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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per la riduzione delle spese connesse al funzionamento delle istituzioni nazionali e locali - n. 3-01080)
PRESIDENTE. Il deputato Zaccaria ha facoltà di illustrare l'interrogazione Ventura n. 3-01080, concernente misure per la riduzione delle spese connesse al funzionamento delle istituzioni nazionali e locali (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12), di cui è cofirmatario.
ROBERTO ZACCARIA. Signor Presidente, il tema del quale si parla molto oggi è quello dei costi della politica. Più di un anno fa, nel programma dell'Unione, avevamo posto tale problema tra quelli centrali e da risolvere. Sappiamo che la questione è complessa. Quando si parla di costi della politica, si parla di costi della democrazia, delle istituzioni, della burocrazia, dell'amministrazione, del Governo e anche dei partiti politici e dei gruppi parlamentari.
Il Parlamento ha avviato un'indagine conoscitiva su tale tema. Sul piano delle riforme costituzionali, si è proposta la riduzione del numero di deputati e senatori, e iniziative dei deputati e dei senatori questori, in qualche modo, tendono a razionalizzare le spese di bilancio. Credo che non sia opportuno creare turbolenze con notizie che possono inseguirsi e non essere fondate.
PRESIDENTE. Deputato Zaccaria, la prego di concludere.
ROBERTO ZACCARIA. Credo che sia, quindi, importante conoscere le iniziative del Governo su questo piano per fornire tali certezze.
Pag. 66PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, concordo con gli interroganti sul fatto che il dibattito in corso vada incanalato verso progetti che migliorino la qualità della politica e i rapporti fra politica e cittadini, evitando facili demagogie o ondate populistiche. In tale ambito, il Governo, fra l'altro, ha già avviato da tempo un'iniziativa. Ricordo che il cosiddetto decreto-legge Bersani dell'agosto del 2006 si occupava di questo tema, attraverso la riduzione, ad esempio, degli incarichi di direzione generale e delle consulenze nell'amministrazione.
Inoltre, la legge finanziaria per il 2007 ha lavorato parecchio sui temi della riduzione e della razionalizzazione dell'amministrazione. Cito la razionalizzazione e l'ottimizzazione dei costi e delle spese di funzionamento dei ministeri, la riduzione del trattamento economico dei ministri e dei sottosegretari, la fissazione di un tetto massimo per la retribuzione di qualsiasi incarico corrisposto dallo Stato.
Stiamo lavorando su tre obiettivi fra loro collegati: la razionalizzazione delle strutture amministrative con lo scopo di un più efficace funzionamento e di una riduzione dei costi delle funzioni a bassa produttività, il contenimento dei costi collegati al funzionamento della rappresentanza politica ed il rafforzamento della trasparenza dell'azione pubblica. Sono questi gli obiettivi che pensiamo di raggiungere utilizzando due strumenti fondamentali: uno normativo di livello statale (il primo passo è il disegno di legge recentemente presentato al Consiglio dei ministri e che spero venga approvato nella prossima riunione del Consiglio), ma ovviamente abbiamo bisogno, nell'autonomia del Parlamento, di altri strumenti che possono raggiungere anche il rango di legge costituzionale.
Il secondo livello su cui stiamo operando è un patto con regioni ed enti locali, perché siamo convinti che essi debbano essere protagonisti della loro ristrutturazione e riorganizzazione, consapevoli che dobbiamo rispettare le autonomie, anche in questo caso molto forti.
Per quanto riguarda il disegno di legge, confermo che stiamo operando su quattro aree principali di intervento. In primo luogo, la razionalizzazione della pubblica amministrazione, ovvero il riordino, la soppressione eventuale e la riorganizzazione di enti che non hanno più ragione di esistere o che svolgono funzioni che oggi sono state delegate alle regioni dal Titolo V della Costituzione. In secondo luogo, l'ambito delicato della riforma della rappresentanza politica a livello locale, e mi auguro che il Parlamento operi al suo livello.
PRESIDENTE. Ministro Santagata, la prego di concludere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Concludo, signor Presidente. Sono, inoltre, necessarie la trasparenza e la riduzione dei costi delle società in mano pubblica e norme più trasparenti di vita delle amministrazioni a tutti i livelli. Come si vede, siamo lontani dalla demagogia e cerchiamo di operare nella profondità delle strutture.
PRESIDENTE. Il deputato Ventura ha facoltà di replicare.
MICHELE VENTURA. Signor Presidente, siamo soddisfatti di queste prime risposte del Governo e lo invitiamo ad andare avanti. Vorrei, però, che si distinguesse il tipo di attacco rivolto oggi alla politica, perché non ci sfugge, signor Presidente, che nell'immaginario collettivo il tema dei costi della politica ha una posizione rilevantissima.
In realtà siamo di fronte ad osservazioni e a critiche giuste che sollevano problemi reali che meritano rispetto e attenzione, perché hanno a cuore il rafforzamento del sistema politico.
Vi è, però, una seconda categoria, che si potrebbe sintetizzare in coloro che pensanoPag. 67che, attraverso un indebolimento della politica, possano essere acquisiti vantaggi; costoro vanno combattuti politicamente, rendendo più forte la politica e la sua capacità di decidere.
Vi è un terzo gruppo, che definirei di «a-democratici», più pericoloso poiché confina con il mai sconfitto populismo. Possiamo dire che in alcuni casi essi rientrano pienamente nelle regole generali della stupidità umana così ben descritte da Cipolla in un suo interessantissimo scritto.
Intendo dire, onorevoli colleghi, che dobbiamo predisporre un piano che fornisca una risposta positiva - ed il Governo ha dato delle rassicurazioni a quanto chiesto dal collega Zaccaria - ma anche una controffensiva (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Verdi).