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Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione A.C. n. 3044.
PRESIDENTE. A seguito di quanto convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, riprendiamo la discussione del disegno di legge atto Camera n. 3044.
L'informativa sulla situazione drammatica in Myanmar avrà luogo al termine dell'esame di questo provvedimento.
Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta odierna è stato approvato da ultimo l'emendamento Beltrandi 2.4.
(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3044)
PRESIDENTE. Chiedo alla relatrice quali indicazioni voglia dare all'Assemblea in relazione al prosieguo dei nostri lavori.
SILVIA VELO, Relatore. Cercherò di ricapitolare la situazione nella maniera più chiara e rapida possibile.
Ricordo che avevamo iniziato ieri i nostri lavori sul decreto-legge con l'obiettivo di procedere all'approvazione del provvedimento nello stesso testo trasmessoci dal Senato, per la sua immediata conversione in legge e perché subito dopo ci saremmo dedicati all'altro disegno di legge vertente sulla stessa materia giuntoci dal Senato per affrontare la questione della sicurezza stradale in un quadro più organico di quanto non consentisse l'esame del decreto-legge. Quindi, come ho chiarito ieri - e anche stamane in sede di espressione dei pareri -, l'invito al ritiro formulato sugli emendamenti in realtà non significava una contrarietà di merito; anzi, molte delle proposte, sia di maggioranza sia di opposizione, erano di buonsenso, tali da rendere possibile un'ampia convergenza.
Tuttavia, visto che a seguito della votazione di questa mattina, un emendamento è stato approvato dall'Assemblea - il che, a mio avviso, non deve suscitare né meraviglia né scandalo, perché siamo in una Repubblica parlamentare ed è giusto che le Assemblee di Camera e Senato facciano il proprio lavoro -, in sede di Comitato dei nove abbiamo operato una ricognizione di tutti gli emendamenti presentati e non ritirati, per addivenire ad individuare un «pacchetto» ristretto di emendamenti su cui si potesse realizzare un'ampia convergenza. Mi sento di dire che si è svolto al riguardo un lavoro di grande responsabilità, fatto da tutti i gruppi in Comitato dei nove, con una grande disponibilità del Ministro e un valido aiuto degli uffici in questa fase piuttosto ristretta per i tempi e concitata.
Fatta questa breve introduzione, quindi, per sintetizzare, confermo l'invito al ritiro di tutte le proposte emendative - altrimenti, il parere è contrario -, ad eccezione delle seguenti, sulle quali modifico il precedente avviso, in taluni casi proponendo una riformulazione. Suggerirei, peraltro, di trasfondere il contenuto di talune proposte in ordini del giorno.
Nell'ordine, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Tassone 2.16 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire la parola «otto» con la parola «cinque».
La Commissione esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Gibelli 3.34 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole da «sulla patente» fino a «appositi registri» con le parole «nell'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida di cui agli articoli 225 e 226 del presente codice».
La Commissione esprime altresì parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Tassone 3.02 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione con carattere di coordinamento formale: aggiungere infine le seguenti parole «Al comma 8 dell'articolo 157 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono premesse le parole: Fatto salvo quanto disposto dal comma 7-bis».
La Commissione esprime altresì parere favorevole sugli identici emendamenti Zeller 5.2 e Beltrandi 5.3, la cui approvazione precluderebbe il successivo emendamento Uggè 5.4.
La Commissione raccomanda inoltre l'approvazione del suo emendamento 5.100, di cui leggo il testo: «Al comma 1, lettera a), capoverso 2, lettera b), sopprimere il secondo periodo. Conseguentemente: al medesimo capoverso, lettera c), sopprimere il secondo periodo; al comma 2, lettera a), capoverso 1, sopprimere il secondo periodo». L'approvazione di tale emendamento precluderebbe gli emendamenti Uggè 5.14 e Uggè 5.21.
La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti Uggè 5.18 e Moffa 6.2.
La Commissione esprime altresì parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Moffa 6.04 a condizione che sia accolta la seguentePag. 35riformulazione: sopprimere il comma 3; al comma 4, sopprimere le parole da «attuate mediante» fino alla fine del comma; al comma 5, dopo le parole «Ministro dell'interno», aggiungere le parole «e del Ministro dei trasporti».
La Commissione esprime infine parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Gibelli 6.012 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole da «ivi comprese le scuole materne» fino alla fine del comma con le parole «. Con decreto del Ministro dell'economia, di concerto con il Ministro dei trasporti e con il Ministro della pubblica istruzione, si provvede a disciplinare, ai fini della definizione dei programmi e delle relative attività di formazione e supporto didattico, le modalità di collaborazione di enti ed organismi con qualificata esperienza e competenza nel settore».
La Commissione invita inoltre al ritiro dell'articolo aggiuntivo Tassone 3.01 e alla formulazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.
PRESIDENTE. Onorevole relatrice, presidente della Commissione, con riferimento all'emendamento 5.100 della Commissione, risulta alla Presidenza che i gruppi abbiano rinunciato al termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Dobbiamo procedere con un certo ordine. Sicuramente dovranno pronunciarsi, per comunicare all'Assemblea se accolgono le proposte di riformulazione testé presentate, i deputati presentatori.
Avverto che l'emendamento Zeller 2.5 non è stato segnalato.
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Gibelli 2.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, desidero rapidamente collegarmi all'illustrazione svolta dalla relatrice, che ringrazio perché ha dato atto di un lavoro che ci ha visti impegnati in sede di Comitato dei nove per migliorare il decreto-legge ed individuare quel percorso che, per la verità, fin da stamani avevamo indicato come possibile, indipendentemente dal giudizio di merito e di fondo sul decreto-legge - giudizio che permane interamente -, per cogliere l'opportunità di inserire nel provvedimento alcuni elementi di effettivo miglioramento, tali da renderlo efficace.
Voglio dare atto al Ministro di aver consentito un lavoro comune, impegnandosi anche con riferimento al disegno di legge che a breve tornerà all'esame della Camera e in occasione della cui discussione potrà essere affrontato, in maniera più completa ed organica, il tema della sicurezza stradale.
Tengo, però, a precisare e sottolineare l'atteggiamento coerente e responsabile dell'opposizione e della minoranza che, come volevamo, appunto, dimostrare a tutti (ma non ve n'era affatto bisogno!), non ha voluto in alcun modo strumentalizzare la disarticolazione avvenuta nel corpo della maggioranza stamani con il voto sull'emendamento Beltrandi 2.4. Ciò a dimostrazione, spero definitiva, che sul tema della sicurezza stradale vi è una sensibilità forte da parte di Alleanza Nazionale - ma credo di poter parlare a nome di tutta l'opposizione -, a fronte della quale riteniamo che il lavoro legislativo dovrebbe essere affrontato con grande serietà.
È per questo motivo che avevamo presentato una questione pregiudiziale - respinta dall'Assemblea - con la quale sottolineavamo quella impropria sovrapposizione di provvedimenti legislativi che ha creato una vera e propria impasse ed una difficoltà operativa per il Parlamento.
Quindi, andiamo avanti, siamo favorevoli a concludere l'esame del provvedimento con le riserve che abbiamo già più volte evidenziato e con l'ulteriore disponibilità del Ministro a proseguire su questa strada quando affronteremo l'altro disegno di legge vertente sulla materia.
PRESIDENTE. Naturalmente, chiederò al rappresentante del Governo il parere sulle proposte di riformulazione mano a mano che le affronteremo.Pag. 36
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anche io voglio unirmi, a nome del gruppo di Forza Italia, alle dichiarazioni del collega Moffa e sottolineare un aspetto, dal momento che questa mattina sembrava essere messa in dubbio la buona volontà, l'intenzione e la serietà dei gruppi dell'opposizione nel voler cercare soluzioni che evitassero al Paese e ai cittadini di trovarsi di fronte ad un provvedimento certamente inadeguato, confuso, che ha prodotto e purtroppo produrrà comunque problemi di contenzioso.
Ovviamente, l'intesa che abbiamo raggiunto è la dimostrazione più evidente della volontà dell'opposizione di ricercare un'intesa non per fare solo delle polemiche, ma per cercare di dare risposte al tema posto dai cittadini italiani della sicurezza.
Soprattutto, abbiamo valutato la disponibilità del Ministro, che ha accettato alcuni emendamenti e la riformulazione di alcuni aspetti, quasi a dimostrare che in quanto chiedeva l'opposizione, in particolare Forza Italia, vi erano le ragioni per le quali si doveva e si poteva affrontare tali aspetti, introducendo alcune modifiche.
Soprattutto alla luce dell'impegno formale assunto affinché in sede di discussione dell'altro disegno di legge, che verrà presto portato all'attenzione dell'Assemblea, vi sia la possibilità di affrontare più ampiamente il complesso delle questioni, anche noi ci associamo alle dichiarazioni dell'onorevole Moffa condividendole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, anch'io aggiungo le mie valutazioni, come hanno già fatto i colleghi Uggé e Moffa. Signor Presidente, signor Ministro, noi non vogliamo raggiungere alcun risultato minimale: questo non è un pateracchio!
