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Seguito della discussione della proposta di inchiesta parlamentare: Palumbo ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali (Doc. XXII, n. 8-A/R) (ore 12,50).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa dei deputati Palumbo ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali.
Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta del 17 luglio scorso si è conclusa la discussione sulle linee generali e che, nella parte pomeridiana della medesima seduta, prima ancora che si procedesse all'esame degli articoli e degli emendamenti, l'Assemblea ha deliberato il rinvio in Commissione del testo della proposta.
Ricordo, altresì, che come costantemente affermato dalla Presidenza, per un principio di continuità nel procedimento, l'esame in Assemblea, dopo il rinvio in Commissione, riprende esattamente dal punto in cui esso si era interrotto con il rinvio.
(Esame degli articoli - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo, pertanto, all'esame degli articoli del Doc. XXII, n. 8-A/R, nel testo della Commissione.
Avverto che, prima dell'inizio della seduta, è stato ritirato dal presentatore l'emendamento Montani 2.2.
Avverto che la I Commissione (Affari costituzionali) ha espresso il prescritto parere
(Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 1).
(Esame dell'articolo 1 - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1
(Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 2), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 500
Votanti 487
Astenuti 13
Maggioranza 244
Hanno votato sì 487).
Prendo atto che il deputato Mattarella ha segnalato che ha erroneamente espresso un voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi.
(Esame dell'articolo 2 - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e dell'unica proposta emendativa non ritirata ad esso riferita (Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LEOPOLDO DI GIROLAMO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Astore 2.1.
PRESIDENTE. Il Governo?
Pag. 33ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il Governo si rimette alle decisioni dell'Assemblea sull'emendamento Astore 2.1.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Astore. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE ASTORE. Signor Presidente, mi dispiace trattenere oltremodo l'Assemblea, ma ritengo importante intervenire ed illustrare, sia pur brevemente, il mio emendamento 2.1, che è significativo.
Devo ricordare che - grazie a lei - l'Assemblea oggi vota a favore dell'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta di cui stiamo discutendo, perché le forze politiche nella maggioranza erano contrarie. L'Italia dei Valori, invece, insieme ad altri, ha sempre reputato, dopo l'approvazione dei piani di rientro, che questa Commissione fosse necessaria, perché la Camera doveva almeno seguire la conduzione dei piani di rientro insieme al Governo.
Reputo, infatti, che il settore sanitario - come abbiamo constatato anche ieri e l'altro ieri in Commissione antimafia - sia uno dei settori più a rischio di questo Paese. Non era possibile, pertanto, dopo che il Senato aveva rifiutato di istituire l'auspicata Commissione bicamerale, che la Camera non procedesse all'istituzione di questa Commissione parlamentare d'inchiesta.
Il contrasto consiste nel fatto che - a mio parere - la presidenza di tale Commissione, sia pur rispettando la prassi - e noi dell'Italia dei Valori vogliamo rispettarla, dichiarandolo pubblicamente - debba essere affidata ad un membro dell'opposizione di questa Assemblea. È giusto che sia così. Ma ritengo sia un errore delegare totalmente tale nomina al Presidente della Camera - sia pur dichiarandogli totalmente la nostra stima -, perché credo che la trattativa debba essere svolta in Commissione, alla luce del giorno, soprattutto dopo che diversi settori dell'Assemblea sono stati contrari all'istituzione della Commissione stessa, mentre oggi, improvvisamente, si sono convertiti sulla via di Damasco.
Signor Presidente, è ridicolo che i vicepresidenti siano nominati con un voto della Commissione, mentre la nomina del suo presidente debba essere delegata a lei.
Per tale motivo, signor Presidente, chiedendo il voto a quest'Assemblea, reputo che non sia un voto di dissidio politico all'interno del centrosinistra, ma che sia un voto per riaffermare che si possono fare trattative alla luce del sole e, soprattutto, nell'interesse della sanità italiana.
Mi rivolgo a coloro i quali dicono che nelle Commissioni il presidente viene sempre nominato: non è vero, perché su dodici Commissioni delle due ultime legislature, sette presidenti sono stati nominati dal Presidente della Camera e cinque sono stati eletti da parte dei membri della Commissione.
Pertanto, intervengo a nome del gruppo Italia dei Valori, al quale appartengo, per rivendicare anche che se questo Parlamento oggi vota l'istituzione di tale Commissione, ciò è dovuto alla nostra testardaggine in Commissione, al fatto cioè che non abbiamo voluto ritirare gli emendamenti e abbiamo voluto partecipare - senza scandalizzarsi! - insieme ad altre forze politiche a migliorare il testo originario, che riguardava solo gli errori sanitari. Tale aspetto farà anche parte dei compiti di questa Commissione, ma i compiti sono ben altri, soprattutto considerando che il settore sanitario oggi è il regno della criminalità organizzata - mafia, 'ndrangheta ed altro - e dell'illegalità diffusa in tante altre regioni.
Credo sia importante che questo Parlamento, tramite la sua Commissione, nella propria unità (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)...
PRESIDENTE. Scusate, vi prego, non reclamate, perché il deputato ha ancora un minuto per parlare, quindi abbiate pazienza. Prego, deputato Astore, prosegua.
GIUSEPPE ASTORE. Credo di dover utilizzare fino in fondo il tempo a miaPag. 34disposizione e mi dispiace di trattenervi ancora.
Credo che in Italia - ci è stato detto a Reggio Calabria, a Palermo e a Catania dai tutori delle forze dell'ordine e dai magistrati nella loro interezza, in presenza del presidente della Commissione - ormai alcuni fattori all'interno della gestione della sanità siano incontrollabili.
