenti.
Chiediamo, inoltre, al Ministro della giustizia di avviare...
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Pedica.
STEFANO PEDICA. ... uno studio sull'attuazione di effettivi percorsi di terapia e recupero per i colpevoli di tali efferati delitti.
Signor Presidente, certamente devo concludere il mio intervento, ma vorrei ancora dire che doveva essere presentataPag. 60un'unica mozione: spero che vi possa essere un unico voto per tutte le mozioni - come indicato dal Ministro - e che, in questo Parlamento, prevalga non solo il chiacchiericcio, ma anche il nostro dovere, morale e politico, di dimostrare che un'unica voce contro questo crimine deve alzarsi in questo Parlamento, votando, tutti insieme, tutte le mozioni, senza escluderne alcuna, perché contro questo male...
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Pedica.
STEFANO PEDICA. ... non dobbiamo arrivare a questo risultato.
Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Dioguardi. Ne ha facoltà.
DANIELA DIOGUARDI. Signor Presidente, in primo luogo vorrei dire che mi trovo d'accordo con la proposta di dare un segnale, proveniente dal Governo e dalla Ministra Bindi. Ci troviamo di fronte ad un reato di particolare gravità e, pertanto, ritengo che, poiché le mozioni presentate non contengono forti contrapposizioni, ma si tratta di sfumature e di interpretazioni, votare all'unanimità possa rappresentare un segnale positivo.
Come già detto dai colleghi poc'anzi, è sicuramente allarmante che il reato di pedofilia sia in aumento anche nei paesi ricchi e industrializzati. Tuttavia, l'elemento più grave, che maggiormente dovrebbe farci riflettere, è la circostanza che la percentuale più alta di tali reati avvenga all'interno della famiglia, delle scuole, delle associazioni giovanili e anche religiose, degli oratori e seminari, ossia laddove vi sono bambini. Ciò sta a significare che, luoghi che dovrebbero servire e che sono nati per la protezione e il sostegno si trasformano in inferni veri e propri.
Ritengo che ciò dovrebbe farci riflettere - vorrei scusarmi se continuo ad insistere - sul fatto che soprattutto in Italia, esiste una mistica della famiglia che rischia, purtroppo, di occultare tali violenze e tutto ciò che di negativo si cela all'interno del privato e della famiglia.
Purtroppo, esiste ancora una cultura «familista», riscontrata in alcune statistiche, delle operatrice e degli operatori dei servizi preposti alla famiglia, le quali mostrano come si tenda a posporre il benessere, gli interessi e i diritti dei componenti, donne e bambini, soprattutto, soggetti a violenza, rispetto alla salvaguardia dell'unità della famiglia. Un bene astratto viene anteposto al benessere concreto dei componenti. Pertanto, la famiglia non rappresenta un luogo salvifico, come spesso si tende a dire.
Peraltro, la ricerca e gli studi femministi evidenziano come i fenomeni di abuso e violenza nei confronti di donne e minori, sebbene, sicuramente, abbiano caratteristiche diverse, possiedono una matrice comune, consistente nel modo in cui pregiudizi e stereotipi della cultura patriarcale strutturano l'identità sessuale maschile e femminile. Altrimenti non si comprenderebbe per quale ragione, in netta prevalenza, i responsabili di tale reato appartengano al genere maschile.
Pertanto, prima di un'azione repressiva, ritengo necessaria un'attività, soprattutto di tipo preventivo, volta ad un cambiamento profondo della cultura.
Ritengo sia giunto il momento in cui, tutti insieme, dovremmo riflettere sui guasti della cultura patriarcale, se si vuole sconfiggere il reato anche di pedofilia, realmente e non solo retoricamente.
Inoltre, vi è un altro elemento. Il rapporto UNICEF e tutti gli altri rapporti affermano che, una maggiore presenza delle donne nelle istituzioni e una loro valorizzazione comporterebbe anche un maggiore benessere e una maggiore tutela dei bambini. Tuttavia, ci troviamo sempre di fronte a bassissime percentuali di presenza delle donne nelle istituzioni. Anche ciò rappresenta un altro elemento di riflessione.Pag. 61
In primo luogo, è necessario cambiare la cultura. Noi, che qui rappresentiamo il Paese, dovremmo fare ciò: una grande rivoluzione culturale che valorizzi il ruolo delle donne.
L'aumento del reato si dice sia dovuto anche all'uso delle nuove tecnologie, sicuramente Internet, attraverso cui, individui senza scrupoli, hanno costruito una rete internazionale. Si parla di 162 mila siti, un florido mercato con un profitto che sembrerebbe essere di circa un miliardo di euro all'anno. In Italia, la Polizia postale lavora bene. Come già si è detto, essa è riuscita a bloccare, su tutto il territorio nazionale, l'accesso al sito tedesco incriminato di promuovere la vergognosa iniziativa della giornata dell'orgoglio pedofilo.
Tuttavia, anche in tal caso, occorre fare attenzione, evitando la caccia alle streghe.
Purtroppo in questi giorni è stato oscurato un videogame chiamato «operazione pretofilia», di carattere satirico, che non ha nulla a che fare con l'istigazione alla pedofilia. Quindi, vi prego: non utilizziamo questo argomento ancora una volta strumentalmente per altri obiettivi, che non sono sicuramente la tutela dei bambini.
Come dicevo, per questo tipo di reato ancora più rispetto agli altri, occorre un'opera di prevenzione; per tale ragione ritengo che bisogna lavorare moltissimo per la creazione di strutture sociali quali i LEA (livelli essenziali di assistenza nel sociale), al fine di avere strutture specializzate impostate su criteri di qualità omogenei su tutto il territorio nazionale e in grado di dare risposte alle famiglie e ai bambini.
Occorre arrivare all'istituzione dell'osservatorio e del garante dei diritti dell'infanzia in tempi rapidi e credo che bisogna anche copiare alcune iniziative positive che si stanno diffondendo in alcune città. Si tratta di attività interistituzionali, che coinvolgono non soltanto centri e associazioni femminili che hanno come scopo proprio quello di lottare contro l'abuso, ma anche tutte le istituzioni: esse stanno avendo risultati positivi sul territorio.
È inoltre sicuramente necessario rafforzare a livello non solo europeo, ma anche internazionale, ogni forma di collaborazione e di coordinamento possibile, sia legislativo sia investigativo, al fine di combattere tale reato.
Rispetto alla discussione che si è svolta finora, vorrei aggiungere che secondo me andrebbe fatta una valutazione seria di tutta la nostra legislazione attuale, in quanto ritengo che il problema non sia la debolezza, ma l'efficacia di questa legislazione.
In conclusione, noi del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea siamo convinti che una buona politica, ossia una politica che abbia a cuore il bene pubblico, non può non mettere al centro la cura e l'attenzione per la tutela del benessere e dei diritti dei bambini, che sono sicuramente i più indifesi e i più deboli: da essi - scusate la retorica, ma è la verità - dipende il nostro futuro, quindi un loro sviluppo sano ed equilibrato è la premessa di una società sana e più giusta (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, avevo intenzione di svolgere un brevissimo intervento in cui avrei annunciato solo che l'UDC voterà a favore di tutte le mozioni presentate, perché ci sembra doveroso, in una circostanza come questa, dare un segnale di serietà e di impegno e di accogliere la richiesta assolutamente condivisibile del Ministro Bindi.
Mi sarei limitata a queste poche parole, perché non c'era molto da aggiungere, ma devo dire - mi dispiace molto - che l'intervento della collega Dioguardi mi chiama a una doverosa risposta. Non avrei voluto farlo e mi dispiace tanto, ma l'onorevole Dioguardi ha perso forse una buona occasione per scrivere in questo momento, in questo Parlamento, una pagina positiva, bella e condivisa da tutte le forze politichePag. 62presenti. Invece, ne ha fatto un'occasione per un altro scontro ideologico: evidentemente il vizio non si può perdere neanche in momenti così seri e importanti come quello delle mozioni contro la pedofilia.
Sono dunque costretta a rispondere all'onorevole Dioguardi, perché non posso accettare che in quest'aula passi l'idea che esiste una mistica della famiglia con un familismo imperante, che sarebbe la causa di tutti i mali. Si tratta di due visioni diverse della società e della realtà, che ancora una volta risuonano in quest'aula e che non posso non stigmatizzare.
Non esiste il discorso della famiglia patriarcale, che non esiste più, ma quello della famiglia come unico e vero baluardo contro la violenza e la barbarie. Di questo ce ne dobbiamo assolutamente convincere!
Non possiamo accettare che si colga qualsiasi occasione, compreso un momento importante e solenne come questo, per condurre una battaglia ideologica contro la famiglia e quello che la famiglia significa per la stragrande maggioranza degli italiani. Mi oppongo a queste logiche perverse e voglio ricordare alla collega che mi ha preceduto che non esiste la famiglia che violenta, genera mostri ed uccide (Commenti del deputato Mantovani). Esistono delle persone, che hanno probabilmente dei problemi; esistono singole persone, che sono le stesse che possono commettere atti criminosi in famiglia o nella scuola o negli oratori, ma non esiste una generalizzazione della famiglia che uccide e genera mostri.
Ci sono singole persone che hanno dei problemi e che vanno accompagnate, punite, seguite; va fatta prevenzione, ma non è la famiglia ad essere sotto processo. Non è la famiglia che va in prigione o che costituisce la causa di tutti i mali! In un'occasione come questa, dovremmo veramente concordare su tale aspetto: non posso accettare un processo fatto in questa maniera, abbastanza rozza, perché diventa una ulteriore occasione per accusare per l'ennesima volta la famiglia e quello che essa rappresenta.
Quando si parla di evitare la caccia alle streghe, viene fuori una sorta di buonismo che è molto pericoloso. Infatti, davanti a fenomeni come questi, non bisogna affermare di voler evitare la caccia alle streghe: bisogna invocare misure a tutto campo, molto serie ed incisive. Nel caso in cui esse eventualmente colpiscano qualcosa che esula un pò dai confini ristretti della pedopornografia, è melius abundare quam deficere, visto che siamo davanti a fenomeni che tutti siamo pronti a stigmatizzare.
Non invoco la caccia alle streghe: sarebbe sbagliato e indegno per un Paese democratico. Anche in un'occasione come questa, con riferimento a tale aspetto, non si può accampare un problema ideologico, invocando, quando si parla di pedopornografia, la caccia alle streghe, perché mi sembra veramente di cattivo gusto!
Ciò detto e chiarito questo aspetto, che mi sembrava doveroso sottolineare, vorrei dire un'ultima cosa e concludere il mio intervento rapidamente: tutte queste mozioni sono venute fuori perché siamo stati tutti estremamente scandalizzati - credo tutti noi e non solo noi - dalla giornata dell'orgoglio pedofilo.
