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TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI PAOLA BALDUCCI E ROCCO PIGNATARO SUL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE N. 3044
PAOLA BALDUCCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor ministro, nell'esprimere il voto favorevole del gruppo dei Verdi al provvedimento confermiamo il nostro apprezzamento per l'impegno profuso dal ministro, per rispondere con forza e tempestività al fenomeno sempre più drammatico dell'insicurezza stradale, dell'aumento del numero delle vittime e al conseguente allarme sociale, al costo anche di natura economica che ne deriva.
Il decreto-legge che ci apprestiamo a convertire, recante «disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione» - come è stato ricordato più volte da tanti colleghi - è stato motivato all'inizio di agosto dall'urgenza di fronteggiare una situazione di grave allarme sociale, originata dai tanti e gravi incidenti stradali avvenuti negli ultimi tempi, vite spezzate, famiglie lasciate sole non solo nel dolore.
L'elevato numero di morti che si verifica ogni anno sulle strade rappresenta, sicuramente, un aspetto drammatico: l'Italia è ancora ben lontana dal raggiungimento degli obiettivi chiesti dall'Europa entro il 2010, cioè di ridurre di almeno del 50 per cento il tasso di decessi. E abbiamo anche il dovere di difendere le nuove generazioni, se è vero che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani fra i 14 ed i 25 anni.
Il gruppo dei Verdi ritiene che ci sia molto ancora da fare, ad esempio, in tema di sicurezza sulle due ruote, rammentando che l'Italia è la nazione europea dove è più pericoloso viaggiare in moto. Recenti dati hanno evidenziato come nel nostro Paese l'aumento degli incidenti su due ruote rappresenti, infatti, un preoccupante fenomeno che richiede, a mio avviso, un'attenta riflessione.Pag. 81
Le disposizioni contenute in questo decreto sono, in effetti, ispirate all'esigenza di tutelare efficacemente gli utenti della strada, soprattutto con riguardo ai comportamenti più pericolosi e, in certi casi, criminali, come l'eccessiva velocità e la guida in stato di ebbrezza.
Tuttavia, sebbene nessuno dubiti dell'esigenza di assicurare una maggiore sicurezza sulle strade, dobbiamo seriamente interrogarci sull'uso della sanzione penale e chiederci se attraverso l'introduzione di nuove fattispecie o l'inasprimento delle pene esistenti sia possibile orientare i comportamenti degli utenti sulle strade.
Ritengo, che la pena detentiva debba costituire sempre l'extrema ratio. Per questo, bisogna valutare positivamente la previsione delle sanzioni sostitutive di natura «educativa», come la possibilità di svolgere un'attività sociale gratuita e continuativa presso strutture sanitarie traumatologiche pubbliche.
Personalmente credo che non si possa attribuire alla sanzione penale un ruolo taumaturgico e sono convinta del fatto che sui comportamenti stradali possa incidere di più un sistema fondato su altri pilastri: informazione, potenziamento dei controlli, educazione stradale nelle scuole, formazione, come è stato detto, soprattutto al rispetto delle regole e alla legalità, riforma del sistema infrastrutturale e dei trasporti, senza mai dimenticare l'esigenza di una tutela effettiva delle vittime della strada.
Richiami all'informazione e al potenziamento dei controlli non mancano in questo decreto-legge, ma in futuro si potrà fare di più e anche meglio restituendo centralità al Parlamento, trattandosi di temi che non possono essere affrontati al meglio attraverso la legislazione emergenziale.
Penso, inoltre, che sia necessario riprendere il discorso sulle infrastrutture e dotare questo Paese di una più moderna politica dei trasporti, più ecosostenibile, non più basata soltanto sul trasporto su gomma, che metta al centro la necessità di intervenire con azioni mirate nel sistema della viabilità e trasporto urbano.
Ma è anche nostro dovere andare oltre e migliorare le forme di tutela delle vittime dei sinistri stradali, attraverso un più consistente sostegno economico alle famiglie colpite, le quali spesso si ritrovano sole, abbandonate al loro dolore, senza neppure un adeguato ristoro economico.
Concludo, ribadendo il voto favorevole del gruppo dei Verdi e auspicando altresì che al più presto riprenda la discussione sul disegno si legge n. 2480 e per una seria rivisitazione del codice della strada, con partecipazione coerente e responsabile di tutte le forze politiche.
ROCCO PIGNATARO. Onorevoli colleghi, condivido pienamente le perplessità e le preoccupazioni che da alcuni di voi sono state manifestate in Commissione sulla necessità di licenziare il provvedimento al nostro esame.
Sicuramente un'ambiguità di fondo esiste, perché nella seduta della scorsa settimana il Senato ha dapprima approvato, senza modificazioni, il decreto-legge in esame e, successivamente, ha approvato il disegno di legge trasmessogli a giugno dalla Camera sulla stessa materia, apportando in questo caso delle modifiche anche a disposizioni contenute nel decreto-legge.
È evidente quindi che vi siano tutti i presupposti per una sovrapposizione dei due strumenti normativi che sicuramente non aiuta e costituisce un pessimo modo di legiferare in una materia complessa e delicata come quella del codice della strada.
