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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per la corretta applicazione dell'articolo 11 del decreto-legge n. 35 del 2005, in materia di trattamento tariffario speciale per la fornitura di energia elettrica a talune aziende - n. 3-01060)
PRESIDENTE. Il deputato Capotosti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01060, concernente le iniziative per la corretta applicazione dell'articolo 11 del decreto-legge n. 35 del 2005, in materia di trattamento tariffario speciale per la fornitura di energia elettrica a talune aziende (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13).
GINO CAPOTOSTI. Signor Presidente, signor Ministro, come è noto nel 1962 l'Enel nazionalizzava, ovvero espropriava, le centrali idroelettriche di proprietà dell'allora Terni Acciaierie. In questo modo veniva gravemente danneggiata la capacità economica dell'azienda, a tutt'oggi in essere. Filippo Micheli, parlamentare di lungo corso, umbro, otteneva che alla stessa azienda fosse praticata una tariffa ridotta a titolo di indennizzo.Pag. 46
Questa impostazione è stata ancora confermata nel 2005 e prorogata, nella sua bontà e nella sua natura di indennità, fino al 2010. Accade, però, che l'Unione europea, ma soprattutto l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, mettano in discussione la bontà e la tenuta di questo sistema.
Desidero, quindi, sapere dal Governo come intenda agire al fine di garantire la corretta applicazione della citata legge.
PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Si tratta di un problema complesso, del quale ci stiamo occupando con grande intensità da molto tempo. Il problema è quello enunciato dall'onorevole interrogante: i prezzi dell'energia rischiano di creare una differente situazione competitiva per le imprese ubicate in diversi Paesi europei.
La legge n. 80 del 2005, che ha convertito il decreto-legge n. 35 del 2005, determina un regime tariffario speciale, quello di cui godevano le imprese ex Terni. In sede europea, abbiamo difeso la legittimità di queste misure, anche come misure di durata transitoria, in attesa di vedere una regolazione europea uniforme sulla questione delle industrie energivore. Sono in corso un'indagine della Commissione europea ed una discussione generale in Europa, che abbiamo promosso con tutte le nostre forze, a proposito di una regolazione unitaria degli energetici.
Abbiamo garantito la prosecuzione dei regimi tariffari, evidenziando all'Autorità per l'energia elettrica e il gas l'inopportunità di interrompere queste erogazioni, pur ancora nell'incertezza degli esiti dell'indagine della Commissione europea. L'Autorità ha accolto il nostro indirizzo, ma ha preteso che le imprese fornissero delle garanzie fideiussorie. Le imprese si sono opposte, ma il TAR ha dato ragione all'Autorità. Le aziende si stanno adeguando, e quindi credo che, in questa fase, possiamo proseguire questa politica, naturalmente tenendo molto viva l'attenzione sui rapporti con l'Unione europea. Posso garantire che sia a livello tecnico, sia a livello politico, tali rapporti sono in essere. Ripeto, la soluzione vera di questo problema è un quadro armonizzato a livello europeo su come trattare le grandi industrie energivore.
PRESIDENTE. Il deputato Capotosti ha facoltà di replicare.
GINO CAPOTOSTI. Signor Ministro, la ringrazio per la risposta fornita alla nostra interrogazione a risposta immediata. Desidero segnalarle, in questa mia chiusa, che il sistema delle aziende dell'ex Terni è ancora oggi il fulcro economico di tutta la mia provincia. È un sistema che garantisce le sorti di quasi quindicimila lavoratori, tra diretto e indotto, e che - continuo a ripeterlo - si reggeva anche perché anche i nostri padri pensavano di costruire aziende produttrici di energia esclusivamente serventi rispetto alle aziende energivore.
Va sottolineato che, nel caso di specie, vi è una questione indennitaria, che è diversa rispetto ad una tariffazione ridotta. Mi auguro, quindi, che questo argomento sia compreso nelle sedi europee e sia tenuto in debito conto, perché il danno che ne deriverebbe al sistema sarebbe decisamente grave, probabilmente assoluto. A tale proposito ricordo all'Assemblea e a lei i fatti che si sono verificati recentemente a Torino presso la Thyssen Krupp, anche e proprio per la questione del prezzo dell'energia elettrica.
Siamo tutti europeisti convinti, ma le condizioni di sistema economico di favore ottenute non per grazia ricevuta, bensì per la capacità di pensare in anticipo rispetto al resto del mondo, vanno adeguatamente salvaguardate. Va anche detto che le fideiussioni richieste dall'Autorità corrispondono agli utili conseguiti in un intero esercizio. Tale fatto si commenta da sé.
Noi riponiamo, ancora una volta, nel Governo e in lei signor Ministro, che recentemente è stato nostro ospite a Terni, ogni speranza, che siamo certi non sarà tradita.