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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Vicenda delle dimissioni di Guido Bertolaso da commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania e della nomina del prefetto di Napoli a commissario delegato - n. 3-01081)
PRESIDENTE. Il deputato Paolo Russo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-01081 concernente la vicenda delle dimissioni di Guido Bertolaso da commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania e della nomina del prefetto di Napoli a commissario delegato (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, signor Ministro, avete dimenticato di dire al Parlamento che, nel bel mezzo della discussione parlamentare del decreto-legge sull'emergenza rifiuti in Campania, il 18 maggio scorso, cioè proprio quando il Senato era nel pieno del dibattito, il dottor Bertolaso si era dimesso.
Il decreto-legge n. 263 dell'ottobre 2006 indicava nel capo del dipartimento della protezione civile il commissario per l'emergenza rifiuti. Sceglieste questa strada impervia, nonostante l'opposizione vi avesse sollecitato ripetutamente a riflettere sulla irrituale soluzione, perché immagino volevate che il dottor Bertolaso fosse forte, quasi inamovibile, capace così di resistere alle vostre contraddizioni interne e di contrastare le incursioni vetero-ambientaliste e trotskiste di ministri, di maghi e di ambientalisti.
Invece, proprio voi lo avete ammanettato e, di fatto, costretto alle dimissioni. Vi chiedo, allora, se potevate, con un'ordinanza,Pag. 62avvicendare in deroga il capo della protezione civile nel solo ruolo di commissario a distanza di sole quarantotto ore dalla conversione di quel decreto-legge, che con chiarezza fa piazza pulita di consulenze e sperperi...
PRESIDENTE. Onorevole Paolo Russo, deve concludere.
PAOLO RUSSO. ...e spedisce a casa i precedenti tre subcommissari e la commissione di esperti. Potevate voi nominare, viceversa, commissari e soggetti attuatori appositamente superpagati, degni delle peggiori logiche spartitorie?
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, con il decreto-legge n. 263 del 2006, convertito dalla legge n. 290 del 2006, le funzioni di commissario delegato per l'emergenza nel settore rifiuti nella regione Campania sono state assegnate, come è noto, al capo del dipartimento della protezione civile, al fine di consentire di far fronte ad una situazione particolarmente critica nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione.
Il richiamo normativo al dipartimento della protezione civile e le altre misure relative ai poteri del commissario hanno consentito di affrontare la fase più acuta dell'emergenza, anche attraverso il coinvolgimento di varie regioni nello smaltimento di notevoli quantitativi di rifiuti prodotti in Campania, così come ha consentito l'apertura, in tempi assolutamente rapidi, della discarica di Lo Uttaro, in provincia di Caserta, e la definizione di un accordo di programma con il CONAI per l'incremento della raccolta differenziata.
Con la recente ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 luglio 2007 sono state affidate le responsabilità di commissario delegato al prefetto di Napoli. In questo modo, è stata individuata una figura istituzionale, che per la sua prossimità alle istanze del territorio presenta profili di competenza particolarmente adeguati alla funzione da svolgere.
Intendo al riguardo sottolineare che tale ordinanza di protezione civile costituisce uno strumento idoneo a derogare ad una fonte normativa primaria, fermo restando che, nel caso di specie, non venivano in alcun modo derogati i principi generali dell'ordinamento, costituzionali o di derivazione comunitaria. Tali principi, come è noto, costituiscono gli unici limiti al potere di ordinanza.
Occorre aggiungere inoltre che proprio l'articolo 5, comma 4, della legge n. 225 del 1992 dispone che la nomina dei commissari delegati deve essere effettuata con atto del Presidente del Consiglio dei ministri, in relazione al carattere evidentemente fiduciario di questa nomina, come confermato dall'interpretazione del giudice amministrativo.
