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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in materia di immigrazione, anche in relazione alle recenti dichiarazioni del capo della polizia. - n. 3-01053)
PRESIDENTE. Il deputato Pini ha facoltà di illustrare la interrogazione Maroni n. 3-01053 concernente orientamenti del Governo in materia di immigrazione, anche in relazione alle recenti dichiarazioni del capo della polizia, (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmatario.
GIANLUCA PINI. Signor Presidente, signor Ministro, pochi giorni fa, nel corso di un'audizione tenutasi al Senato, il nuovo capo della Polizia, dottor Manganelli - al quale rivolgo un augurio di buon lavoro da parte dell'intero gruppo della Lega Nord Padania, perché con questo Governo ha davvero bisogno di tale augurio - ha lanciato un allarme molto chiaro, affermando che, in sostanza, la Lega ha sempre avuto ragione quando si recava in piazza per affermare che vi è un collegamento strettissimo tra la presenza di immigrati, clandestini e non, l'escalation di reati la mancanza di sicurezza, che il paese in qualche modo sta percependo in maniera molto diffusa, con una concentrazione elevatissima al nord, che arriva fino al 60 per cento.
PRESIDENTE. Deputato Pini, concluda.
GIANLUCA PINI. Concludo, Presidente. Visto che avete presentato un disegno di legge, che porta anche il suo nome, signor Ministro (mi riferisco al disegno di legge Amato-Ferrero) e che va in una direzione completamente opposta perché apre le porte in maniera indiscriminata all'immigrazione, ci chiediamo se avete intenzione di seguire in qualche modo le indicazioni del capo della Polizia o se invece avete intenzione di....
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIANLUCA PINI. ...combinare un ennesimo pasticcio istituzionale e di devastare la nostra società.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Il capo della Polizia nella sua audizione al Senato ha in realtà riproposto dati che io per primo avevo fornito il 18 giugno nel presentare il rapporto sulla sicurezza per l'anno 2007 agli uffici di presidenza delle Commissioni I di Camera e Senato ed alla stampa. Io stesso avevo sottolineato (al punto che qualche Capo di Governo di Paesi non italiani ha reagito abbastanza risentito) che vi era una maggioranza di autori non italiani di reati predatori su media nazionale, in particolare nel nord e che, tuttavia, occorreva distinguere nettamente tra immigrati irregolariPag. 35e immigrati regolari. Infatti, la media della criminalità degli immigrati regolari corrispondeva esattamente a quella della criminalità nazionale rapportata alla percentuale di immigrati regolari. Tutto ciò, come lei giustamente ha detto, sottolinea che esiste un rapporto tra l'essere irregolare e l'essere legato, a volte anche forzosamente, alla criminalità.
Per questo è importante che valutiamo le nostre leggi in ragione degli incentivi e dei disincentivi che offrono alla immigrazione irregolare.
Da questo punto di vista se in Parlamento riusciremo a discutere sulla base dei dati di fatto e non dei pregiudizi dovremo arrivare tutti a concludere che, non per sua intenzione (al contrario non era questa la sua intenzione), la legge Bossi-Fini ha finito per favorire l'immigrazione irregolare - ripeto, contro la sua intenzione - adottando per tutti gli immigrati, compresi i non qualificati e i collaboratori familiari, il congegno del contratto di soggiorno prefirmato all'uscita dal Paese di origine. Siccome ciò non era possibile, collega, non era possibile ...
PRESIDENTE. Signor Ministro, concluda.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. ...per le badanti ed i non qualificati, migliaia di persone sono entrate in Italia per farsi fare il contratto e sono cadute nelle mani della criminalità organizzata allo scopo di fare il viaggio e spesso hanno continuato ad essere gestite da quest'ultima.
Mi auguro che sapremo tutti partire da questa premessa, il resto sono purtroppo chiacchiere spesso solo ideologiche.
PRESIDENTE. Il deputato Pini ha facoltà di replicare.
GIANLUCA PINI. Signor Presidente non ci possiamo ritenere soddisfatti della risposta; si tratta anzi di una risposta per certi versi allucinante. Lei sta, infatti, cercando di venderci l'utopia, la «favolina», che nel momento in cui gli immigrati clandestini, che sono venuti in questo Paese clandestinamente, nonostante ci fosse una legge che con un lavoro gli permetteva di entrare regolarmente, sono venuti qui per delinquere... Ministro, deve ascoltarmi! Lei afferma che nel momento in cui a chi spaccia, a chi delinque, a chi sfrutta la prostituzione viene data la possibilità di regolarizzarsi, si redime in qualche modo!
È una favola quella che sta raccontando al Paese! Il problema è un altro: voi non prestate nessun tipo di attenzione ai problemi reali del Paese. Il nord vi ha mandato un segnale chiarissimo con le elezioni: non ne possiamo più!
Vogliamo delle risposte! Il Nord vi vorrebbe logicamente vedere a casa, perché avete fallito in maniera veramente misera! Fallire sul piano economico, però, è un discorso: noi abbiamo i tecnici per risanare i buchi che state creando nel bilancio dello Stato. Ciò che non si può assolutamente più sanare è la distruzione della società, che state cercando di attuare solo ed esclusivamente per mere questioni elettorali, per creare una massa critica di voti, «carne da cabina elettorale»: questo state facendo! State cercando di vendere ai cittadini il fatto che basta regolarizzare dei clandestini per far sparire la criminalità.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIANLUCA PINI. Manganelli non le ha chiesto di regolarizzare i clandestini.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Neanch'io!
GIANLUCA PINI. Manganelli le ha chiesto più risorse, che invece non state dando alle forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania - Congratulazioni).