Ci siamo tutti mossi per cercare di dare al Paese, almeno da parte di quest'Assemblea, il segnale che siamo tutti profondamente scandalizzati da questo fenomeno. Questa è una giornata importante, perché il Governo ha accolto tutte le mozioni (anche questo è abbastanza raro).
Mi auguro davvero che questa battaglia, che deve essere condotta senza esclusione di colpi e senza quartiere, non sia un fuoco di paglia sollecitato dalla giornata dell'orgoglio pedofilo; siamo tutti scossi da quello che è successo, ma spero che tra qualche giorno non torni tutto nel dimenticatoio o nel silenzio e che non torneremo ad occuparci delle cose di tutti i giorni!
La pedopornografia è un fenomeno troppo grave, serio, pervasivo, invasivo, per prenderlo sotto gamba e davvero invito il Ministro Bindi ed il Governo a non abbassare la guardia dopo l'esame di queste mozioni, dopo questo momento importante.
Mi auguro davvero che vi sarà un grande «ventaglio verde» quando passeremo ai voti; dobbiamo convincerci, però,Pag. 63che la lotta alla pedopornografia, fatte le debite proporzioni e differenze, è assimilabile al terrorismo. È assimilabile a qualcosa di globale, pervasivo, che viene fuori nei momenti più strani ed impensati e che produce dei danni probabilmente maggiori di quelli prodotti dal terrorismo.
Dobbiamo essere in grado di sostenere l'azione del Governo e pretendere che lo stesso agisca, ma dobbiamo anche metterlo nelle condizioni di farlo e mi riferisco, in particolare, alla modalità temporale degli interventi: troppo spesso si interviene in ritardo. Vi sono troppi controlli, troppe verifiche, troppe difficoltà burocratiche, troppi incroci vischiosi che impediscono un intervento rapido su tale argomento. Dovremmo, quindi, varare - noi ci apprestiamo a farlo - leggi che prevedano strumenti per un intervento più incisivo e più rapido, perché sono sicura che si può e si deve fare di meglio.
Bisognerebbe poi agire nei confronti di quei Paesi, anche in Europa, che sono estremamente permissivi e che rendono vana l'azione di contrasto alla pedofilia, se passa la cultura che, tutto sommato, si può accettare un Paese europeo che non considera così drammatica la pedopornografia.
La ribellione profonda che esprimiamo in aula non può rimanere semplicemente un gesto simbolico, ma dobbiamo agire anche nei confronti di quei Paesi che, se fanno parte dell'Europa e del mondo occidentale, non si possono permettere determinati atteggiamenti e non possono varare determinate leggi.
I recenti fatti di cronaca ci hanno diviso in innocentisti e colpevolisti, ma è una cosa sbagliata. Dovremmo prevedere strumenti, lo ripeto, che ci consentano di agire, senza queste divisioni e senza che i mass media dilaghino, facendo un pessimo lavoro. Chiamo in causa anche i media, perché essi hanno rivestito un ruolo spesso negativo in tali vicende.
Le mozioni presentano un certo valore e, pertanto, dobbiamo dare loro l'importanza dovuta, ma, certamente, spero che nessuno di noi - primo fra tutti il Governo - pensi con esse di essersi messo l'anima in pace: abbiamo fatto la nostra parte, siamo stati bravi e dobbiamo procedere in questo modo.
Deve essere un impegno da mantenere nel corso dell'intera legislatura; dobbiamo metterlo comunque in cima ai nostri pensieri e alle nostre preoccupazioni [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pedrini. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente ed onorevoli colleghi, non mi soffermerò sui concetti e sulle affermazioni già espressi da tutti gli oratori che mi hanno preceduto, affinché anche questo appuntamento non sia solamente un fatto celebrativo di ricorrenza o di risposta al verificarsi di un fenomeno esterno.
Signor Ministro, onorevole Bindi, mi rivolgo a lei, affinché si possa già nei prossimi giorni dare un'indicazione concreta rispetto a questo impegno: non mi riferisco solo alla disponibilità a trovare una convergenza nell'espressione del voto favorevole su tutte le mozioni; è chiaro che alcune di esse presentano delle sfumature su cui si dovrebbe riflettere, ma deve essere prevalente l'impegno a sottolineare l'importanza della nostra attività.
Una delle indicazioni concrete che mi permetto di suggerire, signor Ministro, è che sia alla Camera sia al Senato vi sia già una calendarizzazione delle proposte e dei disegni di legge che giacciono nelle aule parlamentari.
Nei giorni scorsi un numero consistente di deputati e di senatori si è rivolto all'onorevole Bertinotti e al senatore Marini, Presidenti di Camera e Senato, affinché si rispondesse con iniziative concrete e si facesse un appello alla politica ed alle istituzioni, un consistente maggiore impegno al fine di dare risposte concrete a questo fenomeno, che trova due lacune sorprendenti, signor Ministro: un vuoto normativo nell'ordinamento giuridico italiano e un vuoto normativo a livello europeo.Pag. 64
Non basta, a livello europeo, il progetto Dafne, per di più realizzato in un quadro diverso - quello della violenza contro le donne ed i bambini -, che solo di rimando tocca il problema della pedofilia.
Occorre fare in modo che non si verifichi quanto accaduto in questi giorni, allorquando si sono adottate misure concrete in Italia o in alcuni Paesi dell'Unione europea, ma alcuni siti sono rimasti accesi o si riaccendono in altri Paesi dell'Unione europea (siti che, tra l'altro, all'interno dell'Unione europea sono leader nel mondo per contatti). Se esiste un'Unione europea, dobbiamo dimostrarlo anche con fatti concreti, allorquando vi è una voce debole da difendere, come quella del bambino.
Vi è un altro aspetto da sottolineare, signor Ministro: nelle iniziative legislative che dovranno essere conseguenti a questo intervento bisognerà soprattutto colpire, con ferocia, chi fa mercato di queste cose, il grande business che sta dietro tali iniziative.
I punti devono essere i seguenti: prevenire; implementare azioni di sensibilizzazione che tengano conto dello sviluppo del progresso tecnologico; realizzare azioni di formazione del corpo docente nelle scuole e di assistenza ai genitori; rafforzare le misure del codice di procedura penale per un intervento molto rapido nel caso di simili reati; avviare iniziative per l'armonizzazione delle legislazioni vigenti negli Stati membri dell'Unione europea in materia di lotta contro i reati di pedopornografia, realizzati tramite una serie di interventi; incentivare, infine, i meccanismi di cooperazione transnazionale.
Per queste ragioni, insieme ad altri parlamentari di diverse formazioni politiche, abbiamo firmato la mozione che reca la mia prima firma n. 1-00194, anche per richiamare un elemento di unità che accettiamo ben volentieri. Pertanto i colleghi Astore, Raiti, Longhi, Sanza, Lussana, Ricardo Antonio Merlo, Mazzocchi, Narducci e Zanella e chi vi parla abbiamo sottoscritto questa mozione che vuole essere un'iniziativa umanitaria finalizzata ad un goal, ad un obiettivo finale: fare in modo che si eserciti - e su questo chiediamo che il Governo si impegni - ogni azione, nei limiti del proprio mandato, affinché l'ONU riconosca i reati di pedofilia come crimine contro l'umanità, con tutte le conseguenze che ne devono assolutamente scaturire (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Germontani. Ne ha facoltà.
MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, la discussione sulle linee generali delle mozioni all'ordine del giorno è stata calendarizzata, come richiesto dal gruppo di Alleanza Nazionale, il 22 giugno, cioè il giorno prima del 23 giugno, in cui - come abbiamo detto e come sappiamo - si sono dati appuntamento su numerosi siti pedofili i pedofili di tutto il mondo, per celebrare il Boy love day, con il dichiarato intento di diffondere la cultura della pedofilia e di solidarizzare con i violentatori di bambini. Abbiamo chiesto fortemente che fosse calendarizzata la nostra mozione, Germontani ed altri n. 1-00186, proprio a ridosso di quella giornata, per dare un forte messaggio di impegno, da parte nostra, contro un crimine, quello della pedofilia, tanto aberrante quanto, purtroppo, terribilmente diffuso.
Oggi ci troviamo in questa sede e prendiamo atto, con grande soddisfazione, che il Ministro della famiglia, onorevole Bindi, abbia espresso un parere favorevole su tutte le mozioni presentate.
Credo che ciò rappresenti un invito importante per tutti noi e per tutti i gruppi parlamentari presenti in quest'aula e - come è stato ricordato nel corso di un intervento che mi ha preceduto - un momento solenne.
Per tale motivo, anch'io sono d'accordo sul fatto che quello di oggi non sia il momento per attacchi ideologici: vi sono profonde differenze in quest'aula sull'importanza e sul valore dell'istituto della famiglia, come ha ricordato nel corso del suo intervento - ed io concordo pienamente - l'onorevole Capitanio Santolini.Pag. 65Ma non è questo il momento per attaccare la famiglia; piuttosto, è il momento, a mio giudizio, per rafforzare il valore della famiglia proprio come nucleo fondamentale della società e come luogo in cui i bambini trovano e devono trovare la loro protezione.
Per tale motivo tra gli impegni che chiediamo al Governo vi è anche una forte assunzione di responsabilità sulla cosiddetta violenza assistita, cioè la violenza alla quale assistono i bambini quando sono all'interno delle pareti domestiche, per esempio nei confronti della loro mamma o di un fratellino, come vittime di atti di violenza, oppure quando in televisione o in altre circostanze il minore non è vittima diretta, ma subisce, anche psicologicamente, scene di violenza.
Occorre allora - lo chiediamo nella nostra mozione come impegno al Governo - adottare ogni iniziativa valida per garantire la sicurezza e l'incolumità dei bambini e degli adolescenti, perfino all'interno delle istituzioni scolastiche.
Certamente, riteniamo di dover prendere le distanze da due atteggiamenti culturali opposti nei confronti della pedofilia. Esiste - è vero - una caccia alle streghe. Però, l'altro atteggiamento sul quale crediamo che si debbano prendere le distanze è quello snobistico, ossia una sorta di tollerantismo che si schiera a difesa della libertà sessuale, anche nei casi dei crimini più indicibili o che pretende di fare tendenziosi distinguo fra coloro che consumano i bambini e coloro che consumano le immagini dei bambini. E allora, mentre anch'io voglio ringraziare la polizia postale ed il servizio nazionale di coordinamento per la lotta contro la criminalità su Internet della Svizzera che si sono fortemente attivati per bloccare il sito pedofilo italiano e tutti i siti pro-pedofili presenti nel principato di Liechtenstein, a nome del mio gruppo, con questa mozione chiedo al Governo di sostenere lo sforzo affrontato dalle forze dell'ordine nel contrasto alla pedofilia, dotandole degli strumenti più innovativi e all'avanguardia per contrastare la pedofilia on line.
