Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione A.C. n. 3044.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3044)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, intervengo brevemente per dichiarare il voto favorevole del gruppo La Rosa nel Pugno sul disegno di legge di conversione in esame. Abbiamo accettato di addivenire ad un accordo avendo conseguito un risultato che ritengo molto importante, cioè la depenalizzazione della guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8.
A mio avviso, permanendo tutte le altre sanzioni amministrative, si tratta di una misura di buonsenso. Mi auguro, e so che vi è al riguardo l'impegno da parte del Ministro, che tale previsione venga trasferita nell'ambito del disegno di legge, perché occorre prevedere anche un margine di errore, una fascia all'interno della quale non scatti immediatamente la sanzione penale. Faccio presente che in questo modo si intasano anche i tribunali, i quali non ne hanno certo bisogno, peraltro per un mese di reclusione: sono molto più efficaci le sanzioni amministrative. Pertanto, ritengo si tratti di un risultato importante.
Detto ciò, ribadiamo comunque di non condividere il ricorso all'emanazione di un decreto-legge il 3 agosto e di non condividere né il merito né il metodo seguito per tale provvedimento, in quanto siamo contrari alla sua filosofia di fondo. Quindi, votiamo a favore per senso di responsabilità, per compiere un atto di dialogo con il Ministro, ma ci auguriamo che iniziative legislative di tale delicatezza vengano trattate in modo molto più approfondito e consapevole, con tempi adeguati di dibattito parlamentare e ascoltando tutti i gruppi presenti in Parlamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, anch'io sarò brevissimo. Tuttavia, a differenza dell'onorevole collega che mi ha preceduto, annuncio il voto contrario del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI, perché le incongruenze sono rimaste, e sono molte.Pag. 51
Nel corso dei miei interventi ho cercato di sottolinearle, ma vorrei richiamare l'attenzione su una di esse: abbiamo intasato i tribunali, togliendo la competenza al giudice di pace e conferendola ai tribunali, ancorché in composizione monocratica, con l'aggravante che l'ordinanza di sospensione della patente emessa del prefetto può essere impugnata non di fronte al tribunale, bensì di fronte al giudice di pace. Quindi, contemporaneamente questo Parlamento attribuisce competenze sia al tribunale sia al giudice di pace. Pertanto, sono competenti due diversi organi giurisdizionali: tribunale e giudice di pace.
Signor Ministro, le sembra normale che sull'eccesso di velocità o sullo stato di ebbrezza ci sia la competenza di due diversi organi, il tribunale e il giudice di pace? Credo che la questione avrebbe meritato un approfondimento ed una soluzione, non è possibile procedere in questo modo. Avevo chiesto di graduare le sanzioni, oltre che per la guida in stato di ebbrezza, la cui disciplina giustamente è stata rivista per la fascia tra 0,5 e 0,8, anche per le sostanze psicotrope: avrebbero dovuto essere indicate le dosi minime consentite, perché numerosi farmaci sono la terapia che molti italiani, per sfortuna, devono seguire per le loro malattie ed essi non possono essere messi sullo stesso piano di chi fa uso o abuso di sostanze stupefacenti o psicotrope! Il professionista, il cittadino che non ha mai avuto incidenti, che ha la sfortuna di avere una malattia e che si deve curare non può essere considerato alla stregua del delinquente, dello spacciatore o del drogato che fa uso abituale di sostanze stupefacenti: i primi non hanno mai fatto alcun incidente, mentre i secondi li fanno tutti i giorni! Chi vi parla ha avuto la fortuna di essere membro delle commissioni mediche che riesaminano le patenti che vengono ritirate: sono troppi i padri di famiglia che si presentano e non sanno come fare ad andare avanti perché, per un'infrazione, è stata loro tolta la patente: si tratta di cittadini, di vicini di casa, di quelli che comunemente incontriamo.
Sono queste le considerazioni su cui vi invito a riflettere, quando dovremo tornare su tale argomento. Sicuramente non abbiamo reso un servizio al Paese, ma abbiamo varato un provvedimento frettoloso e, come dice un vecchio proverbio, la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Balducci. Ne ha facoltà.
PAOLA BALDUCCI. Signor Presidente dichiaro il voto favorevole del gruppo dei Verdi e, per quanto concerne le motivazioni, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Soffritti. Ne ha facoltà.
