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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo sulla riattivazione delle agevolazioni previste dalla legge n. 488 del 1992 a favore delle aziende che operano nel sud Italia - n. 3-01100)
PRESIDENTE. Il deputato Fundarò ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01100, concernente orientamenti del Governo sulla riattivazione delle agevolazioni previste dalla legge n. 488 del 1992 a favore delle aziende che operano nel sud Italia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
MASSIMO SAVERIO ENNIO FUNDARÒ. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, la legge n. 488 del 1992 ha rappresentato un significativo strumento di supporto e di incentivo per le aziende del sud Italia, contribuendo così alla crescita complessiva dell'economia del Mezzogiorno. Il bilancio di questa legge, però, non è costituito solo da luci, ma anche da ombre, in considerazione delle quali il Governo si è imposto una pausa di riflessione e anche una rivisitazione complessiva delle misure agevolative nei confronti del sud Italia.
Chiedo al Ministro quali provvedimenti intenda adottare per il rilancio di tali misure e se rispondano a verità le anticipazioni giornalistiche, che individuano nei nuovi contratti di programma il nuovo strumento di intervento prioritario nel settore.
PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, la legge n. 488 del 1992 resta il principale strumento di sostegno agli investimenti attivati nelle cosiddette aree depresse. I documenti, a tal proposito, parlano chiaro: si parla del 16,4 per cento delle agevolazioni concesse, previsto dalla legge n. 488, nonché del 24 per cento degli investimenti attivati.
Solo nel 2006 i bandi chiusi al 31 dicembre hanno consentito la concessione di 1 miliardo e 700 milioni di euro per l'attivazione di investimenti per oltre cinque miliardi di euro. Tuttavia, come sosteneva l'interrogante, vi sono anche le ombre. Il controllo che abbiamo attivato presso il Ministero, anche in collaborazione con la Guardia di finanza, ha individuato in alcuni casi la presenza di irregolarità, che hanno determinato la concessione di agevolazioni in tutto o in parte non dovute. Abbiamo, quindi posto un'adeguata attenzione su tali casi e, in ragione delle patologie riscontrate, abbiamo pensato di introdurre alcune significative modifiche, che troveranno spazio in una proposta emendativa che il Governo sta apportando al cosiddetto «tesoretto» (in ordine alle nuove normative in materia finanziaria), al fine di semplificare, da un lato, e accelerare, dall'altro, la chiusura delle iniziative in atto e di individuare nuove modalità di attuazione della misura, che privilegino le iniziative più competitive e innovative, assicurando un miglior controllo e monitoraggio.
È necessaria una collaborazione da parte del sistema bancario che credo non vorrà negarla: queste norme, pertanto, possono consentirci di accelerare e migliorare la situazione nei prossimi mesi.
Quanto alle prospettive di una riorganizzazione del sistema degli incentivi, stiamo procedendo, alla luce del disegno di legge «Industria 2015», ad una complessiva riconsiderazione del nostro programma di politica industriale, della quale avremo modo di discutere ancora con il Parlamento e che dovrebbe, in sostanza, privilegiare le iniziative a sostegno dell'innovazione, quelle a carattere automatico ePag. 75quelle affidate ad un fondo di finanza di impresa, che possa far da sponda rispetto alle esigenze finanziarie del sistema delle piccole e medie imprese. Andrà riconsiderata, altresì, la prospettiva della legge n. 488: avremo modo, però, di approfondire nel dettaglio le nostre nuove proposte, trattandosi di tematiche complesse.
PRESIDENTE. Il deputato Fundarò ha facoltà di replicare per due minuti.
MASSIMO SAVERIO ENNIO FUNDARÒ. Signor Presidente, prendo atto con soddisfazione che il Ministro intende procedere speditamente all'individuazione delle nuove misure ed al loro affinamento. Ritengo che i nuovi contratti di programma - che rappresentano una forma di sostegno e di sviluppo sostenibile del territorio dal basso, attraverso la concertazione fra le imprese private e le amministrazioni locali (e da qui deriva la cosiddetta programmazione negoziata) - proprio perché prevedono la concessione di incentivi sotto forma di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati, possano rappresentare un formidabile strumento per rilanciare l'economia del sud, soprattutto se indirizzati in settori nevralgici. Mi riferisco al settore agro-industriale (attraverso la valorizzazione e la commercializzazione dei nostri prodotti tipici agricoli), a quello dell'industria (attraverso la produzione delle energie rinnovabili) ed a quello del turismo (attraverso la valorizzazione dei nostri beni architettonici, paesaggistici e culturali).
Ciò potrebbe contribuire ad arrestare il flusso migratorio di migliaia di giovani del sud, che in questi ultimi anni non si è interrotto e che, a mio giudizio, sta impoverendo fortemente la struttura sociale e la classe dirigente di intere regioni del nostro Paese. La situazione è inaccettabile: credo, pertanto, che tali misure, che mi auguro siano adottate al più presto, possano contribuire ad invertire la tendenza.