Abbiamo evidenziato che la maggioranza ha incontrato qualche difficoltà. Stiamo cercando di fornire un contributo, anche perché nell'altro ramo del Parlamento il provvedimento in esame era stato approvato acriticamente, come si suole dire, senza alcuna modifica e senza alcun miglioramento. Noi stiamo cercando, quindi, di dare qualche contributo pur sapendo che provvedimento in esame non è esaustivo. Tutte le critiche che avevamo avanzato in sede di discussione generale e nel corso dell'esame degli emendamenti permangono per intero e, soprattutto, con qualche preoccupazione in più. Però, non vi è alcun tipo di azione disgregante da parte nostra. Non intendiamo bloccare un provvedimento che va nella direzione della sicurezza della circolazione stradale e speriamo che anche il disegno di legge n. 2480, quando verrà all'esame di questo ramo del Parlamento, dopo l'approvazione del Senato, si potrà ottenere qualche risultato in più, anche migliorativo. Del resto, il Senato ha eliminato degli articoli ed ha soppresso modifiche che erano state introdotte con emendamenti approvati da questo ramo del Parlamento; noi non possiamo accettare tali soluzioni, il Ministro ne è consapevole. Prendiamo atto della buona volontà da parte del Ministro, ma non vi è alcun dubbio che la nostra buona predisposizione è legata al miglioramento del testo trasmesso dal Senato in quanto alcune riforme che tutti insieme avevamo voluto fortemente in questo ramo del Parlamento sono state cassate, soppresse dal Senato della Repubblica.
Con questo spirito possiamo proseguire i lavori rispondendo, volta per volta, alle proposte di riformulazione espresse dal relatore in sede di espressione dei pareri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, intervengo solo per esprimere la mia gratitudine al Governo - ma anche alla relatrice e al presidente che ha svolto un'opera di mediazione in questi giorni - per aver espresso parere favorevole all'emendamento Beltrandi 5.3. Vi è anchePag. 37un impegno del Ministro con riferimento all'altro disegno di legge per cercare di consentire la soglia di tolleranza minima, perché alcune volte è possibile anche un errore da parte delle apparecchiature, ad esempio se il tasso alcolico è pari allo 0,51. Insomma, dobbiamo considerare questi fattori e sono grato per tali motivi. Naturalmente ritirerò - lo dichiarerò al momento opportuno - l'emendamento a mia firma 3.12. Semplicemente, mi auguro che la Camera non dovrà più impegnarsi in tale materia su provvedimenti decisi in questo modo, sotto la pressione dell'emergenza, dell'urgenza e soprattutto con una filosofia di fondo che - signor Ministro, glielo confessiamo - fondamentalmente non condividiamo assolutamente. Secondo la nostra opinione servono più controlli, maggiori interventi sulle infrastrutture e non sono sufficienti le sanzioni e le penalizzazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Caparini. Ne ha facoltà.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, permangono molte delle perplessità esposte nel corso dei lavori, della discussione sulle linee generali e non solo. Apprezziamo lo sforzo compiuto dal Governo, dalla relatrice e dal presidente della Commissione di trovare una soluzione tesa ad un miglioramento del testo. Pertanto, al di là delle valutazioni politiche che consegniamo all'Assemblea e ai colleghi, noi cominciamo a ritirare alcuni emendamenti ed altri verranno ritirati in corso d'opera, in base all'impegno che verrà eventualmente assunto dal Governo di accettare gli ordini del giorno nei quali ne trasporremo il contenuto.
Comunico dunque che ritiro i seguenti emendamenti di cui sono cofirmatario: 2.6, 3.35, 3.36, 4.30, 4.31, 5.33 e 6.31.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto, altresì, che sono stati ritirati gli emendamenti Uggè 2.7, 2.11, 2.12, 2.13 e 2.15.
Chiedo all'onorevole Tassone se accetti la riformulazione del suo emendamento 2.16 proposta dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, il Ministro ha affermato che sul tema in esame vi sono state discussioni anche nell'altro ramo del Parlamento. Con il mio emendamento 2.16 proponevo che sui motocicli non potessero andare bambini al di sotto degli otto anni, mentre il provvedimento in esame pone il limite di quattro anni.
Nella riformulazione proposta si parla di cinque anni. Per me tale limite è insufficiente, tuttavia in questo clima accetto la riformulazione con la speranza di avere un'altra occasione per poter recuperare un concetto di fondo volto a salvaguardare i bambini trasportati sulle motociclette. Ritengo che quattro anni sia un'età al limite per la sicurezza, tuttavia accetto la riformulazione proposta al mio emendamento 2.16.
PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda sulla riformulazione proposta dal relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, intervengo a titolo personale per preannunciare il mio voto contrario sull'emendamento in esame anche a seguito della riformulazione proposta. Ritengo che ciò che ci apprestiamo a votare abbia poco a che vedere con la sicurezza, visto che si possono trasportare i bambini in bicicletta e poi schiantarsi.
Credo che abbia poco a che fare con la sicurezza dei bambini e molto con «l'ufficio complicazione» della vita delle persone e, soprattutto, di coloro che vivonoPag. 38nelle città e non in campagna (Applausi di deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
Approvando l'emendamento in esame porremo degli impedimenti alle persone (non si capisce perché cinque anni e non quattro anni e dieci mesi).
Vogliamo impedire alle persone e alle famiglie che vivono, per esempio, in una città come Roma (in cui i mezzi pubblici sono quello che sono e il traffico è quello che è), di portare, magari per 200 metri o un chilometro, i bambini a scuola fino a cinque anni con la moto.
Abbiamo sfiducia nei confronti dei genitori sul fatto che gli stessi non abbiano sufficiente cura dei propri bambini in motorino, ma in bicicletta o con altri mezzi di trasporto si può fare ciò che si vuole.
Credo che l'unico risultato che otterrete, se voterete l'emendamento in esame, sarà quello di complicare o costringere all'illegalità centinaia di migliaia di famiglie che, attraverso la possibilità di usare i ciclomotori per portare i bambini a scuola, si semplificano la vita.
Vogliamo complicare la vita delle persone...
PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova, concluda.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. ... facciamolo, ma non otterremo nulla di buono, se non questo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tassone 2.16, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 363
Votanti 299
Astenuti 64
Maggioranza 150
Hanno votato sì 249
Hanno votato no 50).
Prendo atto che il deputato Buglio ha segnalato che non è riuscito a votare e che la deputata Germontani ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Prendo atto che i presentatori degli emendamenti Uggè 2.17, 2.18 e 2.19 li ritirano.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Tassone 3.20 formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Gibelli 3.31 formulato dal relatore.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, vi è l'invito al ritiro da parte del relatore. Abbiamo predisposto tre ordini del giorno in merito all'applicazione della disposizione prevista dal decreto-legge in esame che prevede che i rilevatori di velocità siano resi visibili; mi riferisco agli ordini del giorno Alessandri n. 9/3044/13, Caparini n. 9/3044/14 e Fugatti n. 9/3044/15.
Pertanto, prego il Governo di leggerli e poi...
PRESIDENTE. Passeremo successivamente all'esame degli ordini del giorno.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, infatti, contestualmente, accedo all'invito al ritiro dell'emendamento Gibelli 3.31.
So che vi è un impegno da parte del Governo a valutare...
PRESIDENTE. No, il Governo ora può dire che vi è un impegno in generale in tale direzione. Non può adesso leggere...
DAVIDE CAPARINI. Non spetta a me dire quale debba essere la valutazione del Governo. Sto semplicemente spiegando all'Assemblea quale è la situazione...
PRESIDENTE. È quello che sto dicendo, e lei lo ha spiegato molto chiaramente.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, abbiamo in realtà convenuto che il contenuto della proposta emendativa in esame fosse trasfuso in un ordine del giorno. Mi sono pervenuti ora gli ordini del giorno e li sto esaminando; credo che, salvo discutere qualche particolare, così sarà.
PRESIDENTE. Pertanto, l'emendamento Gibelli 3.31 è ritirato.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Tassone 3.21 formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Gibelli 3.32 formulato dal relatore.
DAVIDE CAPARINI. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Buontempo 3.30 formulato dal relatore. Non vedo l'onorevole Buontempo, pertanto non possiamo porre in votazione la proposta emendativa da lui presentata.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Giancarlo Giorgetti 3.33 formulato dal relatore.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, con riferimento alla proposta emendativa in esame, che riteniamo molto importante, poiché concerne la progressività della sanzione ovvero una parametrazione della sanzione in base al reddito del sanzionato, presenteremo un ordine del giorno, che prego il Governo di valutare. Nel frattempo, come cofirmatario dell'emendamento, accedo all'invito al ritiro.
ROBERTO SALERNO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, avrei voluto aggiungere la mia firma all'emendamento Buontempo 3.30, ma lei non mi ha visto in tempo. Lei non ha posto in votazione tale emendamento perché l'onorevole Buontempo non era presente in aula, ma si tratta di una proposta emendativa, e non di un ordine del giorno. A parte il fatto che sottoscrivo la proposta emendativa, ed essendo presente in aula...