Inoltre, con la legge 20 marzo 2003, n. 77, l'Italia si è assunta l'impegno di istituire il Garante nazionale dei diritti dell'infanzia, impegno al quale non ha ancora adempiuto. Il garante è già stato istituito in molti Paesi ed anche in alcune regioni italiane. Pertanto, chiediamo la calendarizzazione e la pronta approvazione delle proposte di legge volte a istituire la figura del garante dell'infanzia; chiediamo che sia riattivato al più presto l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza; chiediamo che funzioni il Comitato Ciclope, che è stato istituito dopo un lungo lavoro da parte di 12 ministeri - tra cui il capofila è il Ministero per le pari opportunità - nella scorsa legislatura; inoltre, chiediamo che il Governo ratifichi la Convenzione del Consiglio d'Europa sul cyber crime, di cui l'Italia è tra i sottoscrittori.
L'obiettivo cardine della Convenzione, infatti, è la promozione di una politica comune che tuteli la società dai crimini informatici, adottando una legislazione appropriata, realizzando una fruttuosa cooperazione a livello internazionale.
Vorrei anche sottolineare che è inquietante, come è stato evidenziato dal coordinamento di 23 associazioni cattoliche per la comunicazione, che solo in Italia vi sia stata una grande mobilitazione e siano state poste in atto iniziative volte a contrastare il Boy love day. Nel resto del mondo, come anche nel resto d'Europa, nessuno ha protestato per questa giornata che, da undici anni, viene celebrata a livello internazionale e il sito promotore dell'iniziativa, oscurato in Italia, all'estero ha continuato ad essere visibile. Ciò dovrebbe farci riflettere.
La lotta alla pedofilia, dunque, parte innanzitutto da una battaglia che è anche culturale ed educativa. È di tutta evidenza che il permissivismo estremo, la tolleranza e l'eccessiva indulgenza rispetto ad ogni tipo di comportamento portano a simili degenerazioni. Basti pensare che in Italia, nel solo 2006, si è registrato un aumento del 30 per cento dei casi di abuso sessuale sui minori rispetto agli anni precedenti, in particolare in regioni come la Lombardia,Pag. 66il Veneto, il Lazio e la Campania. Allora, facciamo e facciamo subito! Soprattutto occorre concepire una legislazione più intransigente, in grado di individuare i responsabili, di reprimere tale fenomeno e comminare pene e sanzioni severe, applicando, soprattutto e fino in fondo, la normativa vigente.
Non c'è più spazio per le sole denunce di un fenomeno che tutti siamo concordi nel definire odioso. Come classe politica dobbiamo dare prova di adeguati comportamenti, fornendo risposte ai cittadini e alle famiglie. Occorre quindi una convergenza politica di tutti i gruppi parlamentari per intervenire in difesa dei bambini. Per questo motivo deve essere superata la fase emotiva delle nostre reazioni e deve essere garantita la certezza della pena, individuando gli strumenti giuridici più efficaci. Alleanza Nazionale è sempre stata - ed è - fortemente impegnata su questo fronte. Abbiamo presentato mozioni e proposte di legge alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo. Abbiamo proposto iniziative nelle piazze, con mobilitazione dei cittadini. Crediamo fermamente che sia indispensabile un'azione che coinvolga tutte le forze politiche per la tutela della dignità dei minori e la serenità dei rapporti all'interno della società.
Per questo motivo voteremo le mozioni presentate dai gruppi parlamentari della Casa delle Libertà. Apprezziamo, in particolare, le mozioni della maggioranza che chiedono l'introduzione della fattispecie penale della istigazione alla pedofilia e l'esercizio di ogni azione affinché l'ONU riconosca il reato di pedofilia come crimine contro l'umanità. Vogliamo anche votare a favore di tutte le mozioni di tutti gli altri gruppi parlamentari, al di là delle differenze, perché riteniamo che sia indispensabile un forte allarme, un forte appello e un fronte comune da parte del Parlamento contro questo odioso reato (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Cioffi. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, signor Ministro, ritengo che la giornata odierna ci abbia fatto rendere conto di quanto il Parlamento sia unito nella lotta alla pedofilia. Con tutte le differenze ideologiche - come sapete, appartengo al gruppo dei Popolari-Udeur, un partito che crede fortemente nel ruolo della famiglia - devo dire che vi è un senso comune nel voler lottare contro il terribile crimine della pedofilia.
Ciò che deve farci riflettere, mi rifaccio agli interventi dei colleghi che mi hanno preceduta, è che non si tratta soltanto di una reazione alla terribile giornata dell'orgoglio pedofilo, ma vi è veramente la coscienza, da parte di tutti, del fatto che la pedofilia, anche secondo i dati forniti dall'Eurispes e da Telefono Azzurro, è un fenomeno in aumento, che si deve contrastare in maniera netta e forte attuando le leggi esistenti, ma anche pensando a nuove normative nazionali ed internazionali in grado di affrontare tale drammatico problema. Occorre riflettere, infatti, che soltanto nel 2006, sempre secondo l'Eurispes e Telefono Azzurro, un bambino su quattro si è imbattuto sul web in immagini fortemente nocive per lui, mentre il 20,5 per cento è stato molestato nelle chat da persone adulte. Inoltre, osservando i dati forniti dal Ministero di giustizia e dal Dipartimento anticrimine sui reati commessi durante l'anno appena trascorso, emerge che in Italia si sono registrati ben il 30 per cento di casi in più di abuso sessuale sui bambini rispetto agli anni precedenti. Purtroppo, occorre fare un'ulteriore riflessione: l'età dei bambini vittime di abuso si è notevolmente abbassata e addirittura si va da zero a cinque anni.
Ciò che proprio oggi è emerso da un forum organizzato da Dire è che i bambini scomparsi stanno aumentando sempre più e moltissimi sono vittime di incontri in Internet. Ricordo inoltre che nel primo trimestre 2006 i siti collettivi o individuali pro-pedofilia hanno avuto un incremento del ben 300 per cento e non bisogna dimenticare che un sito pedopornografico,Pag. 67se ritenuto di buona qualità, produce un introito giornaliero di almeno 90 mila euro.
I dati che ho esposto ci fanno rendere conto della drammaticità della situazione e della necessità della famiglia, di cui a questo punto rivendico il grande ruolo. I bambini iniziano a navigare in Internet prestissimo, troppe volte da soli o con poco controllo da parte dei genitori. Il valore della famiglia è ineliminabile ed insostituibile, nel controllare e prevenire questi fenomeni. Molte volte, infatti, i bambini, proprio navigando da soli, sono agganciati dai pedofili tramite le chat. Ci deve essere, pertanto, un impegno per cercare di aiutare le famiglie a svolgere appieno il proprio ruolo.
Lo scenario delle nuove tecnologie è certamente il risultato del ruolo che stanno svolgendo i media nell'ambito della società. Internet e i nuovi media possono essere senz'altro un veicolo di crescita, ma anche, come ho già detto, uno strumento estremamente pericoloso. Proprio in occasione della giornata dell'orgoglio pedofilo ho ricordato il grande ruolo che sta svolgendo la polizia postale per sgominare questo terribile traffico in Internet e per cercare di oscurare il più alto numero possibile di siti pedo-pornografici. Bisogna cercare di incrementare il più possibile le risorse della polizia postale. Tuttavia, non è sufficiente un intervento solamente nazionale, ma è importante, oltre ad attuare e migliorare la normativa nazionale, assumere un impegno forte - e mi rivolgo a lei, signor Ministro - a livello internazionale, perché purtroppo questo fenomeno, lo sappiamo tutti, non si combatte solamente a livello nazionale, ma con un accordo internazionale. Vorrei ricordare, ad esempio, che proprio il sito di cui stiamo parlando è nato in Germania. La Commissione parlamentare per l'infanzia, di cui faccio parte, fin dalla sua istituzione si è fortemente impegnata in tal senso; se ci saranno ulteriori accordi internazionali, certamente si riuscirà a combattere questo terribile dramma che sta attraversando non solo il nostro Paese. Si tratta anche di prendere sempre maggior coscienza, tutti, della gravità di questo fenomeno, perché se lo si vuole veramente combattere non lo si può fare con l'indifferenza, ma con una presa di posizione forte a tutti livelli, così come è avvenuto oggi in Parlamento, in altri termini: a livello nazionale, degli enti locali, delle associazioni, perché solamente in questo modo si può cercare di combatterlo.
Riteniamo inoltre che sia importante una normativa che colpisca anche l'istigazione alla pedofilia e alla diffusione di materiale pedo-pornografico. Per tale motivo, ritengo che tutte le mozioni che sono state presentate possano rappresentare realmente un punto importante di partenza per un'azione comune, in sintonia con il Governo, per far sì che questo fenomeno diminuisca sempre di più nel nostro Paese e perché si formi la coscienza, nella scuola, nella famiglia e in tutte le istituzioni, di doverlo combattere, in modo efficace e concreto, a tutti livelli.
Noi Popolari-Udeur voteremo a favore di tutte le mozioni presentate, perché ha un grande significato il fatto che oggi l'intero Parlamento sia unito in una lotta grande, grandissima, alla pedo-pornografia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Grillini. Ne ha facoltà.
TOMMASO PELLEGRINO. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, ritengo estremamente importante che il Parlamento oggi dia un segnale forte e deciso contro la pedofilia, e di decisa condanna, nonché disappunto e indignazione nei confronti di iniziative come quella della giornata dell'orgoglio pedofilo. A proposito...
PRESIDENTE. Onorevole Pellegrino, io ho dato la parola al deputato Grillini. Vi è stato un misunderstanding. Prego, onorevole Grillini, ha facoltà di intervenire. Successivamente darò la parola a lei, onorevole Pellegrino.
FRANCO GRILLINI. Signor Presidente, per fortuna c'è tempo per tutti!Pag. 68
Vorrei fare due premesse: la prima è che io ho sottoscritto la mozione di Meter contro la giornata del Boy Love Day (poi vedremo quanti sono i parlamentari che l'hanno sottoscritta); la seconda è che ritengo la pedofilia una delle più gravi violazioni della libertà personale e sessuale dei minori.
Ciò premesso, devo dire onestamente che questo dibattito non mi piace molto, come non mi piacciono le mozioni presentate, perché ritengo che, anche se non tutte, abbiano una carenza di fondo. Anzitutto non si può identificare la questione pedofilia solo con Internet. Internet è un problema rilevante, ma vi sono gli strumenti per combattere il crimine all'interno della rete. Abbiamo un apparato legislativo che è giudicato tra i migliori del mondo, da questo punto di vista: il problema è quello di adeguare i mezzi a disposizione delle Forze dell'ordine e in particolare quelli della polizia postale, affinché possano svolgere il loro compito. Chi conosce la tecnologia e qualcosa del funzionamento della rete, sa bene che su Internet è possibile intervenire; vi sono i file lock, si lasciano le tracce e con i controlli incrociati, ad esempio dell'uso delle carte di credito, è possibile scoprire chi utilizza questi siti.