PRESIDENTE. Deve concludere.
GIUSEPPE ASTORE. Concludo, signor Presidente. Credo che, se il Senato si convince, andremo verso l'istituzione di una commissione bicamerale, altrimenti la Camera, tramite questa auspicabile Commissione di inchiesta, seguirà ciò che avviene in Italia in questo settore, che - lo ripeto - è fuori dal controllo della legalità (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, a nome del gruppo La Rosa nel Pugno, preannunzio che voteremo a favore dell'emendamento Astore 2.1: sarà l'unico nostro voto a favore, per il resto ci asterremo. Ci siamo astenuti sull'articolo 1, ci asterremo su tutto il resto e anche sul voto finale.
Ad aver cambiato idea è stata questa maggioranza che, soltanto la scorsa settimana, aveva fatto dichiarazioni di voto contro tale Commissione d'inchiesta, in un evidente accordo raggiunto con l'opposizione, probabilmente per arrivare più rapidamente alle vacanze e in maniera un pochino più agevole. Credo quindi che, a maggior ragione, l'emendamento Astore 2.1 sia da votare, proprio per ragioni di trasparenza: il presidente non può essere nominato dalla Presidenza della Camera, ma deve essere eletto direttamente dai componenti della Commissione. Ciò potrebbe forse far venire meno tale accusa di scambio, vale a dire l'istituzione di una Commissione per arrivare alle vacanze più rapidamente e la presidenza della Commissione, che sappiamo già a chi andrà! Probabilmente, se il presidente fosse eletto direttamente dai componenti della Commissione potrebbe costituire un segnale di chiarezza (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pellegrino. Ne ha facoltà.
TOMMASO PELLEGRINO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole, da parte del gruppo dei Verdi, sull'emendamento dell'onorevole Astore 2.1.
Riteniamo importante dare questo segnale di estrema democrazia, in quanto troviamo giusto che il presidente venga votato all'interno della Commissione, e che possa essere anche un bell'esempio di come, a volte, sui temi importanti come quello della sanità e soprattutto delle verifiche che bisogna fare per quanto riguarda i disservizi e le carenze del nostro sistema sanitario, ci possa essere anche una convergenza tra maggioranza e opposizione. Sarebbe un bel segnale che diamo al Paese, soprattutto in un momento in cui tanto spesso si parla di nomine varie senza una partecipazione reale da parte di tutti i gruppi. Ribadisco, pertanto, il nostro voto favorevole sull'emendamento Astore 2.1.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Astore 2.1, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 511
Votanti 475
Astenuti 36
Maggioranza 238
Hanno votato sì 82
Hanno votato no 393).
Prendo atto che la deputata Germontani ha segnalato di aver erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Ricordo che l'emendamento Montani 2.2 è stato ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 513
Votanti 478
Astenuti 35
Maggioranza 240
Hanno votato sì 475
Hanno votato no 3).
Prendo atto che il deputato Ulivi ha segnalato di aver erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
(Esame dell'articolo 3 - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3
(Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 4), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 503
Votanti 469
Astenuti 34
Maggioranza 235
Hanno votato sì 467
Hanno votato no 2).
Prendo atto che il deputato Sanga ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole e che il deputato Ossorio ha segnalato di non essere riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 4 - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4
(Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 5), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 514
Votanti 469
Astenuti 45
Maggioranza 235
Hanno votato sì 468
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 5 - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5
(Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 6), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 36
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 513
Votanti 468
Astenuti 45
Maggioranza 235
Hanno votato sì 467
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 6 - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6
(Vedi l'allegato A - Doc. XXII, n. 8-A/R sezione 7), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 519
Votanti 475
Astenuti 44
Maggioranza 238
Hanno votato sì 472
Hanno votato no 3).
(Dichiarazioni di voto finale - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Grazie, signor Presidente (Commenti). Mi dispiace, annuncio subito che sarò breve. La frase non è entusiasmante, me ne rendo conto, ma sarò davvero breve.
Non rinuncio ad intervenire oggi su questa votazione e non consegno il testo della mia dichiarazione di voto perché credo che proprio in questi giorni, in cui si fa tanta demagogia sui costi della politica e arrivano anche tante misure lodevoli, come i timidi segnali provenienti dal Presidente della Camera e dal Presidente del Senato sulla riduzione dei costi della politica (che, se si fanno decorrere dalle prossime legislature, sono sempre e comunque un po' troppo timidi), sia davvero importante capire cos'è successo in una settimana, a fronte dell'iniziale contrarietà alla Commissione d'inchiesta da parte della maggioranza che, con motivazioni serie, richiamava l'attenzione sul rischio di creare un doppione di una Commissione che è già presente al Senato.
Ricordiamoci che una Commissione d'inchiesta ha praticamente dei poteri identici e delle limitazioni simili a quelle dell'autorità giudiziaria - può fare, ad esempio, delle audizioni, dei veri e propri processi - e mandare in giro due Commissioni che indagano sugli stessi argomenti è una cosa folle da un punto di vista istituzionale.
Rischieremmo di trovarci, ad esempio, di fronte ai casi scandalistici che finiscono sulle prime pagine dei giornali (non quelli della sanità di tutti i giorni, buona o cattiva che sia), con due Commissioni di inchiesta che fanno interrogatori, indagini, verifiche e, casomai, arrivano anche ad esprimere due pareri e due «sentenze» forse anche differenti fra loro.
Davvero vi invito, onorevoli colleghi, a riflettere su questa follia!