PRESIDENTE. Onorevole Salerno, le cose stanno così. Vedo intanto che l'onorevole Buontempo sta rientrando in aula. La regola è esattamente la seguente: se il presentatore non è in aula, la proposta emendativa non si pone in votazione, poiché si intende che vi abbia rinunciato.
Tuttavia, vista la particolarità della situazione e per evitare che sia solo l'onorevole Buontempo, che nel frattempo è rientrato, a subire tale regola, se il presentatore insiste, porremo in votazione il suo emendamento.
Pertanto, in via eccezionale, facciamo un passo indietro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamentoPag. 40Buontempo 3.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 380
Votanti 371
Astenuti 9
Maggioranza 186
Hanno votato sì 24
Hanno votato no 347).
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Giorgetti 3.33 accedono all'invito al ritiro.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Uggè 3.1 formulato dal relatore.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, ritiro i miei emendamenti 3.1, 3.2, 3.3, 3.5, 3.6 e 3.7.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento Gibelli 3.34.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Chiedo al Governo di esprimere il parere sulla riformulazione proposta.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda sulla riformulazione proposta dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 3.34, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 385
Votanti 382
Astenuti 3
Maggioranza 192
Hanno votato sì 379
Hanno votato no 3).
L'emendamento Zeller 3.4 non è segnalato.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, le chiedo scusa, lei è stato molto corretto e la ringrazio molto dal punto di vista personale. Però, una proposta emendativa non è un ordine del giorno. Se il presentatore di un ordine del giorno non è presente in aula, si intende che il parlamentare vi abbia rinunziato.
Si tratta di emendamenti che seguono l'iter parlamentare ed occorre considerare che l'emendamento non è legato alla presenza in aula del parlamentare: esso entra nel testo del provvedimento in esame e, da quel momento in poi, appartiene all'Assemblea, tanto che qualsiasi presidente di gruppo o un gruppo di 20 parlamentari lo possono fare proprio o ritirare.
Nel momento in cui l'emendamento viene pubblicato nell'atto parlamentare esso appartiene all'intera Assemblea, non è una questione personale.
Pertanto, nel ringraziarla per la sua correttezza, ritengo che la sua decisione sia estremamente grave. Consideri, per esempio, le sedute fiume, dove ai parlamentari, come nel mio caso (credo che mi si possa rimproverare tutto, tranne il fatto di essere una persona che non segue i lavori parlamentari), può capitare di entrare e uscire dall'aula, per incontrare qualcuno per esempio un giornalista. Non è possibile che l'emendamento «scompaia» se il parlamentare esce dall'aula, perché lo stesso è stato valutato, anchePag. 41sotto il profilo della sua ammissibilità, dalla Presidenza; può trattarsi anche di emendamenti vagliati dalle Commissioni parlamentari e che sono stati riproposti in Assemblea. Un emendamento non può scomparire perché il parlamentare è assente; semmai il parlamentare assente non ha diritto di parola.
Quindi, la pregherei di rivedere e approfondire la questione: onestamente è la prima volta, onorevole Presidente, che assisto ad un fatto del genere. Non si tratta di un mio problema - tant'è che le ho porto i miei ringraziamenti - ma di un problema che riguarda tutta l'Assemblea e ogni deputato che, a mio avviso, non può e non dovrebbe accettare, né dalla maggioranza né dalla minoranza (perché poi la ruota gira) che un emendamento che segue l'iter parlamentare, che supera il vaglio di ammissibilità e viene inserito nell'atto parlamentare, sia legato alla presenza fisica del deputato: onestamente, questo caso non l'ho mai registrato né sentito.
Se lei lo ha dichiarato, evidentemente, disporrà di «agganci» che gli uffici le suggeriscono. Tuttavia, le chiedo di sottoporre tale questione alla Giunta per il Regolamento.
Onorevole Giachetti, mi rivolgo anche a lei, che è sempre attento alla democrazia dell'Assemblea: ho preso parte ad assemblee elettive di ogni genere, e non si è mai visto che un emendamento fosse legato alla presenza fisica del parlamentare.
Pertanto, la invito a sottoporre la questione alla Giunta per il Regolamento, dopodiché anch'io farò quanto necessario per approfondire il tema.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, senz'altro la sua istanza verrà trasmessa, tramite la Presidenza, alla Giunta per il Regolamento. Però, chiedo la sua attenzione: la prassi, fino a questo momento, è sempre stata quella, e vi sono numerosissimi precedenti... (Commenti del deputato Buontempo). ..mi faccia terminare: io l'ho ascoltata con attenzione, la prego di fare altrettanto.
La prassi è sempre stata quella, in primo luogo, di non porre in votazione l'emendamento il cui primo firmatario sia assente, in secondo luogo di non consentire l'aggiunta della firma al solo fine di porre in votazione quel tipo di emendamento.
Caso diverso è quello in cui può accadere che il Presidente non si accorga - soprattutto nel caso, da lei richiamato, di lunghe sedute, con numerose votazioni - dell'assenza del deputato. La prassi è sempre stata questa.
L'emendamento può essere fatto proprio da un presidente di gruppo o da 20 deputati, come prevede il Regolamento; ma la prassi è sempre stata questa e - lo ripeto - in tal senso vi sono numerosissimi precedenti.
Detto ciò, la Presidenza della Camera ha ritenuto di consentire comunque che l'emendamento venisse posto in votazione e, in ogni caso, l'istanza sarà trasmessa alla Giunta per il Regolamento.
Ricordo che l'emendamento Gibelli 3.35 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento Moffa 3.9.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SILVANO MOFFA. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Zeller 3.10.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 3.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 376
Votanti 373
Astenuti 3
Maggioranza 187
Hanno votato sì 82
Hanno votato no 291).
Prendo atto che gli emendamenti Tassone 3.11 e Beltrandi 3.12 sono stati ritirati.
Prendo, altresì, atto che i presentatori dell'emendamento Zeller 3.13 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 3.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 367
Astenuti 4
Maggioranza 184
Hanno votato sì 58
Hanno votato no 309).
Passiamo all'emendamento Baldelli 3.17.
Chiedo all'onorevole Baldelli se acceda all'invito al ritiro del suo emendamento 3.17 che sarebbe posto in votazione limitatamente alla parte ammissibile, ovvero escludendo l'ultimo capoverso 2-ter.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Prendo atto che gli emendamenti Baldelli 3.16 e 3.15, nonché l'emendamento Gibelli 3.36 sono stati ritirati dai presentatori.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Tassone 3.01.
Chiedo all'onorevole Tassone se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro del mio articolo aggiuntivo e, siccome il relatore ha proposto di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno, vorrei conoscere in proposito la valutazione del Governo. Peraltro, lo stesso concerne la disciplina delle manovre di sorpasso dei mezzi pesanti sulle strade urbane ed extraurbane fino a due corsie per ogni senso di marcia. Vorrei sapere se il Governo concordi in merito a tale ordine del giorno e se vi sia la volontà di predisporre una disciplina in tempi rapidi. In tal caso, accederei all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PRESIDENTE. Prego, signor Ministro.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo è sicuramente d'accordo. Abbiamo convenuto che introdurre tale disciplina come norma primaria sarebbe stata complicato, ma abbiamo accettato l'idea di studiare i meccanismi attraverso i quali inibire, dove possibile, il sorpasso per gli automezzi pesanti.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'articolo aggiuntivo Tassone 3.01 è stato ritirato.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Tassone 3.02, di cui il relatore ha proposto una riformulazione.
Chiedo all'onorevole Tassone se accetti la riformulazione del suo articolo aggiuntivo 3.02 proposta dal relatore.
SILVIA VELO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO, Relatore. Signor Presidente, vorrei chiarire i termini della riformulazione. La Commissione esprime un parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Tassone 3.02, a condizione che sia accettata una riformulazione di coordinamento formale.
Pag. 43PRESIDENTE. Onorevole Tassone?
MARIO TASSONE. Signor Presidente, accetto la riformulazione proposta dal relatore.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il Governo concorda con il relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tassone 3.02, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 369
Votanti 366
Astenuti 3
Maggioranza 184
Hanno votato sì 353
Hanno votato no 13).
Prendo atto che la deputata Zanella ha segnalato che avrebbe voluto esrpimere voto contrario.
Prendo atto che gli emendamenti Gibelli 4.30, Uggè 4.1, 4.2, 4.3, 4.6 e 4.7 nonché Gibelli 4.31 sono stati ritirati.
Prendo, altresì, atto che i presentatori dell'emendamento Zeller 4.5 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 4.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 378
Votanti 371
Astenuti 7
Maggioranza 186
Hanno votato sì 53
Hanno votato no 318).
Prendo atto che l'emendamento Uggè 4.8 è stato ritirato e che i presentatori dell'emendamento Zeller 4.4 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 4.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 377
Votanti 369
Astenuti 8
Maggioranza 185
Hanno votato sì 41
Hanno votato no 328).