ROBERTO SOFFRITTI. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo dei Comunisti Italiani riservandomi eventualmente di consegnare un testo scritto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Olivieri. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, come ho già avuto modo di dire nel corso della discussione generale, perplessità sul ricorso alla decretazione e riserve su taluni aspetti di merito non fanno venire meno il nostro sostegno alla conversione in legge del decreto-legge sulla sicurezza stradale, anche perché l'ormai imminente approdo alla Camera del disegno di legge su analoga materia sarà l'occasione per un serio confronto sui contenuti.
Occorre poi considerare non solo il vuoto che sarebbe derivato dalla decadenza del decreto-legge, ma anche che la decadenza stessa avrebbe trasmesso alla pubblica opinione un messaggio, che sarebbePag. 52stato interpretato di disimpegno e sottovalutazione di un tema così importante come la sicurezza stradale. Non nascondo, d'altra parte, anche l'importanza di considerazioni di ordine politico più generale. Dispiace che tali ragioni non siano state considerate sufficienti dai colleghi del gruppo La Rosa nel Pugno per una riflessione, che avrebbe portato a non proporre modifiche al decreto-legge anche al di là delle intenzioni dei proponenti. Infatti era evidente che il centrodestra ne avrebbe strumentalmente approfittato, come è puntualmente accaduto, producendo un arretramento nel merito dei contenuti del provvedimento.
Credo siano opportune alcune considerazioni relative a quanto accaduto nella parte antimeridiana della seduta. Pur essendo convinto che le difficoltà del quadro politico vengano da settori che non sono quelli della sinistra, voglio credere che il voto di questa mattina sia stato, come è stato evidenziato, un errore e non il frutto di un deliberato calcolo politico.
Approfitto dell'occasione per ringraziare il nostro compagno Antonello Falomi...
MARIO TASSONE. Falomi è un patrimonio di tutti! È un patrimonio dell'UNESCO!
SERGIO OLIVIERI. ... la cui precisione ha finora evitato a noi di Rifondazione Comunista di incorrere in errori di questo tipo. Non c'è dubbio, però, che la discussione sul decreto ha evidenziato anche la necessità di un maggior confronto e di una vera collegialità nella maggioranza. Occorre sempre ricercare la sintesi e la coesione con tutte le forze della maggioranza, respingendo - amici dell'Ulivo - le sirene che talvolta si fanno sentire, secondo le quali l'ostacolo potrebbe essere aggirato con convergenze - diciamo così - innaturali.
L'imminente discussione sul disegno di legge sulla sicurezza stradale sarà un'occasione importante per precisare meglio e migliorare anche i contenuti di questo decreto, a partire dalla reintroduzione, che riteniamo necessaria, della possibilità di pene alternative alla carcerazione. Con questo intendimento annuncio il voto favorevole di Rifondazione Comunista. (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rocco Pignataro. Ne ha facoltà.
ROCCO PIGNATARO. Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo dei Popolari-Udeur e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, il gruppo dell'UDC si asterrà nella votazione sul provvedimento in esame.
Non ho capito bene l'intervento del collega Olivieri: questa mattina c'è stata una votazione libera, credo che ognuno si sia assunto le proprie responsabilità. Se c'è qualche problema che è venuto fuori, esso è all'interno della maggioranza e l'onorevole Olivieri avrebbe dovuto specificare quando la destra, o il centrodestra, o l'opposizione abbia approfittato della situazione e abbia strumentalizzato.
Ritengo che l'opposizione abbia dimostrato grande senso di responsabilità, pur non condividendo l'impianto di questo provvedimento d'urgenza. Abbiamo dichiarato, in sede di discussione generale, con molta chiarezza che questo modo di legiferare è frenetico, molte volte è irrazionale (non me ne voglia il Ministro dei trasporti): abbiamo avuto un disegno di legge e poi un decreto-legge, che è stato varato più per apparenza - un manifesto - che altro.Pag. 53
È stato voluto certamente dal Governo, dal Ministro dei trasporti, ma soprattutto da parte del Ministro dell'interno. Stiamo creando le condizioni per approvare questo provvedimento: non capisco i motivi di quest'accuse e di questa polemica! Non è che volessimo qualche ringraziamento, ma un senso di responsabilità per portare avanti un provvedimento che riguarda la sicurezza stradale lo abbiamo avuto nel passato e lo stiamo avendo anche qui, in questo momento.