Allora, ci diciamo che l'ideale sarebbe una Commissione bicamerale. Se l'ideale è la bicamerale, votiamola, ma non votiamo una Commissione monocamerale per arrivare alla bicamerale, altrimenti credo che davvero i cittadini non riuscirebbero a capire cosa stiamo facendo qua dentro.
Stiamo inoltre parlando di una Commissione che era nata per svolgere delle inchieste sugli errori in campo sanitario. Poi, in corso d'opera, ne è stato modificato anche il nome: è l'unica nota positiva che, infatti, ci fa cambiare il nostro voto contrario in un voto di astensione, perchéPag. 37quest'aggiunta importante permette di estendere l'inchiesta alle cause dei disavanzi sanitari regionali.
L'ambito dell'inchiesta comprende oggi tre aspetti: originariamente, ricadevano nell'ambito dell'inchiesta solamente gli errori in campo sanitario; in seguito, si è previsto il compito di indagare - si tratta dello stesso compito attribuito alla Commissione del Senato - sull'efficacia e sull'efficienza del sistema sanitario nazionale; infine, si è aggiunta la valutazione - è un punto positivo - delle cause dei disavanzi sanitari regionali. Si tratta in sostanza di indagare su come vengono investite le risorse, che lo Stato destina al campo sanitario e che quindi esso dà in gestione alla sanità regionale. In proposito, ricordo che ogni volta che si procede con un ripiano dei debiti sanitari delle regioni si afferma che quella sarà l'ultima volta: invece, il problema si ripropone continuamente.
Mi stupisce davvero che, proprio nel momento in cui la Camera ed il Senato decidono di abbattere i costi della politica, si preveda di istituire in maniera sintomatica e bipartisan un'ulteriore Commissione di inchiesta, il cui costo può giungere fino ai 312 mila euro (il costo stimato è per ora di 240 mila, ma può aumentare del 30 per cento, dunque giungere a 312 mila): questo è il costo della Commissione d'inchiesta! Del resto, l'idea che ogni problema della nostra società possa essere risolto attraverso il ricorso ad una Commissione d'inchiesta è un vizio che ci portiamo dietro da molti anni: con una battuta, si potrebbe dire che non mi sembra che, ad esempio, grazie alla Commissione di inchiesta sulla mafia si sia sconfitta la mafia (nonostante il buon lavoro che tale Commissione svolge).
Vorrei comprendere la ragione per la quale, in una settimana, la maggioranza di Governo è passata da una posizione di contrarietà a quella di favore nei confronti dell'istituzione di questa Commissione: la spiegazione più probabile è che vi è stato un patto di non belligeranza (se non lo vogliamo chiamare un vero e proprio accordo), per cui dalle originarie dichiarazioni di contrarietà si è passati a dichiarazioni di favore. Poiché si è alla vigilia delle vacanze, è possibile che si sia detto: «Io do una commissione a te (solitamente in una Commissione d'inchiesta la presidenza viene attribuita all'opposizione: in tal caso, vi saranno due Commissioni simili, al Senato e alla Camera, entrambe - diciamolo chiaramente - con una presidenza di Forza Italia) e tu, opposizione, dai una mano a me a concludere entro le vacanze i provvedimenti in esame».
Una prima dimostrazione di ciò vi è stata ieri pomeriggio, quando, nel giro di un'ora sono stati votati oltre cento ordini del giorno, senza batter ciglio: un andamento davvero rapidissimo, peraltro su un argomento quale il «tesoretto», non su un argomento su cui non vi sono contrasti fra maggioranza ed opposizione!
In conclusione, l'ideale sarebbe una Commissione bicamerale, mentre scegliere di istituire una Commissione monocamerale è politicamente assurdo ed incomprensibile! Del resto, a quanto pare, proprio in questi giorni il Senato sta decidendo di istituire una Commissione «antisprechi»: così leggiamo sui giornali che le Commissioni parlamentari, in totale, fra quelle ordinarie, permanenti, bicamerali, conoscitive o di inchiesta, solo in questa legislatura sono cinquantasei! Ebbene, se crediamo che i cittadini riescano a comprendere il nostro comportamento schizofrenico (lotta ai costi della politica e, nello steso tempo, moltiplicazione degli organi di inchiesta), lascio a voi trovare le parole adatte per fornire una spiegazione! Per quanto ci riguarda, preannunzio che il gruppo La Rosa nel Pugno si asterrà dalla votazione sul provvedimento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cancrini. Ne ha facoltà.
LUIGI CANCRINI. Signor Presidente, intervengo per spiegare brevissimamente le ragioni del voto favorevole del gruppo dei Comunisti Italiani su questo provvedimento. Le modificazioni che sono state apportate ci portano a ritenere che siaPag. 38utile procedere con l'istituzione della Commissione d'inchiesta. Mi riferisco, in particolare, alla possibilità che vi sia il controllo del Parlamento sul rientro dal debito delle cinque regioni, che è stato ripianato con un provvedimento approvato da questa Camera: in questo modo il Parlamento, tramite la Commissione d'inchiesta, potrà verificare - come avevamo chiesto con un ordine del giorno approvato da questa Camera - le cause e gli intrecci con le vicende penali, che in alcune di queste regioni hanno avuto rilievo nel formarsi di tale debito. Nella Commissione, dunque, lavoreremo per comprendere quanto, fra il 2001 e il 2005, nella formazione del debito abbiano influito non solo gli errori organizzativi o di gestione, ma anche quell'insieme di comportamenti delinquenziali, di cui hanno finora parlato i procuratori della Repubblica e la stampa.