Passiamo all'emendamento Di Virgilio 5.30.
Chiedo ai presentatori se accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro ed annuncio che ho già presentato un ordine del giorno che ne recepisce il contenuto. Noi siamo convinti che non conti tanto l'entità dell'alcol piuttosto che, a chiunque guidi in stato di ebbrezza alcolica, debba essere comunque comminata una sanzione.
Invito il rappresentante del Governo ad esaminare attentamente la nostra proposta, in fondo sperimentale, che fa proprio il principio di tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza alcolica, indipendentemente dal livello del tasso alcolemico riscontrato.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Di Virgilio 5.31.
Chiedo ai presentatori se accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, quanto affermato prima dall'onorevole Di Virgilio rientra anche nella fattispecie considerata dall'emendamento in esame. Conseguentemente, chiederei al Ministro Bianchi di assumersi un impegno accettando un nostro ordine del giorno, che recepisca il contenuto del nostro emendamento.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, chiedo innanzitutto all'onorevole Di Virgilio di verificare il testo dell'ordine del giorno Mazzaracchio n. 9/3044/4 perché a me pare che esistano in realtà, a causa di una correzione manuale, due versioni di tale ordine del giorno.
Se la versione è quella in cui è stata apportata la correzione manuale in cui si afferma «valutare gli effetti applicativi di queste disposizioni (...)», allora sono d'accordo. Se la versione è invece quella nella quale si afferma che si sperimenterà la tolleranza zero, allora l'ordine del giorno non può essere accettato.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Di Virgilio 5.31 accedono all'invito al ritiro.
Passiamo all'emendamento Buontempo 5.32.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, prendo atto che nonostante vi sia un disegno di legge sul quale le Camere avrebbero potuto lavorare per varare una legge più puntuale, organica ed attenta, ora convertiamo un decreto-legge con la strana forma dell'accettazione di emendamenti in ordine sparso, anziché accantonare il provvedimento e procedere poi, celermente, con il disegno di legge che è già all'esame del Parlamento.
Ho presentato l'emendamento in esame per alcune ragioni. Non bisogna approvare solo una legge repressiva, ma bisogna realizzarne una che avverta il cittadino che non deve compiere alcuna infrazione alle norme del codice della strada, quindi non solo non deve superare la soglia alcolica. Credo che si debba raddoppiare la pena quando la persona, oltre ad aver bevuto, ha violato un articolo del codice della strada, ha compiuto un'infrazione. A cosa serve raddoppiare la pena dopo l'incidente? Noi dobbiamo impedire, prevenire e fare in modo che il cittadino sia attento e capisca che se ha bevuto - sciagurato lui - e si mette alla guida, quindi violando un articolo del codice della strada, la pena raddoppia ed inizia tutto un altro iter.
In conclusione, a me pare che l'intero provvedimento, ed in particolare l'articolo in esame, non svolga quella funzione di prevenzione e di aiuto per fare in modo che non si verifichino gli incidenti.
La logica - e mi dispiace che alcuni emendamenti siano stati ritirati - che si punisca a cose fatte e a danno compiuto non ci porta da nessuna parte. Serve solo a lanciare un segnale di emergenza, ma non a ridurre il numero degli incidenti stradali nel Paese.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buontempo 5.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 362
Votanti 358
Astenuti 4
Maggioranza 180
Hanno votato sì 24
Hanno votato no 334).
Prendo atto che il deputato Casini ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 353
Astenuti 5
Maggioranza 177
Hanno votato sì 18
Hanno votato no 335).
Prendo atto che il deputato Volontè ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Zeller 5.2 e Beltrandi 5.3.
Poiché la relatrice, modificando il precedente avviso, ha espresso parere favorevole su tali proposte emendative, invito il Ministro Bianchi, ad esprimere nuovamente il parere del Governo.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Zeller 5.2 e Beltrandi 5.3, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 370
Votanti 367
Astenuti 3
Maggioranza 184
Hanno votato sì 360
Hanno votato no 7).
È conseguentemente precluso l'emendamento Uggè 5.4. Prendo atto che l'emendamento Gibelli 5.33 è ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 366
Astenuti 5
Maggioranza 184
Hanno votato sì 33
Hanno votato no 333).
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Uggè 5.8 lo ritirano.
Passiamo all'emendamento Uggè 5.9. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla relatrice.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anche su questo aspetto abbiamo ritenuto che si dovesse affrontare l'argomento della pena accessoria. Introdurre la possibilità di una pena alternativa ci sembrava un elemento che non rispondesse all'impianto del provvedimento. A nostro parere non è possibile prevedere delle sanzioni e forti penalizzazioni per chi supera di un millesimo (0,51) il tasso alcolemico e consentire invece a chi faccia registrare un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1, 5 grammi per litro di poter chiedere la pena in alternativa. Questo emendamento va in tale direzione.
Pag. 46
PRESIDENTE. Onorevole Uggè, le debbo chiedere scusa, ma nella fretta non abbiamo tenuto conto che prima del suo emendamento 5.9 andava esaminato l'emendamento 5.100 della Commissione, che, ove approvato, precluderà il suo emendamento 5.9.
Qual è il parere del Governo sull'emendamento 5.100 della Commissione?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il Governo accetta l'emendamento 5.100 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà (Commenti).
TEODORO BUONTEMPO. Colleghi, voi vi mettete d'accordo nel ritirare gli emendamenti e vi sentite disturbati se qualcuno prende la parola (Commenti)?
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, si rivolga alla Presidenza.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, cari colleghi, stiamo esaminando un decreto-legge che reca la data del 3 agosto scorso. Nessuno, quindi, in Italia ne ha conoscenza, perché non credo che i cittadini durante il mese di agosto fossero a conoscenza di questo provvedimento.
Noi lo approveremo entro il 3 ottobre. Il decreto-legge in esame ha effetti retroattivi, cioè ha efficacia nei confronti di coloro che non conoscevano la vigenza del decreto-legge durante il mese di agosto, quando le persone si muovono e viaggiano. Anziché una legge per il futuro, convertiamo un decreto-legge. Una norma, specialmente di questo tipo, dovrebbe essere ben conosciuta da tutti i cittadini e pubblicizzata. Noi invece variamo una legge, lo ripeto, che è retroattiva nei confronti di coloro che durante i mesi di agosto e settembre, non conoscendo il disposto di essa, si sono comportati secondo le norme allora vigenti.
Non è un problema secondario, perché avremmo potuto procedere con il disegno di legge. Personalmente ritengo sia un grave errore che vengano colpite da queste norme persone che nei mesi estivi hanno compiuto infrazioni ad una legge che nessuno conosceva.
PRESIDENTE. Naturalmente, onorevole Buontempo, lei sa che la legge penale non è retroattiva e, quindi, le modifiche che intervengono valgono da qui in avanti.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 370
Maggioranza 186
Hanno votato sì 337
Hanno votato no 33).
Sono conseguentemente preclusi i successivi emendamenti Uggè 5.9 e Zeller 5.10.
Prendo atto che i presentatori dei successivi emendamenti Uggè 5.12 e 5.13 li ritirano.
È inoltre precluso l'emendamento Uggè 5.14.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.16, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 366
Votanti 362
Astenuti 4
Maggioranza 182
Hanno votato sì 54
Hanno votato no 308).Pag. 47
Passiamo alla votazione dell'emendamento Uggè 5.18, sul quale la Commissione ha espresso parere favorevole.
Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, anche il parere del Governo è favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 5.18, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 377
Maggioranza 189
Hanno votato sì 355
Hanno votato no 22).
Prendo atto che i presentatori dei successivi emendamenti Uggè 5.19 e 5.20 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
È conseguentemente precluso l'emendamento Uggè 5.21.
Prendo atto che il presentatore dell'emendamento Baldelli 5.23 accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Pizzolante 5.010. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente su questo aspetto abbiamo più volte tentato di convincere il Governo circa la necessità di emanare provvedimenti chiari che evitassero che da parte dei comuni vi fosse la possibilità di fare cassa applicando sanzioni con l'effettuazione di controlli sulla velocità. Con il ricavato di tali sanzioni, evidentemente, si incide sui bilanci dei comuni. Non siamo riusciti, purtroppo, a far accettare questo principio.
Per tale motivo, abbiamo pensato di presentare questo articolo aggiuntivo allo scopo di devolvere, almeno una parte delle risorse che vengono così incassate, in finalità volte a finanziare progetti educativi nelle scuole, coinvolgendo gli studenti sulle tematiche della sicurezza.
Su tale aspetto ci aspetteremmo che il Governo almeno accettasse il nostro ordine del giorno, che ne recepisce il contenuto e, quindi, ritirare l'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, ho letto l'ordine del giorno in questione, che il Governo è disponibile ad accettarlo.
PRESIDENTE. Prendo dunque atto che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Pizzolante 5.010 lo ritirano. Prendo atto, altresì, che i presentatori ritirano l'articolo aggiuntivo Gibelli 5.011.
