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Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Guatemala sulla promozione e protezione degli investimenti, fatto a Città del Guatemala l'8 settembre 2003 (A.C. 2162) (ore 17,10).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Guatemala sulla promozione e protezione degli investimenti, fatto a Città del Guatemala l'8 settembre 2003.
Ricordo che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sulle linee generali.
(Esame degli articoli - A.C. 2162)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.
Passiamo all'esame dell'articolo 1
(Vedi l'allegato A - A.C. 2162 sezione 1), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 486
Votanti 477
Astenuti 9
Maggioranza 239
Hanno votato sì 436
Hanno votato no 41).
Passiamo all'esame dell'articolo 2
(Vedi l'allegato A - A.C. 2162 sezione 2), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 477
Astenuti 3
Maggioranza 239
Hanno votato sì 435
Hanno votato no 42).
Prendo atto che il deputato Ronchi ha segnalato di non essere riuscito a votare.
Passiamo all'esame dell'articolo 3
(Vedi l'allegato A - A.C. 2162 sezione 3), al quale non sono state presentate proposte emendative.Pag. 60
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 484
Votanti 479
Astenuti 5
Maggioranza 240
Hanno votato sì 435
Hanno votato no 44).
Prendo atto che il deputato Ronchi ha segnalato di non essere riuscito a votare.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2162)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mantovani. Ne ha facoltà.
RAMON MANTOVANI. Signor Presidente, non è usuale per noi esprimere un voto contrario su un Accordo come quello in esame. Ne abbiamo discussi e votati tanti nel corso di diverse legislature, però abbiamo deciso di porre fine a una pratica che, a nostro avviso, è nociva per i Paesi che sono oggetto di accordi di questo tipo.
Stiamo parlando del Guatemala, uno dei Paesi più poveri di tutta l'America Latina che, secondo la Banca mondiale, negli ultimi anni ha peggiorato le proprie condizioni socio-economiche - lo ripeto: socio-economiche - ed è un Paese con una popolazione a maggioranza indigena che dal punto di vista dei diritti umani è discriminata. Basta interpellare il Premio Nobel Rigoberta Menchù per conoscere qual è la realtà in cui vivono le popolazioni indigene del Guatemala, terra nella quale i diritti umani sono quotidianamente violati.
È al nostro esame un Accordo che prevede la reciproca protezione degli investimenti; naturalmente è un eufemismo, perché non vi sono imprenditori e finanziarie guatemalteche che vengono ad investire in Italia. Stiamo parlando, quindi, di un trattato che prevede la protezione degli eventuali investimenti italiani. Gli investimenti italiani si concentrano nei settori dell'agricoltura, dei servizi e dell'industria farmaceutica.
Secondo un'importantissima ONG internazionale, l'Oxfam, è esattamente su questi tre settori che il tipo di accordi e di trattati come quello che stiamo discutendo hanno prodotto negli ultimi anni un notevole peggioramento delle condizioni sociali, e spesso anche economiche, dei Paesi che ne sono fatti oggetto.
Dal punto di vista agricolo ciò è accaduto perché in quei Paesi si producono merci e prodotti agricoli per il nostro mercato, a scapito della loro sovranità alimentare. Inoltre, nel caso del Guatemala, la proprietà della terra è altamente concentrata, perché non vi è stata una vera riforma agraria.
Dal punto di vista dei servizi non ne parliamo, in quanto si tratta di settori che non sono interni al mercato ma che, attraverso le privatizzazioni, possono diventare tali, ovvero oggetto di investimenti privati (ad esempio, la distribuzione dell'acqua, l'istruzione o la sanità).
In tutti i Paesi dove vi sono stati investimenti di questo tipo si è dovuto tornare indietro perché le popolazioni erano state tartassate dagli interessi delle società che avevano messo le mani su questi servizi che prima erano pubblici.
Infine, vi è la questione farmaceutica. Il Guatemala è uno dei Paesi più ricchi dal punto di vista della bio-diversità, ma sapete cosa accade? Accade che le popolazioni indigene sanno curarsi la tosse con la corteccia di un albero, ma arriva una società multinazionale che ne brevetta la scoperta (la quale, in realtà, appartiene alla tradizione indigena), per poi vendere i farmaci alle popolazioni guatemalteche, lucrando enormemente su qualcosa che,Pag. 61invece, dovrebbe restare di proprietà pubblica, collettiva, storica e tradizionale.
