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Discussione di documenti in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione (ore 13,35).
(Esame - Doc. IV-ter, n. 6-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla discussione del seguente documento:
Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione,Pag. 22nell'ambito di un procedimento civile nei confronti dell'onorevole Giovanardi (Doc. IV-ter n.6-A).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dall'onorevole Giovanardi nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Mantini.
PIERLUIGI MANTINI, Relatore. Signor Presidente, la Giunta per le autorizzazioni riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità presentata alla Camera dei Deputati dal Tribunale di Modena, nell'ambito di un procedimento civile avviato con atto di citazione degli avvocati Enrico Barilli e Giuseppina Borella a carico del deputato Carlo Giovanardi.
Gli attori sono tra i firmatari della richiesta di referendum abrogativo della legge 19 febbraio 2004, n. 40 in materia di procreazione assistita. Essi si dolgono dell'affissione di manifesti dell'Unione Democratici Italiani e Democratici di Centro (UDC) di Modena nelle città di Modena e Senigallia, in cui un'immagine di Hitler era accompagnata dalla scritta: «Anche loro avrebbero firmato».
Di tali manifesti gli attori avrebbero avuto notizia dai quotidiani Il Giornale e Il Corriere della Sera del 6 settembre 2004. Essi lamentano, altresì, che in un articolo apparso sul quotidiano Il Giornale del 9 settembre 2004 il deputato Carlo Giovanardi avrebbe, fra l'altro, affermato: «Ho detto e lo ribadisco, alla luce della legislazione voluta dal III Reich e in particolare della legge del 1933 sulla prevenzione delle nascite di persone affette da malattie ereditarie, quella del 1935 per la salvaguardia della salute ereditaria del popolo tedesco e della direttiva di Hitler del 1o settembre 1939, che autorizzava a dare la morte per grazia ai malati incurabili per arrivare alla pura razza ariana, che certamente i nazisti sarebbero stati d'accordo nell'eliminare ogni norma di ordine giuridico e morale per perseguire i loro fini».
Vi sono, in breve, tre ragioni che hanno indotto la Giunta per le autorizzazioni a concludere per la insindacabilità con voto unanime. La prima riguarda una certa estraneità del deputato Giovanardi, il quale all'epoca dei fatti non era responsabile né della scelta né dell'affissione dei manifesti; neppure era responsabile politico o amministrativo del partito, sicché gli stessi manifesti difficilmente possono essere a lui ricondotti.
La seconda ragione rilevante è che tali affermazioni non possono dirsi direttamente lesive di soggetti determinati. Si tratta di frasi molto aspre, nel merito discutibili e lo stesso relatore non le condivide. Tuttavia, rimane il fatto che è difficile individuare un soggetto giuridico leso. Pertanto, anche l'azione proposta sarebbe priva di legittimazione processuale come, peraltro, ha dichiarato il Tribunale di Roma nel 2006, in un procedimento analogo.
Inoltre, ed è la terza ragione e forse quella più rilevante, il deputato Giovanardi si è espresso ripetutamente sulla stessa materia nel corso della XIII e della XIV legislatura. Per brevità rinvio alla relazione, ma abbiamo riferimenti testuali e puntuali sia a proposte di legge, sia a interventi specifici dell'onorevole Giovanardi il quale si è sempre espresso su un uso disinvolto delle tecniche di fecondazione assistita e di altre utilizzazioni della fecondazione artificiale con termini e concetti come «possibili mostruosità», «utilizzo selvaggio di metodiche», «sperimentazione sull'embrione umano per finalità eugenetica o selettiva». Insomma in più interventi ha espresso la propria opinione nell'esercizio della funzione parlamentare.
Per tale motivo, la Giunta all'unanimità ritiene che tali espressioni siano insindacabili proprio perché connesse all'esercizio della funzione parlamentare.
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
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