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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Linee di azione del Governo per il superamento dell'emergenza abitativa e per l'incremento dell'offerta di alloggi pubblici - n. 3-01256)
PRESIDENTE. L'onorevole Vichi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Mariani n. 3-01256, concernente linee di azione del Governo per il superamento dell'emergenza abitativa e per l'incremento dell'offertaPag. 62di alloggi pubblici (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12), di cui è cofirmatario.
ERMANNO VICHI. Signor Ministro, tra alcune settimane scade il blocco degli sfratti. È un passaggio drammatico per molte famiglie, ma difficile anche per i comuni, che, senza risorse, sono il primo livello istituzionale che dovrà affrontare tale problema. Tuttavia, gli sfratti non sono che la punta dell'iceberg di un'emergenza molto più diffusa, perché manca un piano nazionale per la casa. Anche questa è un'eredità che ci ha lasciato, purtroppo, il precedente Governo e sappiamo che non è facile costruire un nuovo programma in tempi brevi. Ci sono gli sfrattati, ma soprattutto è crescente il numero dei cittadini, anche del ceto medio, che non riescono ad affrontare l'acquisto di una casa per l'aumento dei costi e, purtroppo, non riescono neanche a pagare l'affitto.
Concludo osservando che questo Governo ha lodevolmente convocato una conferenza nazionale, alla quale non avrebbe guastato se fossero stati invitati anche i parlamentari. Quindi, interroghiamo il Ministro perché renda noto come saranno attuate le indicazioni già presenti nel DPEF e anche per invitarlo ad investire sul concorso del Parlamento, che molto studio e molta fatica sta mettendo nel settore.
PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO DI PIETRO, Ministro delle infrastrutture. Signor Presidente, come Ministro di un Governo in carica non posso limitarmi o perdere un minuto del mio tempo a sindacare ciò che è stato fatto - o meglio, non è stato fatto - dal precedente Governo in materia di politiche abitative. Rimane il fatto che è un'emergenza cui bisogna porre rimedio. Faccio seguito al mio precedente intervento, per esplicitare in concreto come intendiamo realizzare le proposte emerse al tavolo di concertazione per le politiche abitative, anche attraverso la legge finanziaria e il disegno di legge collegato ad essa. Infatti, una serie di norme sono appunto di tipo finanziario - quindi, come tali, devono prevedere la messa a disposizione di denaro per far fronte alle ricordate esigenze - mentre altre sono di tipo procedurale e procedimentale, per fare in modo che si possa ricostituire meglio quel patrimonio immobiliare che una volta si chiamava pubblico, mentre ora è, più che altro, di tipo sociale (in parte pubblico, in parte privato, in partnership pubblico-privato) e affinché la locazione ad affitto agevolato o concordato possa venire incontro alle esigenze dei più bisognosi.
Perciò, anche stamani, prima di recarmi in Parlamento, su questo specifico tema ho avuto un incontro con il Presidente del Consiglio, per ottenere rassicurazioni - e me le ha fornite - affinché nella legge finanziaria e nel disegno di legge collegato ad essa siano inserite una serie di norme che prevedano, ovviamente, un intervento urgente e immediato, considerato il fatto che il 16 ottobre vi è la decadenza della proroga degli sfratti: bisogna venire incontro alle 2.650 famiglie in questione da subito e, in proiezione, a molte altre famiglie, perché stanno per finire sotto i ponti. Questa è la risposta all'emergenza.
In via strutturale, vi è da ricostituire il patrimonio dei comuni: in questo senso, abbiamo previsto di destinare risorse finanziarie recenti per i piani straordinari di cui all'articolo 3 della legge n. 9 del 2007 (quindi, acquisto e recupero di locazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica), abbiamo previsto una norma di tipo regolamentare sul collegato alla legge finanziaria, per dare priorità ai comuni nell'acquisto di alloggi alienati degli enti previdenziali (in modo che il diritto di prelazione del privato vada anche a beneficio dell'ente pubblico), il recupero del patrimonio di edilizia residenziale pubblica a partire dalla quota parte del patrimonio demaniale, soprattutto a partire da quella militare, che, da una analisi effettuata, permetterebbe di realizzare 8.000 alloggi l'anno per circa dieci anni, per un totale di circa 80 mila alloggi daPag. 63mettere a disposizione di un'edilizia pubblica o, comunque, concordata. Un'altra serie di interventi, che destinano quote significative di risorse pubbliche all'incremento del patrimonio residenziale, sarà prevista nel disegno di legge collegato alla legge finanziaria.
Mi auguro che in Parlamento, proprio perché sarà un disegno di legge che dovrà essere discusso in questa sede, tutte le proposte potranno essere accolte e diventare parte integrante della legge. Il Governo ha fatto e vuole fare la sua parte, e confida nel Parlamento affinché lo possa illuminare meglio nella sua azione.
PRESIDENTE. L'onorevole Chianale, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
MAURO CHIANALE. Signor Presidente, ringrazio il signor Ministro per la puntuale risposta. Vorrei però aggiungere alcune considerazioni sul fatto che ci troviamo in una situazione di emergenza abitativa, perché questi anni - in cui non si è fatto nulla, oltre al fatto che sono stati alienati più di 150 mila alloggi - hanno portato a punte di aumenti degli alloggi in vendita del 120 per cento e ad aumenti del canone degli affitti che raggiungono l'85 per cento dell'aumento medio. Quindi si tratta di un'emergenza che, purtroppo, è stata determinata anche dall'inerzia del passato.
Dunque, le ricordate determinazioni hanno comportato anche che, nelle famiglie, coloro i quali hanno acquistato gli appartamenti, attraverso un mutuo, hanno sopportato e sopportano un debito che è aumentato del 134 per cento, rispetto alla propria gestione familiare. È davvero importante che il milione e mezzo di famiglie che si trovano in tali condizioni di disagio abbiano una risposta. Le sue parole, signor Ministro, lasciano sicuramente trasparire la possibilità e la determinazione di risolvere il problema. Lei ha citato che vi è un tavolo nazionale della casa, ed è un fatto importante, perché ha riunito operatori, sindacati e istituzioni, finalmente, per parlare dell'emergenza abitativa. Ha aggiunto anche che è un tavolo istituzionale importante, perché finalmente è l'occasione per discutere su come intervenire in modo organico, puntuale, per risolvere una parte dell'emergenza e per strutturare gli aspetti delle risorse che dovranno essere impiegate negli anni.
Lei ha citato anche la legge finanziaria e gli investimenti annunciati (dal taglio dell'ICI allo sconto dell'affitto con l'Irpef, dato molto importante): mi sembra che il Governo abbia finalmente centrato la politica della casa in modo assolutamente determinato. Credo che sia importante che ciò si perpetui negli anni, affinché si possano davvero ottenere risorse strategiche e che permettano di fornire risposte.
Riguardo a questo tema, lei ha fatto bene a citare la collegialità del Ministero e del Governo e ritengo che questa rappresenti veramente lo strumento giusto per poter operare con unitarietà, coinvolgendo anche le Commissioni competenti. Come diceva bene un collega, lei sa che noi siamo a disposizione e siamo pronti a fare la nostra parte. Su tali emergenze abbiamo veramente fiducia che l'operato del Governo sarà incisivo (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).