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Seguito della discussione della mozione Ciocchetti ed altri n. 1-00134 sulle iniziative in favore di centri di studio, ricerca e cura della poliomielite.
(Intervento e parere del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per la salute, Antonio Gaglione, che esprimerà altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, prima di rispondere a quanto richiesto dagli onorevoli deputati, ritengo opportuno fornire alcune notizie sul fenomeno della recrudescenza, a distanza di anni, dei sintomi della patologia poliomielitica nei soggetti già colpiti da polio, conosciuta come «sindrome post polio», come risulta documentata e riportata nella letteratura medico-scientifica.
Per quanto riguarda la possibile reintroduzione di ceppi selvaggi, tramite flussi di immigrazione da paesi endemici, si sottolinea che in Italia è in atto, già dal 1997, un programma capillare di sorveglianza attiva di tutte le paralisi flaccide acute, sia polio, sia non polio. Questo programma di sorveglianza epidemiologica e virologica garantisce, per il territorio nazionale, lo stato di Paese polio free.
La sorveglianza, coordinata dal centro per il controllo delle malattie istituito presso il Ministero della salute e dal dipartimento di malattie infettive dell'IstitutoPag. 36superiore di sanità, prevede la collaborazione di venti centri regionali di referenza, attraverso network di ospedali a cui afferiscono i casi di paralisi.
La sorveglianza viene eseguita conformemente alle linee guida e alle direttive dell'Organizzazione mondiale della sanità.
Inoltre, in alcune grandi città italiane, che presentano un alto rischio di importazione di poliovirus da regioni ancora endemiche, viene eseguita anche una sorveglianza ambientale, attraverso il costante monitoraggio della presenza di poliovirus e di altri enterovirus nei reflui urbani (in particolare liquami), prima della loro immissione nei depuratori.
Gli studi effettuati fino ad oggi dimostrano l'assenza della poliomielite e della circolazione di poliovirus selvaggi in Italia; infatti, i livelli elevati di copertura immunitaria ormai raggiunti attraverso la vaccinazione obbligatoria e gratuita (con il vaccino Sabin e dal 2002 con il vaccino Salk), costituiscono una barriera efficace alla diffusione dei virus eventualmente importati.
Riguardo agli aspetti specifici della «sindrome post polio», alcuni studi condotti dal Center for disease control di Atlanta e dall'OMS fanno ritenere altamente improbabile che il virus polio possa persistere nell'organismo del paziente affetto da poliomielite, e che, pertanto, esiste una correlazione tra sindrome post polio e possibile riattivazione del virus polio, rimasto latente.
Anche se esistono dati di letteratura che, al contrario, sostengono la persistenza del virus e la sua riattivazione, si può ritenere che la «sindrome post polio» sia, con ogni probabilità, dovuta al progressivo aggravarsi negli anni di una patologia cronica a carico dei muscoli scheletrici, conseguente anche all'assenza di cure riabilitative costanti, che, peraltro, i soggetti affetti da poliomielite dovrebbero ricevere per tutta la vita.
Relativamente all'inserimento di tale sindrome tra le patologie croniche ed invalidanti, come richiesto nella mozione in esame, si precisa che le manifestazioni cliniche conseguenti agli esiti da poliomielite sono considerate tra le condizioni e patologie ricomprese nelle tabelle indicative delle percentuali di invalidità civile, ai fini del relativo riconoscimento.
Ai soggetti ai quali viene riconosciuta l'invalidità civile per tali condizioni è garantita l'esenzione dalla partecipazione al costo, ai sensi dell'articolo 6 del decreto ministeriale 1 febbraio 1991, che prevede l'esenzione dalla partecipazione al costo per la generalità delle prestazioni sanitarie a favore degli invalidi civili che presentano una riduzione della capacità lavorativa superiore ai due terzi, e per gli invalidi civili ai quali è stata attribuita l'indennità di accompagnamento.
Il decreto ministeriale 18 maggio 2001, n. 279, concernente l'istituzione della Rete nazionale delle malattie rare, non prevede la poliomielite né i suoi esiti; infatti, fra i requisiti stabiliti dalla normativa vigente per l'individuazione delle malattie rare che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie sono previsti la gravità clinica, il grado di invalidità ad essa associata, l'onerosità del trattamento terapeutico e la rarità della patologia, secondo una prevalenza non superiore a cinque su diecimila abitanti, come stabilito dalla Comunità europea.
