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Seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2006 (Doc. VIII, n. 3); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2007 (Doc. VIII, n. 4) (ore 11,35).
(Replica dei deputati questori - Doc. VIII, nn. 3 e 4)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il questore, deputato Colucci.
FRANCESCO COLUCCI, Questore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto desidero ringraziare, a nome del Collegio dei deputati questori, gli intervenuti nella discussione generale di ieri e i presentatori degli ordini del giorno, sui quali, nel prosieguo della seduta, verrà espresso dal collega Galante l'avviso dell'Ufficio di Presidenza.
È stato unanimemente rilevato che la discussione sul conto consuntivo del 2006 e sul bilancio per il 2007...
PRESIDENTE. Mi scusi, questore Colucci. Per favore, inviterei l'aula ad una maggiore attenzione e a defluire silenziosamente. Per favore, anche dai banchi del Governo sarebbe bene evitare conversazioni. Questore Colucci, può proseguire.
FRANCESCO COLUCCI, Questore. Signor Presidente, ribadisco che è stato unanimemente rilevato che la discussione sul conto consuntivo del 2006 e sul bilancio per il 2007 interviene in un momento particolarmente delicato, in cui massima è l'attenzione dell'opinione pubblica sui costi della politica.
Ciò ha portato ad una discussione ricca, che ha toccato questioni di carattere politico e istituzionale e questioni relative allo status del parlamentare.
Molte delle tematiche sollevate nel corso del dibattito hanno evidenziato la necessità di distinguere tra costi della politica e costi di funzionamento dell'istituzione parlamentare, fino a toccare aspetti che attengono all'attuale funzionamento del principio di rappresentanza.
In tale quadro vanno le considerazioni dell'onorevole Bianco, che ha sottolineato l'importanza di fornire una risposta in termini di rappresentanza politica, quindi di una realtà riguardante una progressiva frammentazione della società. Il Parlamento, comunque, deve consolidare ed ampliare il contatto con la società, potenziando l'acquisizione e la fornitura di informazioni, superando da un lato lo stretto schema delle audizioni, così come auspicato dall'onorevole Franco Russo, e perfezionando dall'altro, le possibilità di accesso dei cittadini ai lavori della Camera e alla documentazione prodotta dagli uffici.
In questa sede, peraltro, desidero preliminarmente sottolineare che il bilancio della Camera non può essere considerato un atto della maggioranza, ma è stato - e deve continuare ad essere - il frutto di uno sforzo condiviso di tutti i deputati, appartengano essi alla maggioranza o all'opposizione. Pertanto, auspico anche in questa occasione una valutazione bipartisan ai fini di un corretto funzionamento dell'istituzione parlamentare, che è patrimonio comune di tutte le forze politiche.
In questa replica mi limiterò, in relazione agli specifici compiti attribuiti ai questori dal Regolamento della Camera, a dare risposta alle principali questioni sollevate dai colleghi, molte delle quali, peraltro, verranno sviluppate nelle valutazioni che il Collegio dei questori e l'Ufficio di Presidenza esprimeranno nel parere sugli ordini del giorno presentati.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l'importanza di contenere l'andamento delle spese della nostra amministrazione, obiettivo sul quale da tempo sia l'Ufficio di Presidenza sia il Collegio dei questori sono impegnati, puntando ad interventi di razionalizzazione e riqualificazione dei servizi connessi alle attività parlamentari, in modo da contenerne i costi, senza andare a scapito della qualità dei servizi offerti ePag. 33coniugando, quindi, il rigore finanziario con le esigenze di funzionalità dell'istituzione. Agli interventi finora intrapresi si aggiungeranno sempre, nella logica appena esposta di contestuale perseguimento di finalità finanziarie funzionali, le nuove misure che verranno adottate per conseguire gli obiettivi segnalati dai colleghi durante la discussione generale.