Nella scorsa legislatura vi fu un dibattito molto lungo e approfondito sul tema. Ricordo, ad esempio, l'audizione in Commissione giustizia della polizia postale che seguimmo in due, perché molti colleghi dissero che non capivano nulla di tecnologia, quindi non vi parteciparono, mentre altri erano assenti ingiustificati, dunque, ripeto, eravamo in due a discutere con le Forze dell'ordine. Dall'audizione emerse che il 75 per cento dei siti pedopornografici sono negli Stati Uniti. Personalmente ero convinto che fossero nei paesi dell'Est, considerato ciò che è successo, l'anarchia e le difficoltà di controllo che vi sono. E invece no: sono negli Stati Uniti e sono accessibili a pagamento. Chi vi entra, con la carta di credito compra schifezze e porcherie da siti degli Stati Uniti.
Era ovvio ed è tuttora ovvio che una battaglia efficace, da questo punto di vista, non può che essere condotta sul piano internazionale, con accordi internazionali. Ad esempio, perché quando Bush viene in visita in Italia, non gli si chiede di combattere il 75 per cento dei siti pedopornografici che sono negli Stati Uniti e ai quali si accede con le carte di credito delle banche americane (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Comunisti Italiani)? È così difficile presentare una richiesta di questo tipo a George «Dabliù» Bush? (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia). Oppure il dio danaro, che è il vero dio a cui si genuflettono molte persone oggi, è così forte ormai rispetto ad altri dei, che è impossibile chiedere al Presidente degli Stati Uniti di intervenire sulle banche americane per stroncare questo schifoso mercato?
Perché non ci diciamo la verità su questo mercato, su tale vicenda e sulla questione pedofilia? La verità è che, ad esempio, la maggior parte dei reati di pedofilia - perché di reati si tratta, in quanto sono stupri - avviene all'interno della famiglia tradizionale. Questo dato non è contestabile, è sotto gli occhi di tutti!
Nelle mozioni non lo si sottolinea con sufficiente forza, né si sottolineano le proposte di intervento e di prevenzione da questo punto di vista. Cara Capitanio Santolini, sostenere che la maggior parte degli stupri sui bambini - perché di stupri si tratta, non di fotografie - avviene nelle famiglie non significa criminalizzare la famiglia. È come sostenere che il fenomeno della pedofilia dei preti cattolici è gravissimo: in Italia, infatti, si registra un caso la settimana, e mi chiedo perché nessuna, - sottolineo, nessuna - mozione presentata in Parlamento affronta il fenomeno della pedofilia dei preti cattolici. A meno che qualcuno...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCO GRILLINI. Mi scusi signor Presidente, perché ho cinque minuti a disposizione mentre gli altri colleghi ne hanno avuti dieci?
Pag. 69PRESIDENTE. Perché il suo gruppo ha esaurito il tempo.
FRANCO GRILLINI. Non è esaurito il tempo, in quanto non siamo intervenuti. Il tempo non è esaurito, signor Presidente. Capisco che sto dicendo cose che possono dar fastidio.
PRESIDENTE. Si figuri se la Presidenza fa delle censure, onorevole Grillini.
FRANCO GRILLINI. Il nostro gruppo non è intervenuto, signor Presidente, e quindi era impossibile esaurire il tempo.
PRESIDENTE. Prosegua.
FRANCO GRILLINI. Il problema è quello degli stupri in famiglia che rimangono sostanzialmente impuniti. L'ho ricordato disperatamente quando, nella scorsa legislatura, se ne è discusso in Commissione giustizia - di cui faccio parte - e si sono proposte misure di intervento. Vorrei capire quali siano queste misure. Chiesi all'allora presidente della Commissione - che può darne testimonianza - di avere i dati dei processi sulle violenze ai minori in ambito familiare, lo chiesi ripetutamente. È impossibile avere tali dati! Se nella famiglia si registra un morto donna ogni due giorni, ciò non significa criminalizzare la famiglia ma affermare la verità. In Spagna il premier Zapatero ha posto come secondo punto del suo programma di governo la lotta al maschilismo criminale. Questo è il secondo punto del programma di un Governo composto per metà di donne. In Italia non si parla mai di una famiglia dominata dal maschilismo. Cari amici della destra, cari amici, anche clericali, della destra, perché non parliamo anche del maschilismo? Cara collega Capitanio Santolini, se qualcuno sostiene che la famiglia italiana è dominata dal maschilismo fa un discorso contro la famiglia o afferma una sacrosanta verità, su cui bisogna intervenire?
Parlando del Boy love day si è utilizzata una parola che non si doveva utilizzare: tutto questo allarme per un sito tedesco? La collega Germontani si è chiesta come mai si è verificato un tale allarme solo in Italia. Mi chiedo se siamo sicuri che l'allarmismo fatto non abbia finito per fare pubblicità a quell'unico sito tedesco su 36 miliardi di siti della rete. Allora, perché il nostro Ministro degli affari esteri non si è rivolto al Governo tedesco chiedendogli di oscurare tale sito? Non abbiamo relazioni con la Germania, non ci riusciamo a parlare, forse? Mi indicate in quale Paese si è svolta una manifestazione a causa di questo sito tedesco? In nessuno! Allora, quando si utilizza la parola orgoglio, che in quel sito non è presente, da parte di qualcuno si fa una sottile operazione razzista di sovrapposizione, con un'altra manifestazione, che è antipedofila, tra l'altro, perché è sulla libertà sessuale, ovvero l'orgoglio omosessuale.
Ciò l'ha fatto esplicitamente - non in aula, perché nessuno ha avuto la faccia tosta di fare una cosa del genere, ma in televisione - cari Capitanio Santolini e Volontè, Buttiglione in un telegiornale di prima serata, alla fine di un vergognoso servizio su questa materia, molto tendenzioso. Buttiglione, infatti, ha rivolto un appello alle organizzazioni omosessuali affinché condannino la pedofilia, ma noi l'abbiamo sempre condannata perché siamo vittime delle discriminazioni e delle violenze, esattamente come i bambini! Allora, è vergognoso effettuare queste operazioni tendenziose. Vi chiedo, dunque, di cancellare da queste mozioni la parola orgoglio perché in quel sito di delinquenti questa parola non c'è e non c'entra nulla con il discorso che stiamo facendo in questo momento.
In conclusione, vorrei fare una proposta in ordine al problema della pedofilia dei preti, che è un problema rilevante. Mi domando: vi è una legge, approvata in applicazione di una legge quadro europea che stabilisce che bisogna considerare bambino chiunque ha meno di diciotto anni?
Si deve raggiungere un accordo. Avevo proposto con un ordine del giorno - dichiarato inammissibile dalla Presidenza della Camera della scorsa legislatura - unPag. 70accordo tra lo Stato italiano e la Santa Sede per prevenire tali fatti: è necessario, ad esempio, che i sacerdoti non rivolgano domande sessuali in confessionale a minori di diciotto anni. È semplice: è la legge italiana. Vogliamo sapere se siete d'accordo con la proposta.
Infine, affronto un'ultima questione riguardante le scuole. Ricordo un fatto personale che posso, pertanto, riferire senza fare illazioni. Quando avevo otto anni, durante la mia prima confessione, il prete mi chiese se mi toccavo: non sapevo che cosa volesse dire, pur essendo un bambino sveglio, non uno stupido. Dobbiamo insegnare ai bambini a difendersi, come avviene in Svezia, in Danimarca, in Norvegia, in Germania, in Inghilterra: bisogna insegnare l'educazione sessuale nelle scuole, spiegare ai ragazzi cosa vuol dire il sesso, combattere la sessuofobia e non alzare cortine fumogene che hanno il solo scopo di distogliere l'attenzione dalla verità e dalla realtà (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo, L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Comunisti Italiani, La Rosa nel Pugno e Verdi - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Onorevole Grillini, la Presidenza si scusa: vi era stato un errore sul conteggio dei tempi a disposizione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pellegrino. Ne ha facoltà.
TOMMASO PELLEGRINO. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, ritengo estremamente importante che oggi il Parlamento stia dando un forte e deciso segnale contro la pedofilia, di condanna, disappunto e indignazione nei confronti di iniziative come quella della «giornata dell'orgoglio pedofilo», a proposito della quale colgo l'occasione per complimentarmi con la polizia postale, che si è attivata immediatamente, oscurando i siti che facevano riferimento a tale vergognosa iniziativa.
Compiamo tutti uno sforzo per superare qualsiasi posizione ideologica! Negli ultimi anni abbiamo assistito, nel mondo occidentale, ad un pericoloso incremento del fenomeno della pedofilia, sia in ambito extrafamiliare, sia in ambito intrafamiliare. Con l'avvento di Internet, purtroppo, vi è stata una nuova dimensione organizzata della pedofilia che, grazie al Web, ha posto in connessione tra loro pedofili di tutto il mondo.
Nel nostro Paese, l'impegno contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori è stato ed è, senza dubbio, importante e ci ha consentito di dotarci di una legislazione complessivamente tra le migliori a livello europeo. Agli indispensabili e urgenti interventi repressivi per contrastare con efficacia il fenomeno della violenza sui minori è importante affiancare il contributo di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti: mi riferisco alle istituzioni, ai mass media, alle associazioni, alle famiglie e alla consapevolezza della società civile. La natura transnazionale delle organizzazioni di pedofili impone, quindi, l'attivazione di una rete di contatti operativi tra le forze di polizia di tutto il mondo, per scambi di informazioni in tempo reale.
La pedofilia, prima ancora di estrinsecarsi in un atto delittuoso, è soprattutto un disturbo della sfera sessuale, con un rilievo dal punto di vista psichiatrico: in ambito medico sono stati elaborati diversi modelli trattamentali. A tale proposito, sarebbe opportuno anche verificare la validità scientifica dei diversi trattamenti proposti.
Preciso, inoltre, così come specificato dal Ministro, che i trattamenti terapeutici citati nella nostra mozione si riferiscono agli approcci psicoterapeutici, ferma restando una posizione decisamente intransigente dal punto di vista del rilievo penale: chiediamo, quindi, condanne ferme e decise per coloro che commettono reati di pedofilia.