Signor Presidente, signor Ministro, ritengo che occorra fare chiarezza. Lo dico al professor Bianchi: bisogna fare chiarezza nell'ambito della maggioranza, perché anche su un provvedimento così particolare e delicato c'è stato un dissolvimento della maggioranza stessa. Lo si è voluto coprire, copritelo tra di voi, ma non mettete sotto accusa l'opposizione, che sta facendo il suo dovere e sta facendo certamente anche il bene del Paese e della nostra comunità nazionale.
Volevo anche dire... (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)). ..vi ringrazio moltissimo anche per la claque! Come vedete, c'è un trasporto molto importante... si parla di trasporti, non c'è dubbio che dobbiamo stare sempre sul tema! Uscire fuori tema sarebbe molto difficile, e soprattutto inconcludente e incomprensibile...
PRESIDENTE. La prego...
MARIO TASSONE. C'è un problema, signor Presidente, che riguarda i Popolari-Udeur, che hanno affermato, nel Comitato dei nove, che vi è stato un errore. Voglio capire perché l'onorevole Olivieri ritorna su questo discorso: se l'onorevole Fabris, che è un uomo d'onore e un caro collega, ha affermato che c'è stato un errore, dobbiamo certamente credere che è stato un errore, a meno che non ci sia invece una libera determinazione, che certamente deve avere cittadinanza in questo Parlamento, perché i parlamentari sono liberi dal mandato imperativo anche quando c'è una maggioranza di centrosinistra!
Signor Presidente, come dicevo poc'anzi, ci asteniamo, con la speranza che il disegno di legge in materia possa avere un percorso più agevole dopo il comportamento dell'altro ramo del Parlamento, che ha respinto molti dei nostri emendamenti e molti dei nostri contributi; e con la speranza, signor Ministro, di chiudere la fase dei provvedimenti-tampone (si hanno ogni minuto provvedimenti, decreti, disegni di legge, per poi andare verso un codice della strada che, come dicevo in sede di discussione generale, non credo che possa essere a breve a portata di mano, comprendendo 800 articoli). Bisogna prevedere una flessibilità degli strumenti normativi: non possiamo sempre ricorrere alla legge, per interventi che potrebbero anche essere consegnati all'attività amministrativa, adeguandola ai tempi e alle esigenze.
Con questi intendimenti, ritengo di dover ribadire l'attenzione del mio gruppo verso questa problematica e rinnovare la dichiarazione di astensione da parte dell'UDC, che apra anche un credito nei confronti del Governo per gli impegni assunti in quest'aula, ringraziando certamente il Ministro Bianchi, ma ancor di più ringraziandolo se questo impegno continuerà anche nel momento in cui il disegno di legge n. 2480 tornerà all'attenzione dell'Assemblea di Montecitorio [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. A nome della componente La Destra del gruppo misto, annuncio il voto contrario sul provvedimento in esame. Ha ragione l'onorevole Tassone: la maggioranza deve fare chiarezza al proprio interno; però vede, onorevole Tassone, anche la minoranza deve fare chiarezza al proprio interno. Oggi, con un'operazione del tutto incomprensibile, la minoranza ha consentito alla maggioranza, battuta dal voto di questaPag. 54mattina, di recuperare questo pessimo decreto. Credo che quanto era avvenuto questa mattina avesse una grande valenza politica e mi indigna il fatto che la minoranza abbia consentito di recuperare il decreto, anziché lavorare affinché il disegno di legge sullo stesso argomento, sul codice della strada, ci consentisse, affrontando gli stessi problemi, di varare una legge più seria, più organica, più puntuale.
Sono per me assolutamente incomprensibili queste trattative sottobanco, che vengono fatte persino sulla pelle dei cittadini! Infatti di questo si tratta: signori, con questo decreto i colleghi della maggioranza hanno fatto un regalo alle case automobilistiche! Questa è la verità! Infatti, quando si impedisce per tre anni a chi ha la patente di guidare l'autovettura del padre, rendetevi conto di che cosa significhi tutto questo: un regalo alle case automobilistiche, così come nel disegno di legge c'è il regalo all'ANAS e alle autostrade. L'ammenda che si paga, infatti, non va alle forze dell'ordine per la prevenzione, non viene utilizzata per avere maggiori controlli e maggiore prevenzione: andrà alle società autostradali e all'ANAS. Se ha chiamato la FIAT, posso capire che la minoranza dica che ci ha chiamato la FIAT!
