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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Ministro della giustizia in tema di class action - n. 3-01248)
PRESIDENTE. L'onorevole Pedica ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01248, concernente orientamenti del Ministro della giustizia in tema di class action (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
STEFANO PEDICA. Signor Presidente, signor Ministro, negli Stati Uniti l'istituto giudiziario della class action (cosiddetta azione collettiva risarcitoria) soccorre anche e soprattutto determinati insiemi diPag. 48cittadini che nel nostro Paese, al momento, possono ben poco contro ingiustizie e crimini cagionati ad una pluralità di soggetti.
È di pochi mesi fa la sentenza - che ha fatto scalpore anche qui in Italia - in base a cui l'arcidiocesi di Los Angeles si è vista costretta a riconoscere ben 660 milioni di dollari di risarcimento a 508 vittime di pedofilia, che hanno subìto abusi ad opera di ministri della Chiesa cattolica statunitense.
Dove esiste la class action, le vittime non abbienti possono reagire in gruppo ottenendo quasi sempre i risarcimenti e cospicue compensazioni economiche per i danni subiti dal medesimo criminale. La class action è, infatti, gratuita...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
STEFANO PEDICA. ... essendo le spese processuali totalmente a carico degli avvocati che tutelano gli interessi del gruppo di vittime - la classe - ed, inoltre, è rapida ed efficace.
In relazione a quanto riportato nelle premesse, chiedo quali modifiche intenda introdurre il Ministro al disegno di legge n. 1495, in tema di class action, che nell'attuale formulazione appare del tutto inadeguato allo scopo, per onorare l'impegno assunto dal Governo...
PRESIDENTE. Onorevole, deve concludere.
STEFANO PEDICA. ...nei confronti di tutte le persone che nel nostro Paese sono vittime di abusi.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, la risposta che oggi mi viene sollecitata dall'interrogante mi permette con soddisfazione di illustrare l'articolata attività svolta dal Governo su un tema particolarmente complesso, qual è quello dell'introduzione, anche nel nostro Paese, dell'istituto giudiziario - di matrice statunitense, come è stato ricordato - dell'azione collettiva risarcitoria.
Sul tema specifico sono stati proposti quattro progetti di legge di iniziativa parlamentare e un disegno di legge di iniziativa governativa, che è stato presentato dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il mio Ministero e con quello dell'economia e delle finanze. Tutti i cinque progetti mirano ad introdurre nell'ordinamento nazionale l'istituto processuale della cosiddetta class action, ovvero un'azione collettiva di tipo risarcitorio attivabile dalle associazioni rappresentative dei consumatori e degli utenti nei confronti dell'impresa e dei cui effetti possono giovarsi tutti gli appartenenti alla medesima categoria di soggetti.
Attualmente il disegno di legge d'iniziativa del Governo - da inquadrarsi all'interno delle iniziative deflattive della giustizia civile - è all'esame presso la II Commissione (giustizia) alla Camera dei deputati.
Con il provvedimento del Governo è prevista l'istituzione dell'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Di regola vi sarà una sola azione giudiziaria, quella collettiva, che potrà essere intrapresa dall'associazione dei consumatori. Solo in via eventuale vi sarà un secondo giudizio che sarà azionato dal singolo consumatore, nell'ipotesi in cui le parti non trovino un accordo sul quantum da risarcire nella fase conciliativa del procedimento.
La legittimazione all'azione è attribuita a tutte le associazioni dei consumatori e degli utenti e riconosciuta dal Ministero dello sviluppo economico, secondo le procedure definite dal Codice del consumo, nonché alle associazioni dei professionisti e alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Inoltre, nel caso in cui le risultanze processuali lo rendano possibile, è previsto che la sentenza possa contenere, oltre la condanna del danneggiante, anche la definizione di criteri di liquidazione deiPag. 49risarcimenti spettanti ai singoli consumatori o utenti, o dell'importo minimo da liquidare.
Sottolineo, altresì, che si prevede di integrare le previsioni relative all'azione collettiva a tutela dei consumatori, già considerata agli articoli 139 e 140 del codice del consumo, con l'inserimento dell'articolo 140-bis, che disciplina l'azione volta ad ottenere una pronuncia di accertamento della lesione della posizione giuridica di appartenenti ad una determinata categoria con eventuale condanna al risarcimento del danno e alla restituzione di somme dovute ai singoli consumatori o utenti interessati.
A tutto ciò, devo aggiungere che dal disegno di legge non solo non derivano nuovi oneri o minori entrate a carico della finanza pubblica, ma si possono determinare possibili effetti deflattivi sul contenzioso civile.
PRESIDENTE. L'onorevole Pedica ha facoltà di replicare.
STEFANO PEDICA. Signor Presidente, sono parzialmente soddisfatto. Ringrazio l'impegno del Ministro Mastella, tuttavia la realtà è che non si vuole far percepire fino in fondo ai cittadini italiani lo stato della situazione.
La stragrande maggioranza dei cittadini italiani non si può permettere di accedere alla giustizia e, proprio per questo, molti gravi scandali degli ultimi sessant'anni sono rimasti impuniti, così che i veri criminali sono a piede libero e si possono permettere il lusso di reiterare le proprie azioni criminose. Gli autori della carneficina del Vajont, avvenuta oltre quarant'anni fa, sono rimasti sostanzialmente impuniti e hanno potuto perseverare nel loro comportamento criminoso per decenni. E mi riferisco anche al porto di Marghera, a Mantova, ai tumori, alle morti bianche e alle migliaia di famiglie distrutte.
Signor Ministro, chi si ricorda del Vajont? Nessuno! Forse se lo ricordano gli unici sopravvissuti di quella orrenda strage (meno di venti persone oramai) poiché i morti non protestano, quei sopravvissuti, non dimenticati, senza diritti e senza risarcimenti diretti.
L'unico modo per rendere giustizia alle vittime di sessant'anni di stragi, avvelenamenti e truffe consiste proprio nel varare una legge finalmente efficace, utile e accessibile.
Inoltre, il disegno di legge di iniziativa governativa non garantisce concretamente alcun risarcimento dato che, dopo una prima fase processuale - come lei ha detto bene - che può condurre eventualmente ad una sentenza di mero accertamento sulla responsabilità civile del convenuto, lascia al singolo cittadino l'onere di sostenere a proprie spese - lo ripeto: a proprie spese - un processo individuale al fine di ottenere un risarcimento effettivo. Non risolve, perciò, la questione dell'uniformità delle sentenze né, dunque, il problema dell'affollamento delle corti di giustizia, anzi lo aggrava. Non prevede il danno punitivo...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
STEFANO PEDICA. ...che è la vera e propria anima dell'istituto legale class action.
Ebbene, signor Ministro, come maggioranza abbiamo il dovere di onorare l'impegno assunto dal Governo nei confronti di tutte le persone che, nel nostro Paese, sono vittime di abusi, reati ed illeciti, non solo patrimoniali...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
STEFANO PEDICA. ...contrattuali od extracontrattuali. Pertanto le dico solo che, tra le associazioni indicate dal Governo, restano escluse quelle del «Comitato 8 ottobre. Per non dimenticare» dell'incidente di Linate, l'associazione «Disastro aereo Capo Gallo»...
PRESIDENTE. Onorevole, deve interrompere.
STEFANO PEDICA. ...il «Comitato per i sopravvissuti del Vajont». Ci sono tantePag. 50cose di cui bisognerebbe discutere; aiutateci e aiutate i cittadini a far capire questo disegno di legge che non è tanto vicino ai cittadini.