Accolgo la riformulazione proposta dal Ministro, in riferimento all'istituzione di un'Agenzia apposita. L'auspicio, quindi, è quello di rafforzare il coordinamento tra le varie istituzioni, al fine di consentire un costante monitoraggio quantitativo e qualitativo,Pag. 71attraverso studi specialistici ed un'azione di ricerca e di collegamento con organismi investigativi italiani ed esteri. Questo coordinamento tra i vari soggetti ha un'azione di raccordo anche tra le diverse associazioni che si occupano di pedofilia: in Italia ve ne sono molte che, quotidianamente, operano con tanti giovani volontari.
È importante, però, attivare anche un sistema di coordinamento tra le varie realtà associazionistiche ed un monitoraggio nei confronti dei tanti progetti esistenti in Italia che mirano appunto a contrastare il fenomeno della pedofilia.
Con il voto sulle diverse mozioni, l'Assemblea deve dare un segnale univoco di condanna alla pedofilia, chiedendo al Governo di mantenere sempre alta l'azione di contrasto e di prevenzione.
Nello spirito di dare proprio quel segnale di forza contro uno dei reati più gravi, in quanto esercitato sulla parte più debole ed indifesa della nostra società, cioè i bambini, il gruppo dei Verdi voterà a favore di tutte le mozioni in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Lussana. Ne ha facoltà.
CAROLINA LUSSANA. Signor Presidente, ritengo estremamente utile e positiva la discussione che stiamo svolgendo in quest'aula su una problematica così grave e così seria, come quella del contrasto doveroso alla pedofilia e alla pedopornografia per mezzo di Internet.
Questo dibattito è importante - lo dico soprattutto a lei signor Ministro - perché dobbiamo mantenere alta la soglia di attenzione di tutte le istituzioni, in modo particolare del Parlamento, e di tutti i soggetti che operano molte volte egregiamente - è stata ricordata la polizia postale - nel contrasto di questa aberrante forma di violenza nei confronti dei bambini.
Un dibattito come questo è importante, inoltre, per fare una verifica sugli strumenti a nostra disposizione per contrastare i fenomeni della pedofilia e della pedopornografia.
Nel corso della passata legislatura, nel 2006, è stata approvata una buona legge trasversale, che ha previsto un inasprimento delle pene. È vero, infatti, che il pedofilo deve essere aiutato e che deve ricevere assistenza sanitaria, ma forse - lo dico signor Ministro - non dovrebbe ricevere solo un aiuto psicologico, ma anche un'assistenza di tipo farmacologico. Parlare di castrazione chimica per i pedofili, infatti, non deve essere un tabù, perché viene applicata in molti altri Paesi europei.
Forse anche in Italia, quindi, potrebbe essere un deterrente utile per certi tipi di soggetti. Chiaramente non andrebbe applicata in tutti i casi e dovrebbe essere supportata da un attento esame psicologico del soggetto ed abbinata ad una terapia psichiatrica o, comunque, psicologica.
È il momento, quindi, per fare il punto sulla strumentazione a nostra disposizione per contrastare questo fenomeno. Ho citato prima la legge n. 38 del 2006 e, giustamente, lei, signor Ministro, ha detto che non vi è la necessità di un'agenzia nazionale, poiché esiste già un osservatorio.
È bene che l'osservatorio o lei, signor Ministro, riferiate al Parlamento i dati e i frutti prodotti dalla citata legge, che - ripeto - prevede un inasprimento delle pene, nuovi reati, sanzioni per il turismo sessuale. Si tratta di concetti assolutamente innovativi.
È opportuno, quindi, svolgere una verifica per capire dove è necessario intervenire per contrastare più efficacemente il fenomeno della pedopornografia e della pedofilia. Vorrei dire, però, che questa discussione nasce anche dall'indignazione che noi tutti abbiamo avuto in merito - e rispondo all'onorevole Grillini - alla ricorrenza, chiamiamola così, della giornata dell'orgoglio pedofilo, cosiddetto Boy love day.
Ci siamo indignati oggi rispetto al 23 giugno 2007, ma avremmo potuto indignarci anche negli otto anni precedenti, perché questa ignobile giornata che si celebra a livello mondiale, onorevole Grillini, anche se pubblicizzata su un solo sito tedesco,Pag. 72è una vergogna! Nessun sito dovrebbe a livello mondiale pubblicizzare l'abuso sessuale nei confronti dei bambini!
Dovremmo essere indignati da otto anni nei confronti di chi, via Internet, diffonde o legittima culturalmente la violenza sessuale nei confronti dei bambini e il sesso con gli stessi come una forma di amore libero.
Signor Ministro, onorevole Grillini, è vero che, purtroppo, i fenomeni di violenza nei confronti dei bambini sono presenti nelle famiglie e negli ambienti che lei ha citato, però non si tratta solo di un problema, onorevole Grillini, degli eterosessuali. Potremmo anche aprire un fronte per quanto riguarda l'omosessualità, gli omosessuali.
Non nascondiamoci! Siamo disponibili ad un confronto serio sui luoghi dove, purtroppo, tante volte si verificano gli abusi sessuali a danno dei bambini, ma la pedofilia è anche altro rispetto alla violenza sessuale. La pedofilia è anche un movimento culturale che legittima - lo ripeto - il sesso con i bambini come una forma di libertà, onorevole Grillini!
Tante volte, in questa Assemblea - lo dico anche ai colleghi della sinistra - ideologicamente ci siamo scontrati contro ciò che, secondo noi, si presenta come l'avanzare di un relativismo che cancella valori fondamentali che, invece, dovrebbero essere sempre considerati come faro, come punto di riferimento.
Tante volte abbiamo raccomandato che si facesse attenzione alla libertà estrema, a non estremizzare quello che voi chiamate il «libero amore».
DANIELE FARINA. Ma che stai dicendo?
CAROLINA LUSSANA. Perché vede, onorevole Grillini, su questi siti si vuol far rientrare la pedofilia in una forma di orientamento sessuale: questo si afferma, onorevole Grillini. Si afferma che la pedofilia può essere considerata uno stato di diritto perché non è direttamente collegata a una violenza fisica.
I pedofili promotori dell'orgoglio pedofilo si difendono, dicono di amare i bambini, di non essere violentatori di bambini.
Allora, onorevole Grillini, se vogliamo affrontare il fenomeno e punirlo severamente, dobbiamo anche avere il coraggio di dire ciò.
È aberrante, signor Ministro, consentire che vi siano movimenti culturali che si muovono in tale direzione. Ed è vero che bisogna agire maggiormente, anche a livello internazionale: dovrebbe agire lei, dovrebbe agire il Presidente del Consiglio Prodi, affinché in sede internazionale vi sia una condanna seria contro tale tipo di atteggiamento.
Non è possibile che, purtroppo, vi sia chi inneggia alla pedofilia, ritenendola una forma di amore o di solidarietà.
Ci stiamo impegnando a livello internazionale, onorevole Ministro, per la moratoria contro la tortura: impegnamoci seriamente per la lotta contro la pedofilia!
Vorrei ricordare, ad esempio, che purtroppo in Olanda esiste il partito dei pedofili. E come lo chiamano questo partito? Il partito dell'amore per il prossimo, della libertà e della diversità! E purtroppo abbiamo anche il tribunale dell'Aja che ha ritenuto legittimo il partito dei pedofili, facendolo rientrare nella libertà di associazione e riunione, come espressione di una società democratica, e ha affermato che saranno poi gli elettori a valutare. Ebbene no, io ritengo che vi sia un limite alla libertà, al libero amore, alla libera espressione della propria sessualità, e il limite invalicabile è costituito dal rispetto dei diritti fondamentali e inviolabili della persona, del diritto fondamentale del fanciullo a non subire, appunto, abusi. Con coraggio dobbiamo ribadire ciò!
Nella passata legislatura il Ministro Castelli condusse una battaglia in sede europea, perché volevano legittimare la «dose minima di pedopornografia», chiamiamola così. Come a dire: «va bene, se sei in possesso di materiale pedopornografico e ne fai un uso personale, lasciamo correre». Invece dobbiamo contrastare atteggiamenti culturali di questo genere. Occorre assolutamente un principio di tolleranza zero. Ecco perché nella nostra mozione abbiamo ribadito la necessità diPag. 73approvare un'iniziativa legislativa - se ne faccia promotore lei, signor Ministro; io ho presentato da tempo una proposta di legge in tal senso - per prevedere l'inserimento, nel nostro codice penale, del reato di apologia della pedofilia, perché dobbiamo contrastare il fenomeno prima che nasca, prima che si verifichi l'abuso del bambino: ciò è fondamentale, è importante.
Lei signor Ministro, in sede di discussione sulle linee generali, si era espressa favorevolmente. Mi rivolgo anche ai colleghi: oggi certamente è una giornata importante, siamo tutti indignati, ma è inutile se ci troviamo qui, ognuno a fare il proprio «compitino», a preoccuparci della nostra visibilità, a lavarci la coscienza.
Se vogliamo contrastare tale fenomeno agiamo, vi sono i mezzi per farlo, soprattutto quello di dotarci di uno strumento legislativo corretto, appropriato, che possa contrastare questo fenomeno e che possa impedire che vi siano siti - e in ipotesi, un giorno, manifesti o volantini - che affermano:«che bello il sesso con i bambini, è una forma di amore»!
Ci ricordiamo quella lettera del pedofilo scritta al bambino, in cui si sostiene che la pedofilia nasce da lontano, risale alla cultura greca, alla cultura classica, mentre - si sostiene - sono le sovrastrutture, la famiglia, i genitori, la scuola che, invece, la rendono un reato. Ma non è così!
Allora, poiché ci troviamo di fronte a queste pericolosissime derive a livello europeo, e il partito dei pedofili in Olanda ne è un esempio, una vergogna ed uno scandalo, partiamo dall'Italia! Partiamo da tale ambito: sottopongo all'attenzione dei colleghi una proposta che potremmo approvare in brevissimo tempo - anche prima della chiusura estiva dei lavori del Parlamento, oppure come primo impegno, a settembre - che consiste nell'istituzione - con un provvedimento da approvare in Commissione in sede legislativa - all'interno del codice penale, del reato di apologia della pedofilia. Penso sia possibile approvarla, e che su tale proposta saremo tutti d'accordo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
CAROLINA LUSSANA. Altrimenti che senso avrebbe, trovarci ancora in questa sede - torno a dirlo - a lavarci le coscienze, senza agire? In quest'ultimo caso saremo responsabili di abusi commessi nei confronti dei bambini (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, ci troviamo di fronte a dati statistici che si rincorrono, che vengono citati, ed a ricerche e studi copiati da precedenti atti. In realtà, le commissioni si moltiplicano e proliferano gli strumenti presso la Presidenza del Consiglio ed altri organismi dello Stato, ma nulla di concreto viene realizzato.
