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Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione del Protocollo sui privilegi e le immunità dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), fatto a Ginevra il 18 marzo 2004 (A.C. 2271) (ore 16,30).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione del Protocollo sui privilegi e le immunità dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), fatto a Ginevra il 18 marzo 2004.
(Discussione sulle linee generali - A.C. 2271)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
La relatrice, deputata Paoletti Tangheroni, ha facoltà di svolgere la relazione.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI, Relatore. Signor Presidente, il Protocollo la cui ratifica è al nostro esame si propone di garantire al CERN lo status di organizzazione internazionale in tutti i venti Paesi membri che ne fanno parte, inclusa l'Italia.
Il CERN è il più grande laboratorio di fisica del mondo: al suo interno, scienziati di diverse nazioni studiano l'esistenza e l'interazione delle particelle elementari della materia, avvalendosi di strumenti sofisticati quali gli acceleratori di particelle e i rilevatori. Del CERN fanno parte venti Paesi, ma soltanto due, la Svizzera e la Francia, hanno attualmente riconosciuto ad esso lo status di organismo internazionale: se tale riconoscimento si dovesse estendere - come noi auspichiamo,Pag. 24poiché ciò è previsto dal Protocollo al nostro esame - il CERN, i suoi beni e il suo personale, in tutti i Paesi membri, inclusa l'Italia, verrebbero sottratti alla giurisdizione nazionale, nei limiti funzionalmente necessari e salva la facoltà di rinuncia all'immunità.
Il riconoscimento allargato di tale status risponde pienamente alle previsioni della Convenzione istitutiva di questa importante organizzazione internazionale, firmata nel luglio del 1953 ed entrata in vigore nel settembre del 1954. Tale riconoscimento appare doveroso in quanto porrebbe finalmente il CERN in linea con quanto previsto a beneficio della generalità delle organizzazioni internazionali rientranti nel sistema delle Nazioni unite, ivi incluse le principali organizzazioni scientifiche europee, quali ad esempio l'Agenzia spaziale europea (ESA) e l'ESO. Si sottolinea, inoltre, che i privilegi fiscali e valutari previsti dal Protocollo rientrano perfettamente nella normale prassi diplomatica e sono linea con quanto previsto dalla Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961.
Il CERN è uno strumento fondamentale, per quanto riguarda il nostro Paese, per le prospettive di trasferimento tecnologico in settori di grande interesse per l'Italia, quali l'informatica, le tecniche biomediche, la microelettronica, i superconduttori e così via.
Desidero inoltre ricordare fra l'altro - essendo io toscana ed abitando in una città ove risiedono ben tre istituti di eccellenza - che il CERN ha consentito al nostro Paese (tramite sue prestigiose università quali l'istituto Sant'Anna e l'università di Pisa) di continuare lo studio nel campo della ricerca nucleare, sospeso dopo il referendum, grazie a borse di studio e a convenzioni che vi sono sempre state. Solo per evidenziare quanto prestigiosa sia questa istituzione, ricordo infine che vi ha lavorato, ad esempio, il premio Nobel Rubbia.
Credo, dunque, che sia utile accelerare i tempi dell'iter del provvedimento, che comincia qui alla Camera, e procedere presto alla sua approvazione.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
FAMIANO CRUCIANELLI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, mi associo alle considerazioni svolte dal relatore.
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.