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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,35).
(Iniziative per il superamento della Quadrilatero Spa e misure a tutela dell'acquedotto Gorgovivo - n. 2-00739)
PRESIDENTE. Il deputato Maderloni ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00739, concernente iniziative per il superamento della Quadrilatero Spa e misure a tutela dell'acquedotto Gorgovivo (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
CLAUDIO MADERLONI. Signor Presidente, signor sottosegretario, con la mia interpellanza urgente vorrei tentare di ricevere una risposta definitiva ad una domanda che poniamo da molto tempo: sono cambiate la natura e le finalità della Quadrilatero Spa?
Signor sottosegretario, senza nulla togliere a lei, ritengo che, se oggi ci fosse stato il Ministro Di Pietro, il nostro compito sarebbe stato facilitato: nel corso dell'ultima campagna elettorale molte iniziative del sottoscritto, della sinistra e di molti parlamentari della scorsa legislatura si sono intrecciate con le stesse idee, che allora esprimeva il Ministro Di Pietro sulla questione del superamento della Quadrilatero Spa.
Sono passati sei mesi dalla modifica della composizione societaria, un anno e mezzo dalla costituzione del Governo Prodi, due anni ed oltre dalla concessione della fiducia da parte del consiglio regionale al presidente Spacca, ma nulla è cambiato del ruolo e delle procedure della società Quadrilatero Marche-Umbria Spa e delle delibere CIPE che la regolamentano. Non è stato modificato nemmeno il quadro manageriale, che sovente - è noto - dirige ePag. 17decide anche al posto del capitale. Il finanziamento delle opere è solo parzialmente coperto dallo Stato: 422 milioni di euro devono essere ricavati dal territorio e questa si chiama «cattura di valore».
Sosteniamo che, più che ricavati dal territorio, sono «catturati» nel territorio. Lo strumento è il PAV, che individua le aree leader, dove saranno realizzati gli insediamenti per la «cattura di valore», produttivi, commerciali e di servizi. Il valore è dato dall'ICI, da quote di oneri di urbanizzazione secondaria e anche primaria e dall'incremento del 20 per cento delle quote di iscrizione alla Camera di commercio. Nel dibattito politico a volte si insiste nel sostenere che sono i comuni stessi, aderendo al PAV, a voler cedere propri poteri al concessionario e che, prendendo atto di tali decisioni, si rispetta l'autonomia degli enti locali.
Si dimentica che il concessionario ha condotto una trattativa con i comuni interessati e che la regione ha fatto opera di convincimento per l'adesione, piuttosto che valutare l'insieme dei problemi posti, la fattibilità degli interventi e le loro conseguenze.
Di fronte ad un tentativo di suicidio o di amputazione del proprio corpo, in genere si cerca di convincere il malcapitato a desistere. Qui, invece, qualcuno applaude e incoraggia l'amputazione.
La sostanza rimane inalterata: alle regioni, come alle province e ai comuni, si sottraggono funzioni istituzionali di programmazione e di gestione del territorio.
Vi è un esempio lampante: il fatto che la società Quadrilatero Spa sottragga funzioni, anche legislative, alle istituzioni è dimostrato dalla previsione per l'area leader di Falconara Marittima di un polo fieristico direzionale. La regione, con propria legge, ha regolato le sedi fieristiche, prevedendo Ancona, Pesaro e Civitanova Marche. La nascita di un polo fieristico a dieci chilometri da Ancona non può che provocare un conflitto per una sostituzione di sede, con aggravio dei costi per la regione. Ci chiediamo, però, soprattutto chi lo abbia deciso: non la regione, non i consigli comunali interessati, ma esclusivamente la società Quadrilatero.
È del tutto evidente che, se rimangono inalterate le procedure determinate dal CIPE, la società Quadrilatero si configura e si materializza, per l'intermediazione che verrà messa in atto per la realizzazione degli immobili, come sovrastruttura economica e sociale nell'individuazione degli insediamenti da realizzare, come sovraistituzione, in quanto accentra ruoli propri del sistema istituzionale decentrato sul territorio; è regolata dalle delibere CIPE ed è fuori da ogni controllo di merito e di valutazione delle opere progettate.