La «sindrome post polio» presenta una variabilità dei sintomi, in relazione all'entità del danno originario, per la quale non è possibile attribuire la definizione assoluta di «gravità clinica», ed, inoltre, lo stesso grado di invalidità è estremamente variabile e deve essere definito per ogni singolo caso; ne deriva pertanto, una notevole differenza nel costo totale del trattamento terapeutico, conseguente alla diversità nella frequenza e nelle caratteristiche delle prestazioni necessarie.
La suddetta sindrome, inoltre, risulta essere sicuramente poco frequente, ma non rara, secondo una stima di 100 mila persone colpite, come viene segnalato anche dall'Associazione per gli invalidi da esiti di poliomielite.
In merito alla costituzione di centri nazionali di riferimento, va sottolineato che, presso il già citato dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore diPag. 37sanità, è operativo dal 1991 il centro OMS per riferimento e ricerca sulla poliomielite, che svolge funzioni di centro nazionale di referenza per la polio; sono anche operativi sei centri di livello non nazionale.
Per il mantenimento degli elevati standard operativi richiesti dall'OMS, questa rete di centri viene annualmente accreditata attraverso proficiency test e visite ispettive da parte della stessa Organizzazione mondiale.
L'istituzione di ulteriori centri nazionali di referenza per la ricerca sulla poliomielite, peraltro al di fuori della struttura operativa internazionale, può avere come conseguenza la proliferazione di centri di responsabilità non sostenuti da adeguata competenza scientifica; inoltre, l'istituzione di centri specialistici per la gestione e per lo studio della sindrome non può dipendere dall'inclusione della patologia in esame nell'elenco delle malattie rare.
Risultano, peraltro, già avviati alcuni progetti; al riguardo, si precisa che, nell'ambito della propria autonomia istituzionale, la regione Veneto ha individuato l'ospedale di Malcesine, citato nell'atto parlamentare e che personalmente ho visitato, come centro di riferimento, in conformità all'accordo siglato il 29 marzo 2007, in sede di Conferenza Stato-regioni, voluto anche dal nostro Ministero.
PRESIDENTE. Qual è il parere sulle mozioni presentate?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Egregio Presidente, non si possono istituire centri nazionali di riferimento, perché esiste già il centro di riferimento dell'Istituto superiore di sanità. Tuttavia, nell'ambito della propria autonomia istituzionale, le regioni possono individuare, così come ha fatto la regione Veneto con l'ospedale di Malcesine, centri di riferimento in conformità con accordo siglato in sede di Conferenza Stato-regioni. Ma noi, come Ministero, non possiamo istituire altri...
PRESIDENTE. Quindi, qual è il parere del Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere è contrario.
PRESIDENTE. Si riferisce alla mozione Ciocchetti ed altri n. 1-00134?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Signor Sottosegretario, quale è il parere del Governo sulle mozioni Zanella ed altri n. 1-00206 e Fogliardi ed altri n. 1-00207?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è contrario su tutte e tre le mozioni...
PRESIDENTE. Il Governo vuole aggiungere qualcosa dopo la conversazione informale...?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il Governo si rimette all'Assemblea con riferimento alla mozione Fogliardi ed altri n. 1-00207.
VALDO SPINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO CIOCCHETTI. Avevo chiesto di parlare!
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Ciocchetti!
VALDO SPINI. Signor Presidente, sarebbe dovere del Governo farci capire meglio, perché, in 30 secondi, sulla mozione Fogliardi ed altri n. 1-00207 prima ha espresso parere contrario e poi si è rimesso all'Assemblea. Vorrei difendere le prerogative dell'Assemblea; il Governo inPag. 38situazioni del genere dovrebbe essere più convincente e prepararsi meglio per l'espressione dei pareri.
EMERENZIO BARBIERI. Il Governo è in stato confusionale!
PRESIDENTE. Mi scuso con il deputato Ciocchetti, che aveva chiesto di parlare in precedenza, ma non lo avevo visto. Ne ha facoltà.
LUCIANO CIOCCHETTI. Signor Presidente, sono sconcertato per l'intervento del sottosegretario, in particolare per l'insensibilità dimostrata nell'esaminare una proposta serena, equilibrata ed avanzata dalle associazioni che si occupano dell'assistenza, della tutela e degli interessi di circa 70-80 mila malati di «sindrome post polio».