Riteniamo che, da questo punto di vista, sia importante che il Parlamento possa agire; da ciò deriva il voto favorevole del gruppo dei Comunisti Italiani, meno preoccupati dell'altra questione, quella riguardante gli errori in campo sanitario, rispetto alla quale ritenevamo che l'inchiesta già promossa presso il Senato fosse sufficiente.
Comunque, le correzioni intervenute in corso d'opera ed il lavoro svolto pazientemente dal relatore, onorevole Di Girolamo, ci hanno convinto della bontà di un provvedimento, che aiuterà a capire meglio cosa sia accaduto e cosa accada in quelle regioni su cui si è ritenuto di dover intervenire in questo modo (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani e di deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rocco Pignataro. Ne ha facoltà.
ROCCO PIGNATARO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel preannunziare il voto favorevole del gruppo dei Popolari-Udeur che oggi qui rappresento, sottolineo la necessità di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli errori commessi in campo sanitario. Assistiamo ormai da troppo tempo, colleghi, ad episodi tragici, come quelli accaduti all'ospedale di Castellaneta.
Le vittime in campo sanitario costituiscono un dato non solo sconcertante ed incompatibile con uno Stato democratico come il nostro, ma anche allarmante, che deve far seriamente riflettere il Parlamento nell'interesse di quei cittadini che ancora credono nelle istituzioni e nella serietà delle stesse.
La medicina ha compiuto progressi incredibili, forse senza una sufficiente consapevolezza ed una sufficiente risposta dal punto di vista organizzativo, e da ciò nasce la necessità di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario, rilevando tutti gli elementi conoscitivi sullo stato di salute della nostra sanità, sia pubblica che privata.
L'inchiesta rappresenta la via più incisiva e penetrante, proprio come dispone l'articolo 82 della Costituzione, secondo cui la Commissione parlamentare di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.
I poteri coercitivi che la Commissione d'inchiesta può esercitare sono, naturalmente, quelli propri della fase istruttoria delle indagini giudiziarie, dato che la Commissione è priva di poteri giudicanti, quindi non può accertare reati e comminare sanzioni.
L'esigenza è quella di monitorare continuamente l'applicazione delle nuove leggi, il loro aggiornamento, nonché la tenuta delle politiche e delle normative di riferimento.
Gli errori in campo sanitario costano 260 milioni di euro l'anno, soldi che potrebbero essere spesi non per riparare i danni prodotti, ma per garantire l'applicazione del precetto della nostra Costituzione, che all'articolo 32 recita: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo». Vorrei, in chiusura, sottolineare la mia particolarePag. 39soddisfazione per l'adozione di un nuovo testo da parte della Commissione Affari sociali.
Ricordo, infatti, che tale testo nasce dall'integrazione del provvedimento originariamente presentato dall'onorevole Palumbo con le principali disposizioni contenute nella proposta dell'onorevole Di Girolamo (A.C. 2814), di cui sono anch'io firmatario, e da alcuni emendamenti presentati nella XII Commissione, che attribuiscono alla Commissione di inchiesta anche compiti di verifica dell'appropriatezza delle prestazioni ospedaliere, della qualificazione dell'assistenza ospedaliera in direzione dell'alta specialità, nonché del controllo della spesa sanitaria sostenuta dai cittadini nelle ASL e, in generale, nelle strutture accreditate presso il Servizio sanitario nazionale. Ulteriore compito attribuito alla Commissione nel nuovo testo adottato è quello di acquisire tutte le informazioni necessarie a valutare le condizioni politiche, amministrative e gestionali che hanno contribuito a provocare i disavanzi sanitari regionali. Questo è un argomento particolarmente delicato, dal momento che, come abbiamo avuto modo di vedere nelle settimane passate, alcune regioni hanno riportato deficit di bilancio di notevole entità, tali da richiedere un drastico intervento del Governo.
Conseguentemente, la Commissione avrà il compito di verificare nelle regioni interessate dai maggiori disavanzi sanitari l'esistenza di sprechi nell'utilizzo delle risorse destinate al finanziamento del sistema sanitario nazionale, l'adeguatezza delle strutture e delle tecnologie sanitarie, valutando anche l'attuazione degli adempimenti relativi al programma straordinario di ammodernamento tecnologico a livello regionale e la trasparenza ed efficienza del sistema regionale di finanziamento delle ASL e delle strutture erogatrici.
Inoltre la Commissione di inchiesta avrà il compito di indagare lo stato di attuazione e il reale funzionamento, nonché la realizzazione degli obiettivi nell'ambito delle ASL, dei distretti socio-sanitari. A tale scopo l'articolo 3, ampliando i compiti riconosciuti alla Commissione, prevede, oltre al compito di indagare sugli errori sanitari delle strutture pubbliche e private, quello di valutare le cause di tali errori e di indagare sulle eventuali carenze nella formazione del personale medico e paramedico, nonché di individuare eventuali correttivi da apportare nel percorso formativo delle suddette categorie ed eventualmente di definire i criteri per il rafforzamento delle responsabilità dei direttori sanitari.
Infine, la Commissione avrà il compito di migliorare i controlli sulle strutture sanitarie e di individuare ogni correttivo utile a migliorare il Servizio sanitario nazionale.
Per quanto sopra richiamato, dunque, il gruppo Popolari-UDEUR appoggia la richiesta dell'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Astore. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE ASTORE. Signor Presidente, forse dovrò anche strillare, me ne dispiace, ma non possiamo uscire da quest'aula senza dire totalmente la verità sulla Commissione d'inchiesta in discussione. Pertanto, credo che il voto pienamente favorevole del gruppo Italia dei Valori sia scontato, perché in Commissione esso ha assunto un ruolo protagonista, trascinando la maggioranza verso l'accettazione di questa Commissione.
