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Discussione di documenti in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione (ore 13,35).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione di documenti in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
Ricordo che a ciascun gruppo, per l'esame del documento, è assegnato un tempo di cinque minuti. A questo tempo si aggiungono cinque minuti per il relatore, cinque minuti per richiami al Regolamento e dieci minuti per interventi a titolo personale.
(Esame - Doc. IV-ter, n. 5-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla discussione del seguente documento:
Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione,Pag. 20nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Vittorio Sgarbi, onorevole nella XIV legislatura (Doc. IV-ter, n. 5-A).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, nell'esercizio delle funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Buemi.
ENRICO BUEMI, Relatore. Signor Presidente, i fatti si riferiscono ad un articolo riportato sul quotidiano Il Giornale in data 26 novembre 2002, all'interno del quale l'ex collega Sgarbi assumeva una posizione di forte critica nei confronti della magistratura, in riferimento alle vicende riguardanti il senatore Iannuzzi. Il suo intervento si svolgeva all'interno della critica che il collega spesso rivolgeva alla magistratura italiana sui comportamenti che la stessa aveva assunto in varie vicende processuali.
La Giunta ha esaminato la questione nella seduta del 3 maggio 2007 e ha ritenuto, in osservanza ad un criterio da sempre adottato nel valutare le posizioni dei parlamentari, che le affermazioni del collega Sgarbi erano attinenti ad un'attività di critica politica nei confronti di un organo sia pure autorevolissimo ed essenziale; tra l'altro, non era possibile individuare, in maniera puntuale e precisa, i soggetti destinatari della critica quindi in qualche misura si ritiene un po' eccessiva la chiamata di responsabilità da parte delle dottoresse Elvira Castelluzzo e Angelica Di Giovanni. Per tale ragione la Giunta, all'unanimità, propone a quest'Assemblea di deliberare a favore dell'insindacabilità delle posizioni espresse dal collega Sgarbi in quanto attinenti alla sua attività di parlamentare.
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare, pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, colleghi, vorrei intervenire su questo caso collegandomi, però, all'ultima seduta dell'Assemblea della Camera dei deputati svoltasi prima della sospensione estiva, quando abbiamo approvato, con spirito veramente molto «veloce», alcune richieste della Giunta per le autorizzazioni nei confronti di alcuni colleghi; ciò è stato fatto, a mio parere, in modo troppo veloce e senza un'accurata analisi dei documenti che la Giunta aveva proposto all'Assemblea.
Sono andato a rivedere i documenti, in particolare rispetto al caso dell'avvocato Taormina, il quale aveva utilizzato uno strumento parlamentare proprio per innescare una polemica rispetto ad un caso che stava seguendo come avvocato: ritengo che, forse, avremmo potuto compiere una riflessione maggiore, almeno per capire qual è il metodo con cui procediamo.
Ovviamente, l'ex-collega Sgarbi ci fornisce molte occasioni per discutere su casi di insindacabilità; sono già intervenuto in quest'Assemblea il 7 febbraio 2007 su un altro caso per il quale, invece, la Giunta aveva proposto - e l'Assemblea ha poi approvato - la non concedibilità della copertura dell'insindacabilità per alcune dichiarazioni pronunciate da Sgarbi su un architetto, in una fase in cui Sgarbi era anche sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Ebbene, ritengo che dobbiamo darci un metodo ed un criterio generale. All'epoca - il 7 febbraio - la Giunta e l'Assemblea deliberarono che le dichiarazioni di Sgarbi non erano copribili da insindacabilità in quanto egli, citando per nome un architetto, non aveva compiuto, precedentemente o successivamente, un atto parlamentare tipico.
Sono convinto che, anche in questo caso, Sgarbi abbia espresso un'opinione politica chiara, ma ha coinvolto direttamente degli avvocati con nome e cognome; pertanto, a questo punto, forse abbiamo sbagliato il 7 febbraio o stiamo sbagliando adesso.Pag. 21
Certamente, ritengo che, rispetto alle questioni di insindacabilità, dobbiamo trovare un metodo chiaro - l'Assemblea dev'esserne consapevole - perché si tratta di uno strumento tipico che costituisce un privilegio della Camera, che può tutelare i propri membri con la garanzia dell'insindacabilità, quindi, interrompere un procedimento giudiziario nei confronti di un deputato; tale potere deve però rimanere nell'ambito di una responsabilità che dobbiamo certo avvertire, anche nei confronti dell'opinione pubblica, nel rispetto preciso e puntuale della legge.
Ritengo che il caso Sgarbi in questione sia da ricondurre all'insindacabilità; tuttavia, dobbiamo fare attenzione a non contraddirci e ad essere chiari nel metodo. Bisogna accertare se vi sia un atto di sindacato o un atto tipico parlamentare e sicuramente Sgarbi, anche nei dibattiti in Assemblea, durante i suoi mandati parlamentari, ha più volte parlato ed espresso critiche durissime rispetto alla magistratura, pertanto ha potuto farlo legittimamente anche al di fuori, con gli strumenti di comunicazione a lui disponibili. Certamente dobbiamo fare attenzione - lo ribadisco a non dare l'impressione o, in alcuni casi, a non coprire un collega con questa garanzia tipica della prerogativa parlamentare, usata come un privilegio.