Ricordo che l'emendamento Moffa 6.1 è stato dichiarato inammissibile.
Passiamo all'emendamento Gibelli 6.30. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, vi è un ordine del giorno del collega Gibelli che prego il Governo di prendere in considerazione. Accediamo, pertanto, all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Moffa 6.2, sul quale la Commissione ha espresso parere favorevole.
Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, ai voti.Pag. 48
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Moffa 6.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 359
Votanti 356
Astenuti 3
Maggioranza 179
Hanno votato sì 339
Hanno votato no 17).
Prendo atto che il deputato Fugatti ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Prendo atto che i presentatori dei successivi emendamenti Moffa 6.3, Tassone 6.4, Uggè 6.5 e Gibelli 6.31 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Prendo atto, altresì, che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Moffa 6.02 lo ritirano riservandosi di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.
Ricordo che l'articolo aggiuntivo Moffa 6.03 è stato dichiarato inammissibile.
Prendo atto, inoltre, che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Moffa 6.05 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Moffa 6.04.
Chiedo al Governo di esprimere il suo parere sulla riformulazione proposta dalla relatrice.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Moffa 6.04, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 347
Votanti 345
Astenuti 2
Maggioranza 173
Hanno votato sì 336
Hanno votato no 9).
Prendo atto che il deputato Volontè ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Gibelli 6.010.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla relatrice.
DAVIDE CAPARINI. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro e chiedo al Governo di prendere in considerazione l'ordine del giorno Dussin n. 9/3044/17.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Gibelli 6.011.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla relatrice.
DAVIDE CAPARINI. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro e chiedo al Governo di prendere in considerazione l'ordine del giorno Fava n. 9/3044/16.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Gibelli 6.012.
SILVIA VELO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO, Relatore. Signor Presidente, ricordo che sull'articolo aggiuntivo Gibelli n. 6.012 vi è un parere favorevolePag. 49se riformulato. Vorrei dare nuovamente lettura della riformulazione poiché sono state apportate alcune correzioni formali rispetto alla precedente versione e pertanto le parole da «ivi comprese le scuole materne» fino alla fine del comma, sono sostituite con le seguenti parole: «con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dei trasporti e con il Ministro della pubblica istruzione, da adottare entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, si provvede all'attuazione del presente articolo disciplinando, ai fini della definizione dei programmi e delle relative attività di formazione e supporto didattico, le modalità di collaborazione di enti ed organismi con qualificata esperienza e competenza nel settore».
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta l'ulteriore riformulazione proposta dalla relatrice.
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gibelli 6.012, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 364
Votanti 359
Astenuti 5
Maggioranza 180
Hanno votato sì 354
Hanno votato no 5).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Gibelli 6.013.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla relatrice.
DAVIDE CAPARINI. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro e anche in questo caso rimando ad un ordine del giorno che, immagino, il Governo abbia già preso in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Baldelli 6.06.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dalla relatrice.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, come già per alcune altre proposte emendative da me presentate (relative ad alcuni temi che sono stati oggetto di sensibilità da parte del Governo in sede di approvazione in prima lettura del disegno di legge che avremo in discussione nei prossimi tempi in questa Camera), accedo all'invito al ritiro anche dell'articolo aggiuntivo 6.06 a mia firma (concernente i dispositivi luminosi per la segnalazione a deterrenza del limite orario per coloro che percorrono le strade) con l'impegno, da parte mia, di affrontare questo genere di questioni in fase di discussione del disegno di legge. Quest'ultima, infatti, mi sembra la sede più seria e opportuna in cui affrontare questo genere di problemi, con l'auspicio che ciò induca il Governo ad una maggiore disponibilità, nel senso di accogliere alcune proposte che - in sede di prima lettura del disegno di legge sulla sicurezza stradale, in questa Camera - furono sollecitate, mediante ordini del giorno, su alcune questioni poste proprio da questi emendamenti.
Pertanto, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro del mio articolo aggiuntivo 6.06.
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, si procederà direttamente alla votazione finale.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3044)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 3044 sezione 3).
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il Governo accetta gli ordini del giorno Tassone n. 9/3044/1, Lusetti n. 9/3044/2, Uggè n. 9/3044/3, Pizzolante n. 9/3044/4, Mazzaracchio n. 9/3044/5, Vannucci n. 9/3044/6, Nespoli n. 9/3044/7, Contento n. 9/3044/8, Moffa n. 9/3044/9, Volontè n. 9/3044/10 e Pini n. 9/3044/11.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Bricolo n. 9/3044/12, mentre accetta gli ordini del giorno Alessandri n. 9/3044/13, Caparini n. 9/3044/14, Fugatti n. 9/3044/15, Fava n. 9/3044/16, Dussin n. 9/3044/17, Giancarlo Giorgetti n. 9/3044/18, Gibelli n. 9/3044/19, Grimoldi n. 9/3044/20, Cioffi n. 9/3044/21, Adenti n. 9/3044/22, Affronti n. 9/3044/23 e Picano n. 9/3044/24.
PRESIDENTE. Il Governo, quindi, accoglie tutti gli ordini del giorno tranne l'ordine del giorno Bricolo n. 9/3044/12.
Prendo atto che l'onorevole Bricolo non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/ 3044/12 .
Secondo la prassi, gli ordini del giorno accettati dal Governo non saranno posti in votazione.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3044)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, intervengo brevemente per dichiarare il voto favorevole del gruppo La Rosa nel Pugno sul disegno di legge di conversione in esame. Abbiamo accettato di addivenire ad un accordo avendo conseguito un risultato che ritengo molto importante, cioè la depenalizzazione della guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8.
A mio avviso, permanendo tutte le altre sanzioni amministrative, si tratta di una misura di buonsenso. Mi auguro, e so che vi è al riguardo l'impegno da parte del Ministro, che tale previsione venga trasferita nell'ambito del disegno di legge, perché occorre prevedere anche un margine di errore, una fascia all'interno della quale non scatti immediatamente la sanzione penale. Faccio presente che in questo modo si intasano anche i tribunali, i quali non ne hanno certo bisogno, peraltro per un mese di reclusione: sono molto più efficaci le sanzioni amministrative. Pertanto, ritengo si tratti di un risultato importante.
Detto ciò, ribadiamo comunque di non condividere il ricorso all'emanazione di un decreto-legge il 3 agosto e di non condividere né il merito né il metodo seguito per tale provvedimento, in quanto siamo contrari alla sua filosofia di fondo. Quindi, votiamo a favore per senso di responsabilità, per compiere un atto di dialogo con il Ministro, ma ci auguriamo che iniziative legislative di tale delicatezza vengano trattate in modo molto più approfondito e consapevole, con tempi adeguati di dibattito parlamentare e ascoltando tutti i gruppi presenti in Parlamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, anch'io sarò brevissimo. Tuttavia, a differenza dell'onorevole collega che mi ha preceduto, annuncio il voto contrario del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI, perché le incongruenze sono rimaste, e sono molte.Pag. 51
Nel corso dei miei interventi ho cercato di sottolinearle, ma vorrei richiamare l'attenzione su una di esse: abbiamo intasato i tribunali, togliendo la competenza al giudice di pace e conferendola ai tribunali, ancorché in composizione monocratica, con l'aggravante che l'ordinanza di sospensione della patente emessa del prefetto può essere impugnata non di fronte al tribunale, bensì di fronte al giudice di pace. Quindi, contemporaneamente questo Parlamento attribuisce competenze sia al tribunale sia al giudice di pace. Pertanto, sono competenti due diversi organi giurisdizionali: tribunale e giudice di pace.
Signor Ministro, le sembra normale che sull'eccesso di velocità o sullo stato di ebbrezza ci sia la competenza di due diversi organi, il tribunale e il giudice di pace? Credo che la questione avrebbe meritato un approfondimento ed una soluzione, non è possibile procedere in questo modo. Avevo chiesto di graduare le sanzioni, oltre che per la guida in stato di ebbrezza, la cui disciplina giustamente è stata rivista per la fascia tra 0,5 e 0,8, anche per le sostanze psicotrope: avrebbero dovuto essere indicate le dosi minime consentite, perché numerosi farmaci sono la terapia che molti italiani, per sfortuna, devono seguire per le loro malattie ed essi non possono essere messi sullo stesso piano di chi fa uso o abuso di sostanze stupefacenti o psicotrope! Il professionista, il cittadino che non ha mai avuto incidenti, che ha la sfortuna di avere una malattia e che si deve curare non può essere considerato alla stregua del delinquente, dello spacciatore o del drogato che fa uso abituale di sostanze stupefacenti: i primi non hanno mai fatto alcun incidente, mentre i secondi li fanno tutti i giorni! Chi vi parla ha avuto la fortuna di essere membro delle commissioni mediche che riesaminano le patenti che vengono ritirate: sono troppi i padri di famiglia che si presentano e non sanno come fare ad andare avanti perché, per un'infrazione, è stata loro tolta la patente: si tratta di cittadini, di vicini di casa, di quelli che comunemente incontriamo.