Credo che lei sicuramente abbia letto trattati scientifici di altissimo livello, ma credo che abbia avuto poca esperienza con chi, purtroppo, soffre di questa sindrome.
Credo anche che sarebbe stato utile, in una materia del genere...
PRESIDENTE. Per favore, chiedo all'Assemblea di prestare l'attenzione dovuta.
LUCIANO CIOCCHETTI. La ringrazio, signor Presidente. In una materia del genere sarebbe stato opportuno giungere ad un accordo per procedere ad una votazione non per schieramento di maggioranza contro l'opposizione, solo perché la mozione in esame è stata presentata da un gruppo parlamentare dell'opposizione. Stiamo, infatti, parlando degli interessi di 70 o 80 mila cittadini italiani che vivono in una condizione di grande difficoltà, poiché, dopo essere stati colpiti dalla poliomielite, a distanza di 15 anni, si trovano oggi a soffrire la sindrome post polio, con una serie di invalidanti attività sanitarie e mediche.
Noi abbiamo chiesto semplicemente di riconoscere... Caro sottosegretario, se mi potesse ascoltare sarebbe una cosa importante...
PRESIDENTE. Mi scusi, prego l'Assemblea di prestare attenzione. L'argomento mi sembra importante e meritevole di attenzione; si sta svolgendo una dichiarazione di voto e, pertanto, chiedo che l'Assemblea consenta di ascoltare la dichiarazione medesima.
Deputato Ciocchetti, la prego di proseguire.
LUCIANO CIOCCHETTI. La ringrazio, signor Presidente. Se il sottosegretario potesse ascoltare...
PRESIDENTE. Lei capirà bene che sta ascoltando anche altre sollecitazioni e, pertanto, la prego di proseguire.
LUCIANO CIOCCHETTI. Capisco che sta ascoltando sollecitazioni importanti; infatti, cambia parere in rapporto a quello che i singoli deputati - chiaramente della maggioranza - gli offrono, come se questa...
PRESIDENTE. Adesso però la invito a proseguire ed a non protestare. Immagino che una discreta professionalità consenta, al contempo, di ascoltare con un orecchio un interlocutore e con un orecchio l'altro. La prego, prosegua.
LUCIANO CIOCCHETTI. Abbiamo un sottosegretario bionico!
Dicevo che rimango sconcertato dal parere espresso dal Governo e dal cambiamento del parere, fatto in corso d'opera, su una delle mozioni presentate. Sinceramente, piuttosto che dividerci, avrei preferito che si raggiungesse un accordo con i colleghi che questa mattina hanno presentato altre mozioni sull'argomento in ordine ad una questione sanitaria e medica importante per circa 70 - 80 mila cittadini italiani che vivono e soffrono la sindrome post polio.
Signor sottosegretario, colleghi, abbiamo chiesto di riconoscere due centri ospedalieri, quello dello Spolverini di Ariccia (Roma) e quello di Malcesine a Verona, che, già da tempo - lo ripeto quattro volte - svolgono questa attività, senza alcunPag. 39riconoscimento, ma con abnegazione, professionalità e anche con capacità di interventi volontari.
Credo che il parere espresso dal Governo, oltre ad essere troppo semplicistico, non affronti l'emergenza del problema vissuto dalle persone che vivono in una condizione difficile, perché soffrono di una malattia invalidante che non consente loro di lavorare e di avere una vita di relazioni. È provato scientificamente che soltanto con una serie di interventi di riabilitazione e di metodiche praticate in centri specializzati, tali soggetti potrebbero migliorare la loro condizione. Questa funzione non può essere svolta dall'Istituto superiore della sanità che definisce le linee, gli indirizzi e le direttive del settore, ma non svolge certamente un'attività di cura, di fisioterapia e di riabilitazione verso questi pazienti. Non ritengo che questi 70 - 80 mila cittadini italiani debbano rivolgersi all'Istituto superiore di sanità per sapere se, domani, potranno camminare o se per tutta la vita dovranno utilizzare una carrozzella.
Questo è il problema che viene sottovalutato; è un problema, al quale, invece, a mio avviso, il Parlamento dovrebbe prestare attenzione, al di là degli schieramenti e delle posizioni espresse dalla maggioranza e dall'opposizione, ma solamente nell'interesse di chi vive tale condizione di disabilità.