Dal momento che ritengo che non sia così, giudico del tutto irresponsabile l'atteggiamento della minoranza, che ha consentito alla maggioranza di superare un momento politico estremamente difficile.
È per queste ragioni che, con grande convinzione, voterò contro il provvedimento al nostro esame: si tratta infatti - onorevoli colleghi - di un provvedimento che entra nella vita delle famiglie, senza che vi siano maggiori controlli. Si sarebbero invece dovute precisare con maggior rigore le pene alternative: se un magistrato vorrà mettere in galera per tre o sei mesi un giovane di diciotto, diciannove o vent'anni, vi rendete conto di quale fine farà in carcere quel ragazzo perché ha sbagliato per una sera? Propongo, dunque, di rapportare il maggiore uso di alcol alla violazione del codice della strada: non si può comminare la medesima pena a chi ha bevuto un bicchiere e a chi, avendo bevuto un bicchiere, ha violato le regole del codice della strada. Se una persona non ha commesso infrazioni, non è andata ad alta velocità, non ha imboccato al contrario un senso unico, non ha fatto male ad alcuno, non le si può comminare la stessa pena. Invece, la logica di questo decreto è nel senno di poi: a cosa importa comminare il massimo della pena a chi ha già compiuto l'atto delittuoso di danneggiare le persone con la sua guida?
Onorevoli colleghi, non avremmo potuto discutere questa materia nell'ambito di un provvedimento che già è all'esame della Camera? In quel modo, avremmo avuto la serenità per discutere della materia. Ancora una volta, invece, il Governo agisce con frettolosità superficialità e sotto i dettami dell'emotività. Ciò peraltro emerge - in questi giorni - anche dal modo di affrontare la questione dei rom e quella dei lavavetri: Rutelli, quando era sindaco di Roma, impediva persino di parlare di questi temi, accusando di intolleranza chiunque li ponesse (nonostante se ne parlasse in termini di prevenzione); oggi, invece, per squallidi interessi elettorali, la sinistra imita la peggiore intolleranza, che all'epoca si condannava. In proposito, anche la questione dell'immigrazione va affrontata con maggiore senso di responsabilità: giocare sulla pelle degli immigrati per motivi squallidamente elettorali è un atteggiamento di profilo bassissimo e vergognoso.
Annuncio dunque il mio voto contrario su questo provvedimento, poiché non accetto la logica delle trattative. Questa mattina, infatti, l'Assemblea ha sospeso i propri lavori con una maggioranza battuta; poi, oggi pomeriggio, alla riapertura dei lavori, la minoranza è sparita, non solo non battendosi per sostenere gli emendamenti, ma addirittura ritirandoli. Credo che l'Assemblea non possa continuare ad operare in una simile maniera quando si tratta dei diritti civili e dei diritti delle persone, quando, insomma, si interviene sulla vita dei cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Caparini. Ne ha facoltà.
DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, intervengo per confermare tanto la posizione critica del gruppo Lega Nord Padania, quanto le considerazioni che abbiamo svolto in sede di discussione sulle linee generali e di dibattito. Le difficoltà politiche della maggioranza, che hanno portato allo scivolone di questa mattina, non possono e non devono indurre - e non hanno indotto - l'opposizione a speculare su una materia così delicata ed importante: abbiamo così dimostrato con i fatti il nostro senso di responsabilità e soprattutto abbiamo adempiuto nel migliore dei modi al nostro mandato. Preannuncio dunque il voto di astensione del mio Gruppo, con l'impegno del Governo di continuare a collaborare per migliorare il testo del disegno di legge, che da qui a poche ore sarà calendarizzato in questa Camera.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, intervengo molto brevemente senza riprendere le considerazioni che abbiamo svolto in sede di discussione sulle linee generali, nel corso della quale abbiamo messo in evidenza la posizione critica di Alleanza Nazionale nei confronti del decreto-legge al nostro esame. Un provvedimento con riferimento al quale, tra l'altro, ci eravamo permessi di presentare anche una questione pregiudiziale, proprio perché ritenevamo di essere di fronte - come effettivamente siamo - ad una schizofrenia legislativa.
Mentre, infatti, ci apprestiamo alla conversione in legge del presente decreto-legge, ormai è prossima la discussione più ampia ed articolata sull'altro disegno di legge vertente sulla materia.