Sono queste le considerazioni su cui vi invito a riflettere, quando dovremo tornare su tale argomento. Sicuramente non abbiamo reso un servizio al Paese, ma abbiamo varato un provvedimento frettoloso e, come dice un vecchio proverbio, la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Balducci. Ne ha facoltà.
PAOLA BALDUCCI. Signor Presidente dichiaro il voto favorevole del gruppo dei Verdi e, per quanto concerne le motivazioni, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Soffritti. Ne ha facoltà.
ROBERTO SOFFRITTI. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo dei Comunisti Italiani riservandomi eventualmente di consegnare un testo scritto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Olivieri. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, come ho già avuto modo di dire nel corso della discussione generale, perplessità sul ricorso alla decretazione e riserve su taluni aspetti di merito non fanno venire meno il nostro sostegno alla conversione in legge del decreto-legge sulla sicurezza stradale, anche perché l'ormai imminente approdo alla Camera del disegno di legge su analoga materia sarà l'occasione per un serio confronto sui contenuti.
Occorre poi considerare non solo il vuoto che sarebbe derivato dalla decadenza del decreto-legge, ma anche che la decadenza stessa avrebbe trasmesso alla pubblica opinione un messaggio, che sarebbePag. 52stato interpretato di disimpegno e sottovalutazione di un tema così importante come la sicurezza stradale. Non nascondo, d'altra parte, anche l'importanza di considerazioni di ordine politico più generale. Dispiace che tali ragioni non siano state considerate sufficienti dai colleghi del gruppo La Rosa nel Pugno per una riflessione, che avrebbe portato a non proporre modifiche al decreto-legge anche al di là delle intenzioni dei proponenti. Infatti era evidente che il centrodestra ne avrebbe strumentalmente approfittato, come è puntualmente accaduto, producendo un arretramento nel merito dei contenuti del provvedimento.
Credo siano opportune alcune considerazioni relative a quanto accaduto nella parte antimeridiana della seduta. Pur essendo convinto che le difficoltà del quadro politico vengano da settori che non sono quelli della sinistra, voglio credere che il voto di questa mattina sia stato, come è stato evidenziato, un errore e non il frutto di un deliberato calcolo politico.
Approfitto dell'occasione per ringraziare il nostro compagno Antonello Falomi...
MARIO TASSONE. Falomi è un patrimonio di tutti! È un patrimonio dell'UNESCO!
SERGIO OLIVIERI. ... la cui precisione ha finora evitato a noi di Rifondazione Comunista di incorrere in errori di questo tipo. Non c'è dubbio, però, che la discussione sul decreto ha evidenziato anche la necessità di un maggior confronto e di una vera collegialità nella maggioranza. Occorre sempre ricercare la sintesi e la coesione con tutte le forze della maggioranza, respingendo - amici dell'Ulivo - le sirene che talvolta si fanno sentire, secondo le quali l'ostacolo potrebbe essere aggirato con convergenze - diciamo così - innaturali.
L'imminente discussione sul disegno di legge sulla sicurezza stradale sarà un'occasione importante per precisare meglio e migliorare anche i contenuti di questo decreto, a partire dalla reintroduzione, che riteniamo necessaria, della possibilità di pene alternative alla carcerazione. Con questo intendimento annuncio il voto favorevole di Rifondazione Comunista. (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rocco Pignataro. Ne ha facoltà.
ROCCO PIGNATARO. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo dei Popolari-Udeur e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, il gruppo dell'UDC si asterrà nella votazione sul provvedimento in esame.
Non ho capito bene l'intervento del collega Olivieri: questa mattina c'è stata una votazione libera, credo che ognuno si sia assunto le proprie responsabilità. Se c'è qualche problema che è venuto fuori, esso è all'interno della maggioranza e l'onorevole Olivieri avrebbe dovuto specificare quando la destra, o il centrodestra, o l'opposizione abbia approfittato della situazione e abbia strumentalizzato.
Ritengo che l'opposizione abbia dimostrato grande senso di responsabilità, pur non condividendo l'impianto di questo provvedimento d'urgenza. Abbiamo dichiarato, in sede di discussione generale, con molta chiarezza che questo modo di legiferare è frenetico, molte volte è irrazionale (non me ne voglia il Ministro dei trasporti): abbiamo avuto un disegno di legge e poi un decreto-legge, che è stato varato più per apparenza - un manifesto - che altro.Pag. 53
È stato voluto certamente dal Governo, dal Ministro dei trasporti, ma soprattutto da parte del Ministro dell'interno. Stiamo creando le condizioni per approvare questo provvedimento: non capisco i motivi di quest'accuse e di questa polemica! Non è che volessimo qualche ringraziamento, ma un senso di responsabilità per portare avanti un provvedimento che riguarda la sicurezza stradale lo abbiamo avuto nel passato e lo stiamo avendo anche qui, in questo momento.
Signor Presidente, signor Ministro, ritengo che occorra fare chiarezza. Lo dico al professor Bianchi: bisogna fare chiarezza nell'ambito della maggioranza, perché anche su un provvedimento così particolare e delicato c'è stato un dissolvimento della maggioranza stessa. Lo si è voluto coprire, copritelo tra di voi, ma non mettete sotto accusa l'opposizione, che sta facendo il suo dovere e sta facendo certamente anche il bene del Paese e della nostra comunità nazionale.
Volevo anche dire... (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)). ..vi ringrazio moltissimo anche per la claque! Come vedete, c'è un trasporto molto importante... si parla di trasporti, non c'è dubbio che dobbiamo stare sempre sul tema! Uscire fuori tema sarebbe molto difficile, e soprattutto inconcludente e incomprensibile...
PRESIDENTE. La prego...
MARIO TASSONE. C'è un problema, signor Presidente, che riguarda i Popolari-Udeur, che hanno affermato, nel Comitato dei nove, che vi è stato un errore. Voglio capire perché l'onorevole Olivieri ritorna su questo discorso: se l'onorevole Fabris, che è un uomo d'onore e un caro collega, ha affermato che c'è stato un errore, dobbiamo certamente credere che è stato un errore, a meno che non ci sia invece una libera determinazione, che certamente deve avere cittadinanza in questo Parlamento, perché i parlamentari sono liberi dal mandato imperativo anche quando c'è una maggioranza di centrosinistra!
Signor Presidente, come dicevo poc'anzi, ci asteniamo, con la speranza che il disegno di legge in materia possa avere un percorso più agevole dopo il comportamento dell'altro ramo del Parlamento, che ha respinto molti dei nostri emendamenti e molti dei nostri contributi; e con la speranza, signor Ministro, di chiudere la fase dei provvedimenti-tampone (si hanno ogni minuto provvedimenti, decreti, disegni di legge, per poi andare verso un codice della strada che, come dicevo in sede di discussione generale, non credo che possa essere a breve a portata di mano, comprendendo 800 articoli). Bisogna prevedere una flessibilità degli strumenti normativi: non possiamo sempre ricorrere alla legge, per interventi che potrebbero anche essere consegnati all'attività amministrativa, adeguandola ai tempi e alle esigenze.
Con questi intendimenti, ritengo di dover ribadire l'attenzione del mio gruppo verso questa problematica e rinnovare la dichiarazione di astensione da parte dell'UDC, che apra anche un credito nei confronti del Governo per gli impegni assunti in quest'aula, ringraziando certamente il Ministro Bianchi, ma ancor di più ringraziandolo se questo impegno continuerà anche nel momento in cui il disegno di legge n. 2480 tornerà all'attenzione dell'Assemblea di Montecitorio [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. A nome della componente La Destra del gruppo misto, annuncio il voto contrario sul provvedimento in esame. Ha ragione l'onorevole Tassone: la maggioranza deve fare chiarezza al proprio interno; però vede, onorevole Tassone, anche la minoranza deve fare chiarezza al proprio interno. Oggi, con un'operazione del tutto incomprensibile, la minoranza ha consentito alla maggioranza, battuta dal voto di questaPag. 54mattina, di recuperare questo pessimo decreto. Credo che quanto era avvenuto questa mattina avesse una grande valenza politica e mi indigna il fatto che la minoranza abbia consentito di recuperare il decreto, anziché lavorare affinché il disegno di legge sullo stesso argomento, sul codice della strada, ci consentisse, affrontando gli stessi problemi, di varare una legge più seria, più organica, più puntuale.
Sono per me assolutamente incomprensibili queste trattative sottobanco, che vengono fatte persino sulla pelle dei cittadini! Infatti di questo si tratta: signori, con questo decreto i colleghi della maggioranza hanno fatto un regalo alle case automobilistiche! Questa è la verità! Infatti, quando si impedisce per tre anni a chi ha la patente di guidare l'autovettura del padre, rendetevi conto di che cosa significhi tutto questo: un regalo alle case automobilistiche, così come nel disegno di legge c'è il regalo all'ANAS e alle autostrade. L'ammenda che si paga, infatti, non va alle forze dell'ordine per la prevenzione, non viene utilizzata per avere maggiori controlli e maggiore prevenzione: andrà alle società autostradali e all'ANAS. Se ha chiamato la FIAT, posso capire che la minoranza dica che ci ha chiamato la FIAT!
