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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,02).
(Predisposizione da parte di Trenitalia dei nuovi orari dei treni e soppressione di alcune tratte - n. 2-00768)
PRESIDENTE. L'onorevole Laratta ha facoltà di illustrare l'interpellanza Oliverio n. 2-00768, concernente la predisposizione da parte di Trenitalia dei nuovi orari dei treni e la soppressione di alcune tratte (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 9), di cui è cofirmatario.
FRANCESCO LARATTA. Signor Presidente, illustro brevemente l'interpellanza in esame, di cui è primo firmatario l'onorevole Oliverio e di cui sono cofirmatari anche i colleghi Bianchi e Laganà Fortugno, al fine di inquadrare l'argomento, relativo alla soppressione di alcuni treni. Potrebbe sembrare un fatto piuttosto banale, in realtà questo avviene in una realtà che, in quanto a sistemi di trasporto, è piuttosto debole, se non in profondo degrado.
Mi riferisco alla zona ionica della Calabria, interessata dalla linea ferroviaria Metaponto-Sibari-Catanzaro-Catanzaro Lido-Roccella-Reggio Calabria, che pur avendo un bacino di utenza superiore al milione di abitanti è da anni mal collegata al resto d'Italia ed è servita daPag. 69mezzi scarsi ed inefficienti, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti tra le varie zone della Calabria e quelli interregionali.
L'utenza a lunga percorrenza di questa fascia è composta soprattutto da studenti universitari, che studiano nel centro e nel nord d'Italia, e da molti lavoratori. Occorre tenere presente che la Calabria ha una propensione alla mobilità notevolissima: sono infatti molto numerosi gli studenti e i lavoratori che viaggiano continuamente e periodicamente tra la Calabria ionica e il resto d'Italia. Vengono preferiti i treni e gli autobus rispetto all'automobile e rispetto al trasporto aereo, anche perché, al di là di Lamezia e Reggio Calabria, distanti dalla zona ionica, vi è solo l'aeroporto di Crotone, piuttosto limitato nell'offerta.
Guardandola da lontano, dalla prospettiva dei centri decisionali, la linea ferroviaria ionica potrebbe apparire un doppione di quella tirrenica, tanto da poter sembrare quasi inutile. Ma in realtà, conoscendo la Calabria, si sa benissimo che la distanza per raggiungere la linea tirrenica è notevole e che vi sono molte difficoltà.
Dobbiamo anche considerare che il sistema dei trasporti in questa fascia ionica è datato, vecchio, obsoleto. Oltre alla ferrovia ionica, che si trova in uno stato di profondo degrado (un solo binario non elettrificato e mezzi sporchi, dismessi da altre linee) vi è la statale n. 106 ionica, una famigerata strada, conosciuta in quanto pericolosissima, sulla quale mi riservo alcune ulteriori considerazioni.
L'uso del treno, quindi, non viene incoraggiato, anzi viene scoraggiato da Trenitalia, perché assistiamo ad un servizio pessimo che denota carenze, ritardi, convogli vecchi e vagoni sporchi. Basti pensare - l'ho già ricordato, ma lo ribadisco per far capire il contesto nel quale ci troviamo - che si continua, come decenni fa, a lavorare su un solo binario non elettrificato e in condizioni pessime.
Mancano del tutto collegamenti veloci e comodi, soprattutto diurni, diretti ai centri del Nord Italia; sono anche inesistenti collegamenti diretti e veloci con la vicina Puglia; scarsa o nulla è la presenza degli agenti della Polizia ferroviaria e le carrozze sono del tutto inutilizzabili per un Paese civile. Gli stravolgimenti degli orari e dei servizi, i treni soppressi e subito dopo ripristinati senza preavviso, i tempi di percorrenza elevati, nonché le fermate assurde e lunghe fanno da contorno a tutto ciò che rappresenta la realtà della ferrovia ionica. Non si capisce perché si continui ad operare in tali condizioni.
