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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,35).
(Richiesta di notizie sull'eventuale esistenza di collegamenti tra gruppi pedofili italiani e il partito olandese NDVD - n. 2-00035)
PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00035 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, rinuncio ad illustrarla.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Antonio Gaglione, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'interpellanza urgente in esame pone il problema dei possibili collegamenti fra gruppi pedofili italiani ed alcune organizzazioni straniere che, in altri paesi, sembrano voler costituire una vera e propria lobby volta ad offrire legittimazione ideologica e politica al fenomeno della pedofilia.
Innanzitutto, mi preme sottolineare come le azioni per la prevenzione e repressione della pedofilia, e soprattutto della sua declinazione più subdola e moderna, che è la pedopornografia on line, costituiscano una priorità assoluta per le forze di Polizia, che vi concentrano un notevole impegno in termini di attività, risorse e tecnologie.
La repressione del commercio e della divulgazione di materiale pedopornografico, l'identificazione dei loro acquirenti e fruitori e l'individuazione di coloro che adescano minori su Internet sono le principali tipologie delle azioni di contrasto alla pedofilia on line realizzate dalle forze di Polizia, e segnatamente dal Servizio della polizia postale e delle comunicazioni; specialità, questa, cui la legge n. 269 del 1998 ha attribuito la competenza in materia con specifici e penetranti poteri investigativi.Pag. 2
In questo ambito, evidentemente, il monitoraggio della rete Internet assume un ruolo centrale. Dal 1998 al 31 dicembre scorso sono stati, infatti, controllati 209.566 siti web; i siti direttamente oscurati in Italia sono stati 152, in quanto gli altri siti a contenuto pedopornografico sono attestati per la maggior parte su server ubicati all'estero e possono solo essere segnalati agli organi investigativi stranieri competenti per disporne la chiusura.
Proprio riguardo alla pedofilia on line, negli ultimi anni sono stati apportati alcuni interventi normativi correttivi che mirano a contemperare le esigenze di riservatezza delle comunicazioni elettroniche con le finalità, talvolta prevalenti, di prevenzione della criminalità. Mi riferisco, in particolare, agli obblighi di denuncia, conservazione dei dati di traffico e filtraggio dei siti recentemente introdotti a carico degli Internet providers con la legge n. 38 del 6 febbraio 2006 (Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet).
La stessa legge, come è noto, ha anche previsto l'istituzione presso il Ministero dell'interno di un Centro nazionale per il controllo della pedopornografia sulla rete Internet, con il compito di raccogliere tutte le segnalazioni provenienti anche da organi di polizia stranieri e da soggetti pubblici e privati impegnati nella lotta alla pornografia minorile, riguardanti i siti che diffondono materiale concernente l'utilizzo sessuale dei minori, avvalendosi delle reti di comunicazione.
L'attenzione e la vigilanza sul fenomeno, quindi, sono massime, non solo in sede centrale ma anche a livello periferico, dove da tempo gli uffici della Polizia di Stato si sono dotati di strutture e servizi specializzati nella prevenzione e nel contrasto della pedofilia (Uffici minori istituiti presso le questure sulla base della legge n. 66 del 1996, con lo scopo di affrontare le problematiche dei minori e delle famiglie in difficoltà; e le sezioni specializzate, costituite all'interno delle squadre mobili con il compito, in particolare, di occuparsi delle indagini sui reati concernenti lo sfruttamento della prostituzione, la pornografia ed il turismo sessuale commessi in danno dei minori).
Vi è poi una serie, non meno importante, di iniziative di prevenzione e raccordo sul territorio che trovano il loro punto di riferimento nel protocollo d'intesa stipulato nel settembre 2004 dal Ministero dell'interno con Telefono azzurro, relativamente alla gestione del numero di emergenza per l'infanzia 114, operativo dal 1o gennaio scorso sull'intero territorio nazionale.
Il protocollo, in un'ottica di sicurezza partecipata, prevede l'attivazione di una rete di prevenzione e cooperazione sociale, nell'ambito della quale le prefetture-uffici territoriali del Governo, anche tramite le conferenze permanenti e in collaborazione con il gestore del servizio 114, promuovono il pieno coinvolgimento di tutti soggetti pubblici e privati interessati, con particolare riferimento all'elaborazione di protocolli comuni di intervento, alla circolazione delle informazioni, al monitoraggio e alla valutazione delle diverse forme di abuso, nonché alla diffusione di una cultura per la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza.
