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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Convenzione con le Poste italiane Spa per le pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno - n. 3-01051)
PRESIDENTE. Il deputato Sgobio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01051, concernente la convenzione con le Poste italiane Spa per le pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4) per un minuto.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Onorevole Presidente, signor Ministro, come lei sa, nel 2005, con un decreto del Ministro Pisanu, fu di fatto varato un contratto con le Poste italiane Spa perché potessero procedere alle incombenze relative al rinnovo dei permessi di soggiorno dei lavoratori stranieri nel nostro Paese. Le cose non sono andate propriamente come si era pensato: il costo di ogni permesso è di 70 euro, che moltiplicato per più componenti del nucleo familiare diventa esoso per queste famiglie; i tempi di attesa sono notevolmente aumentati, circa due anni per ottenere un permesso e il servizio, di fatto, è peggiorato. Inoltre, nonostante sia stata stipulata una convenzione con enti di patronato per la traduzione degli atti, l'atto è solamente in italiano e non bilingue o trilingue come sarebbe stato opportuno.
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Sgobio.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. I lavoratori non conoscono, tra l'altro, l'esistenza di tale convenzione e ciò aggrava la loro spesa di 50 euro.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, devo dire all'onorevole Sgobio che al Ministero dell'interno non siamo felici di dover gestire questa convenzione. L'abbiamo trovata, abbiamo constatato che non eravamo in altra condizione se non di ottemperare, per svariate ragioni. Il nostro obiettivo, del resto esplicitato nel disegno di legge di riforma, è di arrivare ad un sistema Ministero dell'interno-enti locali, che partendo dal front office agli enti locali, poi trasferisca via via competenze su di loro.
Le Poste italiane Spa hanno impiegato tecnologia (sostenendo anche un investimento tecnologico) e hanno messo buona volontà: è un dato di fatto che il sistema, così com'è, è parecchio «zoppicante». Innanzitutto è molto costoso: 70 euro sono molti per un rinnovo, specie in un sistema come quello attuale che prevede rinnovi particolarmente frequenti.
Inoltre, è un sistema nel quale risulta insufficiente non tanto e non soltanto - anche se è vero - l'informazione, ma, se vuole, l'assistenza di cui ciascun interessato può disporre per formulare alla perfezione la sua domanda, giacché se non è formulata nel modo perfetto il computer la rigetta. Le tecnologie velocizzano ciò che è conforme alle loro esigenze, ma bloccano quanto vi contrasta.
Il risultato grave è che, in questo momento, davanti a 749 mila istanze di rinnovo, più di 272 mila sono bloccate, in quanto - in gergo - «anomale», cioè presentano qualche errore, anche solo una lettera errata nello scrivere il nome di una persona o di una strada, e sono state rifiutate. È necessario, attraverso il personale, trovare gli interessati, rivedere le domande, farle correggere.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
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GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Ora pensiamo di avere rimosso alcuni dei difetti più gravi, tant'è vero che ci colpiva il fatto che nell'ultima settimana fossero state esaurite oltre 11 mila pratiche. Questa era una novità, tanto era elevato il numero.
Non c'è comunque dubbio che ancor meglio sarebbe un sistema nel quale l'immigrato possa trovare persone attorno a sé alle quali sottoporre la domanda, prima di consegnarla allo sportello, facendo verificare che sia scritta correttamente. La consegna di una domanda corretta fa acquistare alla stessa una speditezza che, sperabilmente, ci libererà dai problemi di oggi, di cui posso solo scusarmi, qui in Parlamento, con coloro che ne pagano le conseguenze.
PRESIDENTE. Il deputato Sgobio ha facoltà di replicare.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Signor Presidente, non posso che dichiararmi soddisfatto dell'insoddisfazione espressa qui, pubblicamente, dal Ministro dell'interno circa il servizio! Fra l'altro, Ministro, non per caso ho citato alcune sue frasi nell'interrogazione che ho presentato, in cui lei parla di furto perpetrato ai danni degli immigrati.
Vorrei rivolgerle ancora un invito. Vorrei che il suo Ministero guardasse più attentamente all'interno della convenzione con le Poste italiane Spa e riscontrasse se, effettivamente, tutti i termini della stessa siano rispettati, se, cioè, vi è un riscontro tra ciò che è stato stipulato e il servizio che viene di fatto offerto agli immigrati. Questo sarebbe già un elemento per velocizzare ancora di più la pratica, per renderla più veloce e, quindi, per far aspettare meno le famiglie. Esse, in effetti, vivono in maniera molto grave tale periodo, perché non possono nemmeno trasferirsi all'estero, potendolo fare solo per recarsi nel loro Paese d'origine. È, quindi, una condizione che il nostro Paese non può riservare a chi viene a lavorare e anche a produrre ricchezza, non solo per se stessi, ma per tutto il Paese.
Per tale motivo, signor Ministro la ringrazio della risposta. Spero che la fine di questa sperimentazione possa essere fatta in tempi più brevi rispetto alla scadenza naturale ma, nello stesso tempo, la invito a guardare più attentamente...
PRESIDENTE. Deve concludere.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO... se la convenzione venga effettivamente rispettata, per alleviare le condizioni di vita di migliaia di lavoratori.