A tale riguardo, agli onorevoli Franco Russo e Silvana Mura rappresento che la sostituzione del parametro del PIL nominale e programmato con quello del tasso di inflazione programmata determinerebbe una progressiva diminuzione, in termini reali, della dotazione della Camera, che già nel medio periodo si porrebbe in contrasto con le esigenze di funzionalità dell'istituzione e impedirebbe di far fronte agli impegni presi.
D'altra parte, se nel bilancio di previsione per l'anno 2002 la crescita delle spese era pari al 4,76 per cento, il dato previsto nel bilancio oggi in discussione si attesta al 2,94 per cento, il più basso da diversi anni a questa parte.
Come già evidenziato nel corso del dibattito nel 2007, sono state adottate misure che produrranno risparmi strutturali, che emergeranno con sempre maggiore evidenza nei futuri esercizi e che, in prospettiva, consentiranno il raggiungimento dell'obiettivo che il Collegio dei questori si è posto di ridurre del 10 per cento la spesa per beni e servizi.
In merito alla sottolineatura dell'onorevole Conte, relativa all'ammontare degli interessi attivi iscritti in bilancio, anche se la valutazione appare in sé condivisibile, occorre ricordare che tali risorse concorrono, unitamente alla dotazione e alle altre entrate, ad assicurare gli equilibri complessivi di bilancio, contribuendo per tale via al contenimento della richiesta della dotazione di questo ramo del Parlamento, la cui dinamica è da tempo la meno elevata tra gli organi costituzionali.
Per quanto concerne le valutazioni espresse da alcuni colleghi, in particolare dagli onorevoli Fontana, Pettinari, Barbieri e Buemi, relativamente allo status del parlamentare, vorrei ricordare l'impegno profuso dal Collegio dei questori, che ha portato avanti un disegno tendente ad eliminare alcuni privilegi, come i rimborsi per le spese concernenti i viaggi di studio all'estero per i deputati, e a rafforzare gli istituti più direttamente connessi allo svolgimento del mandato parlamentare.
Ricordo altresì che, sempre in questa linea, sono state approvate dagli Uffici di Presidenza di Camera e Senato, dopo una lunga istruttoria da parte del Collegio dei questori dei due rami del Parlamento, una serie di proposte riguardanti l'erogazione dell'assegno vitalizio ai deputati cessati dal mandato. Con tali iniziative si è voluto raggiungere l'obiettivo di ricondurre l'istituto del vitalizio alla forma e alle dimensioni che lo rendono accettabile come equo e giusto ristoro indennitario per la vita del parlamentare quando lascia l'attività politica, dopo che il lungo tempo dedicato ad essa...
PRESIDENTE. Colleghi, per favore.
FRANCESCO COLUCCI, Questore. ...ha molto spesso reso più difficile tutelare la sua attività professionale in tutti i suoi aspetti, sia di carriera che pensionistici. In questo modo si sono voluti eliminare quegli aspetti, maggiormente criticabili anche da parte dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione.
PRESIDENTE. Mi scusi, questore Colucci. Come loro sanno, nel Paese c'è una certa attenzione alla questione che va sotto il nome «costi della politica». Forse sarebbe bene che l'Assemblea dedicasse a questa replica del questore qualche attenzione in più (Applausi di deputati dei gruppi L'Ulivo, Forza Italia e Italia dei Valori).
FRANCESCO COLUCCI, Questore. L'impianto di tale proposta riguarda, come è noto, l'eliminazione dell'istituto del riscatto, l'allargamento già a decorrere dal 1o gennaio 2008 dei casi di incompatibilità del vitalizio con altre indennità pubbliche e la fissazione di un tetto massimo per l'evoluzione del vitalizio stesso.Pag. 34
Diversi colleghi, in particolare i deputati Fontana, D'Elia e Capotosti, sono intervenuti per sollecitare una decisa implementazione del sistema informatico, per migliorare il lavoro parlamentare e per contribuire, anche per questa strada, da un lato alla riduzione dei costi, dall'altro ad una migliore comunicazione dell'attività del Parlamento, in particolare attraverso il sito Internet della Camera.