Ricordiamo che la regione Marche aveva, giustamente, presentato ricorso presso la Corte Costituzionale proprio per la sottrazione di funzioni istituzionali. Successivamente si è deciso di ritirare il ricorso, ma le motivazioni rimangono tutte uguali ed integre.
Ritorniamo alla cosiddetta «cattura di valore».
Emblematico è il caso del comune di Falconara Marittima, in provincia di Ancona, che, versando in gravi situazioni di sbilancio, si vede privato, per trent'anni, del 70 per cento dei cespiti derivanti dalla realizzazione di strutture produttive e direzionali nel proprio territorio. Grazie alla mobilitazione di Sinistra Democratica Per il Socialismo europeo, dei Verdi e di associazioni, Quadrilatero Spa ha deciso di lasciare il 30 per cento dei predetti oneri ai comuni interessati, obbligando gli stessi a versare il 70 per cento alla Quadrilatero Spa per pagare le spese della sovrastruttura - si ripete - a totale capitale pubblico.
Ciò non basta, perché il comune dovrà versare l'ICI alla suddetta società per la durata di trent'anni, in base ad un accordo capestro, che è stato imposto dalla regione Marche e da Quadrilatero spa e che prevede che qualora il Governo Prodi e il Parlamento aboliscano, riducano o trasformino l'ICI, il comune debba comunque versare l'equivalente a Quadrilatero SpaPag. 18per trent'anni. In sostanza, «la cattura di valore» si trasforma in una cattura delle entrate dei comuni.
La Quadrilatero Spa, inoltre, nel realizzare l'asse viario Marche-Umbria maxi lotto 2 lotto 1.1 B-sub lotto 1.1-SS76 tratto Albacina-Serra San Quirico (Ancona), ha progettato una serie di opere stradali, che interessano, intersecano e invadono pesantemente la zona dell'acquedotto del consorzio Gorgovivo.
Si tratta di un acquedotto che serve gran parte della popolazione dei comuni della provincia di Ancona, tra i quali la stessa Ancona, Falconara Marittima, Jesi, Senigallia, Castelfidardo e Monte San Vito. È noto che il progetto Quadrilatero prevede quaranta chilometri di gallerie, undici chilometri di viadotto e quarantatré svincoli in un territorio delicato e decisamente disseminato di sorgenti a falde acquifere.
Il consorzio Gorgovivo avrebbe più volte segnalato alla società Quadrilatero e alla regione Marche valutazioni critiche e preoccupate sui procedimenti adottati dalla società Quadrilatero senza aver avuto riscontro né da parte della predetta Spa né dalla regione Marche.
Inoltre, non hanno ricevuto comunicazioni in tal senso né la provincia di Ancona né il comune di Serra San Quirico, sede della sorgente di Gorgovivo, né il comune di Genga, sede della sorgente di Falcioni e di Valtreara, né il comune di Fabriano, sede della sorgente Valgiubola.
Eppure le valutazioni espresse dal consorzio Gorgovivo sono dettagliate, come ad esempio le seguenti: la supposizione che il livello di falda sia pressoché orizzontale, e non vada quindi ad interessare la galleria in progetto, è tutta da verificare e trova, anzi, una risposta non positiva nei primi prelievi piezometrici fatti nel nuovo piezometro realizzato dalla Quadrilatero Spa, a tubo aperto, nel quale risulta un livello statico a meno 104 metri dal piano campagna, pertanto con quote a più 236 metri sul livello del mare che interferirebbero con l'asse in progetto; sulla sorgente di Gorgovivo è stata ribadita la necessità, «visto che nel documento della Quadrilatero Spa non si fa alcuna menzione delle problematiche sollevate dal consorzio Gorgovivo», di realizzare perforazioni esplorative in avanzamento, con piezometri interni che permettono il monitoraggio dell'opera a tempi lunghi, e nel tratto in viadotto piezometri atti a valutare i criteri di intervento costruttivo che escludano l'interferenza delle opere fondali con l'acquifero di Gorgovivo. «Tali operazioni si ribadisce essere essenziali alla tutela dell'acquifero».
