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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative normative per assicurare la libertà di espressione del pensiero attraverso strumenti telematici nel rispetto dei diritti dei terzi - n. 3-01228)
PRESIDENTE. Il deputato Crapolicchio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01228, concernente iniziative normative per assicurare la libertà di espressione del pensiero attraverso strumenti telematici nel rispetto dei diritti dei terzi (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
SILVIO CRAPOLICCHIO. Signor Presidente, onorevole Ministro, onorevoli deputati, l'interrogazione in esame ha per oggetto la responsabilità imputata ad un blogger nella cosiddetta diffamazione on line. In ordine a tale tematica, il tribunale di Aosta ha condannato un blogger per omesso controllo, alla stessa stregua di un direttore responsabile di una testata giornalistica.
È noto al sottoscritto interrogante il commento del signor Ministro Gentiloni alla sentenza in questione, che ritengo utile in questa sede richiamare: «Capisco l'allarme sociale creato dalla presenza nella rete di contenuti violenti, illegali, pericolosi per i minori, ma non capisco come questo possa tradursi nella tentazione di controllare o filtrare la rete. Non è possibile imporre blocchi o filtri centralizzati - sarebbe politicamente sbagliato, oltre ad essere tecnicamente assai poco praticabile - né equiparare i gestori dei blog ai responsabili delle testate giornalistiche».
Ciò premesso, chiedo al Governo se intenda adottare iniziative di carattere legislativo che colmino il vuoto normativo, trovando il giusto punto di incontro per regolamentare i nuovi mezzi di comunicazione derivanti da Internet, ivi comprese le relative responsabilità.
PRESIDENTE. Il Ministro delle comunicazioni, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere.
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PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro delle comunicazioni. Signor Presidente, confermo le valutazioni che l'onorevole interrogante richiamava circa la sentenza del tribunale di Aosta; le suddette valutazioni esprimono alcune riserve, perché non vi è dubbio che estendere ai siti Internet o ai blog le regole che prevedono una responsabilità per omesso controllo per i direttori dei giornali, quindi le regole della legge sulla stampa, rappresenta un'estensione, che si rivela piuttosto complicata ad attuarsi. Il Governo, pertanto, nella sua azione non si ispirerà ad una simile impostazione, convinto che le caratteristiche stesse della comunicazione telematica su Internet, la contemporaneità, la velocità, il numero dei commenti che vengono ospitati consentono molto difficilmente quel controllo, che è tipico della carta stampata.
Vi sono alcuni aspetti che le iniziative di legge del Governo affronteranno; mi riferisco, in particolare, alla legge sull'editoria, che il Consiglio dei Ministri ha varato in prima lettura e che si accinge ad approvare sotto forma di disegno di legge dopo il passaggio alla Conferenza Stato-Regioni. Tale testo prevede di estendere la responsabilità per i reati di diffamazione anche ai titolari di testate a livello elettronico, ma soltanto quando si tratti di quotidiani o di periodici on line, quindi non già di un sito o di un blog genericamente inteso, ma un giornale, che viene pubblicato, piuttosto che con la carta stampata, on line e che giustamente può comportare per il direttore e per chi dirige la stessa responsabilità per l'omesso controllo di una normale testata su carta stampata.
La linea del Governo si ispira naturalmente a contemperare due diverse esigenze: da una parte mantenere il grado di libertà di uno strumento come la rete, dall'altro evitare che tale libertà colpisca diritti di altri. In questo senso vorrei precisare che va considerata comunque sanzionabile la condotta di autori diretti di scritti che provochino diffamazioni, non dei responsabili dei siti.
Va precisato che i responsabili dei siti devono comunque collaborare con le autorità di polizia e con gli inquirenti per colpire i reati più gravi (penso, ad esempio, ai reati di pedofilia), come previsto dal decreto approvato dal Governo all'inizio di gennaio. Tuttavia, la possibilità di assoggettarli alle stesse regole tipiche della legge sulla stampa, per omesso controllo, non ci sembra appropriata.
PRESIDENTE. Il deputato Crapolicchio ha facoltà di replicare.
SILVIO CRAPOLICCHIO. Ringrazio il signor Ministro; prendo atto della sua positiva risposta e la recepisco come un auspicio. Credo sia prioritario intervenire a livello normativo sul concetto di blog e sulle relative responsabilità del blogger.
Tuttavia, credo non sia opportuno equiparare la figura del blogger a quella di un direttore responsabile di una testata giornalistica, quindi estendere al blogger le responsabilità e le sanzioni della legge sulla stampa del 1948. Va da sé che all'epoca il legislatore non poteva prevedere la comunicazione telematica. Credo che sia fondamentale, dal punto di vista giuridico, evidenziare le differenze tra una testata giornalistica ed un blog, tra un blogger ed un direttore responsabile.
Nel contempo ritengo che prevedere una responsabilità oggettiva di un blogger non sia pertinente, stante la natura e le modalità con cui vengono posti in essere questi nuovi mezzi di comunicazione derivanti da Internet.
Contestualmente, ritengo doveroso intervenire per evitare la presenza nella rete di contenuti violenti, illegali e pericolosi, anche e soprattutto per i minori, che possono agevolmente accedere alla rete telematica.
Del resto, la rilevanza dello strumento del blog è dimostrata anche recentemente in ordine ai sottesi positivi fenomeni sociali. Pertanto, spero che quanto prima sia posto in essere un giusto punto di incontro, direi un giusto punto di equilibrio, fra il diritto di ciascuno ad esprimere il proprio pensiero e la necessità di sanzionarePag. 52chi utilizza quella libertà per offendere gli altri, evitando di stabilire una presunta responsabilità oggettiva per l'attività di un blogger, relativamente ad un omesso controllo (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).