Per tornare al tema dell'interpellanza in esame, abbiamo inteso denunciare che nel predisporre la riformulazione dei nuovi orari stagionali di circolazione dei treni a media e a lunga percorrenza su tutto il territorio nazionale, Trenitalia ha provveduto a sopprimere diverse tratte; in sostanza, quei pochi collegamenti ferroviari esistenti vengono cancellati. Si immagini, quindi, la reazione delle popolazioni e dei cittadini, che si sentono gravemente danneggiati, ed anche offesi, in quella parte del Mezzogiorno costituita dalla Calabria e, soprattutto, nei numerosi centri urbani situati lungo la costa ionica calabrese; che sono costretti a non utilizzare più il treno, con tutti i rischi e i disagi che ne conseguono, considerato il contesto in cui tali paesi si trovano.
Quindi, dal prossimo 9 dicembre (data di entrata in vigore del nuovo orario ferroviario) per l'ennesima volta risultano soppresse diverse corse a lunga percorrenza che ricoprono alcune fasce privilegiate di collegamento con il centro e il nord d'Italia; cito soltanto gli intercity Reggio Calabria-Milano e Crotone-Torino, per quanto riguarda la fascia ionica.
Le decisioni di Trenitalia ovviamente hanno suscitato diffuse preoccupazioni nelle amministrazioni locali interessate e i cittadini si sentono trattati come cittadini di serie B. Trenitalia, in effetti, non sembra tener conto dell'importanza che tale arteria ferroviaria riveste per il territorio, soprattutto in considerazione della scarsa efficienza, alla quale prima ho fatto cenno, delle infrastrutture e dei problemi in cui versa la strada statale n. 106 Jonica. Riguardo a quest'ultima, a dire il vero, negli ultimi anni si è registrato un certo interessamento,Pag. 70e di recente un importante interessamento, da parte del Governo, che intende investire e realizzare ammodernamenti; alcune opere sono già avviate, altre sono in corso, altre ancora vanno programmate, affinché la 106 possa definirsi una vera strada statale di collegamento veloce o, comunque, decente.
Signor Presidente, con la presente interpellanza si chiede di conoscere quali urgenti iniziative si intendano tempestivamente adottare affinché sia assicurato in tempi certi il ripristino delle suddette corse soppresse da Trenitalia lungo la fascia ferroviaria ionica e se, alla luce delle considerazioni svolte, non si ritenga opportuno sollecitare i vertici di Trenitalia a compiere un'ulteriore attenta riflessione, nell'obiettivo di determinare il ripensamento del nuovo piano strutturale e di ripristinare i treni soppressi.
Gli interpellanti chiedono, inoltre, di conoscere quale sia il futuro di una tratta ferroviaria così fuori dal tempo, che tenere in tali condizioni è offensivo non solo per i calabresi, ma per tutti i cittadini italiani. A questo punto, forse, sarebbe più conveniente e utile sopprimerla completamente.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i trasporti, Raffaele Gentile, ha facoltà di rispondere.
RAFFAELE GENTILE, Sottosegretario di Stato per i trasporti. Signor Presidente, gli onorevoli interpellanti pongono la questione di un'ipotesi di soppressione dei collegamenti intercity Reggio Calabria-Milano e Crotone-Torino con l'inizio del nuovo orario ferroviario, il prossimo 9 dicembre.
Com'è noto, si tratta di collegamenti non soggetti a regolazione con contratto di servizio nazionale, ma a servizi demandati all'autonoma gestione dell'impresa ferroviaria.
A tale questione si aggiunge quella più generale relativa alla soppressione di alcuni servizi tra Calabria (soprattutto l'area jonica) e il centro-nord Italia e ai conseguenti disagi per l'utenza. Tali collegamenti sono assicurati anche dai treni inclusi in contratto di servizio, ovvero espressi notturni. Si sottolinea che attraverso tale strumento è regolata, nei limiti delle risorse pubbliche all'uopo stanziate, l'erogazione di servizi che, in quanto economicamente non remunerativi, l'impresa ferroviaria non produrrebbe, ove essi fossero deferiti alle autonome scelte aziendali.
Sulla questione dell'adeguamento dei servizi che collegano il sud, in particolare la Calabria e la Sicilia, con il centro-nord, fin dallo scorso mese di luglio sono stati avviati contatti e si sono svolte apposite riunioni tra il Ministero dei trasporti e l'impresa ferroviaria Trenitalia Spa con la partecipazione di rappresentanti delle realtà territoriali interessate.
