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Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, l'esame del disegno di legge di conversione n. 3044 proseguirà nella parte pomeridiana della seduta, con votazioni, dopo la riunione del Parlamento in seduta comune.
La Conferenza dei presidenti di gruppo, già convocata per le 14,30, definirà l'ordine degli argomenti in discussione.
ANGELO PICANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELO PICANO. Signor Presidente, vorrei segnalare all'attenzione della Camera un episodio veramente increscioso e preoccupante verificatosi ieri: il presidente del gruppo Popolari-Udeur Mauro Fabris e un componente della Commissione giustizia, Gino Capotosti, hanno presentato un'interrogazione, chiedendo al Ministro della giustizia di sapere se corrisponda al vero che il dottor Genchi, consulente tecnico d'ufficio del dottor De Magistris, abbia percepito compensi particolarmente ingenti e significativi per il compimento delle proprie prestazioni. In questo caso - aggiungono gli interroganti - si chiede di conoscere quale sia l'entità delle somme che la procura di Catanzaro avrebbe elargito negli ultimi quattro anni nei confronti del citato consulente.
A questa interrogazione il diretto interessato ha risposto dando veramente in escandescenze, con dichiarazioni che riteniamo preoccupanti. Egli infatti ha affermato: «Probabilmente le ire e le preoccupazioni di Mastella e dei suoi amici vanno ben oltre le ultime vicende di Catanzaro e riguardano altri fatti e altri suoi amici e compari di cui - come è noto -Pag. 33mi sono occupato e mi sto occupando per conto di ben altro ufficio giudiziario». Ha poi aggiunto: «Una volta c'era soltanto da guardarsi dalle aggressioni della mafia. Oggi c'è da preservarsi da altre insidie e pericoli».
Riteniamo che, di fronte alla legittima richiesta di notizie su vicende che riguardano il dottor Genchi, risponda associando il ruolo del Parlamento a quello della mafia in quanto vede nella nostra interrogazione parlamentare chissà quale aggressione e quali insidie.
Chiediamo, pertanto, alla Presidenza della Camera quali iniziative intenda intraprendere per la salvaguardia delle prerogative dei parlamentari, perché, se si viene intimiditi appena si presenta un atto di sindacato ispettivo, diventa preoccupante il clima di insofferenza che si alimenta nel Paese.
Per questo riteniamo che il Parlamento debba reagire con fermezza, per garantire ai rappresentanti del popolo il compimento libero del proprio dovere e gli spazi di libertà che questo Paese ha faticosamente conquistato.
PRESIDENTE. Naturalmente, riferirò al Presidente della Camera di questa sua istanza.
Le prerogative del parlamentare sono ampiamente garantite dalla Costituzione vigente, in particolare dal primo comma dell'articolo 68, che, come lei sa, sancisce che le opinioni espresse dal parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni sono completamente insindacabili. Quindi, richiamando la norma costituzionale che garantisce al parlamentare la libertà di espressione e, nella fattispecie che stiamo trattando, di produzione dei suoi atti di sindacato ispettivo, riferirò di questa sua istanza al Presidente della Camera.
Sospendo la seduta che riprenderà al termine della riunione del Parlamento in seduta comune.
La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 16,30.
TESTO AGGIORNATO AL 28 SETTEMBRE 2007