Il falso problema della natura della Commissione, bicamerale o monocamerale, è stato utilizzato da qualcuno per bloccarne la costituzione. Vorrei sottolineare che, se si decide per la bicamerale, va benissimo, altrimenti quest'Assemblea deve assolutamente dotarsi di una Commissione d'inchiesta, perché vi sono motivi di necessità e di urgenza che ne impongono l'istituzione: non verrebbe, infatti, istituita per sistemare chicchessia, come qualcuno vuol far apparire.Pag. 40
Vogliamo che sia istituita perché la sanità, lo ripeto, è uno dei settori più a rischio ed ha bisogno che il Parlamento segua il Governo, le regioni e le aziende sanitarie e perché riguarda il cittadino ed il più delle volte quello meno protetto.
Leggendo i resoconti della scorsa seduta, signor Presidente, in cui lei ha proposto il rinvio del testo in Commissione, devo apprezzare l'onestà intellettuale del relatore, ma non posso apprezzare il fatto che la Commissione non veniva istituita per il costo della politica.
Siamo leali: il costo della politica si deve abbattere in altri settori, senza impedire ai parlamentari di svolgere il proprio dovere e di lavorare! Del resto, per quanto riguarda i parlamentari che non hanno incarichi di presidenza il compenso per l'attività svolta è ricompreso nell'indennità percepita, nella maniera più assoluta. Credo che sia corretto dirlo: si trattava di una scusa, perché il costo della politica non c'entra. La Commissione costa, all'incirca 100 o 200 milioni di euro (Commenti), ma noi abbiamo il dovere di bloccare tutto ciò che di losco avviene in questo settore.
Lo avevamo detto tutti nel piano di rientro, quando ne abbiamo dibattuto a maggio. Diverse forze politiche avevano assunto l'impegno di istituire una Commissione di inchiesta. Amici che mi avete preceduto, va bene l'errore clinico, ma gli emendamenti dell'Italia dei valori, della Lega e di altre forze politiche hanno portato questa Commissione ad interessarsi soprattutto della qualità dell'erogazione della prestazione sanitaria. Credo che aumenti il contenzioso dei pazienti e che gli errori clinici, secondo alcuni, diminuiscano, ma il Parlamento ha il dovere di proteggere i cittadini, soprattutto quelli che di solito non intraprendono contenziosi contro gli errori commessi.
Amici, esiste oggi un diverso approccio del medico nei riguardi del paziente. Credo che certi mercantilismi, nella prestazione sanitaria, debbano essere assolutamente abbattuti. Riguardano tutti. Stasera discuteremo dell'extramoenia; uno dei problemi è proprio un certo mercantilismo che si è introdotto nell'erogazione del sistema sanitario.
Credo che la sanità italiana - è vero quanto sostiene il Ministro - sia una delle migliori d'Europa. Deve essere migliorata, ma è necessario controllare l'enorme flusso di danaro - ve l'ho detto prima - soprattutto nelle regioni in cui la criminalità organizzata si è impadronita della situazione; del resto, sono state sciolte diverse ASL, altre lo saranno in questi giorni. Credo sia importante che il Parlamento relazioni in proposito, perché, per difendere i cittadini, dobbiamo bloccare - lo ripeto - una certa illegalità, che non rientra nella criminalità organizzata, ma è diffusa in tutta Italia. Ogni giorno la stampa riporta scandali a destra e a sinistra, al Nord e al Sud del nostro Paese. Riguarda anche la mia regione e me ne vergogno molto.
PRESIDENTE. Vi prego...
GIUSEPPE ASTORE. Tuttavia, non riguarda solo la mia regione, ma anche tante altre, in cui la sanità viene utilizzata sanità soprattutto come centro di potere. Ecco perché la Commissione non può essere punitiva. La collaborazione istituzionale - mi rivolgo soprattutto agli amici della Lega - tra Parlamento, Governo e regioni deve avere l'obiettivo di migliorare tale settore. Con le regioni, infatti, dobbiamo avere un rapporto nuovo, non conflittuale, perché un nuovo Stato si costruisce anche nel campo della sanità, intessendo rapporti non conflittuali, ma di collaborazione.
Credo che questo sia il federalismo che parecchi di noi vogliono assolutamente portare avanti. L'obiettivo deve essere garantire nella mia regione, come a Milano o in Sicilia, gli stessi livelli essenziali di assistenza e di qualità. Lo dico anche agli amici della Lega Nord Padania, con i quali dialogo: non possiamo creare 21 sanità nel nostro Paese! Negli ultimi giorni, per esempio, alcuni turisti in Toscana hanno un'erogazione sanitaria e altri in Sicilia devono pagare il ticket o viceversa. SonoPag. 41cose che non possono assolutamente accadere nel Paese! Dobbiamo dare autonomia organizzativa alle regioni, ma erogando le stesse prestazioni in tutto il nostro Paese.
Questa è l'esaltazione del federalismo, perché, a mio parere, al centro non ci deve essere l'operatore sanitario - che è importante - ma il cittadino. Vi sono, infatti, tante criticità nel settore e mi dispiace anche di dovervi ancora intrattenere. Nessuno nega che vi sia un clientelismo esasperato, una «parentopoli» incredibile in questo settore. Non solo le ultime vicende di Messina, ma anche vicende giornaliere, che non occupano la cronaca, vedono questa «parentopoli» soprattutto nel campo delle unità operative complesse.