Il Collegio dei questori condivide gli indirizzi proposti, come i colleghi avranno modo di notare nella risposta ai singoli ordini del giorno. Vorrei qui soltanto sottolineare che il Collegio ha di recente approvato un piano che va nella direzione proposta, comportando anche un significativo risparmio di spesa nell'ordine di circa 2,5 milioni di euro annuali. In attuazione di questo piano sono stati già predisposti alcuni servizi relativi all'open source, al print on demand e al collegamento wireless.
I colleghi Pepe e Buemi si sono fra l'altro soffermati in termini critici sul palazzo Marini.
Altri, come gli onorevoli D'Elia, Mura, Capotosti e Stucchi, hanno rimarcato l'opportunità di privilegiare, rispetto alle locazioni, una politica di acquisto d'immobili, ritenendo preferibile al canone di locazione il pagamento di una rata di mutuo.
È stato già chiarito nella relazione introduttiva del collega Albonetti come il Collegio dei questori sia convinto della necessità di disporre di un piano organico di utilizzo delle dotazioni immobiliari per uscire dall'emergenza continua, anche attraverso la sostituzione progressiva di immobili in locazione con edifici nella diretta disponibilità della Camera.
Tale indirizzo si è tradotto in un'iniziativa con la quale è stato chiesto al Ministero dell'economia e delle finanze di poter disporre di un unico immobile dell'Agenzia del demanio che serva a sostituire gli immobili in locazione, diversi da quelli di Castelnuovo di Porto e dal palazzo Marini. Per questi ultimi è stato deliberato l'avvio di iniziative giudiziarie per far valere l'interpretazione dell'articolo 13 dei contratti di locazione che disciplina la possibilità di acquisto di quegli immobili, clausola sulla quale vi è contrasto con la società Milano 90.
Molti colleghi, dall'onorevole Gianfranco Conte all'onorevole Mura, dall'onorevole Barbieri all'onorevole Capotosti e all'onorevole Stucchi, hanno sottolineato l'esigenza di interventi sul costo del personale. Al riguardo, al Collegio dei questori non sfugge che nei trattamenti economici e normativi dei dipendenti vi sono alcune contraddizioni, frutto di una stratificazione non sempre coordinata di decisioni che si sono susseguite nel corso dei decenni. L'impegno dei questori è quello di superare tali contraddizioni, nella convinzione che in questo modo si rafforzi il dato fondamentale; vale a dire che gli stipendi dei nostri dipendenti sono connessi ad un'altissima efficienza, professionalità e dedizione al lavoro. D'altro canto, il collega Albonetti nella relazione introduttiva della discussione sul bilancio interno, ha ricordato che le differenze di trattamento retributivo tra il personale della Camera e le realtà esterne - ove esistenti, e anche se marcate - possono continuare a giustificarsi in considerazione dei diritti contrattuali acquisiti, sia pure frenandone le dinamiche, solo se nel nostro personale permarrà quella piena disponibilità di servizio e di orario che ne è la ragione fondante.
