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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Mancanza di una rappresentanza diplomatica italiana in Moldavia e disagi per i cittadini moldavi nel raggiungere l'Italia n. 2-00722)
PRESIDENTE. L'onorevole Venier ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00722, concernente la mancanza di una rappresentanza diplomatica italiana in Moldavia e disagi per i cittadini moldavi per raggiungere l'Italia (Vedi l'allegato A - Interpellanza urgenti sezione 4).
IACOPO VENIER. Signor Presidente, signor sottosegretario, intendiamo tornare su una questione che rimane irrisolta e che abbiamo già sottolineato con un'altra interpellanza a cui ha dato risposta la sua collega Sentinelli.
Si tratta di un problema serio, che riguarda la rappresentanza diplomatica italiana nella Repubblica di Moldova, che non esiste, e la cui mancanza provoca continui disagi, ma soprattutto vessazioni per i cittadini moldovi e per i cittadini italiani, e impedisce uno sviluppo positivo delle relazioni - che crescono - commerciali, economiche e culturali con il nostro Paese.
La situazione è andata aggravandosi pesantemente con l'ingresso della Romania nell'Unione europea in quanto i cittadini moldovi, che prima potevano accedere in Italia attraverso un canale di visti reperibili in Romania, oggi non lo possono fare. Ciò crea una situazione di gravissima preoccupazione, perché ovviamente, essendoPag. 50impedito sostanzialmente il canale ufficiale, regolare e giusto, per l'ingresso nel nostro Paese, si moltiplicano i casi e le segnalazioni di percorsi alternativi, irregolari e illegali, su cui spesso speculano le organizzazioni criminali.
Dopo che abbiamo presentato quella prima interpellanza urgente abbiamo avuto dei contatti con le molte associazioni di lavoratori moldovi che operano e lavorano seriamente in Italia e che ci segnalano una situazione di crescente difficoltà. L'ultima segnalazione proviene da un cittadino italiano. Voglio leggerla, signor sottosegretario, affinché si capisca di che parliamo. Questa persona scrive che si è sposata con una cittadina moldova e data questa situazione non è possibile ottenere in nessun modo il ricongiungimento familiare perché l'ambasciata rumena, ad oggi, non riconosce i documenti rilasciati dalle rappresentanze diplomatiche italiane. Questa situazione provoca ai soggetti interessati un costo enorme per rappresentare la propria posizione. L'ambasciata rumena, che dovrebbe realizzare, anche per noi, questo tipo di lavoro, non lo esegue e addirittura non riconosce i documenti ufficiali rilasciati dalle ambasciate italiane.
Per tale ragione, pur comprendendo le difficoltà finanziarie in cui ci muoviamo - abbiamo di fronte a noi una difficile discussione sulla prossima legge di bilancio - non è più procrastinabile una ridefinizione della rete consolare italiana, che è costruita su una proiezione tutta basata sulla nostra emigrazione e non sulle esigenze che riguardano i flussi immigratori. Allora, anche di fronte alle speculazioni politiche che molti in questo Paese fanno sul tema dell'emigrazione anche con la falsa discussione sui temi della sicurezza e sulla falsa equivalenza tra immigrazione e criminalità, noi dobbiamo dare risposte strutturali.
La prima di esse è la possibilità, per i cittadini di questi Paesi, che intendono regolarmente e in modo dignitoso avere accesso al mercato del lavoro italiano, di ottenere tale accesso attraverso relazioni con le autorità italiane, nella garanzia di percorsi non vessatori. In altre parole, avere la possibilità di accedere a percorsi legali di ingresso nel nostro Paese, cosa che per i cittadini moldovi è oggi sostanzialmente impossibile, data questa situazione. In sede europea non funziona l'Accordo esistente perché manca la nostra rappresentanza diplomatica in quel Paese.
Credo, quindi, necessario un impegno del Governo affinché la situazione si risolva nell'unico vero modo, cioè quello di realizzare una nostra rappresentanza diplomatica a Chisinau, capitale della Repubblica di Moldova.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vittorio Craxi, ha facoltà di rispondere.
VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, onorevole Venier, le difficoltà cui i cittadini moldovi vanno incontro per la richiesta dei visti della nostra ambasciata a Bucarest sono note al Governo e sono state anche oggetto dei lavori delle consultazioni italo-moldove svoltesi a Roma il 14 giugno scorso.
Per risolvere queste difficoltà e per venire incontro all'esigenza di dare adeguato rilievo, sul piano delle strutture amministrative e diplomatico-consolari, all'importanza che la Repubblica di Moldova riveste per il nostro Paese, sono state individuate due possibili soluzioni a breve termine e una, più risolutiva, a medio termine.
Quelle di breve termine comprendono la partecipazione al common application center attivo a Chisinau, e di cui fanno parte, oltre all'Ungheria, l'Austria e la Slovenia, e la conclusione di un accordo di rappresentanza con l'Ungheria per il rilascio dei visti Schengen. Il common application center, di cui l'Italia ha chiesto di far parte, consentirebbe di risolvere in modo parziale il problema del rilascio dei visti brevi, cioè quelli di Schengen, ai cittadini moldovi. Bisogna però essere consapevoli del fatto che questa struttura, con la sua capacità di ricezione di un massimo di 10 mila richieste all'anno, non sarebbePag. 51in grado di assorbire l'intera richiesta di visti per l'Italia.
