Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in merito alla proposta di innalzamento dell'età pensionabile per le donne - n. 3-01071)
PRESIDENTE. La deputata Nicchi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Di Salvo n. 3-01071, concernente orientamenti del Governo in merito alla proposta di innalzamento dell'età pensionabile per le donne (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1) di cui è cofirmataria, per un minuto.
MARISA NICCHI. Signor Presidente, come gruppo di Sinistra Democratica siamo preoccupati della discussione sul possibile aumento dell'età pensionabile delle donne, che alimenta un'insicurezza nella vita delle famiglie e, soprattutto, delle stesse donne. Consideriamo questa discussione molto pericolosa perché siamo d'accordo che una donna possa continuare a lavorare oltre il limite obbligatorio, ma solo se lo vuole, dopo aver raggiunto l'età minima obbligatoria, che siamo contrari ad innalzare. Sosteniamo tale posizione nei confronti di tutti: dell'opinione pubblica, delle donne, del centrosinistra e del Governo. La differenza in vigore tra l'età pensionabile degli uomini e delle donne è l'unico riconoscimento del valore sociale e ...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARISA NICCHI. ..del lavoro che noi vogliamo valorizzare. Per questo motivo siamo contrari alla discussione su tale tema.
PRESIDENTE. Il Ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
Pag. 48
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Signor Presidente, credo valga la pena precisare che, come ha avuto modo più volte di ribadire il Ministro del lavoro, non è all'ordine del giorno la discussione sull'aumento dell'età pensionabile delle donne. È una proposta circolata in questi giorni, frutto di un momento di studio e di approfondimento da parte di alcuni esponenti del centrosinistra, ma non è all'ordine del giorno del Governo e del tavolo aperto su un nuovo welfare, al quale il Governo sta, invece, lavorando con buoni risultati. Fra tutti vorrei ricordare l'accordo concluso ieri sull'aumento delle pensioni basse, che va incontro, tra l'altro, prevalentemente alle donne.
Credo anch'io, insieme all'interrogante, che il vero problema oggi sia affrontare con una nuova mentalità il problema del lavoro delle donne nel nostro Paese, che ha un basso tasso di occupazione femminile, soprattutto nelle regioni del sud. Riteniamo che si debba - come questo Governo ha cominciato a fare con l'ultima legge finanziaria - incentivare l'occupazione femminile e che ci si debba, altresì, adoperare perché davvero vi siano pari opportunità per le donne nel mondo del lavoro, a partire dalla retribuzione e dalle possibilità di carriera e, soprattutto, vi sia il riconoscimento del vero valore aggiunto portato dalle donne nel lavoro, ovvero la loro capacità di conciliare la vita del lavoro con la vita della famiglia e la maternità. È un esercizio alle quali le donne sono costrette, anche in virtù di una legislazione e, soprattutto, di un costume che è nemico delle donne, dei bambini (in alcune circostanze) e della famiglia.
Riteniamo che la vera sfida, che si deve aprire oggi, è il riconoscimento del lavoro di cura che svolgono le donne nel nostro Paese e, non solo, che svolge la famiglia nella crescita dei figli e nell'assistenza degli anziani non autosufficienti. Tutto ciò, inoltre, deve essere considerato un valore aggiunto, che non può essere pagato solo dalle donne e neppure soltanto dalle risorse pubbliche...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia... ma deve trovare un grande alleato anche nelle categorie produttive.
Solo a quel punto sarà possibile ridiscutere, nella libertà, nella flessibilità e attraverso incentivi, il problema al quale lei faceva riferimento.
PRESIDENTE. La deputata Nicchi, ha facoltà di replicare per due minuti.
MARISA NICCHI. Signor Ministro, consideriamo le sue parole un impegno solenne, perché l'innalzamento dell'età pensionabile colpirebbe, oggi, le donne alle quali mancano pochi anni per andare in pensione. Si tratta di una generazione di donne che ha sofferto una condizione difficilissima, in un mercato del lavoro che le ha viste senza tutele, con un tasso di occupazione decrescente, con la nascita di figli e con l'aumento di responsabilità familiari. Guardiamo positivamente anche all'impegno di una revisione della normativa, che possa permettere di conciliare responsabilità familiari e lavoro.