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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Intendimenti del Governo rispetto agli impegni assunti con il DPEF 2008/2011 in tema di pressione fiscale - n. 3-01222)
PRESIDENTE. Il deputato Garavaglia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-01222, concernente intendimenti del Governo rispetto agli impegni assunti con il DPEF 2008-2011 in tema di pressione fiscale (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, sappiamo tutti che attualmente la pressione fiscale apparente è al 43 per cento. Quella reale, cioè quella calcolata su chi le tasse le paga per davvero, è al 52 per cento: un'enormità. Questo disastro è la diretta conseguenza della legge finanziaria di Prodi, delle novantanove nuove tasse inserite e degli aumenti sulle tasse già esistenti.
Consapevoli di tale situazione, davvero insostenibile, ormai diversi Ministri e leader della sinistra hanno dichiarato più volte che le tasse vanno drasticamente abbassate.Pag. 41
Nel DPEF e nella risoluzione votata dalla sinistra in luglio vi sono impegni formali in tal senso. Prodi, invece, va a Porta a porta e dichiara tranquillamente che le tasse non possono essere abbassate perché mancano le risorse finanziarie.
Noi chiediamo al Governo che faccia chiarezza definitivamente sulla questione; in particolare, se gli impegni formali assunti nel DPEF e nella relativa risoluzione hanno ancora valore o sono solo carta straccia.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, mi sembra che l'interrogazione in esame contenga almeno due imprecisioni. La prima consiste nell'attribuire l'elevata pressione fiscale di quest'anno ad aumenti di imposta - novantanove nuove tasse, nuove aliquote e cose di questo tipo - mentre da tutti i dati si evince che la stragrande maggioranza delle entrate aggiuntive di quest'anno (e in parte anche del 2006) sono dovute al recupero di evasione fiscale. Per noi, calcolare come nuove imposte quelle pagate da chi prima non le pagava non è corretto.
La seconda imprecisione riguarda l'attribuzione al Presidente del Consiglio di un'affermazione del seguente tenore: non si potranno ridurre le tasse.
Il Presidente Prodi ha correttamente segnalato che al momento attuale, vale a dire in fase di predisposizione della legge finanziaria, non sembra possibile dal punto di vista della situazione di bilancio procedere ad una riduzione generalizzata di aliquote. Mentre ha confermato l'intenzione di ridurre il carico fiscale con interventi più mirati in termini di detrazioni e deduzioni.
Tali affermazioni sono coerenti con l'impegno preso dal Governo sia in sede di approvazione delle legge finanziaria - mi riferisco al comma 1 dell'articolo 1 della legge finanziaria dello scorso anno - sia più di recente in sede di approvazione del DPEF.
Confermo che allo stato attuale di costruzione della legge finanziaria e in attesa di una decisione collegiale, che spetta ovviamente all'intero Consiglio dei ministri, si sta lavorando coerentemente con tali due impostazioni.
PRESIDENTE. Il deputato Garavaglia ha facoltà di replicare.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, la risposta fornita dal rappresentante del Governo non ci soddisfa per niente. Oltretutto sapete benissimo che affermare che la gran parte delle nuove entrate siano dovute al recupero dell'evasione fiscale è una balla di dimensioni colossali, perché il grosso dell'extragettito deriva dall'aumento dei contributi, in particolare da quelli da voi previsti per i lavoratori parasubordinati, proprio gli stessi che voi a chiacchiere volete proteggere e, invece, avete tartassato inutilmente.
Ciò detto, staremo a vedere cosa accadrà con la prossima legge finanziaria. Per ora abbiamo solo affermazioni generiche ed ambigue. La situazione intanto è grave: lo sanno tutti. Le famiglie, già tartassate per l'aumento della tassazione locale, si trovano a pagare mutui assolutamente insostenibili a causa dei tassi di interesse che continuano ad aumentare. I comuni e le regioni hanno dovuto alzare le tasse a seguito del taglio dei trasferimenti di risorse operati dal Governo centrale. Un Esecutivo incapace di ridurre la spesa pubblica. Neppure l'unica proposta di riduzione della spesa pubblica fatta finora dal Governo - anch'essa assolutamente discutibile, in materia di prepensionamento degli statali che, a onor del vero, non svolgono un lavoro usurante - va bene ai sindacati. Perciò sul fronte del taglio della spesa pubblica sappiamo già che ci sarà poco da attenderci. Persino il Papa oggi ha detto che quando le tasse sono troppo alte e ingiuste il popolo si ribella e che la storia questo lo insegna.
A fronte di tutto ciò, voi che fate? Fate un gran pasticcio sull'ICI, dove non siPag. 42capisce ancora nulla delle vostre intenzioni. La proposta che si sta formando probabilmente andrà a discriminare tra cittadini di varie regioni e tra comuni grandi e piccoli. La soluzione era molto semplice: bastava farla pagare tale e quale e prevedere poi una riduzione dall'IRPEF, ma questo voi non lo volete.
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Garavaglia.
MASSIMO GARAVAGLIA. Inoltre, concludendo...
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Garavaglia.
MASSIMO GARAVAGLIA. ...non fate niente per le imprese le quali, invece, in Spagna sono sottoposte ad una tassazione inferiore di cinque punti a quella italiana. La Padania ha detto basta a questo stato delle cose (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!