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Discussione della proposta di inchiesta parlamentare: Palumbo ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario (Doc. XXII, n. 8-A) (ore 9,38).
(Repliche dei relatori e del Governo - Doc XXII, n. 8-A)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore di minoranza, onorevole Palumbo.
GIUSEPPE PALUMBO, Relatore di minoranza. Signor Presidente, ho ascoltato con molta attenzione gli interventi svolti e anche l'ultimo che richiamava il rischio (al riguardo faccio mea culpa) che si possa paventare l'intenzione di voler indagare su presunti errori o incapacità dei medici. Non era assolutamente questa la nostra intenzione e, leggendo tra le righe del testo originario in discussione, si può cogliere che si discute di aggiornamenti e di strutture, tutti temi che non sono legati solamente al problema della capacità medica posseduta da ogni collega e che anch'io ritengo molto elevata.
Ritengo sicuramente opportuno quanto affermato dall'onorevole Lionello Cosentino e condivido che il Governo si attivi anche per istituire registri e controlli ex post. È un fatto positivo perché anche in Italia finalmente avremo dei dati scientifici cui riferirci senza bisogno di rifarci - come spesso succede - alle statistiche degli Stati Uniti, dell'Inghilterra, dell'Australia, della nuova Zelanda o di altri Paesi. Purtroppo, anche nei nostri lavori scientifici spesso richiamiamo statistiche che non sono le nostre. Pertanto, ben vengano tali iniziative, siano esse del Ministero della salute, dell'Istituto superiore di sanità o di altre istituzioni (questo si vedrà).
Ho ascoltato con molta attenzione tutti gli interventi e nessuno in quest'aula si è detto contrario in linea di principio all'istituzione di una Commissione. Vi è unPag. 25dibattito che sta andando avanti e vi è condivisione anche riguardo all'allargamento delle funzioni della Commissione che si potrebbe prevedere recependo le proposte emendative, che ho presentato e che nei fatti riprendono la proposta di legge n. 2814, di cui l'onorevole Di Girolamo è primo firmatario, e le proposte emendative dell'onorevole Astore e di altri colleghi presenti.
Il problema che si sta ponendo adesso concerne solamente l'istituzione di una Commissione monocamerale o bicamerale; ma sull'importanza dell'istituzione di una Commissione nessuno ha dubitato.
Ribadisco ancora il concetto che, per problemi di validità e di rapidità di esecuzione, sarebbe preferibile istituire una Commissione monocamerale anche perché - come ha osservato il collega Di Virgilio - al Senato esiste una Commissione simile già da tre legislature. Probabilmente alla Camera non vi è stata mai non dico la sensibilità ma l'accortezza di proporla nelle precedenti legislature, e da questo punto di vista faccio anche io mea culpa, essendo stato in esse presente.
Affermo con tutta sincerità e franchezza che, se non agiremo in tempi brevi, non riusciremo a istituire una Commissione bicamerale.
Pertanto ribadisco ancora una volta - ringraziando tutti per gli interventi svolti - che la nostra intenzione è quella di istituire una commissione monocamerale, soprattutto per i rapidi tempi di attuazione, in maniera tale che possiamo confrontarci - come del resto è previsto (lo ha affermato lo stesso relatore di maggioranza, Di Gerolamo) dall'articolo 141 del Regolamento - con il lavoro svolto dalla Commissione di indagine esistente al Senato, dando così luogo ad una stretta collaborazione.
Successivamente, in una prossima legislatura, dalle due Commissioni monocamerali potrà avere origine l'istituzione di un'unica commissione bicamerale, con i presupposti delle due già attivate nel tempo. D'altronde non sono affatto d'accordo sul fatto di ritardare ulteriormente l'istituzione della detta commissione per i mille motivi già enunciati in questa sede e, in particolare, perché evidentemente manterremmo questa Assemblea del Parlamento al di fuori di problemi, che sicuramente non possiamo misconoscere o trascurare.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore per la maggioranza, onorevole Di Girolamo.
LEOPOLDO DI GIROLAMO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, ringrazio i colleghi per il contributo importante che hanno offerto alla discussione su un tema così significativo.
Sappiamo che la questione degli errori nella sanità è legata alla complessità dell'agire medico e dei professionisti nel settore sanitario, alla sempre maggiore articolazione della diagnostica e degli interventi terapeutici e anche alla modificazione strutturale dei quadri clinici, che sono sempre più di tipo sindromico - quindi più difficili da individuare e curare - e che sempre meno rispondono a quadri nosologicamente definiti, come avveniva nella medicina di una volta, costituita soprattutto da malattie di tipo infettivo e trasmissivo.
Oggi la «clinica», costituita invece di malattie degenerative e croniche, comporta l'emergere di questioni che mettono a dura prova l'efficienza, la qualità e la sicurezza di tutti i servizi sanitari esistenti. Quello italiano, da questo punto di vista, ha un vantaggio importante: è un sistema che risponde a condizioni di universalità e di equità ed è connotato da un forte controllo pubblico, in quanto anche le strutture che agiscono nel settore privato sono di tipo accreditato quindi soggette esse stesse ad un forte controllo pubblico.
Ciò determina che il nostro sistema, dal punto di vista qualitativo e rispetto alle risorse investite, sia riconosciuto tra i migliori del mondo. Ciò non toglie che il problema degli errori nella sanità, coinvolgendo l'integrità delle persone che si affidano ad un sistema di questo tipo proprio perché la stessa venga loro restituita e non minata o peggiorata, addiritturaPag. 26fino ad arrivare agli esiti fatali, è una delle questioni su cui tutti quanti dobbiamo prestare grande attenzione e predisporre gli strumenti necessari per migliorarla per quanto possibile.
Permangono all'interno della discussione valutazioni diverse in capo allo strumento da utilizzare e vedremo, quindi, nel prosieguo della giornata se riusciremo a trovare dei punti d'intesa.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, ho già espresso la posizione del Governo, il quale si rimette alla decisione dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato alla ripresa pomeridiana della seduta.