Quindi, non riprenderemo quelle considerazioni, anche perché esse sono il frutto di un lavoro di confronto che si è verificato anche in questa Assemblea a luglio, quando abbiamo affrontato il tema della sicurezza non limitandolo soltanto al problema sanzionatorio, ma allargandolo - come è giusto - ai vari aspetti concernenti la sicurezza stradale intesa in senso integrato.
Voglio soltanto sottolineare, molto rapidamente, alcuni aspetti. È emersa una palese contraddizione a causa di una indirizzo determinatosi a partire da luglio con l'adozione del decreto-legge in agosto e poi con il successivo decreto ministeriale; si è messa in piedi una vera e propria conflittualità interna tra il Ministero dei trasporti, che stava affrontando la questione sicurezza in maniera integrata, ed il Ministero dell'interno, che ha ritenuto opportuno e necessario intervenire con un provvedimento d'urgenza.
Tale provvedimento d'urgenza presenta forti limiti a fronte dei quali non abbiamo rinunciato, come forse qualcuno avrebbe voluto, al tentativo di recare un contributo in termini migliorativi. Credo che il Parlamento sia il luogo più idoneo per confrontarsi in maniera molto aperta e, pur se esistono riserve di fondo sulla filosofia che accompagna il decreto-legge, ci deve essere senso di responsabilità. È davvero fuori luogo rivolgere, ogni volta, l'appello a tutti i deputati e a tutti i parlamentari a trattare tali questioni delicate e complesse, che attengono alla vita delle persone, fuori da qualunque condizionamento di tipo ideologico e politico e poi invece, in qualche misura, ritenere che tale impegno sia censurabile quando viene responsabilmente assunto dall'opposizione.
Tra l'altro, voglio ricordare, a chi è stato poco attento all'evoluzione della dinamica che ci ha interessato in queste ore ed in queste giornate, che le modifiche apportate hanno corretto sensibilmente il decreto-legge anche in alcune incongruenze perché hanno introdotto proprio un principio di gradualità nel rapporto tra la sanzione ed il rilevamento del tasso alcolemico in quanto si erano originati non pochi problemi con l'introduzione, di fatto, di una sorta di premialità per chi, inPag. 56fondo, si trovava in una situazione determinata da una gradualità che certamente confliggeva anche con il buonsenso.
Di questo do atto al Ministro, perché è stato lui che indubbiamente ha dato la possibilità alla minoranza di confrontarsi in maniera concreta sul provvedimento al nostro esame. Ciò che è stato definito un infortunio in fondo è stato un elemento che ha aperto la possibilità di entrare nel merito e di modificare il decreto-legge anche in alcune parti sostanziali, cosa che altrimenti non sarebbe avvenuta (ed avremmo continuato ad avere un provvedimento globalmente inefficace).
È evidente, infatti, che, essendo riusciti ad introdurre un elemento - quello del fondo contro la incidentalità notturna -, abbiamo messo il Governo in condizione di poter finalmente intervenire con risorse adeguate per affrontare tale tema.
Allo stesso modo, l'introduzione del divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le due di notte e la possibilità di effettuare in maniera volontaria un controllo del proprio tasso alcolemico quando si esce dalle discoteche o dal locale notturno costituiscono elementi che affrontano, non dal punto di vista della gradualità delle sanzioni, ma dal punto di vista del merito e del contenuto, il problema della sicurezza.
Vi è quindi una questione che attiene, come dire, all'essenza dell'intervento che dobbiamo valutare e vi è una questione politica che rimane intatta, perché senza dubbio la maggioranza ha dimostrato, anche questa mattina, divisioni di natura ideologica rispetto ad un tema che, invece, avrebbe dovuto essere affrontato con un'altra impostazione. Si tratta di un problema che permane in tutta la sua interezza. Mi auguro che proprio per l'impegno che il Governo ha assunto - e che in questa sede il Ministro ha portato all'attenzione di tutti affermando che vi è un impegno a riprendere il filo del discorso con il disegno di legge - si possano in maniera ancora più specifica determinare le modifiche da apportare al codice della strada, che si presenta ancora come un testo molto complesso, anche per quanto riguarda la sua effettiva applicazione.
Noi abbiamo bisogno di poche norme chiare, ma anche di dire con grande chiarezza quale sia il percorso strategico che il Governo e il Parlamento italiani vogliono compiere per abbattere l'incidentalità stradale ancora troppo alta.