Il consorzio Gorgovivo non possiede né il SIA, né i dati della natura geologica ed idrogeologica derivanti dalle indagini della Quadrilatero Spa. La mancanza dei dati rende difficoltosa la verifica del piano di monitoraggio ambientale prodotto.
Dunque, la progettazione delle opere fondali dovrà, pertanto, tenere in debito conto tale situazione che rappresenta un elemento di estrema vulnerabilità per l'acquifero.
Sulle sorgenti minori il consorzio Gorgovivo afferma: «nei casi specifici delle sorgenti Valtreara e Falcioni il rischio di produrre gravi interferenze con l'acquifero di alimentazione delle stesse è elevato; l'ipotesi progettuale fornita dalla Quadrilatero Spa per la sorgente di Valtreara appare assai problematica per la sopravvivenza della stessa». Stiamo parlando di bacini di acqua potabile. Si ricorda a tal proposito che l'acquedotto della frazione di Valtreara è alimentato esclusivamente da tale sorgente.
Si consideri che fino ad ora la Quadrilatero Spa non ha dato alcuna risposta e che l'acquedotto di Gorgovivo distribuisce mediamente 33 milioni di metri cubi di acqua potabile l'anno a centinaia di migliaia di cittadini, imprese commerciali, artigiane, agricole e industriali delle Marche.
Siamo fortemente preoccupati perché il presidente dell'ANAS, Vincenzo Pozzi, più volte, nell'illustrare le finalità della società Quadrilatero, ha insistito affermando: «Sono state bruciate tutte le tappe e si è giunti in tempi rapidissimi all'approvazione delle progettazioni e delle valutazioni d'impatto ambientale». Si è ricorsoPag. 19al general contractor; il progetto Quadrilatero Marche è un esempio modello del nuovo concetto di capitalismo di rete.
Si possono al riguardo fare le seguenti osservazioni. Bruciare le tappe per valutare progetti di impatto ambientale può essere estremamente pericoloso, può risultare non credibile con riferimento alle valutazioni e non fare emergere i possibile limiti del progetto, impedendone il miglioramento.
Il general contractor opera senza controlli, se non quelli operati dal concessionario stesso, cioè la Quadrilatero Spa, che non ha né i mezzi né gli strumenti per effettuarli. Le strade utilizzate per diffondere il capitalismo di rete dimostrano, forse, una parte dei reali intenti dei proponenti.
Nel capitalismo reale se qualcuno, privati, cittadini e comuni, sottoscrive parte del capitale sociale, dovrebbe poi anche incamerare parte dei profitti realizzati. Questo in genere non si dice. Quello di Pozzi e compagnia, più che essere capitalismo di rete, assomiglia ad una furbata o all'opera di certe banche che tentano di incamerare investimenti per poi farne un uso privatistico, soprattutto finalizzato a costruire un centro di potere.
Il fatto che l'inventore della Quadrilatero Spa sieda oggi in Senato tra le file del centrodestra, ed abbia più volte indicato questo «capolavoro» come strumento da diffondere e da prendere ad esempio, ci preoccupa molto. Oggi, lo ricordo, non governa il centrodestra e, conseguentemente, vorrei che si applicasse quanto scritto nel nostro programma elettorale.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Antonio Montagnino, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO MONTAGNINO, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, la Quadrilatero Marche Umbria Spa è una società pubblica di progetto, senza scopo di lucro, costituita il 6 giugno 2003 con l'obiettivo di realizzare il progetto Quadrilatero. È un organismo di diritto pubblico ed è pertanto obbligata al rispetto della normativa comunitaria in materia di espletamento di gare pubbliche per l'affidamento di lavori, servizi e forniture.
La realizzazione di un'opera infrastrutturale come il progetto Quadrilatero è destinata a produrre, immediatamente e nel tempo, una serie di effetti positivi nel contesto sociale, economico e territoriale. Tale previsione si basa sul contributo dell'opera viaria alla riduzione del deficit infrastrutturale e sull'attuazione del piano di area vasta con l'insediamento delle previste aree produttive (aree leader e aree di implementazione) che consentono di attivare un effetto volano sull'economia. Si tratta, in altre parole, di un moltiplicatore di sviluppo che, con l'incremento delle attività produttive, commerciali e di mercato del lavoro, è destinato a creare rilevanti ricadute sul sistema industriale ed economico delle regioni Marche ed Umbria.
