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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per assicurare la piena autonomia della magistratura nello svolgimento delle sue funzioni - n. 3-01063)
PRESIDENTE. Il deputato Gambescia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01063, concernente iniziative per assicurare la piena autonomia della magistratura nello svolgimento delle sue funzioni (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
PAOLO GAMBESCIA. Signor Ministro, il Consiglio superiore della magistratura,Pag. 28all'unanimità - eventualità, come lei sa, rara a Palazzo dei Marescialli -, ha varato un documento che è preoccupante. È preoccupante per tre ordini di motivi: in primo luogo, perché si sostiene che vi è stata un'attività non deviata, ma istituzionale del SISMI nel controllo di magistrati, e non solo di magistrati; in secondo luogo, perché si afferma che a questa attività di controllo avrebbero partecipato altri magistrati (almeno in un caso dovrebbe essere stata accertata la situazione di un magistrato che contribuiva appunto, con le sue informazioni, a dare sostegno a tale «inchiesta parallela»).
PRESIDENTE. Deve concludere.
PAOLO GAMBESCIA. In terzo luogo, perché vi sarebbero problemi rispetto al risultato di tale condizionamento. Quali azioni può intraprendere il Ministero della giustizia? So che molto non può fare.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, il Ministro e il Ministero possono agire sempre nei limiti della correttezza istituzionale: in questo perimetro mi muovo e si muovono anche i miei uffici.
A lei, onorevole, devo però dire che non credo sia necessario sottolineare l'estrema delicatezza di questa vicenda, che manifesta tensioni tra istituzioni di tale importanza per lo Stato democratico, nel quale evidentemente la magistratura è uno degli elementi fondamentali e fondanti.
Quindi, da questo punto di vista, come ha già fatto una nota del Governo da poco diffusa dalla Presidenza del Consiglio, esprimo anch'io solidarietà, laddove vi fossero stati casi di «incursioni» anomale rispetto alla prassi corretta della vita e della civiltà democratica.
Devo però anche aggiungere che delicatezza impone, in questa sede, misure di strettissima aderenza agli elementi di fatto, agli elementi conosciuti.
Questi sono dunque i dati allo stato noti, sostenibili e ostensibili sulla base di quanto riferito dalla procura della Repubblica di Roma e, ancor prima, dalla procura della Repubblica di Milano al Consiglio superiore della magistratura.
Ho letto una dichiarazione di un magistrato di Milano che afferma che la politica è assente da questi fatti. Non è così: guardare e rendersi conto non significa né interferire né essere latitanti, perché si tratta di un problema che, a seguito di quanto avvenuto, deve riguardare l'attività investigativa non del Governo o della politica come tale, ma della magistratura, come ha chiesto anche - lei lo ha notato e ne ha fatto cenno - lo stesso CSM.
È accaduto che, in seguito a perquisizioni disposte dalla procura della Repubblica di Milano presso l'ufficio distaccato del Sismi di via Nazionale a Roma, sono stati rinvenuti documenti cartacei e informatici che indicano un'ingente attività di osservazione e monitoraggio della condotta pubblica di circa 250 magistrati italiani ed europei - se fosse così sarebbe davvero drammatico, devo dire, per la vita dello Stato, saremmo ad una sorta di soglia di pre-Catilinarie della vicenda della nostra Res publica - fra i quali dieci fra membri ed ex membri del CSM, ed il magistrato di collegamento, peraltro francese, nel pool italiano presso il Ministero della giustizia.
Sono stati rinvenuti altresì degli appunti ritenuti predisposti nella primavera-estate del 2001 secondo i quali il monitoraggio doveva essere finalizzato - cito testualmente quanto riportato dalla procura di Roma - ad attuare strategie di contrasto in danno dei predetti soggetti mediante azioni disarticolanti idonee ad inibirne l'attività antigovernativa. Sono stati altresì rinvenuti elenchi e dati personali di magistrati appartenenti a varie correnti dell'ANM inclusi in aree di sensibilità e di altri ancora classificati come «supporter e braccio armato». Successivamente le indagini sono state trasferite, per competenza, a Roma e sono ancora inPag. 29corso nel procedimento n. 56457 del 2006 per ipotesi di peculato e violazione di corrispondenza e della privacy.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Per una valutazione della illiceità penale di tale attività occorrerà naturalmente attendere l'esito dell'indagine. Allo stesso modo, occorrerà attendere la decisione della magistratura per stabilire se tali attività siano riconducibili ad iniziative personali singole o d'istituto e se esse siano state eventualmente supportate dalla collaborazione di magistrati, ciò che sarebbe in palese contraddizione con l'articolo 7 della legge del 24 ottobre del 1977, n. 801.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Valutazione questa che occorre consentire alla magistratura di maturare con la necessaria serenità, ancorché nei tempi più rapidi possibili.
Quanto alle iniziative normative, solo alla definitiva e completa conoscenza dei reali accadimenti si potrà eventualmente dare conto della necessità di specifici interventi. Infine, concludo signor Presidente, va segnalato che le asserite condotte sono oggetto di accertamento da parte della magistratura penale e dunque, per definizione, risultano già in astratto, laddove effettivamente commesse, previste da adeguate fattispecie normative e sanzionate.
PRESIDENTE. Il deputato Gambescia ha facoltà di replicare.
PAOLO GAMBESCIA. Signor Presidente, signor Ministro sono sostanzialmente soddisfatto perché il quadro che ha riferito contiene tutti gli elementi utili - peraltro in parte già conosciuti attraverso le note di stampa - per una valutazione. Si renderà conto, però, che il quadro che ha rappresentato è sconcertante, per usare un eufemismo. Stiamo parlando della possibilità reale - le indagini della magistratura vanno in questo senso - che non solo magistrati italiani, ma anche magistrati inquirenti di altri Paesi europei siano stati oggetto di un'indagine da parte di una istituzione e non da parte di gruppi deviati, fatto che già sarebbe gravissimo. Lei, signor Ministro, ha raffigurato un quadro molto preoccupante; è vero che le indagini della magistratura devono fare il proprio corso, ma ci sono iniziative che ritengo il Governo debba comunque prendere proprio perché, in attesa degli accertamenti della magistratura, nulla sfugga al controllo.
Siamo sicuri che non sta succedendo più niente? Che quella struttura deviata è stata messa nelle condizioni di non continuare la sua attività? Dirci se è stato fatto tutto il possibile ed anche più del possibile perché questo accada è una responsabilità del Governo, a prescindere da ciò che poi farà la magistratura, dagli accertamenti penali che la magistratura è tenuta a fare.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLO GAMBESCIA. Il quadro, dal punto di vista politico, soprattutto poiché riferito ad un periodo preciso e in quanto (secondo il documento del Consiglio superiore della magistratura ed i magistrati) l'attività era indirizzata ad un condizionamento politico non solo del singolo magistrato, pone un problema al Governo, che deve esser tenuto ben presente.