Dal quadro descritto derivano alcune considerazioni. In primo luogo, per sua stessa natura, il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia on line vive e si alimenta grazie ad una rete di relazioni, interessi e scambi che travalicano i confini nazionali; tende ad essere, in altre parole, un fenomeno globale, connotato da uno spiccato carattere di transnazionalità, che, in quanto tale, deve essere affrontato e combattuto incentivando al massimo la cooperazione internazionale di polizia. In questo senso si collocano numerose iniziative, alcune promosse e coordinate in sede di Europol (tese al rafforzamento della cooperazione mediante l'adozione di un modello di intelligence strutturato sul monitoraggio e sull'analisi dei trend dei criminali), altre sviluppate a livello di Interpol (come la realizzazione di una banca dati internazionale nell'ambito del progetto Stop II per l'ausilio alle investigazioniPag. 3contro la diffusione in rete di immagini pedopornografiche), altre infine nell'ambito del progetto COSPOL (varato in ambito Unione europea dalla task force dei capi di polizia per un'elaborazione di politiche comuni in materia di contrasto di alcuni dei più importanti fenomeni criminali transnazionali, fra cui la pornografia infantile).
Anche i risultati ottenuti sul piano investigativo, quindi, in molti casi sono frutto di un lavoro condotto a livello internazionale; penso, ad esempio, all'operazione condotta nei mesi scorsi dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Venezia, i cui sviluppi hanno coinvolto settantotto paesi stranieri e determinato arresti e indagini in Spagna, Grecia, Norvegia ed altri paesi europei; oppure all'operazione Icebreaker condotta dall'Arma dei carabinieri, frutto di indagini estese in tredici paesi europei, i cui sviluppi investigativi sono tuttora in divenire.
In tale contesto, nel quale i collegamenti internazionali sono evidentemente parte caratterizzante della fenomenologia criminale pedopornografica, una particolare attenzione è rivolta da tempo alle varie manifestazioni della cosiddetta pedofilia culturale, ossia quel tentativo - cui fanno riferimento i parlamentari interpellanti - di creare un movimento di opinione che presenti la pedofilia come una forma di sessualità accettabile se non addirittura meritevole di tutela, in quanto espressione di amore per i bambini.
Sin dalle prime manifestazioni del citato movimento, riferite alla Danish Pedophile Association, gli operatori del settore hanno posto, quindi, particolare attenzione ai contenuti espressi dal Fronte di liberazione dei pedofili, sigla sotto la quale si sono registrate numerose produzioni di testi e materiale informativo che, pur non contenendo immagini pedopornografiche, illustrano le motivazioni che starebbero a fondamento dell'asserita necessità di rimuovere dalle coscienze degli individui l'avversione per la pedofilia.
Sono stati oggetto di attento monitoraggio anche i tentativi operati sul web di legittimare la pedofilia, benché, anche in questo caso, non siano stati possibili interventi diretti sui server utilizzati, che risultavano allocati fuori del territorio nazionale. Servizi di monitoraggio mirati, inoltre, sono stati svolti in occasione di quelle date (come ad esempio le giornate dell'International boylove day e dell'Alice day, svoltesi rispettivamente nei mesi di dicembre e aprile) nelle quali si potevano ipotizzare eventuali incontri, raduni o iniziative di gruppi pedofili su cui indirizzare i successivi interventi di polizia.
Dal complesso delle indagini e dalle attività di analisi avviati in merito a tali fenomeni, sinora non sono, peraltro, emersi collegamenti di gruppi italiani con il partito olandese NDVD cui fa riferimento l'interpellanza, né con altri gruppi organizzati di carattere politico.
PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, sono felice di prendere atto che, a seguito delle indagini svolte, da parte del rappresentante del Governo non vi sono i temuti collegamenti cui faccio riferimento nella mia interpellanza urgente; allo stesso tempo, però, da quanto detto dal sottosegretario Gaglione, non mi pare che le indagini in materia di contrasto alla pedofilia siano state intensificate da quando in Olanda è stato costituito il partito NDVD, che significa letteralmente: amore per il prossimo, libertà e diversità. Strumenti e parole attraverso le quali, evidentemente, quella pedofilia culturale, alla quale giustamente faceva cenno il sottosegretario, tenta di entrare in maniera più soft nelle menti dei cittadini.