La seconda soluzione ponte è la stipula di un'intesa bilaterale con l'Ungheria per attribuire a Budapest la rappresentanza dell'Italia a Chisinau per il rilascio dei visti. Questa soluzione potrà avere piena attuazione soltanto quando l'Ungheria comincerà ad applicare in toto il Trattato di Schengen, cioè a partire dal prossimo gennaio 2008. Queste due soluzioni ponte, una volta a regime, faranno sì che i cittadini moldovi potranno procedere alla richiesta di visti Schengen per l'Italia senza doversi recare all'ambasciata italiana a Bucarest.
In attesa della loro attuazione, l'ambasciata a Bucarest resta competente al rilascio dei visti, sia nazionali sia Schengen, per i cittadini moldovi. Facciamo presente a questo proposito che la rappresentanza rilascia i visti in tempi assai contenuti ovverosia in giornata o al massimo entro i due giorni successivi alla richiesta.
Il Governo sta comunque pensando ad una soluzione di insieme, che consenta non solo di risolvere in via definitiva e per tutte le tipologie di richieste il problema della concessione di visti ai cittadini moldovi ma che dia anche adeguato risalto alla importanza che noi attribuiamo alle relazioni bilaterali con quel Paese. In quest'ottica il Governo ha inserito tra le proprie priorità l'apertura di un'ambasciata a Chisinau. L'apertura si realizzerà nel contesto della ristrutturazione della rete diplomatico-consolare e degli istituti di cultura disposta dalla legge finanziaria 2007. Un piano che mira a coniugare l'esigenza di razionalizzare le risorse disponibili con l'obiettivo di mantenere inalterato il livello di rappresentanza esterna delle strutture preesistenti e del servizio reso all'utenza.
In questo quadro normativo, l'amministrazione ha individuato un articolato piano di interventi sulla rete finalizzato al contenimento della spesa e al recupero di risorse, sia umane che finanziarie, necessarie a potenziare la rete, in considerazione del mutato contesto geopolitico, tramite l'istituzione di nuove sedi ovvero l'elevazione di strutture già esistenti.
La prima fase della ristrutturazione - da attuare entro la fine di quest'anno - comprende i seguenti interventi che, per quanto concerne il settore consolare, hanno già ricevuto il parere favorevole del comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all'estero. A decorrere dal 1o ottobre 2007 avvieremo l'accorpamento della rappresentanza permanente presso la Conferenza del disarmo a Ginevra nella rappresentanza permanente presso le organizzazioni internazionali in quella sede presenti.
A decorrere dal 1o novembre 2007 verrà soppresso il consolato ad Atene e il consolato a Il Cairo e verrà effettuato un accorpamento presso le ambasciate in quelle città come cancellerie consolari. Verrà soppresso il consolato generale a Lipsia con contestuale attribuzione delle competenze territoriali alla cancelleria consolare dell'ambasciata a Berlino. Verrà soppresso, infine, il consolato di Bastia, attribuendo la relativa competenza territoriale sulla Corsica al consolato generale a Marsiglia. Le cancellerie consolari ad Atene e Il Cairo opereranno negli edifici che ora ospitano i consolati; a Bastia, in Corsica, sarà creato uno sportello permanente per assicurare una presenza in loco e per fornire servizi consolari con un collegamento telematico con Marsiglia; a Lipsia verrà poi istituito un ufficio consolare onorario.
A decorrere dal 1o gennaio 2008, verrà istituito un consolato generale a Mosca, con contestuale soppressione di una cancelleria consolare dell'ambasciata. Nel corso del 2008 è poi prevista l'istituzione dell'ambasciata a Chisinau, unitamente ad altre misure attualmente allo studio.
Nel frattempo, al fine di avere una presenza istituzionale in Moldova e per l'assistenza ai nostri connazionali, è stato istituito un consolato onorario a Chisinau, dipendente dall'ambasciata d'Italia a Bucarest. L'esigenza manifestata dall'onorevole Venier, di rafforzare la presenza istituzionale italiana in Moldova, vede,Pag. 52quindi, il Governo non solo concorde ma già attivo nella individuazione, in tempi rapidi, di risposte quanto più possibilmente soddisfacenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Venier ha facoltà di replicare.
IACOPO VENIER. Signor Presidente, non posso che dichiararmi soddisfatto dell'impegno formalizzato relativo all'apertura dell'ambasciata a Chisinau nel corso del 2008. È quello che avremmo voluto ed è quello che serve per risolvere una situazione sempre più insostenibile. Le soluzioni ponte, alle quali aveva già accennato la Viceministro Sentinelli, nel dicembre dello scorso anno, non sono efficaci.
È necessario ricorrere ad una soluzione strutturale e l'unica credibile è l'apertura di una ambasciata. Noi la sosterremo e verificheremo che questo impegno, così annunciato, divenga realtà perché - per le considerazioni che ho svolto poc'anzi, per lo sviluppo delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Moldova e per la sicurezza e la dignità dei lavoratori moldavi che vogliono recarsi nel nostro paese - non è più possibile consentire la situazione attuale in cui versa una parte della popolazione così bisognosa, al punto di scegliere la via dell'emigrazione per contribuire allo sviluppo del nostro Paese. Occorre un'azione e un impegno di evidente serietà, spesso necessario per la tenuta dello stesso tessuto sociale italiano.
Ringrazio il Governo per tale risposta e sono sicuro che l'impegno preso verrà attuato all'interno delle previsioni relative all'anno 2008.