Fermo restando tale principio che deve continuare a caratterizzare il rapporto di lavoro alla Camera, e al fine di contenere la dinamica della spesa anche nel settore in esame, occorre operare in un quadro di stretto coordinamento con il Senato per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: mantenimento per il triennio 2007-2009 e a condizioni date, della percentuale di spesa per le retribuzioni del personale di servizio interno, sul totale delle spese della Camera, in linea con i valori registrati negli ultimi anni che, peraltro, sono i più bassi tra quelli degli organi costituzionali e, comunque, in misura non superiore al 25 per cento delle spese del bilancio della Camera; blocco selettivo del turnover in funzione di una graduale riduzione delPag. 35numero dei dipendenti in servizio (al riguardo si fa presente che il Collegio dei questori sta operando per definire un più razionale quadro organizzativo e funzionale dell'amministrazione nel suo complesso, individuando le funzioni essenziali dell'apparato, così da adeguare il personale alle nuove esigenze connesse con l'evoluzione del Parlamento, come richiesto nel corso dei numerosi interventi); riforma dell'articolazione dell'orario di lavoro e adozione di altre soluzioni organizzative in chiave di maggiore flessibilità e con l'obiettivo di economizzare e ottimizzare l'impiego delle risorse umane, nonché conseguente ridefinizione degli orari di apertura dei palazzi; definizione di un sistema retributivo per il personale di nuova assunzione della Camera che, pur rimanendo competitivo rispetto alle opportunità d'impiego offerte dal mercato del lavoro, sia basato su una più razionale definizione delle curve stipendiali e sia maggiormente comparabile, a parità di condizioni d'impiego e d'impegno professionale, con quello applicato alle analoghe figure professionali esterne; adozione, entro la fine di quest'anno, delle misure attuative della delibera dell'Ufficio di Presidenza che ha previsto, per i dipendenti entrati in servizio dopo il 1o febbraio 2001, il sistema pensionistico contributivo.
Inoltre, tra gli obiettivi considerati, vi sono il potenziamento degli strumenti di gestione del personale che consenta di prevenire ed eliminare ogni situazione di inefficienza o assenteismo, sempre possibile anche all'interno della nostra amministrazione; il potenziamento degli strumenti di misurazione e valutazione delle attività; lo sviluppo dei processi di innovazione tecnologica volti all'incremento della produttività individuale e dell'efficienza complessiva dell'amministrazione. Ovviamente tali misure, ove necessario, verranno affrontate anche con le organizzazioni sindacali del personale della Camera.
In tema di politiche del lavoro all'interno della Camera dei deputati, è impegno del Collegio dei questori operare per il superamento delle forme di lavoro precario eventualmente presenti presso la nostra istituzione e, in questa prospettiva, il Collegio sta elaborando soluzioni che favoriscano continuità del lavoro a quanti operano presso la Camera in regime di somministrazione di mano d'opera, già lavoro interinale.
Vi è, inoltre, il caso dei lavoratori delle ditte esterne titolari di contratti di appalto. A tal riguardo il Collegio dei questori sta approfondendo soluzioni volte a dare la massima estensione, ove ciò sia consentito dalla normativa comunitaria e nazionale, alla cosiddetta clausola sociale. Si tratta della clausola che, in caso di nuovo affidamento di un appalto, pone in capo al nuovo appaltatore l'obbligo di assumere i dipendenti del precedente datore di lavoro e che l'amministrazione della Camera già inserisce nei propri capitolati di appalto, relativi ai settori della ristorazione e delle pulizie, così come previsto dalla contrattazione collettiva nazionale di tali settori.
Le considerazioni finora svolte spiegano perché le varie voci di bilancio non possano che presentare una dinamica non omogenea all'allineamento dell'andamento delle diverse categorie di spesa, auspicato dall'onorevole Barbieri. Si oppongono alcuni elementi di fatto. Per quanto riguarda i deputati in carica, nei raffronti con il precedente esercizio, occorre ricordare come nella XIV legislatura la Camera avesse tredici deputati in meno, mentre per quanto riguarda i deputati cessati dal mandato, specie negli anni di cambio di legislatura, si deve tener conto dell'imprevedibilità e del progressivo aumento del loro numero.
Sulle previsioni per il personale in servizio incidono, invece, le nuove assunzioni, mentre anche per il personale in quiescenza vi è un problema di non integrale prevedibilità delle richieste di pensionamento.
Voglio, tuttavia, rassicurare l'onorevole Barbieri che lo sforzo del Collegio dei questori, come rilevato anche nella relazione introduttiva del collega Albonetti, è nel senso che tutti gli interventi nei comparti relativi alla spesa per i deputati inPag. 36carica e cessati dal mandato e per il personale in servizio e in quiescenza, come d'altra parte anche per quanto riguarda l'acquisto di beni e servizi, tendono a coniugare l'efficienza con il contenimento delle dinamiche di spesa.
