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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Dichiarazioni del Ministro della solidarietà sociale sulla regolamentazione dei rapporti con le comunità islamiche presenti in Italia e sul rapporto tra integrazione degli immigrati e rispetto dei principi fondanti dell'ordinamento italiano - n. 3-01135)
PRESIDENTE. Il deputato Ronconi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Volontè n. 3-01135, concernente dichiarazioni del Ministro della solidarietà sociale sulla regolamentazione dei rapporti con le comunità islamiche presenti in Italia e sul rapporto tra integrazione degli immigrati e rispetto dei principi fondanti dell'ordinamento italiano (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13), di cui è cofirmatario.
MAURIZIO RONCONI. Signor Presidente, intervengo in riferimento ai fatti legati alla moschea di Ponte Felcino di Perugia richiamando un'intervista al quotidiano Corriere della Sera del 23 luglio scorso in cui il Ministro Ferrero affermava che, per regolamentare i rapporti con l'Islam, bisogna proporre «uno scambio: diritto di culto in cambio del riconoscimento dello Stato italiano e del suo ordinamento costituzionale». È evidente che queste affermazioni confliggono con l'articoloPag. 698 della Costituzione che non si limita a concedere la libertà di culto, ma la riconosce come diritto fondamentale.
Chiediamo al Ministro come ritenga conciliabili le sue dichiarazioni con il dettato Costituzionale e se non ritenga che l'integrazione degli immigrati debba avvenire con modalità che prevedano, oltre alla conoscenza della lingua e della cultura italiana, il rispetto dei principi fondanti dell'ordinamento italiano e delle sue leggi.
PRESIDENTE. Il Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Signor Presidente, intanto voglio premettere che i testi delle interviste presentano, per così dire, alcuni gradi di approssimazione per come vengono realizzate, oltre ad essere sovente riassuntive: si tratta proprio del caso citato; non è colpa del giornalista, è un fatto. Ad esempio, nell'articolo citato si dice che io proporrei di concludere intese con i Paesi di provenienza, quando è del tutto evidente che, invece, propongo intese con le confessioni religiose. Ciò detto, il mio pensiero è semplicissimo. La prima questione è che il rispetto delle leggi è obbligatorio per tutti coloro che stazionano sul territorio italiano e quindi le azioni di contrasto al terrorismo sono necessarie e, quando è necessario, deve essere chiuso qualsiasi luogo, comprese le moschee, che abbia a che fare con il terrorismo, e per questo motivo ringrazio chi ha compiuto le indagini a Perugia.
In secondo luogo, come ho affermato molte volte, la conoscenza della lingua italiana e il rispetto dei principi fondanti della Costituzione rappresentano i due pilastri necessari perché si realizzi l'integrazione dei migranti. Non a caso nel Fondo per l'inclusione dei migranti proponiamo di dedicare 10 milioni di euro all'insegnamento della lingua italiana e dell'educazione civica, cioè i principi costituzionali e gli elementi di contorno. Ritengo che, al fine di applicare la Costituzione, sia necessaria una legge sulla libertà religiosa che superi la legge sui culti ammessi, che risale al 1929, al fascismo, e che regola attualmente i rapporti con le confessioni religiose diverse da quella cattolica che non hanno stipulato intese con lo Stato italiano.
Tutto ciò coinvolgerebbe chiese storiche e chiese nuove e faciliterebbe l'integrazione anche dei cittadini musulmani. Quindi non si tratta di alcuno scambio mercantile, ma semplicemente della proposta di un processo in cui, da un lato lo Stato rende effettivi i diritti costituzionali, dall'altro i migranti possono apprendere concretamente il valore della Costituzione anche attraverso la possibilità di esercitare effettivamente il loro diritto alla libertà religiosa. Penso che ciò favorirebbe un percorso di stipula di intese ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione, che lei ha citato, e che ciò sia funzionale ad evitare ghetti o separatezze, che costituiscono una delle condizioni che può favorire il proselitismo per le deliranti e criminali strategie terroristiche.
Quindi, la lotta al terrorismo necessaria e determinata non può tradursi in alcun modo in proposte avanzate da vari esponenti del centrodestra, come quella di non realizzare la legge sulla libertà religiosa o, peggio ancora, quella di chiudere tutte le moschee. Ritengo che ciò produrrebbe un imbarbarimento del nostro Paese e rischierebbe di favorire la propaganda di quei gruppi criminali e terroristi che sono da combattere.
PRESIDENTE. Il deputato Ronconi ha facoltà di replicare.
MAURIZIO RONCONI. Signor Ministro, lei in realtà smentisce, ma non ha smentito l'articolo del Corriere della sera. Dice e non dice, e il suo intervento è lastricato di buone intenzioni ma di nessun fatto.
Vorrei anche ricordare che le leggi in generale, in modo particolare quella alla quale lei si è riferito - la legge sulla libertà di religione -, sono competenza peculiare del Parlamento e non del Governo. Lei evidentemente ha il compito di rappresentare il Governo, lasciando l'iniziativaPag. 70parlamentare alle Camere. In realtà, signor Ministro, siamo molto preoccupati e anche il tono della sua risposta non fa altro che aumentare la nostra preoccupazione. Ci troviamo di fronte, nella fattispecie della vicenda della moschea di Ponte Felcino, ad un gruppo infiltrato di Al Qaeda che aveva nella propria disponibilità mappe di acquedotti della città e mappe di città, che quindi poteva far riferimento a complicità e a connivenze locali, rispetto alle quali siamo ancora in attesa di chiarimenti.
Siamo convinti che a tutt'oggi il Governo non garantisce controlli seri sull'immigrazione, in modo particolare nei confronti di quella islamica. Siamo di fronte a proposte - le ha fatte lei, signor Ministro - di baratti con gli islamici per ottenere qualcosa, e non si sa cosa.
Ci troviamo di fronte a condizioni socio-politiche, in modo particolare in alcune regioni e in alcune regioni rosse...
PRESIDENTE. La prego di concludere, deputato Ronconi.
MAURIZIO RONCONI. ...elementi, tutti insieme, che stanno componendo una miscela esplosiva che rischia di garantire l'infiltrazione di Al Qaeda e la trasformazione dell'Italia in base logistica di Al Qaeda per l'Occidente.