Per tali motivi, cari colleghi, annunciamo l'astensione dal voto di Alleanza Nazionale e confidiamo nel lavoro che prossimamente - e si tratta anche in tale circostanza del risultato di un confronto molto serio, aperto, svolto alla luce del sole, come forse non avveniva da molto tempo nel nostro Parlamento - si potrà svolgere con la discussione, da subito, dell'altro provvedimento legislativo, di carattere complessivo, sulla materia. Vi confidiamo proprio perché la minoranza, l'opposizione, Alleanza Nazionale e anche gli altri partiti di opposizione si sono letteralmente «impuntati» in tal senso e tale circostanza recupera il senso del lavoro che il Parlamento deve compiere attribuendo dignità al legislatore, che troppo spesso si vede esautorato dai decreti-legge governativi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anzitutto voglio ringraziare, per il lavoro svolto, tutti coloro che hanno partecipato a tale iniziativa, dal relatore e ai funzionari, a tutti i componenti la Commissione, incluso - ovviamente - il presidente, che in ora non è presente in aula.
Indubbiamente, un dato politico emerge. La maggioranza non c'è. Tra assenze e voti contrari, noi possiamo affermare, senza tema di smentite, che non è stato il voto di un gruppo che ha portato, questa mattina, alla messa in minoranza del Governo, ma sono più gruppi, che evidentemente nutrivano dubbi, non erano d'accordo, che hanno dimostrato come il Governo non possiede una politica né sulla sicurezza delle strade, né dei trasporti.Pag. 57Tali ragioni hanno condotto al voto che ha messo in una difficoltà molto evidente, di fronte al Paese, il Governo Prodi.
L'intervento svolto dal collega Olivieri mi pare che ne sia la dimostrazione. Egli ha chiaramente affermato di non condividere alcuni emendamenti che sono stati concordati con il rappresentante del Governo in seno alla Commissione. Ha sostenuto di votare a favore della conversione del provvedimento in esame con sofferenza, ma ha anche annunciato che allorché si affronterà il problema nel merito, in occasione dell'esame dell'altro disegno di legge, si riserverà ovviamente, giustamente, di presentare emendamenti che riportino alla normalità ed evitino di riprodurre una situazione abnorme. Infatti, caro collega, consentire a coloro - che circolano sulle strade con un tasso alcolemico superiore allo 0,8 o all'1,5 - di optare per una pena alternativa e prevedere, invece, la sanzione per coloro che hanno un tasso alcolemico da 0,5 a 0,8 costituisce un'ingiustizia, non vuol dire fare sicurezza! Vuol dire affrontare la questione in un modo che dimostra la scarsa conoscenza delle conseguenze di tale scelta.
Ebbene, Forza Italia era stata molto critica - e lo è ancora - sia sul metodo usato, sia nel merito del provvedimento, sia sui tempi che il Governo ha deciso di utilizzare, come ricordavo in fase di discussione sulle linee generali.
Il Ministro aveva proposto il ricorso ad un decreto-legge sin dalla fine del mese di marzo o ai primi di aprile. Sono state le divisioni del Governo, che abbiamo visto oggi in quest'aula nel dibattito, ad impedire al Ministro di emanare il decreto-legge di cui avremmo potuto affrontare sicuramente con tempi diversi i contenuti. Il Ministro avrebbe potuto emanare, di concerto, i provvedimenti amministrativi, cosa che non è stata fatta, perché si è dovuto attendere il dibattito del Parlamento, che ha approvato un disegno di legge, per poi mortificare tale dibattito e le conclusioni, che la Camera aveva raggiunto con l'emanazione di un decreto legge che ha stravolto alcuni punti essenziali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia). Questo è ciò che è venuto fuori dal provvedimento in esame!
Avevamo proposto la strada di includere nel disegno di legge, anticipandone la discussione, i punti contenuti nel decreto-legge, disposti a discutere ad oltranza pur di dare ai cittadini italiani un provvedimento organico, razionale e che evitasse il ricorso a forme di opposizione alle sanzioni - talvolta (ahimé) senza molto senso - introdotte per effetto di queste norme sbagliate.
