Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per estendere ai cittadini italiani residenti all'estero le recenti innovazioni introdotte nel sistema scolastico italiano - n. 3-01225)
PRESIDENTE. Il deputato Razzi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01225, concernente iniziative per estendere ai cittadini italiani residenti all'estero le recenti innovazioni introdotte nel sistema scolastico italiano (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), per un minuto.
ANTONIO RAZZI. Signor Ministro, premetto che sono state introdotte importanti innovazioni nel sistema scolastico italiano concernenti l'obbligo scolastico, la riforma degli esami di Stato ed importanti disposizioni sui programmi didattici. Ciò consente una formazione della personalità dei nostri giovani fondata su regole e su valori sani e duraturi. Al contempo, garantisce quella presenza dello Stato nell'armonizzare i percorsi educativi, così come contemplato dal dettato costituzionale. Si richiede se dette innovazioni siano estensibili al sistema scolastico italiano all'estero.
Crediamo sia indispensabile che anche all'estero i benefici di queste innovazioni siano visibili e praticati. È indispensabile che anche i nostri modelli educativi italiani all'estero siano uniformati a quelli inPag. 46Italia, al fine di favorire la continuità dei sistemi per quei connazionali che maturino l'intenzione di rientrare in Italia.
PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, come evidenziato dall'onorevole interrogante, nel nostro sistema scolastico sono già stati attivati processi per realizzare una scuola di qualità in grado di offrire agli studenti percorsi formativi elevati: per una prevenzione e un recupero della dispersione scolastica e per un maggiore impegno ad educare, la legge finanziaria per il 2007 ha previsto l'innalzamento dell'obbligo di istruzione a sedici anni; per rinforzare i percorsi di istruzione superiore e valorizzare i titoli di studio rilasciati al termine degli stessi, con la legge n. 1 dell'11 gennaio 2007 è stata varata la riforma degli esami di Stato; per il conseguimento delle finalità formative e degli obiettivi di apprendimento che si intendono raggiungere, sono già state diramate alle scuole le nuove indicazioni per i curricula delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, che consentirà alle scuole medesime di sperimentarli, al Ministero di raccoglierne i suggerimenti fino al 2009, quando le stesse entreranno a regime, accompagnate da apposito riferimento.
Con riguardo alle esigenze evidenziate dall'onorevole interrogante di estendere dette innovazioni anche al sistema scolastico all'estero, vorrei ricordare che l'azione dello Stato nei riguardi delle scuole italiane all'estero è esercitata dal Ministero degli affari esteri, secondo le disposizioni contenute nella parte V del Testo unico che regola le norme fondamentali in materia di istruzione, approvato con decreto legislativo n. 297 del 1994.
Sia per quanto riguarda l'ordinamento delle scuole italiane all'estero, sia per quanto riguarda i programmi e gli esami, le norme richiamate prevedono che con appositi provvedimenti del Ministero degli affari esteri, da adottare di concerto con il Ministero della pubblica istruzione, le scuole in parola sono conformate agli ordinamenti, programmi ed esami delle corrispondenti scuole del territorio nazionale, salvo varianti rese necessarie da particolari esigenze locali.
Il Ministro degli affari esteri ha assicurato la medesima attenzione alle riforme che si stanno attuando nel sistema educativo italiano e l'impegno per la loro applicazione alle scuole italiane all'estero, studiando gli opportuni adattamenti nel caso in cui siano resi necessari dalle varietà dei contesti locali, come previsto dalla normativa su indicata e con le procedure ivi previste. L'onorevole interrogante ha sollevato un problema di particolare interesse ed è proprio questo il motivo per cui, come Ministero della pubblica istruzione, abbiamo avviato, con il Ministero degli affari esteri, una rivisitazione dei procedimenti di attuazione delle nostre riforme per la scuola degli italiani all'estero, proprio per far giocare al Ministero della pubblica istruzione, che ne è titolare, un ruolo incisivo, al pari di quello del Ministero degli affari esteri, che comunque ne mantiene la titolarità.
PRESIDENTE. Il deputato Razzi ha facoltà di replicare, per due minuti.
ANTONIO RAZZI. Signor Presidente, ringrazio il signor Ministro. Mi ritengo in parte soddisfatto della sua risposta. C'è la necessità di procedere ad un coordinamento interministeriale su questa materia e la mia proposta di legge di riforma della legge n. 153 del 1971 va in questa direzione.
Ritengo sia indispensabile ancorare gli interventi educativi ad alcuni valori forti e credo che le sue innovazioni rispondano a questa esigenza. L'insegnamento è fortemente garanzia di una robusta formazione della personalità.
Abbiamo assistito nel recente passato ad una certa «aziendalizzazione» della scuola e ciò ha creato molta dispersione e, spesso, mancanza di certezze. L'educazionePag. 47scolastica non può amministrarsi a forza di slogan: bisogna garantire alle famiglie percorsi educativi certi e rigorosi. Molte volte dietro ad una presunta modernizzazione si nasconde il vuoto del marketing. I nostri figli hanno bisogno invece di certezze, di più valori, più basi solide, qui in Italia ed anche all'estero.
L'innalzamento dell'obbligo scolastico rappresenta, inoltre, una solida presenza dello Stato che accompagna la crescita e la formazione dei giovani che troppo spesso si abbandonano nel virtuale. La scuola deve essere quella realtà concreta che ha l'odore della propria casa, non un luogo estraneo e senza regole. Per questo motivo, credo che anche il sistema scolastico all'estero debba adeguarsi all'innovazione che ella ha proposto, perché la scuola, anche la scuola degli italiani all'estero, sia la casa degli italiani sempre e ovunque.
La ringrazio, signor Ministro, anche a nome degli italiani all'estero (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).