A mio avviso, è urgente che il Governo, oltre a continuare a lavorare nella direzione evidenziata - anche attraverso quelle norme che nella scorsa legislatura entrambi gli schieramenti approvarono con ampia maggioranza sia alla Camera sia al Senato -, affronti con maggiore decisione e maggiore piglio la problematica in oggetto, proprio a fronte di questa nuova scoperta che ha allarmato non solo i cittadini italiani, ma anche la stessaPag. 4Commissione europea. Infatti, il 1o giugno - un giorno dopo l'annuncio della nascita di questo partito -, il Vicepresidente della Commissione europea aveva annunciato il proprio impegno affinché l'Olanda fosse essa stessa promotrice di un bando nei confronti del partito dei pedofili.
Sottolineo inoltre il preoccupante ritorno sui siti Internet di uno dei protagonisti italiani del collegamento tra le grandi organizzazioni della pedofilia italiana e le reti internazionali. Questo misterioso «signor P» il 23 giugno è tornato in rete, affermando: «Finalmente, sono di nuovo qui! Perdonatemi per la lunga assenza, ma impegni e mancanza di ispirazione mi hanno tenuto lontano. Per questo mio ritorno ho scritto un nuovo e lungo articolo aggiornato nella pagina dei link. Vorrei attirare la vostra attenzione su alcune questioni. Il sito della Danish Pedophilie Association, da quando è tornato on line, successivamente alla chiusura dell'associazione, ha quasi completamente abbandonato la sezione italiana, concentrandosi prevalentemente sulla sezione danese. Mi auguro che il webmaster ritorni quanto prima a scrivere e a tradurre qualcosa per la sezione in italiano. Il forum italiano continua a trovare difficoltà ad avere uno spazio definitivo e, dopo essere stato ospitato da vari server, ora l'unico spazio per messaggi in italiano sembra essere l'International boylover united; ma vedo che fatica non poco a destare l'interesse dei pedofili italiani. Negli ultimi giorni, proprio la sezione italiana pare essere stata chiusa. A mio avviso, come giustamente suggerito dalla Danish Pedophilie Association, l'ideale sarebbe riuscire a fare aprire una sezione in italiano su Boylover.net. Per questo motivo, mi rivolgo a tutti gli interessati per promuovere una richiesta da parte di tutta la comunità pedofila italiana affinché venga al più presto aperto su Boylover.net un forum per noi. Quindi, chi ne ha voglia potrebbe cominciare a spedire una mail a Boylover.net per chiedere l'apertura di uno spazio apposito per gli italiani. Per ora è tutto, in alto i calici, il "mitico P" è tornato!».
Evidentemente, questa comunicazione ha già formato oggetto di una denuncia da parte di don Fortunato Di Noto, rappresentante legale dell'associazione Meter; associazione che si batte da decenni contro il fenomeno della pedopornografia e che ha sottolineato l'aggravamento dei fenomeni di questo tipo, proprio a seguito di un annuncio che ha sconvolto l'intera Europa, visto che la Commissione ha rivolto un invito esplicito all'Olanda, sollecitando un'azione più forte da parte dell'Unione europea per evitare che in altri paesi europei possano verificarsi altri gravi fenomeni di questo tipo.
Tutto ciò è aggravato da quanto accaduto negli ultimi giorni. Ricordiamo infatti il ritrovamento in Belgio dei corpi di Stacy e Nathalie, pochi anni dopo l'eccidio di Marcinelle.
Quindi, rivolgo al Governo un ulteriore invito a contrastare il fenomeno con azioni che, in questi ultimi anni, sono state rafforzate anche dalle norme di legge e, nello stesso tempo, ad insistere maggiormente. Infatti, vediamo dai dati attuali, da me sommariamente citati, come il tragico e perverso esempio olandese stia avendo un risalto, proprio nelle ultime settimane, da parte di alcuni famosi, purtroppo, promotori della pedofilia via Internet, non solo culturale, nel nostro territorio.
Domando, perciò, un maggiore impegno che ci viene richiesto dalla stessa drammatica realtà che sta avendo effetti attraverso i cultori di questa tragica situazione nel nostro paese.