Quindi, come dicevo, le responsabilità sono tutte da attribuire ad una maggioranza composita e inesistente e ad un Governo che non ha saputo decidere. Al riguardo, però, devo dare atto del comportamento tenuto al Ministro, che ha seguito in Commissione e in Assemblea i lavori del provvedimento in esame e ha consentito a noi di effettuare una valutazione diversa. Infatti, comprendendo le ragioni e la giustezza delle osservazioni che avevamo avanzato, ha consentito che alcuni emendamenti fossero apportati al testo originale del decreto-legge. In tale circostanza, la maggioranza è stata in difficoltà (Commenti) perché noi avevamo argomentato le questioni che contestavamo! È grazie al comportamento del Ministro che abbiamo deciso di rivedere la nostra posizione negativa, che ci avrebbe indotto a votare contro il provvedimento; e a tale riguardo, voglio sottolineare ancora per un attimo il nostro senso di responsabilità perché voi questo provvedimento non siete stati in grado di portarlo a compimento! Il decreto sarebbe scaduto se non fosse intervenuto il nostro accordo e l'accordo di tutta l'opposizione!
Pertanto, per queste ragioni riconosciamo il comportamento positivo del Ministro dei trasporti, che ha dichiarato ed assunto l'impegno formale e solenne di affrontare immediatamente nell'altro disegno di legge sulla materia le questioni che ancora non sono state inserite nel decreto. Egli ha quindi validato solennemente, di fronte al Parlamento, gli impegni che haPag. 58assunto accettando, attraverso gli ordini del giorno, punti significativi che dovremo ancora discutere.
Per queste ragioni, pur essendo - lo ripeto - evidente la nostra contrarietà su alcuni punti del provvedimento in esame, per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, Forza Italia si asterrà dal voto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbi. Ne ha facoltà.
MARIO BARBI. Signor Presidente, colleghi, intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo dell'Ulivo sul disegno di legge di conversione del decreto legge sulla sicurezza stradale ed anche per replicare, sommessamente e senza alcun intento polemico, a chi sostiene che la maggioranza non c'è e a chi vuole distinguere la responsabilità del Ministro da quella della maggioranza.
La sicurezza stradale - credo che abbiamo tenuto fermo tale punto in tutte le occasioni di dibattito che abbiamo avuto - è un bene di tutti e non una questione di parte.
È con questo spirito - considerando la sicurezza stradale un bene di tutti - che, nei mesi passati e in questa giornata, abbiamo affrontato la questione: lo abbiamo fatto con spirito di dialogo, quando abbiamo approvato la risoluzione comune in occasione della giornata mondiale per la sicurezza stradale promossa dalle Nazioni Unite; lo abbiamo fatto quando abbiamo discusso in questo spirito di dialogo del disegno di legge sulla sicurezza stradale; lo abbiamo fatto, infine, nello stesso spirito, oggi.
È vero, l'iter di conversione è stato accidentato, perché ha visto non una maggioranza politica disgregarsi, ma un incidente di percorso in cui, su una questione di tipo tecnico, una opinione distinta - che conoscevamo, e non soltanto da oggi - su un aspetto particolare e specifico si è congiunta con un errore di un gruppo della maggioranza.
Tale incidente tecnico è stato chiarito all'interno della maggioranza. In sede di Comitato dei nove è stata ripresa una discussione che ha fatto di necessità virtù, cioè ha fatto in modo che un cambiamento non introdotto volutamente divenisse l'occasione per inserire modifiche aperte anche al contributo dei gruppi dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
Tutto ciò è avvenuto nello spirito che avevamo dimostrato sin dall'inizio e che, in occasione della conversione del decreto-legge, abbiamo ritenuto nella misura del possibile di non considerare ritenendo che, rispetto all'introduzione pure di elementi migliorativi, la conversione del decreto-legge fosse un bene maggiore (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo), al fine di sanare gli effetti prodotti dal provvedimento. Nel momento in cui ciò è divenuto possibile, abbiamo con apertura accolto tali elementi migliorativi (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
È con tale spirito di apertura che riprenderemo l'esame del disegno di legge sulla sicurezza stradale; con questo spirito di dialogo - che vogliamo qui ripetere, replicare e ripristinare - ci accingiamo ad esprimere un voto favorevole sul provvedimento in esame ed invitiamo i gruppi della maggioranza e dell'opposizione ad un confronto costruttivo anche in occasione dell'esame del disegno di legge in materia (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, vedo tantissime tessere in banchi in cui non siedono parlamentari. Le chiedo, pertanto, la cortesia di far ritirare le tessere che sono state lasciate sui banchi, affinché il voto sia trasparente, così come impone il nostro Regolamento.
PRESIDENTE. Invito i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Pag. 59