Colgo l'occasione del presente dibattito, in cui è presente il Ministro Bindi, per chiedermi come mai il Parlamento da dieci anni si rifiuta di approvare una legge per istituire la figura del garante dei diritti dell'infanzia. È un fatto incredibile, perché, a fronte di quanto è stato affermato in questa sede in materia di possibile prevenzione, di intervento e di repressione, ritengo che non occorrano mille autorità, né una frantumazione dei possibili interventi, e che invece ci sia bisogno di un organo, che non sia un notaio e non operi nella passività, ma che abbia l'autorità d'intervento diretto ed anche presso le altre istituzioni, ove queste ultime non assolvano ai loro compiti istituzionali per quanto riguarda la lotta alla pedofilia o alla violenza nei confronti minori.
Anche in tale contesto si sono realizzate molte statistiche, ricopiate da quelle adoperate in precedenti dibattiti - ho fatto parte della Commissione parlamentare per l'infanzia ed anche in quella sede abbiamo avuto a disposizione tanta carta, audizioni, rapporti dell'UNICEF - e credo che tutti conosciamo i dati nonché la gravità della situazione.Pag. 74
Sono state avanzate, inoltre, alcune buone proposte, e certamente quella dell'istituzione del reato di apologia di pedofilia deve considerarsi una proposta di buonsenso; lo stesso dicasi per il sostegno ad una mozione proposta da un'altra parte politica, concernente una battaglia all'ONU affinché il reato di pedofilia sia considerato come un crimine contro l'umanità. Siamo, quindi, di fronte a molte proposte ma se manca un'autorità che agisca su un indirizzo conferito dal Parlamento, per intervenire concretamente su tali fatti e prevenirli, credo che continueremo questi dibattiti anche nei prossimi anni - come affermava la collega - per mettere a posto la nostra coscienza, ma tutto ciò non produrrà nulla di concreto.
Concludo chiedendo al signor Ministro la ragione - non intendo offenderla, non diventi subito astiosa - per cui il Governo e le forze politiche non si fanno promotori di una legge che ci viene richiesta dall'Europa, tramite sollecitazioni nei confronti dell'Esecutivo italiano, e che ci viene richiesta altresì dall'ONU.
Ci rivolgiamo all'ONU ed all'Europa per chiedere strumenti per combattere la pedofilia, ma sia l'ONU sia l'Unione Europea dichiarano che l'Italia è uno dei pochi Paesi che non ha l'istituto del garante dei diritti dell'infanzia (il nostro Paese continua a non averlo).
Ancora una volta sollecito anche la Presidenza della Camera - ogni partito si pronuncerà come ritiene opportuno, ma almeno sapremo chi blocca la discussione di queste proposte di legge - a sottoporre alla Conferenza dei presidenti di gruppo le proposte di legge giacenti, affinché i capigruppo decidano se devono essere calendarizzate oppure no. Sollecito il Governo, a sua volta, perché si faccia promotore almeno di una sua iniziativa presso la Presidenza della Camera e i gruppi parlamentari o che emani un suo decreto-legge. Infatti - concludo, signor Presidente - mi pare paradossale che, di fronte a tale emergenza, il Governo si rifiuti di provvedere: preferirei la via parlamentare ma, se non è praticabile, auspico che il Governo emani un decreto-legge per l'istituzione del garante dei diritti dell'infanzia.
PRESIDENTE. Poiché molti colleghi stanno rivolgendo la stessa domanda alla Presidenza, preciso che le dichiarazioni di voto terminano con il voto. Quindi, stasera, alla fine degli interventi, si svolgeranno le votazioni: come sapete bene, non si possono separare le dichiarazioni di voto dal voto stesso. Ci sono ancora colleghi che hanno chiesto di parlare e poi voteremo le mozioni.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Signor Presidente, colleghi, anch'io sono francamente sconcertato dalla lettura dei dati che si riferiscono all'aumento del consumo di materiale pedopornografico, che implica naturalmente una maggiore e allarmante diffusione di questo fenomeno in tutto il mondo.
Sono preoccupato che ciò avvenga attraverso il sistema informativo di Internet, che fa assumere ad esso una dimensione planetaria e, dunque, ancora più raccapricciante. Certo le altre dimensioni in cui si esplicava il fenomeno della pedofilia, cioè quelle del turismo cosiddetto sessuale verso lidi lontani e, in particolare, verso quelli dell'Asia orientale, già avevano sensibilizzato le coscienze nel nostro Paese e, in prima fila per combatterlo, si sono trovati molto spesso uomini del nostro Paese, dell'Italia, che hanno fondato associazioni per la difesa dei bambini in quei lontani Paesi.
Si è discusso molto, anche in quest'ultimo periodo, di fenomeni di pedofilia consumati all'interno del mondo della Chiesa. Se ne è discusso sui giornali e in televisione e vi è stato un contestatissimo reportage, un documentario inglese riprodotto recentemente dalla televisione italiana, che, perfino, ha diviso le coscienze della nostra società. Mi fa piacere registrare che, finalmente, la Chiesa abbia assunto una posizione chiara di riconoscimento del fenomeno, di condanna dello stesso, traendo le conseguenze più logiche e sensate.Pag. 75
Certo, avrei un rimprovero da rivolgere a chi ha calendarizzato l'approvazione di queste mozione agli inizi del mese di luglio, visto che in esse è contenuto un aperto riferimento ad un avvenimento, quello del cosiddetto orgoglio pedofilo, che si sarebbe dovuto celebrare via Internet il 23 giugno. Se le mozioni avevano il significato di fare pressioni perché tale evento fosse scongiurato, il fatto che si discuta di esse una settimana dopo l'appuntamento previsto per il 23 giugno mi sembra la testimonianza di una nostra superficialità o il riconoscimento della nostra impotenza.
Oggi dobbiamo prendere atto del fenomeno, dobbiamo condannarlo, dobbiamo reprimerlo e dobbiamo citare le diverse leggi che sono state approvate, come alcune mozioni hanno fatto: la legge 3 agosto 1998, n. 269, la legge 6 febbraio 2006, n. 38. Ricordo che nella legislatura 1987-1992 presentai una proposta di legge per rendere reato non solo la produzione, allora si parlava semplicemente di film che contenevano atti di violenza nei confronti dei bambini, ma anche il loro consumo, cosa che allora non avveniva.
Mi riferisce adesso l'onorevole Boato - che è molto attento alle novità di carattere giuridico della Camera dei deputati - che poi si è andati in questa direzione. Mi fa piacere! Ritenevo - come ritengo oggi - che fosse un reato non soltanto produrre tali filmati, ma anche comprarli, dando la possibilità al loro mercato di svilupparsi e incentivarsi.
Certo, è necessario essere molto chiari e delimitare bene i confini, che sono immensi, tra la pedofilia e l'omosessualità. Condivido quanto detto prima dall'onorevole Grillini: la pedofilia è la negazione completa della libertà, è la sopraffazione della libertà di un minore, la sottomissione della volontà di un minore alla volontà di un maggiore.
L'omosessualità, invece, è una scelta di vita, di tendenza e, come tale, va sempre rispettata. Per questo motivo, voglio pronunciare parole di netta condanna rispetto a due manifesti che ho visto recentemente a Roma in occasione del gay pride. Il primo, parlava di orgoglio pedofilo, mentre il secondo, invitava i romani a lasciare a casa i loro bambini, perché correvano seri rischi, in quella giornata, per la manifestazione degli omosessuali. Ritengo che sia un atto di violenza inaccettabile (Applausi del deputato Guadagno detto Luxuria), soprattutto per chi ritiene che l'omosessualità, al contrario della pedofilia, sia una scelta e come tale vada rispettata, perché non implica l'esercizio di alcuna violenza nei confronti di un altro essere umano.
Desidero affermare che un conto è rispettare tutte le diversità, un altro conto è l'estremismo di chi ritiene che ogni diversità debba essere presa a modello. Mi ricorda, a volte, un certo esibizionismo, che tali diversità manifestano in alcune occasioni, un certo femminismo degli anni Settanta, quando l'estremismo femminista produceva inevitabilmente una sorta di modello a cui tutte le donne avrebbero dovuto ispirarsi.
Da laico, sostengo la necessità di rispettare e di dare diritti a tutti coloro che hanno una tendenza, sia etica, sia sessuale, da manifestare all'interno della società. Ritengo, altresì, che tutte queste tendenze debbano essere rispettate, anche dal punto di vista legislativo, oltre che dal punto di vista dell'atteggiamento di ognuno di noi. Nessuna di esse può ritenere, tuttavia - questo sì sarebbe integralismo! - di professarsi come un modello che deve andar bene per tutti. Non va bene per tutti la eterosessualità, non può andar bene per tutti l'omosessualità. Poteva andar bene per tutti un femminismo che provocava l'autoisolamento sessuale delle donne? Non credo assolutamente! Eppure, esso si prospettava eticamente come modello a metà degli anni Settanta.
Queste sono le parole chiare che volevo pronunciare nel manifestare la convinzione di separare decisamente pedofilia e omosessualità. Ho udito parole che hanno confuso i due termini, anche in questa assise, anche in occasione di questo dibattito.
Esprimo, quindi, la nostra disponibilità ad approvare tutte le mozioni che compionoPag. 76tale operazione, che distinguono su questo e che producono la necessità di operare al di là delle ideologie e delle tendenze politiche, per reprimere, nel modo più duro e più sicuro, qualsiasi fenomeno di pedofilia in Italia e nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Villetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, il dibattito in corso riguarda uno dei fenomeni che, probabilmente, nella consapevolezza dei cittadini e delle cittadine rappresenta una delle realtà più raccapriccianti e orrende che ci sconvolge ogni volta che assistiamo alla sua diffusione.
Le caratteristiche di tale fenomeno non sono così limitate come pensiamo.
L'onorevole Grillini ha fatto una serie di esempi di come questi veri e propri atti orrendi si consumano all'interno della famiglia, talvolta, sia pure in maniera limitata, nelle scuole, e negli oratori: esiste, cioè, una diffusione di tale fenomeno che è gravissima.
Diverse analisi - di cui al momento non ricordo il riferimento - sulla famiglia contadina, fatte in diverse fasi della storia universale, hanno dimostrato...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ROBERTO VILLETTI. ... che fenomeni di stupro e di violenza...
PRESIDENTE. Onorevole Villetti, le ho potuto concedere solo due minuti perché il suo gruppo aveva esaurito il tempo...
ROBERTO VILLETTI. Non ne sapevo niente...
PRESIDENTE. ... quindi, la invito a concludere.
ROBERTO VILLETTI. Ma non ha (Commenti dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno). ..
PRESIDENTE. Si tratta di un errore, le chiedo scusa, prosegua.
ROBERTO VILLETTI. Presidente Leoni, so che non lo ha fatto assolutamente apposta.