Dal momento che ritengo che non sia così, giudico del tutto irresponsabile l'atteggiamento della minoranza, che ha consentito alla maggioranza di superare un momento politico estremamente difficile.
È per queste ragioni che, con grande convinzione, voterò contro il provvedimento al nostro esame: si tratta infatti - onorevoli colleghi - di un provvedimento che entra nella vita delle famiglie, senza che vi siano maggiori controlli. Si sarebbero invece dovute precisare con maggior rigore le pene alternative: se un magistrato vorrà mettere in galera per tre o sei mesi un giovane di diciotto, diciannove o vent'anni, vi rendete conto di quale fine farà in carcere quel ragazzo perché ha sbagliato per una sera? Propongo, dunque, di rapportare il maggiore uso di alcol alla violazione del codice della strada: non si può comminare la medesima pena a chi ha bevuto un bicchiere e a chi, avendo bevuto un bicchiere, ha violato le regole del codice della strada. Se una persona non ha commesso infrazioni, non è andata ad alta velocità, non ha imboccato al contrario un senso unico, non ha fatto male ad alcuno, non le si può comminare la stessa pena. Invece, la logica di questo decreto è nel senno di poi: a cosa importa comminare il massimo della pena a chi ha già compiuto l'atto delittuoso di danneggiare le persone con la sua guida?
Onorevoli colleghi, non avremmo potuto discutere questa materia nell'ambito di un provvedimento che già è all'esame della Camera? In quel modo, avremmo avuto la serenità per discutere della materia. Ancora una volta, invece, il Governo agisce con frettolosità superficialità e sotto i dettami dell'emotività. Ciò peraltro emerge - in questi giorni - anche dal modo di affrontare la questione dei rom e quella dei lavavetri: Rutelli, quando era sindaco di Roma, impediva persino di parlare di questi temi, accusando di intolleranza chiunque li ponesse (nonostante se ne parlasse in termini di prevenzione); oggi, invece, per squallidi interessi elettorali, la sinistra imita la peggiore intolleranza, che all'epoca si condannava. In proposito, anche la questione dell'immigrazione va affrontata con maggiore senso di responsabilità: giocare sulla pelle degli immigrati per motivi squallidamente elettorali è un atteggiamento di profilo bassissimo e vergognoso.
Annuncio dunque il mio voto contrario su questo provvedimento, poiché non accetto la logica delle trattative. Questa mattina, infatti, l'Assemblea ha sospeso i propri lavori con una maggioranza battuta; poi, oggi pomeriggio, alla riapertura dei lavori, la minoranza è sparita, non solo non battendosi per sostenere gli emendamenti, ma addirittura ritirandoli. Credo che l'Assemblea non possa continuare ad operare in una simile maniera quando si tratta dei diritti civili e dei diritti delle persone, quando, insomma, si interviene sulla vita dei cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Caparini. Ne ha facoltà.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, intervengo per confermare tanto la posizione critica del gruppo Lega Nord Padania, quanto le considerazioni che abbiamo svolto in sede di discussione sulle linee generali e di dibattito. Le difficoltà politiche della maggioranza, che hanno portato allo scivolone di questa mattina, non possono e non devono indurre - e non hanno indotto - l'opposizione a speculare su una materia così delicata ed importante: abbiamo così dimostrato con i fatti il nostro senso di responsabilità e soprattutto abbiamo adempiuto nel migliore dei modi al nostro mandato. Preannuncio dunque il voto di astensione del mio Gruppo, con l'impegno del Governo di continuare a collaborare per migliorare il testo del disegno di legge, che da qui a poche ore sarà calendarizzato in questa Camera.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, intervengo molto brevemente senza riprendere le considerazioni che abbiamo svolto in sede di discussione sulle linee generali, nel corso della quale abbiamo messo in evidenza la posizione critica di Alleanza Nazionale nei confronti del decreto-legge al nostro esame. Un provvedimento con riferimento al quale, tra l'altro, ci eravamo permessi di presentare anche una questione pregiudiziale, proprio perché ritenevamo di essere di fronte - come effettivamente siamo - ad una schizofrenia legislativa.
Mentre, infatti, ci apprestiamo alla conversione in legge del presente decreto-legge, ormai è prossima la discussione più ampia ed articolata sull'altro disegno di legge vertente sulla materia.
Quindi, non riprenderemo quelle considerazioni, anche perché esse sono il frutto di un lavoro di confronto che si è verificato anche in questa Assemblea a luglio, quando abbiamo affrontato il tema della sicurezza non limitandolo soltanto al problema sanzionatorio, ma allargandolo - come è giusto - ai vari aspetti concernenti la sicurezza stradale intesa in senso integrato.
Voglio soltanto sottolineare, molto rapidamente, alcuni aspetti. È emersa una palese contraddizione a causa di una indirizzo determinatosi a partire da luglio con l'adozione del decreto-legge in agosto e poi con il successivo decreto ministeriale; si è messa in piedi una vera e propria conflittualità interna tra il Ministero dei trasporti, che stava affrontando la questione sicurezza in maniera integrata, ed il Ministero dell'interno, che ha ritenuto opportuno e necessario intervenire con un provvedimento d'urgenza.
Tale provvedimento d'urgenza presenta forti limiti a fronte dei quali non abbiamo rinunciato, come forse qualcuno avrebbe voluto, al tentativo di recare un contributo in termini migliorativi. Credo che il Parlamento sia il luogo più idoneo per confrontarsi in maniera molto aperta e, pur se esistono riserve di fondo sulla filosofia che accompagna il decreto-legge, ci deve essere senso di responsabilità. È davvero fuori luogo rivolgere, ogni volta, l'appello a tutti i deputati e a tutti i parlamentari a trattare tali questioni delicate e complesse, che attengono alla vita delle persone, fuori da qualunque condizionamento di tipo ideologico e politico e poi invece, in qualche misura, ritenere che tale impegno sia censurabile quando viene responsabilmente assunto dall'opposizione.
Tra l'altro, voglio ricordare, a chi è stato poco attento all'evoluzione della dinamica che ci ha interessato in queste ore ed in queste giornate, che le modifiche apportate hanno corretto sensibilmente il decreto-legge anche in alcune incongruenze perché hanno introdotto proprio un principio di gradualità nel rapporto tra la sanzione ed il rilevamento del tasso alcolemico in quanto si erano originati non pochi problemi con l'introduzione, di fatto, di una sorta di premialità per chi, inPag. 56fondo, si trovava in una situazione determinata da una gradualità che certamente confliggeva anche con il buonsenso.
Di questo do atto al Ministro, perché è stato lui che indubbiamente ha dato la possibilità alla minoranza di confrontarsi in maniera concreta sul provvedimento al nostro esame. Ciò che è stato definito un infortunio in fondo è stato un elemento che ha aperto la possibilità di entrare nel merito e di modificare il decreto-legge anche in alcune parti sostanziali, cosa che altrimenti non sarebbe avvenuta (ed avremmo continuato ad avere un provvedimento globalmente inefficace).
È evidente, infatti, che, essendo riusciti ad introdurre un elemento - quello del fondo contro la incidentalità notturna -, abbiamo messo il Governo in condizione di poter finalmente intervenire con risorse adeguate per affrontare tale tema.
Allo stesso modo, l'introduzione del divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le due di notte e la possibilità di effettuare in maniera volontaria un controllo del proprio tasso alcolemico quando si esce dalle discoteche o dal locale notturno costituiscono elementi che affrontano, non dal punto di vista della gradualità delle sanzioni, ma dal punto di vista del merito e del contenuto, il problema della sicurezza.
Vi è quindi una questione che attiene, come dire, all'essenza dell'intervento che dobbiamo valutare e vi è una questione politica che rimane intatta, perché senza dubbio la maggioranza ha dimostrato, anche questa mattina, divisioni di natura ideologica rispetto ad un tema che, invece, avrebbe dovuto essere affrontato con un'altra impostazione. Si tratta di un problema che permane in tutta la sua interezza. Mi auguro che proprio per l'impegno che il Governo ha assunto - e che in questa sede il Ministro ha portato all'attenzione di tutti affermando che vi è un impegno a riprendere il filo del discorso con il disegno di legge - si possano in maniera ancora più specifica determinare le modifiche da apportare al codice della strada, che si presenta ancora come un testo molto complesso, anche per quanto riguarda la sua effettiva applicazione.
Noi abbiamo bisogno di poche norme chiare, ma anche di dire con grande chiarezza quale sia il percorso strategico che il Governo e il Parlamento italiani vogliono compiere per abbattere l'incidentalità stradale ancora troppo alta.
