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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Problematiche relative all'innalzamento dell'obbligo di istruzione scolastica a sedici anni - n. 3-01102)
PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01102, concernente problematiche relative all'innalzamento dell'obbligo di istruzione scolastica a sedici anni (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).
NICOLA TRANFAGLIA. Signor Presidente, mi rivolgo al Ministro della pubblica istruzione, in modo particolare, per il problema dell'innalzamento dell'obbligo scolastico a sedici anni, che è stato stabilito dall'articolo 1, comma 622, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007).
Il successivo comma 624 riguarda il modo di provvedere all'innalzamento di tale obbligo secondo quanto stabilito dall'articolo 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, che prevedeva di realizzarlo attraverso corsi sperimentali di istruzione e formazione professionale regionali.
Poiché la legge stabilisce che, dopo due anni di questa sperimentazione, si arriverà ad un decreto del Ministro della pubblica istruzione per provvedere a tale innalzamento, chiedo al signor Ministro che cosa intenda fare, attraverso questo decreto, in termini di formazione dei docenti.
PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, l'onorevole interrogante sa bene che l'introduzione, nel nostro ordinamento, dell'obbligo di istruzione afferisce ad una straordinaria opportunità che abbiamo non solo per aumentare la consapevolezza, le conoscenze e le competenze dei nostri ragazzi, ma anche per combattere quella piaga del nostro Paese rappresentata dalla dispersione scolastica che - non dimentichiamocelo mai - è il vero ed unico doppio canale che esiste, quando un ragazzo, anzi, un ragazzo e mezzo su tre, viene disperso, non arrivando né ad una qualifica né ad un diploma.
L'articolo 1, comma 624, della legge finanziaria per il 2007 prevede che, fino all'entrata a regime dell'obbligo di istruzione, detto obbligo possa essere svolto anche nei percorsi sperimentali di formazione triennale, avviati in alcune regioni del nostro Paese. Come prevede l'articolo 1, comma 622, della citata legge finanziaria per il 2007, ho emanato un decreto di natura regolamentare - attualmente all'esame del Consiglio di Stato - in cui viene definito, per la prima volta, in termini di competenze e di saperi, per assi e per aree, ciò che i nostri ragazzi, prescindendo dalle scuole che frequentano e dai luoghi dove svolgono l'obbligo di istruzione, devono tutti raggiungere.
Credo sia un passo avanti significativo, perché se anche il decreto regolamentare non individua modifiche dei curriculum e dei singoli indirizzi scolastici, fornisce però, per la prima volta, alle nostre scuole e ai luoghi che si occupano di istruzione, l'opportunità di lavorare per definire competenze comuni a tutti i ragazzi.
Tali competenze e saperi sono stati definiti in via sperimentale e si attueranno nei due prossimi anni, entro l'anno scolastico 2009-2010, mi auguro seguendo il percorso individuato dall'articolo 1, comma 622, della legge n. 296 del 2066,Pag. 78che prevede, di concerto con le regioni, di individuare non solo l'andamento definitivo dell'obbligo di istruzione ma anche i progetti e i percorsi che possano consentire di realizzare un abbattimento della dispersione scolastica.
Per quanto concerne le risorse, saranno emanate apposite linee guida riguardanti l'orientamento dei ragazzi e le loro famiglie, il sostegno alle istituzioni scolastiche, la formazione del personale docente, per la quale abbiamo previsto un ulteriore stanziamento di 20 milioni di euro rispetto agli anni precedenti, un'azione di monitoraggio, di valutazione e di sostegno da parte dell'Invalsi appositamente sostenuta e l'individuazione di risorse aggiuntive non inferiori ai 15 milioni di euro, che possano consentire di espletare in questa fase di prima attuazione anche quella ricerca sperimentale di progetti e di percorsi che abbattano la dispersione scolastica non ricorrendo mai più a quel proliferare di indirizzi e di studi delle scuole medie superiori che hanno fino ad oggi provocato soltanto un'anomalia rispetto al sistema di istruzione europeo e che vanno ridotti rispetto a quelli attuali.
PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di replicare.
NICOLA TRANFAGLIA. Signor Presidente, ringrazio il Ministro per le indicazioni che fornisce e che corrispondono all'esigenza di deliberare all'interno della scuola e con gli organi scolastici questa parte importante della lotta contro la dispersione scolastica. Ritengo che la decisione sulla formazione dei docenti abbia una particolare importanza, perché tutte le ricerche e tutte le inchieste dimostrano che uno degli elementi che ha portato ad un abbassamento del livello medio dei giovani che escono dalle scuola va individuato proprio in un certo scollamento che si è verificato negli anni scorsi nella formazione dei docenti. A mio avviso bisogna stabilire un percorso chiaro, seguito dal Ministro e che vada in questa direzione.