Come dicevo, questo fenomeno è stato tante volte studiato e analizzato. Pertanto, le parole dette in quest'Assemblea, da tanti colleghi, mi trovano assolutamente concorde. Dobbiamo cercare di combattere questo fenomeno e di contrastarlo. La nuova dimensione che esso ha assunto su Internet è assolutamente pericolosa; sappiamo che si tratta di un fenomeno diffuso - molto diffuso - e dovremmo anche cercare di attuare veri e propri progetti mirati, al fine di colpire i responsabili.
Onorevoli colleghi, pur essendo d'accordo su molti contenuti di tutte le mozioni, voteremo a favore soltanto su tre di esse: la mozione Pellegrino ed altri n. 1-00188, la mozione Pedrini ed altri n. 1-00194 e la mozione Dioguardi ed altri n. 1-00196, mentre ci asterremo su tutte le altre.
Vorrei spiegare all'Assemblea le ragioni del nostro voto: vi è un punto su cui dissentiamo, che riguarda il tema dell'apologia di reato. Noi Socialisti - e i Radicali insieme a noi - abbiamo addirittura promosso un referendum sull'abolizione del reato di apologia di reato e di vilipendio, perché la strada dell'apologia di reato si sa quando inizia e non si sa quando finisce! Faccio l'esempio dell'apologia del nazismo: chi la stabilisce? Il nazismo è uno dei fenomeni più orrendi e vi può essere chi scrive un libro e, in qualche modo, fa un discorso di apologia del nazismo, poi però sul piano letterario... Mi è capitato, recentemente, di leggere l'ultimo libro di Céline: dal punto di vista letterario, esso viene considerato un prodotto di grande rilievo e nessuno penserebbe di toglierlo dalla circolazione, anche se Céline è stato un collaborazionista; e ancora: apologia dello stalinismo, e vi è chi potrebbe proporrePag. 77l'apologia del comunismo nella forma sovietica; apologia della violenza o istigazione contro la bandiera, e non vi è cosa più sacra che la bandiera! Insomma, l'apologia di reato non è qualcosa che ci difende, ma è qualcosa che limita la libertà di parola.
Faccio notare che anche per quanto riguarda l'orrendo fenomeno della pedofilia...
PRESIDENTE. Onorevole Villetti, le chiedo scusa ma deve concludere. Il suo gruppo aveva esattamente esaurito il tempo, in quanto nella discussione sulle linee generali ha parlato il collega Mellano, il 22 giugno, per 12 minuti. Il tempo residuo era quello che le avevo assegnato in precedenza. Le ho concesso il doppio del tempo. Adesso deve concludere.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, mi scusi, vorrei dire solamente che ho creduto vi fosse una regola, in quanto lei stesso mi ha concesso la parola per dieci minuti e, successivamente, dopo cinque minuti, mi ha informato che il tempo a mia disposizione non era più pari a dieci minuti.
PRESIDENTE. No, le ho concesso due minuti, che adesso sono diventati sei. Non lei, ma il suo gruppo ha mosso una contestazione, affermando che non avesse parlato nessuno. Non è vero. Nella discussione sulle linee generali è intervenuto un esponente del suo gruppo.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, adesso concludo. Stavo svolgendo un ragionamento molto pacato, su una questione sulla quale ritengo tutti debbano avere sensibilità, spiegando la ragione dell'astensione.
Come è già a conoscenza dei colleghi, su tutti i casi avvenuti in cui sono stati messi sotto accusa gruppi o parlamentari su questioni riguardanti l'apologia e l'istigazione al reato, il nostro gruppo è stato nettamente contrario. Ciò rappresenta un punto fondamentale. Poiché dobbiamo efficacemente combattere la pedopornografia, una delle cose più gravi è costituita dai siti pornografici su Internet, su cui bisogna svolgere un'azione efficace.
PRESIDENTE. Deve concludere.
ROBERTO VILLETTI. Ho concluso. Tuttavia, bisogna stare attenti a non confondere una questione che riguarda la libertà di pensiero con la lotta, che deve essere svolta mediante un contrasto molto forte ad uno dei fenomeni più orrendi.
Pertanto, come ho già detto, voteremo a favore delle mozioni Pellegrino ed altri n. 1-00188, Pedrini ed altri n. 1-00194 e Dioguardi ed altri n. 1-00196 e ci asterremo sulle altre.
Signor Presidente, mi scusi per l'incidente relativo alla ripartizione dei tempi (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.
STEFANIA PRESTIGIACOMO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo Forza Italia ritiene che il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia debba rappresentare una priorità del Governo, perché il fenomeno ha ormai assunto i caratteri di una vera e propria piaga sociale.
Ciò è certamente dovuto alla progressiva emersione di una realtà che esisteva anche in passato, ma che non veniva alla luce con la violenza attuale, a causa di antiche vergogne, di sistemi familiari chiusi e della disattenzione complessiva da parte del sistema repressivo. In tempi più recenti e con l'avvento delle nuove tecnologie, queste turpi pratiche hanno indubbiamente trovato nuovi canali di diffusione e la possibilità di proliferare.
Il sistema della comunicazione globale, come già detto, ha fornito la possibilità di collegamenti transnazionali, prima impensabili, quindi la creazione di fatto di una rete pedofila e di pedopornografia internazionale molto difficile da contrastare. Apprendiamo e leggiamo quotidianamentePag. 78dai giornali di interventi delle forze dell'ordine e della magistratura e del contrasto a tali fenomeni. Tuttavia, si ha l'impressione netta che la gran parte del fenomeno sfugga alle maglie delle indagini e della repressione.
Nelle scorse settimane, come è stato detto, ha avuto ampio risalto la notizia che, proprio sulla rete Internet, il 23 giugno si sarebbe svolta la giornata dell'orgoglio pedofilo, il Boy love day, segnale della protervia di un movimento attivo che ritiene di poter godere dell'impunità. Non c'è dubbio che l'esaltazione del fenomeno via Internet, in qualche modo, funge da volano ad una serie di reati gravissimi, dagli abusi ripetuti sui minori sino alle torture sui bambini.
Ciò che un tempo era considerato, con troppa indifferenza sociale e culturale, il vizio solitario di pochi pervertiti, è diventato una vera e propria fabbrica di violenze inaudite in tutto il mondo e inevitabilmente sono i paesi meno fortunati del mondo e i bambini di tali paesi a pagarne il prezzo più alto.
Come è stato ricordato anche dal Ministro Bindi, nella scorsa legislatura c'è stato un impegno forte per contrastare questo fenomeno. Su iniziativa del Governo, il Parlamento è stato impegnato in un dibattito molto lungo, durato due anni nei diversi passaggi tra Camera e Senato, al quale hanno partecipato tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione con spirito assolutamente bipartisan. Voglio ricordare che io stessa fui favorevole all'individuazione di un relatore di opposizione per il provvedimento del Governo.
Il nostro Paese si è dotato di una legge capace di declinare in chiave moderna un fenomeno che è cambiato, istituendo nuove figure di reato, come quella della pedo-pornografia via Internet, del commercio e dello scambio di questo materiale. La polizia postale è stata dotata di mezzi adeguati per poter fronteggiare il fenomeno, coinvolgendo per la prima volta allo stesso tavolo i provider e l'ufficio cambi, proprio perché eravamo convinti che bisognasse entrare in quel circuito di denaro, che si instaura attraverso il pagamento con le carte di credito, per potere colpire in qualche modo i produttori di questo materiale.
È stato inoltre istituito l'osservatorio, con il compito preciso di predisporre una banca dati omogenea, capace di raccogliere tutti quei dati che oggi si fa ancora fatica ad ottenere e che devono provenire dalle questure, dai tribunali, dai servizi sociali territoriali, per potere avere una cifra chiara e completa di come sia oggi il fenomeno. È stato dato avvio al coordinamento, presso la Presidenza del Consiglio, del «Ciclope» ossia di tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte a vario titolo (erano oltre sette i ministeri interessati nel contrasto alla pedofilia ed alla pedo-pornografia) proprio per trovare assieme una strategia unitaria.
Questo è il motivo per il quale noi allora non abbiamo voluto dare seguito alle iniziative già esistenti per l'istituzione del garante dell'infanzia. Riteniamo che non è con la moltiplicazione degli organismi che si dà una risposta a questo problema. Gli organismi ci sono già, si ritrovano nelle massime sedi, perché sono all'interno della Presidenza del Consiglio: occorre piuttosto dare maggiore rigore a questi organismi, sostenerli sempre più e fornirli dei mezzi adeguati per poter potere realmente controllare questo fenomeno ed individuare di volta in volta gli strumenti nuovi necessari.
Non c'è dubbio che la notizia della giornata dell'orgoglio pedofilo via Internet in qualche modo pone il problema di aggiornare ulteriormente questa normativa perché riteniamo, onorevole Villetti, che l'apologia di reato, l'istigazione o comunque il favoreggiamento della pedofilia e cioè la creazione di quel clima non ostile a una cultura, che di fatto poi produce reati, vada sanzionata duramente.
Per tale motivo noi del gruppo di Forza Italia, ancor prima di conoscere i pareri del Governo sulle mozioni, ci siamo adoperati per tentare di ottenere un voto unitario del Parlamento, il che non vuol dire che condividiamo i contenuti di tutte le mozioni. Peraltro, questa sera il dibattito ha dato la possibilità ad alcuni parlamentariPag. 79di utilizzare il proprio tempo per rinnovare ingiustificati e ingiustificabili attacchi alla famiglia e alla Chiesa; tali provocazioni vanno del tutto respinte perché totalmente fuori luogo. Ritenevamo che fosse importante dare un segnale unitario al Paese, dimostrare che il Parlamento è capace di essere compatto su quella che non può che essere una causa che ci deve vedere tutti impegnati in prima fila e su tale argomento anche noi dell'opposizione siamo pronti ad aiutare ed a sostenere il Governo.
Ci dispiace rilevare che i dissensi, qualora vi fossero ed impedissero quindi quel voto unanime che auspicavamo, provengano proprio dai gruppi della maggioranza.
Signor Ministro, la esortiamo ad andare avanti nella lotta alla pedofilia e a non disperdere l'invito del Parlamento a trovare una via legislativa in Commissione, al fine di aggiornare rapidamente la legislazione vigente e fare modo che l'anno prossimo non si possa - e non si debba - più celebrare, almeno nel nostro Paese, almeno nei nostri computer, la giornata dell'orgoglio pedofilo.
La invitiamo ad essere presente anche in sede europea ed internazionale, per far sì che provvedimenti come questi vengano adottati dagli altri Paesi. L'Italia è stata la prima, nella passata legislatura, a recepire la decisione quadro europea in materia di contrasto alla pedofilia, che ha elevato il limite di età e che considera atto pedofilo qualunque rapporto con un minore di diciotto anni in cambio di denaro o di altra dazione economica. Cerchiamo di mantenere questo primato e di tradurlo in atti operativi!
