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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative ispettive in merito a trasferimenti di minori disposti dal tribunale per i minorenni di Ancona - n. 3-01253)
PRESIDENTE. L'onorevole Cesini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01253, concernente iniziative ispettive in merito a trasferimenti di minori disposti dal tribunale per i minorenni di Ancona (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
ROSALBA CESINI. Signor Presidente, signor Ministro, lo scorso agosto il comune di Ripatransone, per mere questioni burocratiche, ordina lo sgombero dei locali in cui opera la comunità educativa Balù e, nel giro di pochi minuti, giungono dal tribunale minorile di Ancona i provvedimenti di trasferimento per i minori ospitati.
Incredibilmente e senza motivo lo stesso giorno e nei giorni successivi altri sei simili provvedimenti giungono alla comunità di Catobagli (diversa sede, ma stessa gestione della cooperativa Akela).
Chiediamo perché il tutto avvenga senza che né i minori, né le loro famiglie vengano avvertiti o sentiti dagli assistenti sociali e scavalcando totalmente la procura minorile.
Ben otto minori, soggetti particolarmente deboli, signor Ministro, sono stati trattati alla stregua di pacchi. Si pensi che uno degli altri minori residenti, per timore di subire la medesima sorte, è scappato e, ad oggi, signor Ministro, è ancora irreperibile.
Si tratta di una vicenda drammatica, con istituzioni che non hanno neanche tentato di dialogare, che presenta molti lati oscuri, spiegabile, forse, solo da una non nuova volontà di accanimento verso una cooperativa sociale che costituisce una risorsa per tanti soggetti deboli, apprezzata dove opera e riferimento per tante autorità giudiziarie del nostro Paese.
Le chiedo, signor Ministro, come intenda intervenire su quanto esposto.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, devo innanzitutto premettere che la vicenda in esame, come tutte quelle che riguardano i minori, merita ogni possibile attenzione e considerazione e va affrontata tenendo conto della delicatezza degli interessi in gioco, affidati al difficilissimo compito spettante ai tribunali per i minorenni.
Ciò premesso, dalle informazioni assunte ho potuto verificare che i minori trasferiti per ordine del tribunale minorile di Ancona dalla comunità Mowgly di Catobagli (Sassoferrato) sono quattro e di età compresa tra undici e diciassette anni. I singoli trasferimenti sono stati motivati da diverse esigenze; in due casi si erano verificati gravi episodi di incompatibilità tra i ragazzi e la struttura, addirittura con scontri fisici con gli operatori; in un caso vi era la necessità di favorire contatti più agevoli con la famiglia; in altri casi, infine, il trasferimento era stato imposto dalla comunicazione della notizia, oggetto di segreto, da parte dell'autorità giudiziaria penale.
I trasferimenti dalla comunità Balù di Ripatransone sono stati, invece, motivati dalla chiusura della struttura per ordine del sindaco per gravi ragioni sanitarie, come è già noto all'interrogante. Le autorità giudiziarie coinvolte hanno chiarito che i provvedimenti sono stati assunti in via di urgenza, ai sensi dell'articolo 336 del codice civile e che per gli stessi non era necessario, né previsto, il parere del pubblico ministero, trattandosi di atti modificativi non del regime di affidamento, ma solo del luogo fisico del suo svolgimento.
Peraltro, il pubblico ministero ha successivamente apposto il visto ai provvedimenti senza apporvi osservazioni, mentre gli uffici relativi degli enti locali e i servizi minorili avevano essi stessi segnalato in parte le criticità, che poi il tribunale ha posto a base dei trasferimenti. Sono stati successivamente gli stessi servizi, non il tribunale, ad individuare secondo le loroPag. 58competenze le nuove comunità presso le quali collocare i ragazzi.
Ribadisco la necessità di ogni cautela, attenzione e sensibilità nelle attività degli organi che possono incidere con effetti enormi sulla vita dei minori; tuttavia, rilevo come nella specie non mi sembrano ravvisabili profili di trascuratezza o abnormità nell'assunzione delle decisioni giurisdizionali, nel merito delle quali per il Ministro della giustizia, ovviamente, non è possibile entrare. Continuerò comunque, per il tramite delle competenti articolazioni, a seguire le vicende delle comunità interessate, allo scopo di fornire ogni contributo alla migliore soluzione dei problemi nell'interesse superiore dei minori che sono stati coinvolti.
PRESIDENTE. L'onorevole Cesini ha facoltà di replicare.
ROSALBA CESINI. Signor Ministro, lei ha affermato che il comune di Ripatransone ha negato l'agibilità dei locali, ma - signor Ministro, mi ascolti per cortesia - il comune aveva in mano tutto, quindi l'ordinanza di sgombero è stata emessa non per questioni sanitarie, ma per mancanza dell'agibilità del locale e ciò è stato un errore dipeso dal comune e dall'ambito territoriale e sociale. In questo caso la cooperativa è stata la vittima di un errore e non la causa! Cosa c'entra il trasferimento dei due minori dalla sede della Balù con il trasferimento degli altri minori dall'altra struttura?
Se, come previsto dalle norme vigenti, l'interesse da perseguire è il bene dei minori, favorendo la non interruzione sia dei legami familiari e sociali, sia dei percorsi formativi, educativi e lavorativi (a tale proposito, faccio presente che due di questi minori erano inseriti nel mondo del lavoro), ricercando la condivisione degli obiettivi pedagogici e progettuali e personalizzando gli interventi, ebbene, nel caso oggetto dell'interrogazione è accaduto l'esatto contrario. Siamo in presenza di provvedimenti «collettivi», per lo più non motivati, né confrontati con altri attori responsabili.
Inoltre, signor Ministro, nei giorni successivi ai fatti un quotidiano locale riportava notizie false sui motivi del trasferimento e gettava fango sui responsabili della cooperativa; da dove sono giunte tali notizie? Il fatto è che da anni si assiste ad una sorta di accanimento nei confronti della cooperativa Akela e, prima ancora, della comunità Issakar - ascolti queste parole, signor Ministro - che a suo tempo aveva presentato un esposto al CSM per fatti del tutto simili.
Signor Ministro, dei minori sono stati spostati come pacchi; gli operatori sociali sono attualmente in ginocchio, vi sono lavoratori che rischiano il posto: qualcosa non va per il verso giusto presso il tribunale minorile di Ancona. Esprimo perciò grande preoccupazione non solo per quanto è accaduto, ma anche per la risposta che i suoi uffici le hanno fornito con riferimento alla mia interrogazione. Le rivolgo un accorato appello affinché si ponga al più presto rimedio sia a quanto accaduto, sia al buon funzionamento delle istituzioni in oggetto. Signor Ministro, le chiedo di effettuare un controllo, perché qualcosa non funziona (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).