Credo che dividere l'aula - come il Governo, a mio avviso, maldestramente sta cercando di fare - intorno a questo argomento sia assolutamente inaccettabile e sbagliato, anche perché non si comprendono le motivazioni - non strumentali - che hanno portato il mio gruppo a presentare tale mozione.
La mozione è stata presentata, infatti, soltanto per fornire una risposta ai cittadini italiani che vivono in una condizione di sofferenza e che necessitano di certezze e punti di riferimento. Ciò implica riconoscere il carattere nazionale dei due centri ospedalieri che svolgono già da tempo queste attività. Tale riconoscimento non comporta peraltro alcun aumento di spesa né per la sanità nazionale né per quella regionale, perché - ripeto - tali attività sono svolte da tempo dalle due strutture ospedaliere.
Si tratta, quindi, di dare elementi di certezza agli operatori medici, agli infermieri professionali, ai fisioterapisti che svolgono tale attività, oggi, secondo i loro protocolli, i loro studi, i loro scambi internazionali e senza una strategia complessiva, caro sottosegretario, da parte del nostro Paese. Occorre, quindi, prevedere questa opportunità, costruire qualcosa di positivo e riconoscere una sindrome che, fino a qualche anno fa, non si pensava potesse comparire. Chi ha visitato e ha avuto modo di avere rapporti con queste persone è consapevole che si tratta di una sindrome invalidante molto grave e forte. Non è semplicemente - come viene riferito in qualche intervento - una sindrome che può essere combattuta attraverso l'intervento di strutture fisioterapiche normalmente esistenti. Sono necessarie, infatti, metodiche ed attività di riabilitazione particolari che, a mio avviso, possono essere svolte soltanto da chi, da anni, porta avanti questa esperienza.
Pertanto, con la mozione in esame si chiede soprattutto di riconoscere il diritto dei cittadini a condurre una vita di relazione normale; ciò sarebbe possibile, se si disponesse di protocolli di riabilitazione da utilizzare per fronteggiare una malattia cronica invalidante come questa. A mio avviso, sarebbe anche possibile prevedere punti di riferimento certi, almeno in alcune parti del nostro territorio, e facilmente raggiungibili da tutte le regioni che, in qualche modo, possono rappresentare anche un'occasione per fornire spiegazioni e svolgere attività di formazione nei confronti di altri reparti ospedalieri che si occupano di questa attività.
Proprio questo è l'aspetto centrale della mozione, che non comporta nuove spese per lo Stato; bisogna solo fornire risposte e certezze a chi ne ha bisogno. Ritengo, quindi, che tale bisogno non possa dividere l'aula tra maggioranza e opposizione, ma debba determinare, intorno a questa esigenza, una risposta unanime da parte dell'Assemblea. Dividerci in merito a talePag. 40aspetto, infatti, sarebbe assolutamente folle e sbagliato (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro))!
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevole Ciocchetti, condivido tutto quello che ha affermato, soprattutto nella seconda parte del suo intervento, ma ho visitato l'ospedale di Malcesine, a lungo, per due giornate intere, e conosco la professionalità degli operatori sia medici, sia fisioterapisti, sia infermieri e anche la validità delle associazioni che operano a fianco dell'ospedale, che conosco benissimo.
Il problema della sua mozione è che lei chiede di riconoscere come centri nazionali queste due strutture ospedaliere. Per noi, però, ciò non è possibile: se il Ministero nominasse i due ospedali centri nazionali, si verificherebbe la proliferazione di altri centri, che potrebbero anche essere non sostenuti da adeguata competenza scientifica. Inoltre, l'istituzione di questi centri specialistici non può dipendere dall'inclusione della patologia in esame nell'elenco delle malattie rare.
Le chiedo, pertanto, di modificare il testo della sua mozione, tenendo presente quanto ho appena affermato. Innanzitutto, occorre considerare tali strutture non come centri nazionali, bensì come centri di riferimento individuati dalle regioni nell'ambito della Conferenza Stato-regioni, nel rispetto dell'autonomia istituzionale delle regioni. In secondo luogo, occorre scindere l'istituzione di tali centri dall'inclusione della patologia nell'elenco delle malattie rare. Se si accetta tale riformulazione, mi rimetto all'Assemblea, così come per le altre due mozioni.