Per tali motivi, cari colleghi, annunciamo l'astensione dal voto di Alleanza Nazionale e confidiamo nel lavoro che prossimamente - e si tratta anche in tale circostanza del risultato di un confronto molto serio, aperto, svolto alla luce del sole, come forse non avveniva da molto tempo nel nostro Parlamento - si potrà svolgere con la discussione, da subito, dell'altro provvedimento legislativo, di carattere complessivo, sulla materia. Vi confidiamo proprio perché la minoranza, l'opposizione, Alleanza Nazionale e anche gli altri partiti di opposizione si sono letteralmente «impuntati» in tal senso e tale circostanza recupera il senso del lavoro che il Parlamento deve compiere attribuendo dignità al legislatore, che troppo spesso si vede esautorato dai decreti-legge governativi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anzitutto voglio ringraziare, per il lavoro svolto, tutti coloro che hanno partecipato a tale iniziativa, dal relatore e ai funzionari, a tutti i componenti la Commissione, incluso - ovviamente - il presidente, che in ora non è presente in aula.
Indubbiamente, un dato politico emerge. La maggioranza non c'è. Tra assenze e voti contrari, noi possiamo affermare, senza tema di smentite, che non è stato il voto di un gruppo che ha portato, questa mattina, alla messa in minoranza del Governo, ma sono più gruppi, che evidentemente nutrivano dubbi, non erano d'accordo, che hanno dimostrato come il Governo non possiede una politica né sulla sicurezza delle strade, né dei trasporti.Pag. 57Tali ragioni hanno condotto al voto che ha messo in una difficoltà molto evidente, di fronte al Paese, il Governo Prodi.
L'intervento svolto dal collega Olivieri mi pare che ne sia la dimostrazione. Egli ha chiaramente affermato di non condividere alcuni emendamenti che sono stati concordati con il rappresentante del Governo in seno alla Commissione. Ha sostenuto di votare a favore della conversione del provvedimento in esame con sofferenza, ma ha anche annunciato che allorché si affronterà il problema nel merito, in occasione dell'esame dell'altro disegno di legge, si riserverà ovviamente, giustamente, di presentare emendamenti che riportino alla normalità ed evitino di riprodurre una situazione abnorme. Infatti, caro collega, consentire a coloro - che circolano sulle strade con un tasso alcolemico superiore allo 0,8 o all'1,5 - di optare per una pena alternativa e prevedere, invece, la sanzione per coloro che hanno un tasso alcolemico da 0,5 a 0,8 costituisce un'ingiustizia, non vuol dire fare sicurezza! Vuol dire affrontare la questione in un modo che dimostra la scarsa conoscenza delle conseguenze di tale scelta.
Ebbene, Forza Italia era stata molto critica - e lo è ancora - sia sul metodo usato, sia nel merito del provvedimento, sia sui tempi che il Governo ha deciso di utilizzare, come ricordavo in fase di discussione sulle linee generali.
Il Ministro aveva proposto il ricorso ad un decreto-legge sin dalla fine del mese di marzo o ai primi di aprile. Sono state le divisioni del Governo, che abbiamo visto oggi in quest'aula nel dibattito, ad impedire al Ministro di emanare il decreto-legge di cui avremmo potuto affrontare sicuramente con tempi diversi i contenuti. Il Ministro avrebbe potuto emanare, di concerto, i provvedimenti amministrativi, cosa che non è stata fatta, perché si è dovuto attendere il dibattito del Parlamento, che ha approvato un disegno di legge, per poi mortificare tale dibattito e le conclusioni, che la Camera aveva raggiunto con l'emanazione di un decreto legge che ha stravolto alcuni punti essenziali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia). Questo è ciò che è venuto fuori dal provvedimento in esame!
Avevamo proposto la strada di includere nel disegno di legge, anticipandone la discussione, i punti contenuti nel decreto-legge, disposti a discutere ad oltranza pur di dare ai cittadini italiani un provvedimento organico, razionale e che evitasse il ricorso a forme di opposizione alle sanzioni - talvolta (ahimé) senza molto senso - introdotte per effetto di queste norme sbagliate.
Quindi, come dicevo, le responsabilità sono tutte da attribuire ad una maggioranza composita e inesistente e ad un Governo che non ha saputo decidere. Al riguardo, però, devo dare atto del comportamento tenuto al Ministro, che ha seguito in Commissione e in Assemblea i lavori del provvedimento in esame e ha consentito a noi di effettuare una valutazione diversa. Infatti, comprendendo le ragioni e la giustezza delle osservazioni che avevamo avanzato, ha consentito che alcuni emendamenti fossero apportati al testo originale del decreto-legge. In tale circostanza, la maggioranza è stata in difficoltà (Commenti) perché noi avevamo argomentato le questioni che contestavamo! È grazie al comportamento del Ministro che abbiamo deciso di rivedere la nostra posizione negativa, che ci avrebbe indotto a votare contro il provvedimento; e a tale riguardo, voglio sottolineare ancora per un attimo il nostro senso di responsabilità perché voi questo provvedimento non siete stati in grado di portarlo a compimento! Il decreto sarebbe scaduto se non fosse intervenuto il nostro accordo e l'accordo di tutta l'opposizione!
Pertanto, per queste ragioni riconosciamo il comportamento positivo del Ministro dei trasporti, che ha dichiarato ed assunto l'impegno formale e solenne di affrontare immediatamente nell'altro disegno di legge sulla materia le questioni che ancora non sono state inserite nel decreto. Egli ha quindi validato solennemente, di fronte al Parlamento, gli impegni che haPag. 58assunto accettando, attraverso gli ordini del giorno, punti significativi che dovremo ancora discutere.
Per queste ragioni, pur essendo - lo ripeto - evidente la nostra contrarietà su alcuni punti del provvedimento in esame, per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, Forza Italia si asterrà dal voto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbi. Ne ha facoltà.
MARIO BARBI. Signor Presidente, colleghi, intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo dell'Ulivo sul disegno di legge di conversione del decreto legge sulla sicurezza stradale ed anche per replicare, sommessamente e senza alcun intento polemico, a chi sostiene che la maggioranza non c'è e a chi vuole distinguere la responsabilità del Ministro da quella della maggioranza.
La sicurezza stradale - credo che abbiamo tenuto fermo tale punto in tutte le occasioni di dibattito che abbiamo avuto - è un bene di tutti e non una questione di parte.
È con questo spirito - considerando la sicurezza stradale un bene di tutti - che, nei mesi passati e in questa giornata, abbiamo affrontato la questione: lo abbiamo fatto con spirito di dialogo, quando abbiamo approvato la risoluzione comune in occasione della giornata mondiale per la sicurezza stradale promossa dalle Nazioni Unite; lo abbiamo fatto quando abbiamo discusso in questo spirito di dialogo del disegno di legge sulla sicurezza stradale; lo abbiamo fatto, infine, nello stesso spirito, oggi.
È vero, l'iter di conversione è stato accidentato, perché ha visto non una maggioranza politica disgregarsi, ma un incidente di percorso in cui, su una questione di tipo tecnico, una opinione distinta - che conoscevamo, e non soltanto da oggi - su un aspetto particolare e specifico si è congiunta con un errore di un gruppo della maggioranza.
Tale incidente tecnico è stato chiarito all'interno della maggioranza. In sede di Comitato dei nove è stata ripresa una discussione che ha fatto di necessità virtù, cioè ha fatto in modo che un cambiamento non introdotto volutamente divenisse l'occasione per inserire modifiche aperte anche al contributo dei gruppi dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
Tutto ciò è avvenuto nello spirito che avevamo dimostrato sin dall'inizio e che, in occasione della conversione del decreto-legge, abbiamo ritenuto nella misura del possibile di non considerare ritenendo che, rispetto all'introduzione pure di elementi migliorativi, la conversione del decreto-legge fosse un bene maggiore (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo), al fine di sanare gli effetti prodotti dal provvedimento. Nel momento in cui ciò è divenuto possibile, abbiamo con apertura accolto tali elementi migliorativi (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
È con tale spirito di apertura che riprenderemo l'esame del disegno di legge sulla sicurezza stradale; con questo spirito di dialogo - che vogliamo qui ripetere, replicare e ripristinare - ci accingiamo ad esprimere un voto favorevole sul provvedimento in esame ed invitiamo i gruppi della maggioranza e dell'opposizione ad un confronto costruttivo anche in occasione dell'esame del disegno di legge in materia (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, vedo tantissime tessere in banchi in cui non siedono parlamentari. Le chiedo, pertanto, la cortesia di far ritirare le tessere che sono state lasciate sui banchi, affinché il voto sia trasparente, così come impone il nostro Regolamento.
PRESIDENTE. Invito i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Pag. 59(Coordinamento formale - A.C. 3044)
PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3044)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di conversione n. 3044, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
S. 1772 - «Conversione in legge del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione.» (Approvato dal Senato) (3044):
Presenti 323
Votanti 242
Astenuti 81
Maggioranza 122
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 12
(La Camera approva - Vedi votazioni).
Sospendo la seduta per cinque minuti per poi dare corso all'informativa urgente del Governo.
La seduta riprenderà alle ore 18,25.
La seduta, sospesa alle 18,20, è ripresa alle 18,25.