Inoltre, vi è anche un problema da affrontare, in quanto vi sono nuovi modelli per stipulare trattati di questo tipo. Ad esempio l'Unione europea ha inaugurato - ed è un bene - negli accordi stipulati dal 2006 al 2008, sperimentalmente, modelli denominati «di preferenze generalizzate», che prevedono l'introduzione di clausole. Allora mi domando perché non è introdotta, in trattati di questo tipo, la clausola per il rispetto delle convenzioni di cui il Guatemala è firmatario, sul rispetto dei diritti umani? Perché non vi è la clausola del rispetto dei trattati internazionali firmati sia dall'Italia sia dal Guatemala in sede di organizzazione internazionale del lavoro? Voi sapete qual'è il salario nelle maquilladoras guatemalteche, quali sono le tutele e l'orario di lavoro? Sono da schiavismo! Non c'è alcun rispetto dei trattati internazionali in materia di organizzazione del lavoro, non c'è alcuna clausola ambientale e non c'è alcuna clausola, che pure esiste dal punto di vista della firma di trattati internazionali, che attenga alla questione della corruzione. Il Guatemala è uno dei Paesi più corrotti dell'America Latina! Allora, non possiamo più accettare che si stipulino accordi di questo tipo.
In Commissione ci eravamo astenuti sollevando il problema e, peraltro, anche altri gruppi, ad esempio dell'opposizione, avevano deciso di astenersi con noi. Attendevamo dal Governo, per l'esame in aula, una risposta, una rassicurazione e l'intenzione di non procedere, nel futuro, alla firma di trattati di tal genere. Invece abbiamo riscontrato, purtroppo, un'apologia di questo tipo di accordi. Non lo possiamo accettare ed è per questo che abbiamo mutato il nostro avviso in un voto contrario.
Comunque, annunciamo che in Commissione affari esteri presenteremo una risoluzione per impegnare il Governo a non firmare mai più trattati così palesemente nocivi per i Paesi in via di sviluppo e ci riserviamo, sui prossimi trattati che saranno all'ordine del giorno e firmati in passato, di esaminarli con la lente di ingrandimento, perché abbiamo più a cuore gli interessi dell'umanità di quelli di qualche investitore poco attento ai diritti umani e dei lavoratori e alla tutela dell'ambiente (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Venier. Ne ha facoltà.
IACOPO VENIER. Signor Presidente, come gruppo dei Comunisti italiani ci associamo alle motivazioni del collega Mantovani sul voto contrario.
Vorremmo aggiungere un argomento alle riflessioni che spettano al nostro Governo. Riconosciamo che sul tema della cooperazione e dello sviluppo sono stati compiuti degli sforzi e che questo Esecutivo sta segnando un'inversione di tendenza, ma ci vuole una coerenza nell'impostazione delle politiche di intervento nei Paesi in via di sviluppo: non si può dare con una mano e togliere con l'altra.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 17,20)
IACOPO VENIER. Stiamo votando oggi, infatti, trattati sulla protezione degli investimenti che riguardano il Guatemala, ma poche settimane fa abbiamo votato un trattato sullo Yemen e, in futuro, ne voteremo altri in contraddizione con lo spirito di una sana relazione, anche economica, tra l'Italia e tali Paesi, che corrispondono, invece, ad una visione bilaterale molto simile a quella che contraddistingue le iniziative statunitensi in materia.
Per questa ragione voteremo contro la ratifica dell'Accordo: ritengo necessario che, per tutti gli accordi di questo tipo, vi sia una precisa valutazione dell'impatto concreto sulle popolazioni, considerato che solo attraverso una cooperazione economica socialmente, ecologicamente ed economicamente sostenibile si può svolgere un ruolo positivo nelle relazioni internazionali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata De Zulueta. Ne ha facoltà.
TANA DE ZULUETA. Signor Presidente, i colleghi Mantovani e Venier hanno richiamato una discussione, iniziata in Commissione affari esteri, sulle modalità con le quali il Governo, attraverso tale tipo di Accordo, interviene a protezione degli investimenti nazionali in Paesi terzi. Ci aspettavamo, alla luce di quella discussione e dell'apparente sensibilità del Governo, delle risposte alle richieste di garanzia, avanzate non solo dai deputati della maggioranza, ma anche da quelli dell'opposizione (ricordo, a tal proposito, che tale Accordo fu firmato dal precedente Governo). Purtroppo, a fronte di tali richieste, non vi è stato alcun cenno.
