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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Costi per il rinnovo del permesso di soggiorno e misure per ridurre i costi inerenti al rilascio dei documenti da parte della pubblica amministrazione - n. 3-01082)
PRESIDENTE. Il deputato Cota ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-01082, concernente i costi per il rinnovo del permesso di soggiorno e misure per ridurre i costi inerenti al rilascio dei documenti da parte della pubblica amministrazione (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11), di cui è cofirmatario.
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ROBERTO COTA. Signor Presidente, signor Ministro, qualche sera fa il Ministro dell'Interno, Amato, ha dichiarato al telegiornale più seguito che bisognerebbe abbonare agli immigrati extracomunitari il pagamento dei 70 euro necessari al rinnovo del permesso di soggiorno, perché tale cifra è troppo alta e vi sono tanti extracomunitari che si trovano in condizione di difficoltà.
A parte le dichiarazioni svolte - oggi ne sono seguite altre assolutamente censurabili da parte del Ministro dell'interno - è importante sapere che esse si inseriscono in un contesto, in una precisa linea politica, che da un lato facilita l'immigrazione, soprattutto clandestina, dall'altro crea delle disparità oggettive di trattamento nei confronti dei nostri cittadini.
Mi chiedo perché una dichiarazione di questo tipo non possa essere espressa con riferimento ai nostri cittadini, che invece pagano ogni volta che devono rinnovare un documento.
Per tali motivi vogliamo conoscere la posizione del Governo...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ROBERTO COTA. ...e sapere se non intenda estendere tale iniziativa anche nei confronti dei cittadini italiani.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, con specifico riferimento alle spese per il rilascio dei documenti mi limito a ricordare che il 16 febbraio scorso, con decreto dei Ministri dell'economia e delle finanze, dell'interno e per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, il costo della carta di identità elettronica, fissato dal Governo Berlusconi a 30,50 euro, è stato ridotto a 20 euro.
Questa cifra copre le spese necessarie per la produzione e spedizione del documento, nonché per la manutenzione necessaria all'espletamento dei servizi connessi. In particolare, il costo del supporto fornito dal Poligrafico è di 18,15 euro, i costi sopportati dal Ministero dell'interno per la gestione della sperimentazione sono pari a 1,15 euro, mentre quelli sostenuti dai comuni per la gestione e distribuzione del documento sono calcolati in 70 centesimi.
Nel caso delle tradizionali carte di identità cartacee, che saranno progressivamente sostituite da quelle elettroniche, i costi a carico del cittadino possono arrivare ad un massimo di euro 5,42, dei quali 42 centesimi costituiscono il costo del supporto, 26, i diritti di segreteria, mentre la rimanente parte costituisce un'entrata per il comune.
Quanto ai costi per i permessi di soggiorno rilasciati a stranieri, preciso che nel gennaio 2006 il Ministero dell'interno ha sottoscritto una convenzione triennale con Poste italiane per lo svolgimento delle procedure di rinnovo di tali documenti, consentendo, in tal modo, il recupero del personale degli uffici immigrazione delle questure così da destinarlo ad altri servizi operativi. La convenzione pone a carico dell'interessato l'importo del relativo servizio stabilito in 30 euro. A tale ammontare si devono aggiungere 14,62 euro per la marca da bollo e 27,50 euro per il permesso di soggiorno in formato elettronico con un esborso totale, quindi, di poco più di 72 euro.
La valutazione, recentemente espressa dal Ministro dell'interno circa l'onerosità del servizio, è ovviamente da rapportare sia alle condizioni soggettive degli utenti e dei loro nuclei familiari, i quali versano spesso in condizioni economiche disagiate, sia al periodo di validità degli attuali titoli di soggiorno, che comporta la necessità di rinnovi molto più frequenti rispetto, ad esempio, alla stessa carta d'identità e al passaporto.
Questo è uno dei motivi che ha indotto il Governo a prefigurare, nel disegno di legge delega per la riforma della normativa in materia di immigrazione, un superamentoPag. 65dell'attuale organizzazione del servizio ed anche un graduale trasferimento dei compiti ai comuni.
Circa i costi per i cittadini degli altri documenti citati nell'interrogazione, si precisa che, per quanto riguarda il passaporto elettronico, il costo del supporto è al massimo di 45 euro.
PRESIDENTE. Deve concludere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Concludo, Presidente. Anche questi importi, comunque, sono stati fissati dal precedente Governo e, per la precisione, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 9 maggio 2006.
PRESIDENTE. Il deputato Cota ha facoltà di replicare.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, signor Ministro, non siamo soddisfatti della sua risposta. Ha eluso il senso della nostra domanda, che era relativo alla disparità di trattamento che questo Governo crea tra i cittadini che pagano le tasse e, invece, chi non è cittadino e non paga le tasse.
Noi non siamo razzisti, siamo preoccupati che tale disparità di trattamento possa alimentare forme di razzismo. Le faccio due esempi. Perché il cittadino extracomunitario deve vedersi abbonata la tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno e, invece, il nostro cittadino ogni anno deve pagare 40 euro per poter espatriare e per mettere la marca sul passaporto? Questo è il primo esempio.
Farò un secondo esempio relativo a ciò che abbiamo sentito, in risposta ad un'altra interrogazione presentata dal collega Daniele Farina. Perché il cittadino extracomunitario, che ha truffato lo Stato, percependo indebitamente il bonus bebè, si deve veder abbonare la somma percepita indebitamente e vedere abbonato il reato? Si è stabilito, infatti, che fino a 4 mila euro di truffa non esiste il reato. Perché il cittadino che è accusato di una truffa di valore inferiore a 4 mila euro deve rispondere davanti al giudice e l'extracomunitario no? Si tratta di una disparità di trattamento. Simili disparità di trattamento sono, a nostro avviso, inaccettabili perché i cittadini che pagano le tasse devono comunque avere una valutazione prioritaria in ordine alla tutela dei loro interessi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).