Di interventi «a spezzatino» al codice della strada ne abbiamo avuti anche troppi durante la scorsa legislatura, dieci per essere precisi, e sicuramente non sarò io a difendere la modalità di lavoro che è stata seguita sino a questo momento nel mettere mano alla normativa del codice stradale.
Detto questo, c'è però un aspetto di questa vicenda che deve farci riflettere ePag. 82indurci ad assumere un atteggiamento responsabile nell'affrontare questo argomento.
L'ultimo fine settimana d'estate, il penultimo di settembre, forse è stato un vero e proprio massacro, consumato a colpi di alcol e pirati e tutta la settimana è stata caratterizzata da eventi plurimortali, come quello avvenuto giovedì 20 settembre ad Orbetello (Grosseto), dove due sorelle di 16 e 17 anni e il loro nonno di 65, sono morti carbonizzati nella Fiat Panda tamponata violentemente da un camion, sull'Aurelia, su uno svincolo.
Venerdì pomeriggio l'orrore si è poi consumato sulla SS 75-bis, a Taverne di Corciano (Perugia), dove un motociclista si è scontrato - non si sa il perché - con un camion e nel violentissimo impatto il centauro ha riportato l'amputazione di un braccio ed una gamba, ed ora lotta per la vita al «Silvestrini».
Un altro motociclista, venticinquenne, è morto a Messina, nell'impatto tra la sua Yamaha 600 ed una Lancia Y, condotta da una ragazza rimasta illesa.
Il terzo motociclista ha perso la vita a Lovoleto di Granarolo (Bologna), sulla Porrettana. In sella alla sua Honda CBR, il trentaquattrenne è rimasto ucciso nello scontro frontale con tre diverse auto: prima ha urtato una Fiat 600, poi una Opel Corsa ed ha finito la sua corsa contro una Mercedes. Quando l'automedica del 118 è arrivata sul posto, il giovane era già morto.
Più o meno alla stessa ora, sempre venerdì, un motociclista di 52 anni, è stato investito a Busto Arsizio (Varese) dal camion condotto da un brasiliano trentanovenne.
A Campi Bisenzio (Firenze), una ragazza di 27 anni alla guida della propria Polo, ha invaso la corsia opposta centrando la Panda con a bordo una coppia. La ragazza investita, 22 anni, è morta sul colpo, mentre il fidanzato versa in gravissime condizioni al policlinico di Careggi. I carabinieri, giunti sul posto, hanno sottoposto l'investitrice al test per cannabinoidi, che è risultato positivo. Per lei è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza ed omicidio colposo. Per estrarre dalle lamiere il corpo della vittima sanitari, vigili del fuoco e militari hanno lavorato per circa un'ora.
Un altro motociclista è morto sabato a Darfo Boario Terme (Brescia): qui Luca Dangolini, 30 anni, si è scontrato lateralmente con l'auto di una sua concittadina di 39 anni. Dopo il lieve impatto, l'Honda CBR 600 avrebbe cominciato a sbacchettare e, mentre l'auto si fermava senza conseguenze, lui rovinava a terra dopo essere stato disarcionato. L'impatto con l'asfalto gli è stato fatale.
A Roma, una donna di 57 anni si trovava a bordo dell'auto, guidata da un'amica, finita frontalmente contro un altro veicolo durante il sorpasso di un autobus. È morta poco dopo il ricovero al Policlinico Tor Vergata.
Ma l'incidente più grave è avvenuto nel pomeriggio di sabato a Lido delle Nazioni (Ferrara), dove il camion condotto da un pirata rumeno sulla Romea, in stato di ebbrezza, ha letteralmente travolto l'auto su cui viaggiavano una donna ferrarese di 44 anni e un uomo di 46, originario di Firenze. Il trasportatore ha proseguito la sua corsa, investendo altre due auto, tra cui quella di un agente di polizia di Chioggia, rimasto incolume grazie alla cintura di sicurezza, che provenivano tutte dalla parte opposta. I passeggeri della prima vettura sono morti per il violentissimo impatto, mentre nei due successivi incidenti si conta un solo ferito grave. Una pattuglia di motociclisti della Polizia stradale di Codigoro ha inseguito e bloccato il camionista, poi arrestato.
Sicuramente si sarebbe potuta evitare la sovrapposizione di due provvedimenti identici, anche se vengono reinserite nel decreto-legge alcune delle disposizioni che erano state espunte nel corso dell'esame del disegno di legge ordinario, ma se il contenuto normativo del provvedimento al nostro esame può essere considerato alla stregua di una normativa «ponte», tenuto conto che la Camera avvierà a breve anche l'esame del disegno di legge n. 2480, nel testo modificato dal Senato, non credo chePag. 83la scelta migliore, proprio per la situazione di emergenza che stiamo vivendo, sia quella di far decadere il provvedimento al nostro esame.
I cittadini hanno bisogno di un segnale forte e, se è vero che in questo decreto esistono delle norme che devono essere migliorate, è anche vero che il provvedimento scade il 3 ottobre e non possiamo permetterci il rischio che gli effetti sprigionati dal decreto, pur nella loro problematicità, vadano perduti.
Per questo, onorevoli colleghi, annuncio il voto favorevole del nostro gruppo.