Amici di Forza Italia - mi rivolgo a chi dovrà probabilmente presiedere l'istituenda Commissione - che dire dell'accreditamento? Signor Presidente, vi sono diversi accreditamenti in Lombardia e in Puglia, in Molise e in Campania. Voi, durante i cinque anni di Governo, non avete messo mano a tale settore, ma avete accettato che l'erogazione sanitaria si facesse tramite l'accreditamento. Non tutti gli accreditati possono erogare prestazioni sanitarie: dopo l'accreditamento ci vuole il contratto, ma parecchie regioni lo hanno dimenticato. La Commissione di cui stiamo discutendo deve anche controllare tale aspetto, perché il problema dei rapporti con i privati è importante, non perché vogliamo criminalizzarli. I privati, tuttavia, alla pari del pubblico, debbono concorrere all'erogazione di una prestazione sanitaria di alta qualità. Vi sono situazioni in cui il Parlamento deve intervenire. Esistono sanità regionali che puntano solo sull'ospedale, dimenticando l'obiettivo comune del territorio. In alcune regioni vi sono 270 ricoveri per mille abitanti, mentre tutti i piani sanitari ne raccomandano 160 per mille. Sono regioni che dobbiamo aiutare, non penalizzare! Dobbiamo penalizzare gli amministratori che sbagliano, in tal caso sono d'accordo! Non possiamo, tuttavia, criminalizzare il cittadino che chiede la prestazione sanitaria. Questa è la differenza che ci deve assolutamente distinguere!
Il problema è l'eccessiva ospedalizzazione della sanità, dimenticando che alcune regioni, ormai, sono popolate per la maggior parte da anziani, perché il popolo italiano ha una percentuale enorme di anziani, che vanno assistiti nella propria casa. La Commissione dovrà esprimere suggerimenti in tale direzione e, inoltre, dovrà indagare sulle ragioni per le quali ciò non sia avvenuto.
Amici, credo che in questo campo vi debba essere il vero trasversalismo, non per la «vendita» o la contrattazione di una Presidenza, ma per far sì che vengano erogate migliori prestazioni sanitarie, uguali in tutto il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lucchese. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole dell'UDC e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Lucchese, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Montani. Ne ha facoltà.
ENRICO MONTANI. Signor Presidente, innanzitutto vorrei indirizzarle una richiesta, visto che sarà lei a scegliere il Presidente della Commissione di inchiesta. I costi, a nostro avviso, sembrano esagerati, o quanto meno, le cifre che figurano nel provvedimento in esame ci preoccupano. Dunque, le chiediamo se, quando verrà fatta la scelta, si possa tener conto del fatto che tali cifre probabilmente potrebbero essere risparmiate, visto che si parla tanto dei costi della politica e in tanti si fanno la bella faccia esprimendosi su talePag. 42argomento, anche perché questo potrebbe rappresentare un atto concreto e un segnale al Paese.
Siamo favorevoli all'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario, anche perché nel Paese vi è una diffusa preoccupazione. Spesso i quotidiani, i settimanali e le televisioni danno un messaggio di preoccupazione alla gente e, di conseguenza, poi nel Paese si diffonde una forte preoccupazione sulle condizioni del sistema sanitario italiano. Il problema però - e su tale punto vorrei rispondere anche al collega Astore - non è quello di avere venti sanità, ma è costituito dal fatto che ve ne sono due di sanità: vi è una sanità, soprattutto quella della Lombardia e del Veneto, e comunque, in generale, del Nord, ove vi sono regioni che forniscono risposte ai cittadini e, dunque, vi è una sanità che funziona; e vi è una sanità, che è quella di quasi tutto il resto del Paese, che purtroppo non funziona.
Proprio in queste ore ho letto una relazione della Corte dei conti sulla sanità in Sicilia; vi invito a prenderne visione, perché è veramente preoccupante. Vi fornisco solo un dato che rende bene l'idea: vi sono 110 (o 111) autisti per ogni ambulanza in Sicilia; è una cosa allucinante! Lì vi è un sistema assistenziale e, pertanto, il servizio sanitario diventa solo un posto di lavoro (che poi lavoro non è), e serve ad ottenere voti alle elezioni, in base ad uno scambio, a nostro avviso, inaccettabile.
Dunque, consideriamo anche questi dati, e non affermiamo soltanto che vi sono venti sanità, come qualcuno l'anno scorso, in occasione del referendum, dichiarava, sostenendo che la Lega avrebbe voluto dividere il Paese ed avere venti sanità diverse. No, di sanità ve ne sono semplicemente due: una che funziona e dà risposte alle esigenze dei cittadini, e l'altra che invece non funziona.
Inoltre, esprimiamo un voto favorevole, al contrario di quanto accaduto sul decreto-legge salvadeficit, sul quale abbiamo fatto una forte opposizione, perché nella proposta di inchiesta in esame sono stati accolti i nostri emendamenti, finalizzati ad indagare sul modo in cui le regioni spendono. Infatti, non è possibile - lo abbiamo affermato in precedenza, ma lo ribadiamo perché il problema è sempre persistente - che vi siano delle regioni che fanno fatica, decidono dei tagli, chiudono gli ospedali e contraggono mutui per pagare i debiti nel settore della sanità, e vi siano altre regioni, governate sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, che invece spendono senza neanche sapere quanto spendono: non è possibile una cosa del genere! A nostro giudizio è inaccettabile, questo è un caso chiaro di razzismo! La regione Lazio ha la spesa sanitaria completamente fuori controllo, e voi del centrosinistra avete dato loro i soldi a piè di lista, senza sapere come saranno spesi.
