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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative in materia di politiche di risparmio idrico - n. 3-01196)
PRESIDENTE. Il deputato Mellano ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01196, concernente iniziative in materia di politiche di risparmio idrico (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, nessun programma di Governo, neanche nei nostri Paesi occidentalizzati ed evoluti, può fare a meno di affrontare la questione dell'acqua e del risparmio idrico. In particolare, molti sono consapevoli ormai che l'acqua rappresenta la questione del futuro, anche per i nostri Paesi occidentali.
In Italia, a fronte di una diminuzione di acqua utilizzabile del 25 per cento, secondo le previsioni più aggiornate, vi sono comparti, come quello agricolo, che continuano a consumare il 65 per cento delle risorse. Nelle regioni del nord si arriva all'80 per cento delle risorse idriche utilizzate in coltivazioni intensive.
Pochi sanno che secondo i dati ufficiali, anche quelli delle organizzazioni che si occupano dell'acqua, i prelievi autorizzati, per esempio, nel bacino del Po sono più del doppio della sua normale portata d'acqua. Chiedo al Governo come intenda continuare la sua azione sul risparmio idrico.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, si apre giusto oggi la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici e quello dell'acqua è uno dei temi centrali.
Siamo reduci da un'estate che si era aperta all'insegna della grande preoccupazione sul versante della siccità, che metteva da subito l'uno contro l'altro i diversi usi, al punto che si pensava che forse avremmo avuto problemi sul versante energetico per mancanza di acqua negli invasi. Vi era un'evidente concorrenza fra gli usi.
Il Governo sta valutando iniziative per uscire da una logica troppo settorializzata nella gestione dell'acqua, fermi restando alcuni paletti che la legge ci pone, cioè la priorità degli usi civili e del mantenimento di un minimo di flusso vitale dell'acqua nei corpi idrici.
Si tratta di lavorare anche per superare una frammentazione amministrativa, che vede responsabilità diffuse fra ministeri, regioni, enti locali, autorità di bacino, consorzi di bonifica e quant'altro. C'è un gruppo di lavoro presso il mio ministero che coinvolge i Ministeri dell'ambiente, delle infrastrutture, dello sviluppo economico e degli affari regionali per cercare di coordinare questo lavoro. È indubbio che ci dobbiamo interrogare sulle alternative e contemporaneamente rafforzare il lavoro che stiamo facendo per il risparmio dell'acqua.
Nello specifico, per quanto riguarda l'agricoltura, credo che, al di là della questione amministrativa delle concessioni, il vero discorso sia quello di collegare in maniera più chiara concessioni idriche e uso della risorsa alla politica agricola comunitaria e aggiornare, di conseguenza, su questo versante il fronte della domanda irrigua.
Rimane evidente che una risorsa che diventa sempre più scarsa va tutelata con tutti i mezzi, non ultima una politica tariffaria che renda più chiare le alternative di uso e la concorrenza tra gli usi possibili, dando priorità - lo ripeto - a una gestione dell'acqua per gli usi civili e potabili che, ovviamente, sono essenziali per le nostre famiglie.
PRESIDENTE. Il deputato Mellano ha facoltà di replicare.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, ringrazio il Ministro per la sua risposta, che mi soddisfa. Il ruolo del Ministro per l'attuazione del programma di Governo èPag. 37fondamentale in questo caso, proprio perché tiene conto di varie esigenze e di settori diversi che, sulla questione dell'acqua, in molti casi, si trovano in conflitto o con interessi contrastanti.
Il programma del centrosinistra, a pagina 151, prevede una parte specifica sulla questione dell'acqua, con un riferimento specifico e puntuale alla graduazione delle tariffe (penalizzando progressivamente i consumi elevati) e una parte che propone di rivedere ed aggiornare i canoni di concessione del prelievo idrico.
Le questioni che stiamo vivendo, grazie al segnale d'allarme dell'emergenza idrica e della siccità, ci devono portare ad affrontare il tema, che è epocale, e a valutare anche misure straordinarie ed eccezionali. Occorre premere per cambiamenti culturali e per politiche agricole innovative, occorre saper conquistare, nel mondo agricolo, anche il mondo agricolo del nord di questo Paese, che si è basato su una presenza d'acqua tradizionalmente ricca e costante e che ormai, invece, deve fare i conti con esigenze idriche non corrispondenti alla portata delle acque presenti. Altrimenti, la risposta più facile e, secondo noi, più inadeguata sarà quella di costruire grandi infrastrutture molto impattanti sul territorio che non daranno risultati, perché la carenza idrica è segnalata proprio alla fonte: mancano le piogge nei momenti più necessari per la produzione agricola.
Come radicali della Rosa nel Pugno...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
BRUNO MELLANO. ... anche con l'aiuto dell'associazione radicale Aglietta di Torino, da anni ci occupiamo della questione; abbiamo scritto anche un decalogo, che diffonderemo a mezzo stampa, per aiutare questo nostro Governo ad essere attivo e puntuale nelle misure che si possono adottare, che sono concrete e che possono essere attuate - in parte, già lo sono state - con il piano irriguo nazionale.