Rilevo, inoltre, che la richiamata ordinanza non presenta alcun elemento di contrarietà con i precetti contenuti nel decreto-legge n. 61 del 2007, come convertito dalla legge 5 luglio 2007, n. 87, il quale contiene l'indicazione di una serie di obiettivi da realizzare e di strumenti normativi, che prescindono evidentemente dalla specifica individuazione della figura istituzionale preposta alla loro concreta attuazione.
L'ordinanza conferma che la parte di impegni più propri del Capo del dipartimento della protezione civile, che ha potuto, grazie all'appoggio della propria struttura, assicurare quanto meno l'individuazione e la progettazione dei siti da adibire a discariche, poteva considerarsi compiuta e, in vista della scadenza per la cessazione dello stato di emergenza, diveniva possibile assegnare al prefetto il completamento dell'attività già intrapresa.
PRESIDENTE. Il deputato Paolo Russo ha facoltà di replicare.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, non sono soddisfatto e non mi meraviglio, poiché conosco il vostro pressappochismo. Dicemmo che era sbagliato nominare unoPag. 63dei migliori funzionari del Paese e poi legargli le mani, costringendolo a scelte condivise con quelli che erano i responsabili di questa vergogna, ossia la regione e il Ministero. Ne avete fiaccato l'azione e, di fatto, lo avete costretto a dimettersi.
Verdi e «tafazzisti» impediscono la costruzione di impianti, altri condizionano le localizzazioni delle discariche. Il sindaco di Napoli, invece, immagina di risolvere il problema scaricandolo su comodi e costosi trasporti verso l'estero o Serra e Savignano. Occorrerebbe che qualche super pagato consulente dicesse a quel sindaco che tutte le città europee sono autosufficienti, quando utilizzano un mix di ambientalismo moderno e tecnologie di avanguardia.
Voi avete invece preferito sacrificare Bertolaso sull'altare della tenuta della vostra traballante maggioranza e per di più avete costruito un caravanserraglio fatto di strutture, sovrapposizioni, commissari nominati con ordinanza che sostituiscono quelli indicati per legge, soggetti attuatori super-pagati, che affiancano i sub-commissari presidenti delle province e che la norma aveva escluso di pagare.
Un'emergenza si affronta e si risolve con un solo uomo al comando, capace di valutare, scegliere e decidere, senza veti e senza limitazioni. Vi sono 156 mesi di rifiuti dappertutto, un milione e 140 mila euro nel 2003 per la sola dirigenza del commissariato retto da Bassolino, 9 milioni di euro per un progetto di monitoraggio dei trasporti mai decollato, 1.316 lavoratori assunti per la raccolta differenziata e pagati 65 milioni di euro per non lavorare, 300 mila mezzi necessari per muovere le 5 milioni di ecoballe che occupano 600 ettari, mille ettari da bonificare, 650 milioni di euro di debito del commissario.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PAOLO RUSSO. Di fronte a questi numeri, di fronte al richiamo rivolto persino dall'ambasciata americana, per allertare gli incauti turisti sui rischi per la salute ...
PRESIDENTE. Deve concludere.
PAOLO RUSSO. ...che si corrono in Campania - in conclusione - mi sarei aspettato un atteggiamento più serio e più corretto.
PRESIDENTE. Deve concludere, la prego!
PAOLO RUSSO. State abbandonando la regione, affossandola tra criminalità e rifiuti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha già parlato con qualche secondo in più prima.
MASSIMO MARIA BERRUTI. Anche il sottosegretario, signor Presidente, ha parlato un minuto in più!
PRESIDENTE. Lei ha un orologio che non funziona. Se viene qui, lo controlleremo insieme con il mio.
MASSIMO MARIA BERRUTI. Lei lo ha lasciato parlare un minuto in più!
PRESIDENTE. In ogni caso, vale per tutti il tempo determinato. Già precedentemente ho richiamato con gentilezza il suo collega, gli ho concesso un tempo ulteriore ed egli ha svolto l'argomento superando il tempo. Dopo un richiamo per la terza volta, sarebbe corretto fermarsi.