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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Situazione della condizione abitativa in Italia - n. 3-01255)
PRESIDENTE. L'onorevole Trepiccione ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01255, concernente la situazione della condizione abitativa in Italia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
GIUSEPPE TREPICCIONE. Signor Presidente, signor Ministro, secondo i dati forniti dallo studio effettuato da Nomisma sulla condizione abitativa in Italia, sono circa 3 milioni e 600 mila i nuclei familiari che faticano a pagare il mutuo e affrontano serie difficoltà economiche per il peso dell'affitto sul bilancio familiare. L'analisi, commissionata dal Ministero delle infrastrutture, evidenzia come dal 1991 al 2007 l'incremento dei canoni di mercato nelle aree urbane sia stato pari al 66,7 per cento, con una spesa che varia di città in città e che, comunque, impegna quasi la metà dello stipendio medio di un lavoratore.
Chiedo al Ministro quali misure il Governo intenda adottare, in vista della manovra economica per il 2008, al fine di ridurre i disagi determinati ai cittadini da tali aumenti, attuando un'efficace politica abitativa che preveda un effettivo rilancio dell'edilizia residenziale pubblica e un reale sostegno alle fasce sociali più deboli.
PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO DI PIETRO, Ministro delle infrastrutture. Signor Presidente, il Parlamento in data 8 febbraio 2007 ha approvato una legge con cui ha richiesto al Governo di farsi carico del problema, attraverso la costituzione di un tavolo diPag. 61concertazione generale sulle politiche abitative. Il Governo lo ha fatto nei tempi, nei termini e nei modi previsti dalla legge: le parti interessate, governative e sociali, hanno redatto, tutte insieme, un apposito documento, condiviso e sottoscritto all'unanimità. Tale documento è stato inserito nel DPEF e oggi costituisce azione di Governo concreta, proprio perché è stato inserito nel DPEF presentato l'estate scorsa.
A seguito della suddetta previsione, riguardante il varo di un «piano-casa» nuovo e innovativo, dopo molti anni di inerzia in materia, il Ministero delle infrastrutture, insieme agli altri Ministeri competenti (soprattutto il Ministero della solidarietà sociale, il Ministero per le politiche giovanili e le attività sportive e il Ministero per le politiche per la famiglia), ha provveduto a individuare una serie di norme di carattere sia finanziario, sia organizzativo, sia accelerativo per permettere da una parte ai comuni interessati di ricostituire un proprio patrimonio immobiliare da mettere a disposizione dei soggetti più deboli e di coloro che ne hanno bisogno e dall'altra di venire incontro alle esigenze finanziarie di soggetti che non possono permettersi di pagare l'affitto e il mutuo.
Di tutto ciò sarà dato conto nel disegno di legge finanziaria, che sarà varato a breve. A tale impegno finanziario e normativo va aggiunto anche l'avanzo di gestione del bilancio dell'INAIL, che già per legge deve essere destinato alla suddetta finalità quindi alle divise sociali di rifinanziamento dei comuni, insieme ai contratti di quartiere, che pure vogliamo rifinanziare. In questo senso posso quindi assicurare che il Governo mantiene l'impegno che ha preso con i cittadini e con il Parlamento e arriverà all'appuntamento della finanziaria anche con una risposta positiva in tale ambito.
PRESIDENTE. L'onorevole Trepiccione ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE TREPICCIONE. Signor Presidente, signor Ministro, mi auguro ovviamente, come tutti gli italiani, che gli impegni assunti dal Governo e dal Parlamento, di cui anch'io faccio parte, siano poi attuati in modo concreto nella prossima legge finanziaria, anche perché, come lei ben sa, signor Ministro, ormai il disagio sociale inerente alla questione degli affitti, soprattutto per le fasce più deboli, è veramente insostenibile. Come lei sa - poiché, tra l'altro, questa indagine è stata commissionata dal suo Ministero - il problema dell'aumento dei canoni di locazione ormai ha assunto un aspetto diverso, perché sono cambiate significativamente le caratteristiche dei locatari, che sono ormai per lo più giovani, studenti, anziani e, soprattutto, immigrati.
Non possiamo dimenticare e non denunciare, in questa sede, come oggi uno studente universitario o un immigrato, per un posto letto in una grande città e per esercitare il suo diritto allo studio, debba pagare 200 o 250 euro al mese e in molti casi, come è noto, senza un regolare contratto di locazione. Considerato che, tra l'altro, lei è molto sensibile alle tematiche della legalità, che conosce bene, mi auguro che il Governo si adoperi per realizzare un controllo più incisivo e verifiche incrociate più numerose perché sinceramente la questione in oggetto sta diventando veramente vergognosa per il nostro Paese. Come lei ben sa, signor Ministro, il disagio ormai riguarda le fasce molto deboli e soprattutto le persone che vivono al di sotto della soglia di reddito di 20 mila euro l'anno. Mi auguro, quindi, che gli impegni assunti dal Governo vadano veramente in questa direzione (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).