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TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL DEPUTATO PAOLA BALDUCCI IN SEDE DI DISCUSSIONE SULLE LINEE GENERALI DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE N. 3044
PAOLA BALDUCCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor ministro, pur riservandomi di intervenire nel prosieguo del dibattito, svolgerò alcune brevi considerazioni.
Esistono argomenti come quelli contenuti nel decreto che ci apprestiamo ad esaminare che richiedono, esigono, un atteggiamento costruttivo da parte di tutte le forze parlamentari.
Il Governo si è trovato a fronteggiare, a ridosso dell'esodo delle vacanze estive, una grave emergenza sicurezza legata al verificarsi di ripetuti e gravi incidenti stradali che hanno destato profondo allarme e turbamento nell'opinione pubblica; situazione questa che è apparsa tale da giustificare la necessità e l'urgenza di un intervento normativo volto a contrastare efficacemente un fenomeno purtroppoPag. 100ricorrente e inarrestabile di casi mortali sulle nostre strade.
L'elevato indice di mortalità, che si registra ogni anno sulle strade rappresenta, come è noto, un aspetto drammatico non solo e prima sul piano della perdita delle preziose vite umane coinvolte, delle famiglie spesso lasciate nel dolore, ma anche sul versante del connesso, rilevante problema delle conseguenze economiche che derivano dai sinistri. Di qui la necessità di interventi per garantire maggiore sicurezza.
L'Italia appare, purtroppo, ancora lontana dal raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Europa nel programma d'azione per la sicurezza stradale (2003-2010), in cui ci si prefigge di ridurre almeno del 50 per cento il tasso dei decessi entro il 2010.
C'è quindi una ragione «europea» se continuiamo a parlare di emergenza sulle strade, ma c'è anche un'esigenza di difesa delle nuove generazioni, se è vero che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i nostri giovani fra i 14 ed i 25 anni.
Anche a causa ed in considerazione di questo fenomeno, è apprezzabile l'intervento normativo sui neopatentati, per i primi tre anni dal rilascio della patente, con apposite limitazioni alla guida, in modo da impedire l'utilizzo di autoveicoli eccessivamente potenti e veloci. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che una elevata percentuale di questi incidenti è causata proprio dall'eccessiva velocità sulle strade.
In questo scenario si giustifica l'intervento emergenziale del Governo, che corregge ed innova il codice della strada attraverso regole più efficaci e dissuasive (si pensi alle limitazioni alla guida o alle norme in tema di velocità dei veicoli).
Sicuramente questo provvedimento ha comportato un aumento dei controlli sulle strade e un innalzamento della risposta sanzionatoria: si è trattato di un inasprimento doloroso, ma consequenziale, delle sanzioni amministrative e penali con riguardo, essenzialmente, ai comportamenti ritenuti più pericolosi per la sicurezza.
Si è cercato di sviluppare contestualmente anche il tema fondamentale dell'informazione, attraverso norme dirette a stimolare la consapevolezza da parte dei cittadini dei rischi connessi all'assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti o all'abuso di alcol: è importante, ad esempio, le disposizioni con cui si prevedono degli specifici obblighi informativi anche in capo ai titolari e ai gestori dei locali.
Ma accanto alla dissuasione, auspichiamo, signor ministro, una maggiore e preminente scelta della via della prevenzione, riprendendo un percorso fondato sul raccordo con temi come la salute, la scuola, le infrastrutture, l'osservatorio sulla sicurezza dei trasporti, il sistema delle assicurazioni. Un percorso lungo di riforme strutturali e culturali che auspichiamo venga da tutti condiviso con senso di coscienza e responsabilità, poiché la sicurezza e la vita delle persone sono valori primari.