Il progetto Quadrilatero Marche Umbria si compone di due elementi interconnessi. Il primo consiste nella realizzazione di opere infrastrutturali viarie destinate ad assicurare il raccordo con i poli industriali esistenti e, più in generale, a migliorare ed incrementare l'accessibilità alle aree interne delle regioni interessate. Il progetto infrastrutturale è stato approvato dal CIPE nel maggio del 2004.
Il secondo elemento consiste nella realizzazione del piano di area vasta (PAV), innovativo piano di cofinanziamento per completare il fabbisogno complessivo delle medesime opere, per le quali lo Stato si è impegnato per circa l'80 per cento del valore, affidando alla società Quadrilatero (soggetto attuatore) il compito di reperire dal territorio il restante 20 per cento con l'attuazione del PAV.
Il piano di area vasta sviluppa l'economia del territorio attraverso il potenziamento degli assi viari e l'insediamento di nuove aree produttive, denominate aree leader e aree di implementazione, adiacenti alle medesime infrastrutture viarie.
Parte dei benefici ottenuti dal territorio e derivanti dal suddetto modello vienePag. 20finanziariamente destinata alla società Quadrilatero esclusivamente per la realizzazione delle opere viarie. Una prima tranche di otto aree leader è stata approvata dal CIPE nel marzo del 2006.
Il piano di area vasta identifica le seguenti fonti di «cattura del valore» per il cofinanziamento del progetto infrastrutturale viario: i canoni di concessione per la realizzazione e gestione degli insediamenti produttivi; il gettito ICI, esclusivamente sugli immobili realizzati per i nuovi insediamenti produttivi, commerciali e di servizi; gli oneri di urbanizzazione; il contributo delle camere di commercio.
Si ricorda che la «cattura di valore» è tra quegli strumenti riconosciuti dal DPEF come modelli possibili di cofinanziamento pubblico-privato.
Il piano di area vasta (PAV) si attua tramite accordi di programma con enti ed istituzioni interessati (regioni, province, comuni e camere di commercio) con l'obiettivo di condividere impegni, tempistica ed ogni altro adempimento connesso all'intervento. Va, quindi, ricordato che lo scorso 17 e 18 settembre la società Quadrilatero ha firmato, rispettivamente con la regione Umbria e la regione Marche, gli accordi di programma unitamente agli specifici accordi attuativi con i comuni umbri e marchigiani.
Per quanto riguarda il comune marchigiano di Falconara Marittima, competente per l'omonima area leader «polo fieristico-direzionale», la regione Marche, in considerazione che la realizzazione dell'area leader di Falconara Marittima interessa anche l'asset strategico dell'aeroporto Raffaello Sanzio, nell'ambito di un ampio piano di razionalizzazione economica ed infrastrutturale del territorio e tenuto conto delle difficoltà finanziarie in cui versa il suddetto comune, ha previsto un contratto di 2,8 milioni di euro a favore del comune stesso da correlare alla firma dell'accordo di programma. La delibera di approvazione dell'accordo suddetto da parte del consiglio comunale di Falconara Marittima è intervenuta il 24 settembre scorso.
In relazione alla stipula degli accordi di programma con gli enti territoriali di Marche e Umbria per l'attuazione del piano di area vasta, la società Quadrilatero e le federazioni nazionali e regionali di Marche e Umbria e provinciali di Ancona, Macerata e Perugia di Fillea-CGIL, Filca-CISL e Feneal-UIL, hanno firmato il protocollo d'intesa concernente la realizzazione delle aree leader che istituisce un sistema di regole e di relazioni industriali a livello nazionale e locale con l'obiettivo di disciplinare, tra l'altro, la sicurezza dei cantieri e lo sviluppo delle opportunità occupazionali nelle aree direttamente interessate.
Tale protocollo sarà parte integrante della documentazione contrattuale per i concessionari che si aggiudicheranno le gare internazionali per le aree leader.