I colleghi Pepe e Pettinari hanno, altresì, sottolineato l'esigenza di un ridimensionamento della voce «consulenza». Premesso che non appare possibile qualificare come consulenza le attività professionali delle quali l'amministrazione si avvale in assenza di specifiche professionalità all'interno, deve essere rilevato che nel 2007 la spesa per consulenze riferibile all'amministrazione si è ridotta del 49,53 per cento rispetto a quella del 2004 e che per il 2008 si intende conseguire un ulteriore rallentamento della dinamica di tale tipologia di spesa.
Credo di poter affermare, anche a nome dei colleghi questori, che condividiamo molte osservazioni svolte dall'onorevole Quartiani, che, d'altra parte, sono in linea con quanto il Collegio ha già portato a termine e intende ancora perseguire. In tema di contributi della Camera ai gruppi parlamentari, il collega Quartiani ha sollevato la questione del non intervenuto adeguamento ISTAT del contributo unico. Al riguardo, ricordo che tale contributo è stato modificato dall'Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 1 del maggio 2006, che prevede testualmente che «gli incrementi decisi in tale sede assorbono ogni altro adeguamento del contributo unico fino al 31 dicembre 2008».
I colleghi D'Elia e Mellano, nei loro interventi, hanno fatto diffusamente riferimento al contenuto di ordini del giorno da loro stessi presentati, sui quali, come preannunciato, interverrà il collega Galante nel prosieguo della discussione.
Onorevoli colleghi, avviandomi alla conclusione, non posso che concordare sull'esigenza di valorizzare il lavoro parlamentare, anche attraverso lo strumento dei servizi televisivi - come suggerito, tra gli altri, dall'onorevole Campa - ed esprimere un sentito ringraziamento a quanti, come il collega Boato, hanno inteso manifestare apprezzamento per il lavoro portato avanti dal Collegio dei questori e condivisione della relazione introduttiva del presente dibattito, svolta lo scorso 16 luglio.
Da ultimo, onorevoli colleghi, vorrei soffermarmi sulle questioni sollevate da numerosi colleghi - tra i quali cito l'onorevole Fontana, l'onorevole Barbieri, l'onorevole Stucchi e l'onorevole La Russa - attinenti alla questione della costituzione dei gruppi parlamentari in deroga (dagli stessi considerata come un grave errore), che ha avuto non solo negative ripercussioni di ordine finanziario sul bilancio della Camera, ma anche effetti dannosi sulla speditezza dei lavori parlamentari. Queste stesse considerazioni sono state sostenute in Ufficio di Presidenza dai colleghi dei gruppi di minoranza e da chi vi parla. In materia, è stata adottata dall'Ufficio di Presidenza una decisione a maggioranza, che a mio avviso ha segnato una spaccatura con i gruppi di opposizione. Mi auguro che, nelle successive fasi del dibattito in tale sede, si creino le condizioni per risolvere in maniera unitaria anche questa delicatissima tematica (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intanto ringrazio il questore Colucci che, nonostante la confusione in aula, è riuscito a portare a termine la sua replica. Le sottopongo, però, una riflessione: vi sono centootto ordini del giorno da esaminare e sappiamo che vi è qualche piccola «sbavatura», legata alla presenza di un meccanismo un po' particolare e strano in tema di presentazione di ordini del giorno. Sui documenti in esame non vi sono altri strumenti di interlocuzione, se non gli ordini del giorno: come lei sa benissimo e come sanno tutti i colleghi, il testo è inemendabile. Vi è un aspetto un po' strano, legato al fatto che è lo stesso Ufficio di Presidenza a dichiarare l'ammissibilità degli ordini del giorno: la proceduraPag. 37è un po' anomala, e ciò induce e deve indurre ad una certa riflessione anche i gruppi, come il mio, che ne hanno presentati.