In sostanza, sono stato un po' confuso, tuttavia ritengo che in questo caso occorra accogliere la proposta della Giunta. Sottolineo però una contraddizione rispetto a quanto è stato deciso il 7 febbraio 2007 (allora ero intervenuto, ma evidentemente non ero stato convincente), quando allo stesso ex deputato Sgarbi è stato invece negato il riconoscimento della insindacabilità su un caso che era, a mio giudizio, assolutamente simile a questo ora in discussione.
(Votazione - Doc. IV-ter, n. 5-A)
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-ter, n.5-A, concernono opinioni espresse dall'onorevole Sgarbi nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
(Segue la votazione - Commenti).
LUCA VOLONTÈ. Il sistema non si è aperto!
PRESIDENTE. Revoco l'indizione della votazione per cause tecniche inerenti il sistema di votazione.
Indìco dunque la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-ter, n.5-A, concernono opinioni espresse dall'onorevole Sgarbi nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 386
Votanti 384
Astenuti 2
Maggioranza 193
Hanno votato sì 377
Hanno votato no 7).
Prendo atto che i deputati Longhi e Pelino hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
(Esame - Doc. IV-ter, n. 6-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla discussione del seguente documento:
Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione,Pag. 22nell'ambito di un procedimento civile nei confronti dell'onorevole Giovanardi (Doc. IV-ter n.6-A).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dall'onorevole Giovanardi nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Mantini.
PIERLUIGI MANTINI, Relatore. Signor Presidente, la Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità presentata alla Camera dei Deputati dal Tribunale di Modena, nell'ambito di un procedimento civile avviato con atto di citazione degli avvocati Enrico Barilli e Giuseppina Borella a carico del deputato Carlo Giovanardi.
Gli attori sono tra i firmatari della richiesta di referendum abrogativo della legge 19 febbraio 2004, n. 40 in materia di procreazione assistita. Essi si dolgono dell'affissione di manifesti dell'Unione Democratici Italiani e Democratici di Centro (UDC) di Modena nelle città di Modena e Senigallia, in cui un'immagine di Hitler era accompagnata dalla scritta: «Anche loro avrebbero firmato».
Di tali manifesti gli attori avrebbero avuto notizia dai quotidiani Il Giornale e Il Corriere della Sera del 6 settembre 2004. Essi lamentano, altresì, che in un articolo apparso sul quotidiano Il Giornale del 9 settembre 2004 il deputato Carlo Giovanardi avrebbe, fra l'altro, affermato: «Ho detto e lo ribadisco, alla luce della legislazione voluta dal III Reich e in particolare della legge del 1933 sulla prevenzione delle nascite di persone affette da malattie ereditarie, quella del 1935 per la salvaguardia della salute ereditaria del popolo tedesco e della direttiva di Hitler del 1o settembre 1939, che autorizzava a dare la morte per grazia ai malati incurabili per arrivare alla pura razza ariana, che certamente i nazisti sarebbero stati d'accordo nell'eliminare ogni norma di ordine giuridico e morale per perseguire i loro fini».
Vi sono, in breve, tre ragioni che hanno indotto la Giunta per le autorizzazioni a concludere per la insindacabilità con voto unanime. La prima riguarda una certa estraneità del deputato Giovanardi, il quale all'epoca dei fatti non era responsabile né della scelta né dell'affissione dei manifesti; neppure era responsabile politico o amministrativo del partito, sicché gli stessi manifesti difficilmente possono essere a lui ricondotti.
La seconda ragione rilevante è che tali affermazioni non possono dirsi direttamente lesive di soggetti determinati. Si tratta di frasi molto aspre, nel merito discutibili e lo stesso relatore non le condivide. Tuttavia, rimane il fatto che è difficile individuare un soggetto giuridico leso. Pertanto, anche l'azione proposta sarebbe priva di legittimazione processuale come, peraltro, ha dichiarato il Tribunale di Roma nel 2006, in un procedimento analogo.
Inoltre, ed è la terza ragione e forse quella più rilevante, il deputato Giovanardi si è espresso ripetutamente sulla stessa materia nel corso della XIII e della XIV legislatura. Per brevità rinvio alla relazione, ma abbiamo riferimenti testuali e puntuali sia a proposte di legge, sia a interventi specifici dell'onorevole Giovanardi il quale si è sempre espresso su un uso disinvolto delle tecniche di fecondazione assistita e di altre utilizzazioni della fecondazione artificiale con termini e concetti come «possibili mostruosità», «utilizzo selvaggio di metodiche», «sperimentazione sull'embrione umano per finalità eugenetica o selettiva». Insomma in più interventi ha espresso la propria opinione nell'esercizio della funzione parlamentare.
Per tale motivo, la Giunta all'unanimità ritiene che tali espressioni siano insindacabili proprio perché connesse all'esercizio della funzione parlamentare.
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Pag. 23(Votazione - Doc. IV-ter, n. 6-A)
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sulla proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-ter, n. 6-A, concernono opinioni espresse dal deputato Giovanardi nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 370
Votanti 367
Astenuti 3
Maggioranza 184
Hanno votato sì 366
Hanno votato no 1).