A conferma del grande valore del progetto, enti ed istituzioni di Marche ed Umbria fanno parte del capitale sociale della Quadrilatero: oltre ad ANAS Spa, che detiene la maggioranza del pacchetto azionario, sono partecipanti le regioni Marche ed Umbria, la provincia di Macerata e la camera di commercio di Macerata. Si segnala che la provincia di Perugia ha recentemente deliberato l'ingresso nel capitale della Quadrilatero; ciò rientra nell'ambito di ulteriori possibili ampliamenti della compagine azionaria nei confronti delle realtà locali.
Per quanto concerne, quindi, lo specifico quesito relativo alle presunte interferenze con l'acquedotto del consorzio Gorgovivo si forniscono i seguenti elementi informativi, forniti dalla società Quadrilatero. Il progetto definitivo della strada statale 76 Val d'Esino, sublotto 1.1 - tratto Albacina-Serra San Quirico - ha sempre tenuto in debita considerazione la possibile interferenza con l'acquifero delle sorgenti del consorzio Gorgovivo fin dall'avvio dell'incarico di progettazione, affidato dall'ANAS e dalla provincia di Ancona alla So.ce.co Spa (2000).
Di fatto, nella stesura del progetto è stato tenuto conto dei risultati delle seguenti fasi di indagine e monitoraggio delle sorgenti: prima fase, nel 1998, effettuataPag. 21dall'ANAS, ai fini delle scelte preliminari del tracciato; seconda fase, nel 2000, eseguita dal progettista di concerto con il consorzio Gorgovivo; terza fase, nel 2003, integrazione di indagine a seguito delle misurazioni e analisi effettuate tramite la realizzazione di un pozzo di prova profondo cento metri richiesto dal consorzio; quarta fase, di monitoraggio ambientale ante operam, attualmente in corso, in adempimento delle prescrizioni della delibera CIPE del 27 maggio 2004 n. 13. Tale monitoraggio comprende il suddetto studio ante operam, i rilevamenti durante l'esecuzione dei lavori ed il post operam, con misurazioni per ulteriori due anni dopo l'entrata in esercizio dell'opera.
Il progetto definitivo in questione è stato successivamente approvato dal CIPE con la delibera n. 13 del 2004, essendo stata valutata l'ottemperanza del progetto medesimo al decreto VIA n. 6086 dell'8 maggio 2001 e confermate le prescrizioni sul progetto esecutivo e sulla fase di realizzazione che in quest'ultimo erano contenute.
Per quanto attiene alla raccomandazione inerente il monitoraggio delle sorgenti «senza attendere gli esiti della gara per contraente generale», si rappresenta che questo aspetto è stato chiarito in occasione dell'incontro del 23 febbraio 2003, presenti il consorzio Gorgovivo, la società Quadrilatero e la regione Marche, rappresentata dall'assessore all'ambiente Marco Amagliani, oltre ai dirigenti e ai responsabili dei servizi regionali.
A partire da detto incontro, debitamente verbalizzato, si è dato corso ad un rapporto continuativo di collaborazione con il consorzio, di cui si è data costante informazione alla regione Marche.
In particolare, tutti i dati di natura geologica e idrogeologica derivanti dall'indagine della Quadrilatero Spa, in possesso della società, nonché quelli acquisiti dall'ANAS - in qualità di socio di maggioranza - sono stati trasmessi al consorzio già dal 2006.
Il rapporto di fattiva collaborazione con il consorzio Gorgovivo (e di contestuale informazione alla regione Marche) è proseguito nella recente fase di redazione del progetto esecutivo; si citano, in particolare, la trasmissione al consorzio del progetto di monitoraggio delle sorgenti in data 9 maggio 2007, la conseguente acquisizione delle osservazioni del consorzio (13 luglio 2007) e la successiva corrispondenza con il contraente generale e con il consorzio per la disamina delle soluzioni progettuali proposte (14 settembre 2007).
Relativamente, quindi, ai rapporti con gli enti locali interessati dall'acquedotto di Gorgovivo, si segnala che la società ha contattato e incontrato in più occasioni i sindaci dei comuni di Serra San Quirico, di Genga e di Fabriano per affrontare queste ed altre tematiche rilevanti per il territorio.