Considerata l'ora e la necessità di un confronto all'interno del gruppo, le chiedo di rinviare alla seduta pomeridiana il seguito dell'esame dei documenti di bilancio, affinché vi sia in aula una maggiore attenzione, da lei stesso sollecitata, su questa delicata materia e in questo delicato momento.
PRESIDENTE. Deputato Leone, la richiesta mi sembra assolutamente ragionevole. Come abbiamo avuto modo di ricordare, l'argomento è impegnativo e delicato. È stato presentato un numero molto consistente di ordini del giorno.
Credo che vi sia la necessità di permettere tutti gli approfondimenti necessari, anche perché su un lavoro così impegnativo, come quello che i questori hanno svolto, sarebbe assai utile che vi fosse un pronunciamento, ferma restando naturalmente la libertà di espressione e di voto di ognuno, più ampio possibile. Mi disporrei, quindi, ad accogliere la richiesta del deputato Leone.
Ha chiesto di parlare il deputato Gerardo Bianco e, quindi, concluderò su questo punto subito dopo il suo intervento, se nessun altro chiederà di parlare. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, sollevo un problema regolamentare, sulla base dell'articolo 41 del Regolamento. Leggo dai giornali che le è stata inviata una lettera dall'onorevole Fassino. È una lettera che ovviamente riguarda i parlamentari nel loro complesso e, in modo particolare, anche noi che stiamo adesso discutendo del bilancio. Non entro nel merito del contenuto di questa lettera, che peraltro non conosco e che secondo me dovrebbe essere conosciuta da tutti i parlamentari.
Non giudico neppure la positività o meno di questa iniziativa, alla quale peraltro - leggo sempre dai giornali - lei ha dato già una risposta, ma credo che un punto deve essere fermo se vogliamo mantenere la nostra dignità di parlamentari e la dignità di quest'Assemblea e di tutti quanti noi: la nostra agenda non può essere dettata da istrioni della suburra (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
Abbiamo il dovere di discutere con chiarezza, di affrontare i temi in modo adulto, di dare risposte forti al popolo italiano, ma dobbiamo farlo con la dignità di chi agisce in base al principio di rappresentanza. La invito, signor Presidente, a difendere l'istituzione. Lei lo ha già fatto in altre occasioni, ma la invito a difenderla con fermezza. Dobbiamo dare ascolto a ciò che accade nella piazza, ma non possiamo seguire la piazza (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e La Rosa nel Pugno). La nostra è ancora una Repubblica parlamentare, non è la Repubblica dei girotondi e degli ascolti a chi protesta. Le Repubbliche guidate da Masaniello prima o poi finiscono in tirannidi, nascoste o vere. Vogliamo rimanere la Repubblica che è stata prevista dalla Costituzione del 1948 (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania, Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo e La Rosa nel Pugno)
PRESIDENTE. Mi impegno a difendere le prerogative della Camera dei deputati, di tutta l'Assemblea e della sua Presidenza, che ripetutamente si è mossa in questa direzione, anche nella discussione che stiamo svolgendo. Le proposte che sono state avanzate si muovono nella direzione di difendere le prerogative dei parlamentari, intervenendo, tuttavia, laddove ci siano delle distorsioni, per correggerle, in modo da rinsaldare il rapporto tra le istituzioni e il Paese.
Per ciò che riguarda la lettera del deputato Fassino, essa era rivolta ai PresidentiPag. 38della Camera e del Senato ed è stata, del resto, resa ampiamente pubblica. Anche la risposta della Presidenza non era in coda a nessun fenomeno esterno all'Assemblea, perché ha dato semplicemente conto di una realtà in atto da mesi e, dunque, assai prima di ogni iniziativa ad essa esterna.
Penso che la proposta del deputato Leone, per le ragioni prima esposte, possa essere accolta. Pertanto, il dibattito è rinviato al prosieguo della seduta.