La invitiamo anche ad investire ancora di più in quella che non può che essere la priorità, vale a dire la prevenzione: occorre fare in modo che la scuola e la famiglia possano entrambe rappresentare un sostegno in grado di cogliere e di capire i segnali di disagio che poi denunciano, di fatto, gli abusi commessi. Tutti sappiamo che da sempre gli stessi si sono consumati anche in ambienti di conoscenti, ma certamente non possiamo accusare la famiglia. Anzi, dobbiamo fornire strumenti sempre più efficaci, perché i servizi sociali del nostro Paese funzionano e possono definirsi utili se sono in grado di sostenere le famiglie nell'affrontare questa drammatica piaga.
Per tale motivo, il gruppo di Forza Italia voterà naturalmente a favore della propria mozione, ma anche di tutte le altre, affinché questo voto sia utile, chiaro e di netta condanna, non solo dei comportamenti pedofili, ma anche di tutti quei comportamenti, che di fatto vogliono diffondere una cultura positiva della pedofilia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Dorina Bianchi. Ne ha facoltà.
DORINA BIANCHI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, i fenomeni di abuso sui minori sempre più frequenti hanno tristemente segnato le pagine della storia dei diritti umani. Una bruttura più ignobile della pedofilia non esiste, ma volerla addirittura celebrare supera ogni lucida follia!
Don Fortunato di Noto ha definito la pedofilia come «olocausto bianco» per le devastazioni psicologiche che essa comporta nei bambini. Olocausto è la parola che meglio rappresenta la dimensione di un fenomeno in crescita preoccupante.
Sono in crescita i casi di molestie e di sfruttamento sessuale dei minori: ogni anno si contano 2 milioni di nuove vittime, mentre si sta diffondendo l'infantofilia, cioè la violenza su neonati e piccoli fino a cinque anni di età.
È in crescita anche la diffusione dei messaggi: l'Internet watch foundation stima che il numero dei siti che veicolano materiale pedofilo sia aumentato del 1.500 per cento dal 1997 al 2005. Quattrocento siti pedofili sono stati oscurati e sequestrati in Italia negli ultimi quattro anni. Aumentano ogni anno di più i profitti per la vendita di materiale pedopornografico.
Si tratta di un olocausto che si abbatte sui bambini e sul loro futuro, deprimendoPag. 80la loro naturale effervescenza, giovialità, creatività, voglia di crescere, spesso anche stimolando comportamenti violenti, che altrimenti non avrebbero mai tenuto.
In Italia le leggi ci sono: si tratta di atti significativi che, purtroppo, non bastano ad arginare il complesso fenomeno dello sfruttamento dei minori. Dobbiamo andare oltre, perché la pedofilia, con i suoi atti di violenza ed i messaggi di propaganda, è andata oltre. Rappresenta un vero allarme sociale e globale!
I siti che inneggiano all'orgoglio pedofilo costituiscono il sintomo di un cambio di passo, di un'accelerazione del fenomeno. I pedofili non vogliono più nascondersi: escono allo scoperto, anzi cercano una legittimazione anche sociale. Contro tale attivismo, facilitato anche dalla vastità e dalla incontrollabilità della rete, bisogna agire in maniera chiara e forte.
Il carattere transnazionale del fenomeno è tale da rendere assolutamente indispensabile il coinvolgimento delle autorità italiane, e non solo, nella lotta allo sfruttamento dei minori. L'Unione europea ha adottato la decisione 2004/68/GAI del 22 dicembre 2003, documento fondamentale con cui il Consiglio dell'Unione europea invita tutti i Paesi a prevedere specifiche figure di reato, tra cui anche l'istigazione e il favoreggiamento. Nel nostro Paese è stata approvata della legge n. 38 del 2006 - Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet - che rappresenta un esempio tra i più avanzati della legislazione in materia.
Dobbiamo fare di più in Europa e la mozione che oggi è in discussione intende impegnare il Governo a farsi promotore presso le istituzioni europee di un progetto di verifica dello stato di attuazione della normativa contro la pedofilia dei diversi Paesi membri, con particolare attenzione ai Paesi di nuovo e futuro ingresso. Dobbiamo fare di più anche in Italia. Indispensabile è l'approvazione della legge sull'istituzione del Garante per l'infanzia e adolescenza quale strumento di promozione e di tutela dei diritti e degli interessi dei minori. E il Garante, onorevole Prestigiacomo, non moltiplica gli organismi inutili, ma risponde alle aspettative della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York del 20 novembre del 1989 e della Convenzione europea dei diritti del fanciullo di Strasburgo del 1996. Inoltre, secondo noi è anche necessaria l'istituzione, nell'ambito delle forze di polizia, di un nucleo interforze altamente specializzato e costantemente formato, deputato alla individuazione, all'accertamento e alla repressione dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di pedofilia. Questo servizio riveste estrema delicatezza e richiede una specifica formazione culturale, agenti e operatori altamente qualificati, ben formati nelle scienze sociopsicologiche. Aggiungo che la fragilità delle piccole vittime consiglierebbe di scegliere per tale servizio agenti e operatori donne.
Tra l'altro i messaggi vengono abilmente veicolati attraverso la rete globale. A tal fine la collaborazione con le forze di polizia di altri Paesi, quanto meno a livello ONU, sarebbe auspicabile al fine di porre il tema del contrasto alla pedofilia stessa come tema mondiale, che leghi i Paesi sfruttatori e utilizzatori, in genere quelli cosiddetti sviluppati, a quelli fornitori, in genere quelli in via di sviluppo. Il collegamento tra le forze di polizia è anche più necessario ove solo si consideri che spesso alla pedofilia sono collegati altri fenomeni criminosi, come la vendita di organi (che in alcuni Stati viene effettuata praticamente alla luce del sole). Le norme devono essere non solo recepite, ma soprattutto attuate in tutti i Paesi.
Ultimo, ma non meno importante, è il ruolo dei servizi sociali e del volontariato, per aiutare a riconoscere i geni del fenomeno nelle comunità, per denunciarlo, per aiutare le vittime, i bambini, ma anche le loro famiglie a superare i momenti di sconforto causati dalla violenza. Siamo convinti che non basta la repressione, demandata alle sole Forze dell'ordine: ci vuole anche una rete capillare di persone competenti e motivate, capace di collegarsi con la società in cui vivono, perché si crei una mentalità di vigilanza, di sostegno e di protezione dell'infanzia.Pag. 81
Per concludere, signor Ministro, insistiamo riconoscendo alla Polizia postale di aver svolto un ottimo lavoro, ma non possiamo identificare la lotta alla pedofilia soltanto con quella alle sue espressioni tramite Internet. Crediamo che vi sia la necessità di avere un corpo specifico, che si occupi espressamente e unicamente di questa terribile piaga.
Un esempio che abbiamo avuto in tempi recenti è proprio quello di Rignano Flaminio, che manifesta l'errore compiuto all'inizio delle indagini. Tutto ciò si poteva evitare, se fosse stato approntato un corpo, un gruppo interforze che avesse saputo come iniziare le indagini (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Prima di procedere alle votazioni, vi sono ancora due interventi a titolo personale, ai quali la Presidenza concede due minuti ciascuno (Commenti).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, il mio mini intervento è rivolto proprio a voi, vertendo non tanto sul tema pure importante ed angosciante della pedofilia.
Sono state presentate nove mozioni e, oltre le nove mozioni, vi sono delle «submozioni» che sono state in questa sede illustrate.
Qual'è, allora, l'interrogativo (Commenti)? Se il Parlamento unito avesse proposto una sola mozione e avesse immediatamente messo in atto una legge contro questi sporcaccioni, contro questi delinquenti (Applausi polemici)... Perché sono sporcaccioni e delinquenti che danneggiano persone inerti e compiono una cosa obbrobriosa! Ma se questo Parlamento, anziché introdurre sottoculture, anziché differenziarsi, cari colleghi, per appartenenza partitica, avesse presentato una sola mozione e avesse approvato una legge per condannare questi uomini che non sono degni di appartenere all'umanità (Commenti), se avessimo lavorato in modo diverso e avessimo unito le forze, avremmo ora un risultato diverso!
Questa è l'accusa che io rivolgo al Parlamento, di dividersi anche sui temi fondamentali ed importanti, di non avere la forza di superare gli schematismi politici ed ideologici, di non far prevalere l'interesse dei piccoli ...
PRESIDENTE. Onorevole D'Ulizia, la invito a concludere.
LUCIANO D'ULIZIA. ... che hanno bisogno del nostro aiuto, della nostra solidarietà e della nostra azione legislativa!
Signor Presidente, dobbiamo riscoprire una nuova cultura politica che faccia del Parlamento italiano ...
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole D'Ulizia.
LUCIANO D'ULIZIA. ...un Parlamento serio e giusto che serva ai cittadini e che non serva solo gli interessi partitocratici che molte volte limitano la nostra azione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guadagno detto Luxuria. Ne ha facoltà (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia).
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. Signor Presidente, poiché credo che sarebbe un grande segnale positivo, da parte della Camera, approvare tutte le mozioni presentate, vorrei fare una richiesta a tutti i firmatari delle stesse. Chiedo una riformulazione, chiedo cioè che nella traduzione dell'iniziativa International boy love day - che tradotta fedelmente significa «giornata internazionale per l'amore per i ragazzi», ma che, ovviamente, non potremmo tradurre così perché sembrerebbe quasi un'iniziativa filantropica, che tale non è (basta vedere i contenuti orrendi dei siti Internet) - non si utilizzi una parola che con essa non c'entra nulla, la parola orgoglio, in inglese pride.
Voglio dire ciò, perché queste persone stanno cercando di strumentalizzare le persone che organizzano il pride, dal momentoPag. 82che questa manifestazione avviene il 23 giugno, una data molto vicina al 28 giugno.
Quindi, chiedo di lasciare semplicemente la dizione inglese, senza una traduzione che non sarebbe né esatta né fedele, e mi appello a tutti coloro che credono che la pedofilia non è un orientamento sessuale - né eterosessuale né omosessuale -, ma una aberrazione sessuale. Mi appello a tutti coloro che credono che la pedofilia non si può associare al sesso libero, che è l'unico, quello consenziente (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, L'Ulivo, Sinistra democratica. Per il Socialismo europeo, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI).
PRESIDENTE. La Presidenza deve precisare che non è più possibile intervenire a modifica, anche parziale, delle mozioni presentate, essendosi conclusa, dopo l'espressione del parere da parte del Governo, la fase della discussione in cui ciò sarebbe stato possibile.