PRESIDENTE. Sottosegretario Gaglione, la prego di avanzare una precisa proposta di riformulazione, in modo da permettere al deputato Ciocchetti di pronunciarsi sulla stessa.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, tali strutture non possono essere denominate «centri di riferimento nazionale»; devono, in particolare, essere nominate dalle regioni di appartenenza nell'ambito della Conferenza Stato-regioni. L'istituzione di questi centri non può comportare, inoltre, l'inclusione della patologia poliomielitica nell'elenco delle malattie rare.
PRESIDENTE. Chiedo al deputato Ciocchetti di rispondere sul punto, tenendo presente, naturalmente, che potrà intervenire in sede di dichiarazione di voto.
LUCIANO CIOCCHETTI. Signor Presidente, ritengo di poter accettare, ma chiedo di sospendere la seduta per qualche minuto al fine di valutare la proposta di riformulazione formulata dal rappresentante del Governo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Sospendo brevemente la seduta in modo da consentire al rappresentante del Governo di avanzare una precisa proposta di riformulazione.
La seduta, sospesa alle 15,40, è ripresa alle 16.
PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo, sottosegretario Antonio Gaglione, ad esplicitare all'Assemblea le riformulazioni proposte alle mozioni presentate.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, per quanto riguarda le tre mozioni...
PRESIDENTE. Colleghi, per favore, vi prego di prestare attenzione, perché il sottosegretario si appresta ad esplicitare all'Assemblea le riformulazioni delle mozioni.
Pag. 41ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Per quanto riguarda la mozione Ciocchetti ed altri n. 1-00134, il Governo propone la seguente riformulazione: sopprimere il quinto capoverso della premessa ed il primo capoverso del dispositivo.
MAURIZIO RONCONI. Che significa?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Il significato della riformulazione proposta è che non si impegna il Governo a includere tale patologia tra le patologie croniche e invalidanti, in quanto essa vi è già inclusa.
PRESIDENTE. Per favore, signor sottosegretario, la prego di leggere semplicemente il testo della riformulazione, altrimenti non riusciamo a seguirla.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Inoltre, si propone di inserire il seguente periodo: «ad operare, nell'ambito della Conferenza Stato-regioni, ai fini dell'eventuale istituzione, d'intesa con le regioni interessate, di centri per lo studio, la ricerca e la cura della sindrome post polio, come già avvenuto nella regione Veneto per l'ospedale di Malcesine, in conformità all'Accordo concluso il 29 marzo 2007, in sede di Conferenza Stato-regioni».
Per quanto riguarda la mozione Fogliardi ed altri n. 1-00207...
PRESIDENTE. Mi scusi, sottosegretario Gaglione, prima di proseguire, qualora la riformulazione proposta venisse accettata dai presentatori, quale sarebbe il parere del Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Favorevole.
PRESIDENTE. Sta bene. Prosegua pure.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Per la mozione Fogliardi ed altri si propone la seguente riformulazione: sopprimere, in fine, dopo le parole: «sindrome post polio» il seguente periodo: «, in modo da poterla poi inserire, come forma specifica, all'interno delle malattie croniche ed invalidanti». Ciò in quanto già previsto.
PRESIDENTE. Sottosegretario Gaglione, qualora la riformulazione proposta venisse accettata dai presentatori, quale sarebbe il parere del Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Favorevole.
PRESIDENTE. Sta bene.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Per quanto riguarda la mozione Zanella ed altri n. 1-00206 si propone la seguente riformulazione: sopprimere il primo capoverso del dispositivo, per lo stesso motivo di cui sopra.
PRESIDENTE. Sottosegretario Gaglione, ove fosse accettata tale riformulazione, quale sarebbe il parere del Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. In tal caso il parere del Governo sarebbe favorevole.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori della mozione Ciocchetti ed altri n. 1-00134 se accettano la riformulazione proposta dal Governo.
LUCIANO CIOCCHETTI. Signor Presidente, pur se su alcune questioni la mozione così riformulata dal Governo viene, per così dire, un po' ammorbidita, ma privilegiando gli interessi dei 70-80 mila malati di sindrome post polio, ritengo comunque sia un risultato importante raggiungere l'unanimità dell'Assemblea, prevedendo l'assunzione di un impegno forte del Governo e delle regioni per un riconoscimento e per la realizzazione di centri in grado di fornire assistenza, cura, fisioterapia e riabilitazione, con i protocolliPag. 42scientifici che oggi sono utilizzati a livello internazionale, per assistere i malati di sindrome post polio.
Per tali motivi, ritengo sia giusto accettare la riformulazione della mia mozione proposta dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).