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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per garantire il diritto allo studio degli alunni disabili - n. 3-01246)
PRESIDENTE. L'onorevole Pedrizzi ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01246, concernente iniziative per garantire il diritto allo studio degli alunni disabili (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
RICCARDO PEDRIZZI. Signor Presidente, sono più fortunato dei miei colleghi di questa mattina che hanno incalzato il Ministro Fioroni per avere risposte sul tema della disabilità, degli insegnanti di sostegno e dell'integrazione. Il Ministro ora è costretto a rispondere, oltretutto davanti alle telecamere.
L'interrogazione di cui sono cofirmatario discende dalle contestazioni che si sono verificate nei confronti del Ministro, a Napoli, il 18 settembre scorso, poste in atto da famiglie che protestavano sia per la diminuzione degli insegnanti di sostegno sia soprattutto per i tagli di risorse effettuati nella scorsa legge finanziaria per questa fascia della popolazione, degna invece di maggiore attenzione.
PRESIDENTE. Deve concludere.
RICCARDO PEDRIZZI. Chiediamo, pertanto, al Ministro Fioroni che cosa intenda fare per evitare che questi ragazzi vedano disconosciuto il loro diritto costituzionale e naturale all'assistenza e all'educazione.
PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, come l'onorevole interrogante rammenterà, in quest'anno abbiamo riattivato e ricostituito l'osservatorio sull'handicap per una forte politica di integrazione con le famiglie, con le associazioni nazionali dei diversamente abili, con le categorie professionali e dei maggiori esperti che nel precedente Governo non avevano potuto espletare la propria attività, volta a mettere a punto un piano fondato sull'appropriatezza.
L'integrazione dei diversamente abili vede l'Italia, unica in Europa, perseguire una politica scolastica di grande civiltà nel garantire l'inserimento nella scuola di ogni ordine e grado del diversamente abile. Tale integrazione deve trovare un'appropriatezza volta a garantire al bambino, al giovane diversamente abile il proprio percorso educativo individualizzato che gli consenta di acquisire quelle competenze, quei saperi che sono in grado di fargli proseguire il percorso di studio.
Per questo non è necessaria solo la presenza dell'insegnante di sostegno che - come tutti noi sappiamo e forse lo rammenta anche l'onorevole interrogante - è a sostegno dell'intera classe e dei docenti curriculari, che nel loro complessivo lavoro debbono apprestare all'alunno disabile tutto ciò che è indispensabile per raggiungere quelle competenze e quei saperi per i quali è stato integrato all'interno dei nostri percorsi d'istruzione.Pag. 45
Questa appropriatezza deve sposare la certificazione ASL insieme ai progetti individualizzati di educazione e di apprendimento, portati avanti dal gruppo di lavoro operativo per l'handicap che, nelle nostre scuole, funziona con grande serietà e attenzione, come le aziende sanitarie locali certificano. Ciò costituisce un altro motivo di grande preoccupazione per le famiglie dei diversamente abili. Purtroppo, il precedente Governo ha cambiato alcuni elementi di certificazione, entrati in vigore a febbraio del 2006, che sono in parte motivo anche delle complicazioni e delle proteste che si sono levate da parte delle famiglie. Proteste diverse sono quelle di Napoli le quali sono portate avanti per lo più dalle associazioni degli insegnanti di sostegno precari.
È stato avviato un protocollo di lavoro da parte dell'osservatorio che sarà presentato proprio domani, all'interno del quale si spiega quali percorsi la scuola farà e come avviare un'intesa sostanziale con le regioni e gli enti locali affinché anche l'assistente materiale e il mediatore culturale sia presente nell'aula. Comunque, quest'anno la media degli insegnanti di sostegno è, a livello nazionale, pari a 1,94, mentre a livello campano, cui faceva riferimento l'onorevole interrogante, è pari a 1,78, e in alcune province oggetto della contestazione - cui l'onorevole interrogante si riferiva - tale rapporto (1,78) è di gran lunga più basso quando la media tendenziale è 1 a 2.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Credo che riusciremo a garantire, dopo il monitoraggio, un rapporto insegnante di sostegno-studente compatibile con le certificazioni e con i bisogni individuali del ragazzo per poter apprendere tutto ciò che desidera e che deve poter vedere realizzato.
PRESIDENTE. L'onorevole Pedrizzi ha facoltà di replicare.
RICCARDO PEDRIZZI. Signor Presidente, sono totalmente insoddisfatto, come sicuramente lo saranno tutte le famiglie che hanno al loro interno un portatore d'handicap. Ricordo innanzitutto al Ministro che durante il Governo Berlusconi l'Italia ha avuto il riconoscimento dall'ONU come primo Paese quanto all'erogazione di servizi sociali e di solidarietà, a seguito anche del libro bianco del Ministro del welfare, Maroni.
Mi sarei aspettato qualche dato dal Ministro, ma il fatto che non ne abbia riferito alcuno conferma che ha le idee confuse, tant'è che da alcune sue interviste noi apprendiamo che il numero degli insegnanti di sostegno è considerato sufficiente, mentre da altre che ne mancano 5 mila o 12 mila. Nemmeno i dati sui ragazzi portatori di handicap sono precisi. Il Ministro ha dichiarato che i portatori di handicap sono 169 mila. Il sito Internet del Ministero della pubblica istruzione porta la cifra di 190 mila, ovverosia il 50 per cento in più di qualche anno fa. È gravissimo, inoltre, che il Ministro non abbia dato indicazioni precise quanto alle risorse. Ministro, occorrono soldi, non occorrono osservatori che facciano indagini e diagnosi! Sono necessarie terapie e soprattutto denari.
Le chiedo se sia a conoscenza del fatto che in molti istituti scolastici si stanno realizzando di nuovo i cosiddetti laboratori H, dove gli insegnanti di sostegno, non essendo in numero sufficiente, raggruppano gli studenti per la programmazione differenziata, ripristinando le vecchie classi differenziali. Stiamo tornando indietro di 20-30 anni con l'attuale Governo.
In pratica le famiglie le rimproverano di non aver difeso nei confronti del suo collega, Padoa Schioppa, le risorse per questo settore.
Ma le famiglie le rimproverano anche di «dare i numeri» in questo settore. Si informi e ci dia dati più precisi nelle prossime occasioni, perché noi continueremo insieme alle famiglie dei portatori di handicap ad incalzarla su questo tema cruciale.