Ricordo all'Assemblea che la Fédération Internationale des Droits de l'Homme ha elencato, fra le vittime di repressione dei difensori dei diritti dell'uomo, numerosi sindacalisti e attivisti dei diritti umani in Guatemala, che sono stati vittime di gravi violazioni dei loro diritti. L'inclusione di sindacalisti fra tali vittime è un particolare molto delicato alla luce dell'Accordo che il Governo chiede all'Assemblea di ratificare.
Pertanto, in attesa di una normativa che preveda che ogni accordo sulla protezione degli investimenti includa i principi di garanzia e di tutela dei diritti del lavoro e dell'ambiente, il gruppo dei Verdi voterà contro il disegno di legge (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi e Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zacchera. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, che il Governo sia in stato comatoso o confusionale lo si percepisce anche dai piccoli particolari. Posso anche, in parte, condividere le affermazioni del collega Mantovani e ho il massimo rispetto per lui, ma è gravissimo che oggi si giunga, in occasione della ratifica di un Accordo che tutela gli investimenti dei pochi italiani in Guatemala, ad una divisione di carattere politico all'interno della maggioranza di Governo, che sostiene alcune idee più o meno condivisibili, senza rendersi conto del contenuto del provvedimento. È un modo per dimostrare la profonda spaccatura che vi è su tutto all'interno della maggioranza! Non stiamo parlando di diritti umani, non stiamo stipulando nulla: stiamo ratificando un atto per tutelare gli investimenti degli italiani in Guatemala e viceversa.
Orbene, nel momento in cui si sostiene che le multinazionali in Guatemala hanno compiuto disastri - ciò è condivisibile - o si dice il nome di qualche multinazionale italiana che ne abbia compiuti o si priva il Guatemala di una delle poche possibilità che investimenti italiani ed europei sul territorio facciano cessare il monopolio delle imprese statunitensi.
LUCA VOLONTÈ. Bravo!
ETTORE PERETTI. Bravo!
MARCO ZACCHERA. Stiamo attenti a quello che facciamo!
Non si tratta solo di questo: la maggior parte di noi non vuole tutelare gli investimenti degli italiani? Mi sembra veramente una sciocchezza, innanzitutto perché l'Accordo è già stato siglato e manca soltanto la ratifica parlamentare; in secondo luogo, perché dobbiamo aiutare il Guatemala a differenziare la propria produzione economica: l'investimento degli italiani in Guatemala, pertanto, è sicuramente positivo.
Il trattato in questione è stato siglato nel 2003, ma per coerenza, quindi, il Governo avrebbe dovuto inserire, in tutti i trattati siglati successivamente al 2006, elementi tali da richiamare il rispetto fondato dei diritti umani negli Stati. In tal modo, non dovrebbero essere conclusi trattati con Stati in cui non è garantita la democrazia. In futuro, concluderemo un trattato con la Cina, rispetto al quale, quindi, avanzo già da subito tutte le miePag. 63riserve, perché in campo scientifico si può discutere fino a domani sul rispetto dei diritti umani in quel Paese.
Ciò non significa non fare gli interessi dell'Italia, perché dobbiamo tutelare i nostri investimenti, ove vengano effettuati. Ritengo, piuttosto, che la sinistra dovrebbe presentare un ordine del giorno, che il Governo dovrebbe accettare, che impegni quest'ultimo a controllare cosa succede in Guatemala.
Voler inserire la politica in questioni di carattere tecnico è semplicemente - e concludo - un modo per sottolineare le profonde e insanabili divisioni che anche su questi aspetti vi sono a livello governativo. Da questo punto di vista, mi sembra che siamo al di fuori della logica.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
(Votazione finale ed approvazione - A.C. 2162)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2162, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Guatemala sulla promozione e protezione degli investimenti, fatto a Città del Guatemala l'8 settembre 2003) (2162):
(Presenti 460
Votanti 451
Astenuti 9
Maggioranza 226
Hanno votato sì 398
Hanno votato no 53).