Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in campo energetico, con particolare riferimento all'ipotesi di sviluppo del nucleare - n. 3-01101)
PRESIDENTE. Il deputato Nucara ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-01101, concernente orientamenti del Governo in campo energetico, con particolare riferimento alle ipotesi di sviluppo del nucleare (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, signor Ministro, l'Italia consuma il 2 per cento del petrolio che viene consumato in un anno in tutto il mondo; ha una dipendenza energetica dall'estero e, in particolare, quella da idrocarburi è pari all'80 per cento.
I black out estivi degli anni passati potrebbero ripetersi, perché, per fortuna, le condizioni di vita delle zone più povere del Mezzogiorno migliorano e l'uso di frigoriferi e di condizionatori avanzerà. Avremo, quindi, bisogno di una maggiore quantità di energia, malgrado l'incentivo a risparmiare. La nostra politica estera non può essere condizionata né tanto meno subordinata all'approvvigionamento di combustibili, si tratti di petrolio o di altro.
Il Paese deve avere indipendenza energetica, come il resto dei Paesi europei. Dire no al nucleare potrebbe significare compromissione della nostra indipendenza. Non vi saranno le guerre risorgimentali, ma la subordinazione dell'Italia ai Paesi produttori di petrolio.
PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Nel primo giorno di vita di questo Governo, nel primo Consiglio dei ministri, abbiamo approvato un disegno di legge sul completamento della liberalizzazione del mercato dell'elettricità e del gas ed il rilancio delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. TalePag. 76disegno di legge è ancora in discussione al Senato. Nel frattempo abbiamo adottato diversi strumenti per intervenire.
Da ultimo, è stato varato il decreto-legge 18 giugno 2007, n. 73, che accompagna gli utenti verso la totale apertura del mercato elettrico dal 1o luglio. Anche con la legge finanziaria 2007 abbiamo introdotto misure per il sostegno delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Inoltre, ci siamo impegnati a livello europeo e stiamo predisponendo un piano d'azione sull'efficienza energetica, per rispondere ai nuovi obiettivi dell'Unione Europea per il 2020. Stiamo cercando accordi con diversi Paesi (Russia, Algeria, Tunisia, Qatar, Turchia, Grecia e Albania) per migliorare l'infrastrutturazione e consentirci un approvvigionamento più sicuro e più abbondante, anche per far diminuire i prezzi.
Quanto al nucleare, al di là delle diverse opinioni che possono esservi sul tema, avanzo in particolare una riflessione di tipo economico, concernente la difficoltà di integrare un'ipotesi nucleare nel mercato elettrico, tenuto conto degli elevati costi di investimento, delle difficoltà prevedibili di localizzazione, dei lunghi tempi di realizzazione degli impianti e dell'irrisolto problema delle scorie, compreso il relativo deposito.
Credo sia buona cosa togliere dal dibattito ideologico questo tema e cominciare a fare le cose pratiche che possiamo fare. La prima cosa pratica era che finalmente dopo anni di stasi cominciassimo ad essere adempienti sul tema dei residui del nucleare, realizzando il deposito di superficie. Abbiamo concluso recentemente un accordo con la Francia per il trattamento dei rifiuti e intendo attivare una procedura per l'individuazione di un deposito di superficie, perché se non riusciamo a trattare i rifiuti nucleari, diventa impensabile ragionare sul tema del nucleare.
La seconda questione riguarda la partecipazione italiana ai nuovi progetti di ricerca sul nucleare di nuova generazione. Stiamo stringendo accordi con la Francia e, in particolare, con gli Stati Uniti. Spero che vadano a buon fine entro l'anno, per partecipare alle più avanzate ricerche sul nucleare di quarta generazione.
Ritengo che il modo di procedere, se si vuole pragmatico, sia questo, cioè considerare che in Italia, in questo momento, un piano nucleare non ha fondamenti economici. Occorre attrezzarsi, invece, per rimanere dentro l'evoluzione tecnica e scientifica di questo settore.
PRESIDENTE. Il deputato Nucara ha facoltà di replicare.
FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, il Ministro risponde solo parzialmente al quesito. Certamente l'interrogante non pretendeva che domani mattina fosse adottato un decreto-legge che desse avvio al nucleare, ma voleva sapere se vi è l'idea di procedere in quella direzione. Su questo punto, il Ministro è stato poco chiaro. In realtà, il problema del nucleare e delle scorie esiste nel nostro come negli altri Paesi europei, come la Francia, che lo ha risolto.
Basterebbe utilizzare le tecnologie che si utilizzano in Francia per sapere come risolvere il problema delle scorie, perché in Francia lo risolvono.
Il fatto che importiamo energia nucleare dalla Francia, dalla Slovenia e da altri Paesi europei, forse ci dovrebbe indurre a dire che non dovremmo più importare energia nucleare da questi Paesi, perché il problema delle scorie sarebbe un problema europeo e non più italiano. Invece ci accontentiamo.
Considerato che lei, Ministro Bersani, è il Ministro dello sviluppo economico, mi rivolgo a lei per sapere come si può sviluppare il nostro Paese, se il costo di un kilowattora in Italia è di 5,6 centesimi, in Gran Bretagna di 3,9 centesimi, in Spagna di 3,6 centesimi, in Francia di 3,3 centesimi, in Germania di 2,7 centesimi.
Se questi sono i dati, non è il problema del costo del lavoro che tiene fermo il nostro Paese, ma è il problema dell'energia: non possiamo ambire ad uno sviluppo economico ordinato nel nostro Paese, fin quando non risolveremo il problema dell'energia.Pag. 77E certamente non lo risolveremo con il fotovoltaico o con l'eolico, che sono palliativi che non servono ad uno sviluppo industriale di un Paese come l'Italia, che è una potenza industriale. Lo è sempre di meno, per nostra sfortuna, ma vorremmo che si allineasse con i Paesi europei sulla produzione di energia. Mi auguro che il Governo, nel futuro, ci possa ripensare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Repubblicani, Liberali, Riformatori).