La Commissione che nei prossimi giorni inizierà i lavori, che ci vedranno sicuramente come parte attiva, dovrà anche controllare il modo in cui vengono impiegate tali risorse, altrimenti per noi diviene inaccettabile creare delle Commissioni che poi alla fine non fanno il loro dovere.
Vorrei affrontare un ultimo problema, signor Presidente, visto che è stata conferita a lei la responsabilità di scegliere il presidente della Commissione e che vi è stato un voto sia da parte della maggioranza che da parte dell'opposizione: spero che non si tratti dell'ennesimo «inciucio» per non scoperchiare il pentolone marcio e maleodorante che è la sanità in molte regioni, soprattutto in quelle del centro-sud (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Dioguardi. Ne ha facoltà.
DANIELA DIOGUARDI. Signor Presidente, intervengo brevemente per annunciare il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. A nostro avviso, la soluzione migliore sarebbe stata quella di una Commissione bicamerale in quanto, come sapete, già esiste al Senato una Commissione d'inchiesta. Quindi, ritenevamo che la soluzionePag. 43migliore per evitare sovrapposizioni fosse costituita da una Commissione bicamerale.
I tempi, tuttavia, sono lunghi e vi sono difficoltà. Pertanto, è necessario assumersi di fronte al Paese la responsabilità di una situazione di malessere e di sfiducia che notizie scandalistiche riportano quasi quotidianamente sui giornali in ordine alla malasanità e agli errori in campo sanitario, con tutto ciò che comporta.
Poiché riteniamo che la sanità sia un settore centrale, che indica davvero la civiltà di un Paese, e che occorre che i cittadini e le cittadine abbiano piena fiducia nella sanità italiana - anche perché dobbiamo riconoscere che, nella maggior parte dei casi, la sanità funziona bene - è necessario fornire una risposta attraverso una Commissione che possa eliminare tutti gli aspetti scandalistici e, nello stesso tempo, possa svolgere un'indagine seria, accorta e responsabile per individuare ciò che può essere corretto.
Molto spesso gli errori non sono dei singoli ma dell'organizzazione del sistema sanitario. In una situazione in cui, purtroppo, la riforma del Titolo V della Costituzione ha determinato una sanità a macchia di leopardo - per cui vi è disomogeneità e non uniformità, ovvero risposte diverse a seconda delle regioni - ci sembra utile, in questo momento, una Commissione che indaghi anche sulle cause del disavanzo e sul funzionamento delle regioni e controlli anche i piani di rientro. Per tali motivi voteremo a favore della costituzione della Commissione di inchiesta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani (Commenti). Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, anche noi del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI voteremo a favore della Commissione di inchiesta sugli errori sanitari e chiederemo l'istituzione di un'analoga Commissione di inchiesta per gli errori dei magistrati nei nostri tribunali. Con la Commissione, infatti, si potrà capire dove nascono gli errori e perché si verificano, per poter poi adottare provvedimenti tali da rendere la nostra sanità più efficiente, più sicura e ridurne gli errori (sanità pur buona nella media anche rispetto a molte altre nazioni, con professionisti ben preparati nelle nostre università).
Resta inteso che da quando, con la modifica del Titolo V della Costituzione, si sono delegate le regioni a trattare la materia sanitaria, gli errori in campo sanitario si sono decuplicati proprio perché molte regioni, soprattutto quelle amministrate dall'Unione, all'efficienza dei servizi e alla qualità dei professionisti contrappongono le loro cooperative e i professionisti con la loro tessera.
Ci auguriamo che attraverso la Commissione si possa dimostrare che con piccoli interventi i grandi errori sanitari possono essere evitati e la collusione tra politica e criminalità organizzata nella sanità può essere sciolta per ritornare ad una situazione di normalità. Inoltre, ogni regione attua il suo programma e il suo sistema sanitario: manca un filo sanitario comune nazionale. Con venti regioni abbiamo, di fatto, venti differenti concetti di attuazione dei programmi sociosanitari, a cosiddetta macchia di leopardo. La Commissione di inchiesta potrebbe dimostrare che è stato un errore delegare alle regioni un bene così importante come la salute dei cittadini e la loro qualità di vita.
Infine, i direttori generali iperpagati e poco preparati sono i primi responsabili della cosiddetta malasanità: la Commissione di inchiesta dovrà partire da loro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pellegrino. Ne ha facoltà.
TOMMASO PELLEGRINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo innanzitutto per annunziare il voto favorevole del gruppo dei Verdi sull'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario. Mi fa piacere sottolineare, però, che lo stato di salute della sanità italiana è decisamentePag. 44buono: è evidente che i casi di malasanità fanno molto più notizia rispetto ai tantissimi casi di buona sanità che si verificano ogni giorno.
L'intento della Commissione non è certo mettere in discussione i nostri medici o il nostro personale parasanitario, soprattutto coloro che quotidianamente, con grande dedizione, svolgono il proprio dovere. Una classe politica attenta e responsabile, però, deve anche - e soprattutto - preoccuparsi dei singoli casi di malasanità. Mi fa piacere, in particolare, che questa Commissione si occupi anche delle cause che hanno prodotto il disavanzo nel settore sanitario in tante regioni, per far sì che quegli errori non siano più commessi. Mi fa anche piacere, ovviamente, che si effettui un monitoraggio, soprattutto delle regioni nelle quali il disavanzo sanitario si è verificato. Vi è, infatti, un problema aperto: la presenza di controllori e controllati. Le regioni non possono continuare ad esercitare una reale azione di controllo nei confronti delle tante aziende sanitarie nelle quali i direttori sono nominati dalla regione stessa. La Commissione deve svolgere, altresì, un ruolo di monitoraggio e di individuazione delle tante incapacità gestionali ed organizzative che, molte volte, non pongono gli operatori della sanità - i medici - nelle condizioni migliori per poter fornire un servizio efficiente. È in questo senso che dobbiamo indirizzare la nostra azione e che la Commissione deve intervenire.