In conclusione, si ritiene importante evidenziare che il progetto relativo all'asse viario Umbria-Marche è considerato essenziale dal Governo, che ha pertanto ritenuto di inserirlo nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2012 tra le opere prioritarie per le quali si è chiesto un rifinanziamento.
PRESIDENTE. Il deputato Maderloni ha facoltà di replicare.
CLAUDIO MADERLONI. Signor Presidente, è difficile essere soddisfatti della risposta. Signor sottosegretario, lei ha ragione quando dice «produrre nel tempo effetti positivi». Parla di effetto volano sull'economia.
A me preoccupa il fatto che a decidere ciò non siano gli enti preposti. Potremmo, infatti, arrivare a consegnare alla Quadrilatero Spa Marche e Umbria anche i nostri piani regolatori dei comuni, chiudendo, ad esempio, i consigli comunali, le province, le regioni.
Basta istituire, nel nostro territorio e in Italia, società come queste, che non hanno scopo di lucro, per vedere la realizzazione di un albergo, di una fiera, cose di questo genere, che sono importanti.
Noi riteniamo che il meccanismo della «cattura di valore» sia un errore, in quanto ciò significa decidere l'area leader,Pag. 22stabilire le misure da intraprendere in quell'area e porle in essere. Quindi, mancano due cose che abbiamo chiesto, nonché la soppressione, come è scritto nel documento programmatico, della Quadrilatero Spa, ma non importa.
Avevamo chiesto due cose importanti: che le amministrazioni locali fossero messe in grado di decidere cosa fare sul proprio territorio e che gran parte dell'ICI, anziché essere destinata per trent'anni alla società Quadrilatero Spa, rimanesse all'interno delle casse delle amministrazioni comunali.
Quando parla di un contributo di due milioni e 800 mila euro, sarebbe necessario chiarire bene che un milione e 100 mila è il risultato del 30 per cento, mentre un milione e 700 mila dovrà essere restituito dal comune di Falconara alla società Quadrilatero Spa, non appena avranno inizio le opere.
L'episodio di Falconara è stato terribile. Il comune di Falconara, per una legge finanziaria del 2000, è creditore nei confronti dello Stato. L'articolo 113 prevede la compartecipazione alle accise di 17 comuni (oggi 16) residenti di impianti petroliferi. Si tratta di una compartecipazione alle accise, che da allora né noi né il Governo di destra abbiamo fatto: avrebbe potuto significare risolvere le questioni economiche del comune di Falconara e non essere strozzati da una decisione come quella della Quadrilatero Spa.
Ma lasciamo perdere la questione di Falconara. Le notizie che ho letto sul consorzio Gorgovivo risalgono a giugno 2007. Se vuole leggerle attentamente - noi non abbiamo pazienza per farlo ma sicuramente lei ne ha - si renderà conto che sono molto preoccupanti.
Non stiamo parlando della fiera o di aver tolto gli introiti dell'ICI ai comuni, bensì di un bacino acquifero che fornisce tutta la provincia di Ancona. Quando Gorgovivo si preoccupa per le proprie questioni, non si tratta di quattro anni fa quando sono stati fatti gli accordi.
Lei si è riferito al 23 febbraio 2003: in quella data vi era un altro Governo e anche l'ideatore della Quadrilatero Spa che l'ha creata, costruita e che ce l'ha fatta «ingoiare». Noi, prima opposizione, oggi governiamo e poiché in campagna elettorale avevamo sostenuto che la Quadrilatero Spa dovesse essere annullata e cambiata, che almeno cambiasse seriamente la propria natura, lasciando alle amministrazioni locali il valore del territorio e soprattutto la questione dell'acqua.
Signor sottosegretario, il gruppo Sinistra democratica. Per il Socialismo, i Verdi e molti movimenti che si sono formati possono passare sopra molte cose, ma la questione dell'acqua è un bene comune, cui l'essere umano non può e non deve rinunciare. Essa deve essere pubblica e si deve fare in modo che ognuno la difenda.
Quindi, non c'è strada che tenga se un bacino può essere in qualche modo minato, perché a questo punto non si tratta più di sollevare una protesta contro la legalità per la questione dell'ICI, bensì di un problema molto serio. Infatti, si tratta dell'acqua potabile di tutta la provincia di Ancona. Continueremo!