Vi è anche un problema aperto in ordine alle emergenze del nostro Paese, e quindi anche al 118. In Italia non vi è ancora uniformità: bisogna effettuare un monitoraggio attivo anche su tale aspetto.
D'altra parte, con riferimento all'istituzione della Commissione ed al bisogno di attribuire al Parlamento, in modo particolare, un ruolo centrale di controllo e di monitoraggio, sono stati diversi i parlamentari del centrosinistra che hanno sostenuto l'istituzione della Commissione stessa. Penso che la vera grande sfida sia questa: la Commissione di inchiesta deve avere il coraggio non di individuare le singole responsabilità, ma di cercare di eliminare l'apparato clientelare e di sprechi, ancora troppo forte, che esiste in tante regioni. Soprattutto nelle regioni in cui si registra un disavanzo sanitario, ripeto, si sta procedendo ad un rientro del disavanzo stesso attraverso un taglio dei servizi essenziali: si tratta di un errore grave, gravissimo, anche - e soprattutto - perché l'apparato clientelare e di sprechi viene mantenuto intatto. La Commissione deve intervenire, con determinazione e in tempi rapidi, su tale situazione. Per questo, signor Presidente, onorevoli colleghi, preannunzio il voto favorevole del gruppo dei Verdi (Applausi dei deputati del gruppo Verdi - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ulivi. Ne ha facoltà.
ROBERTO ULIVI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il mio intervento sarà molto breve, perché dovrei ripetere quanto ho già affermato in sede di discussione generale.
Signor Presidente della Camera, desidero, però, ringraziarla: con il suo intervento, basato su grande sensibilità e sul buonsenso, ha proposto il rinvio del documento in Commissione, permettendo alla stessa di elaborare il testo che stiamo per approvare.
Sono certo che, grazie al lavoro dell'istituenda Commissione, riusciremo ad appurare le cause degli errori che si sono verificati in campo sanitario e, quindi, a provvedere affinché non abbiano più a verificarsi. Esprimo, pertanto, il voto favorevole del gruppo Alleanza Nazionale sulla proposta di inchiesta parlamentare in esame (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Virgilio. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, sarò brevissimo. Esprimo, innanzitutto, un segno di riconoscenza a lei, signor Presidente, per la sensibilità che haPag. 45dimostrato in merito all'istituzione di questa Commissione, ed anche alla maggioranza, che ha recepito le nostre istanze in ordine all'istituzione della Commissione da noi proposta, che oggi finalmente viene alla luce. Siamo soddisfatti non solo politicamente, ma specialmente per i cittadini, che vedono concretamente come il Parlamento e le forze politiche non sono distanti da ciò che avviene nel Paese reale in un campo così delicato.
Questa Commissione dovrà rassicurare i cittadini e non dovrà fornire soltanto risposte come quelle del Ministro Turco, che oggi leggiamo su alcuni giornali, su come si muore nei nostri ospedali, ma su come si viene curati e trattati, sul livello di organizzazione, su come vengono spesi i soldi, in modo tale da evitare quanto abbiamo visto verificarsi in alcune circostanze ingigantite dai mass media. Per tutto ciò, e per quanto abbiamo affermato in sede di discussione sulle linee generali, preannunzio il voto favorevole e convinto del gruppo Forza Italia sull'istituzione di questa Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Grassi. Ne ha facoltà.
GERO GRASSI. Signor Presidente, intervengo solo per dichiarare il voto favorevole del gruppo L'Ulivo (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Casini. Ne ha facoltà.
PIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente, colleghi, il mio gruppo ha preannunziato il proprio voto favorevole sul testo, ed io stesso vorrei esprimere all'onorevole Di Virgilio tutto il mio apprezzamento per una proposta che sicuramente ha intenti lodevoli ed un contenuto già molto emblematico da questo punto di vista.
Io, però, come Presidente della Camera (Commenti), non ho cambiato idea: ho sempre espresso il mio parere contrario al proliferare di Commissioni d'inchiesta (Applausi di deputati del gruppo La Rosa nel Pugno). Credo che la Commissione d'inchiesta sia uno strumento molto delicato: ha gli stessi strumenti dell'autorità giudiziaria, ed il rischio di duplicazione con la magistratura c'è ed è forte.
In questo caso, vi è una duplicazione un po' straordinaria - consentitemi di usare questo termine - con il Senato, che ha istituito una Commissione che si occupa degli stessi problemi. Tutti vediamo che il costo della politica è fuori controllo: credo che meno Commissioni di inchiesta si istituiscano e meglio è.
Per queste ragioni, e per salvare la mia coerenza, sono personalmente contrario a questo provvedimento, pur rispettando i lodevoli intenti dei colleghi (Applausi di deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
(Coordinamento formale - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
(Votazione finale ed approvazione - Doc. XXII, n. 8-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul Doc. XXII, n. 8-A/R, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 46
Comunico il risultato della votazione:
«Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali» (Doc. XXII, n. 8-A/R):
Presenti 463
Votanti 421
Astenuti 42
Maggioranza 211
Hanno votato sì 416
Hanno votato no 5
(La Camera approva - Vedi votazioni).