L'obiettivo prefissato è quello di ripristinare, fin da quest'autunno, taluni treni soppressi in precedenza, nonché di attivare nuovi collegamenti anche sulla linea ionica. Più in generale, tali approfondimenti sono altresì finalizzati a verificare le linee guida del nuovo orario, con particolare riferimento a quanto di pertinenza del contratto di servizio. In quest'ambito, peraltro, dovranno essere rielaborate e definite le caratteristiche del servizio universale ed individuate, in ragione dell'insufficienza dei ricavi da mercato, le relative misure di sostegno pubblico.
Sulla base degli esiti degli approfondimenti in corso, nonché delle risorse che saranno rese disponibili della legge finanziaria per il 2008, si procederà alla determinazione dell'offerta per il 2008 stesso. In quest'ambito resta fermo l'obiettivo per il Ministero di consentire l'effettività del diritto alla mobilità, dunque sarà posta in essere ogni possibile azione volta ad assicurare un adeguato livello dell'offerta anche nelle aree oggetto dell'atto ispettivo in esame. Pertanto, come anche riferito da Trenitalia Spa, non esiste al momento alcuna definizione consolidata della nuova programmazione, ma si ribadisce l'impegno del Governo a seguire e a tutelare le esigenze di mobilità nel territorio calabro.
PRESIDENTE. L'onorevole Laratta ha facoltà di replicare.
FRANCESCO LARATTA. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto soprattutto per l'impegno assunto dal Governo ad un confronto con Trenitalia Spa, che deve garantire e rispettare il diritto alla mobilità dei cittadini italiani.
Insisto sul fatto che è necessario farsi carico del problema complessivo delle infrastrutture dei trasporti in Calabria, in quanto i calabresi sono esasperati a causa di una rete stradale e ferroviaria ormai fuori dal tempo, capace solo di frenare lo sviluppo e la crescita della regione. Conseguentemente, anche la sola ventilata soppressione di una tratta ferroviaria, di un treno di media o lunga percorrenza, giustamente agita e crea profonde insoddisfazioni nella popolazione calabrese.
L'intero sistema dei trasporti in Calabria rappresenta, dunque, il vero problema. In quella regione non vi sarà mai sviluppo fino a quando le infrastrutture non saranno adeguate ai tempi. Tuttora in Calabria i collegamenti e i trasporti sono garantiti da un'autostrada, la famigerata Salerno-Reggio Calabria, in perenne ammodernamento: speriamo che l'azione incisiva del Governo possa chiudere definitivamente tale fase nel giro di pochissimi anni.
I collegamenti sono garantiti anche da strade statali ormai inadeguate, pericolose ed insufficienti. Ho citato la strada statale 106 Jonica (anche questa oggetto di un crescente «interessamento», su cui vorremmo vigilare con attenzione); la statale 18 del Tirreno, la statale 107 Silana-crotonese. Si tratta di strade che hanno urgente bisogno di interventi per garantire la mobilità e il diritto a trasporti e a servizi efficienti in una regione, che lo ripeto, non si potrà mai sviluppare se non sarà garantito un sistema più moderno di trasporti.
Per quanto riguarda la rete ferroviaria, ricordo che la TAV si ferma ad un certo punto dell'Italia e non raggiunge la Calabria. Anche questo aspetto deve essere ripensato e ragionato in quanto è necessario garantire investimenti importanti perché anche questa regione ha diritto a linee ferroviarie veloci e a tutto ciò che garantisce servizi adeguati: corse efficienti e puntuali e treni che siano degni di tale nome. La ferrovia ionica (quella adiacente alla statale 106) non può essere trattata come una ferrovia da Terzo mondo.
E pensare che in Calabria si voleva realizzare un grande ponte che la collegasse con la Sicilia! Colleghi, abbiamo bisogno prima di tutto di strade, di autostrade e di ferrovie efficienti e moderne, non di mulattiere e di interpoderali!
Dopo anni di grande disattenzione sul problema delle infrastrutture in Calabria, ci auguriamo che qualcosa finalmente si possa sbloccare. Abbiamo visto qualche segnale: alcune risorse cominciano ad essere destinate al sistema dei trasporti (strade, ferrovie e collegamenti). Forse è ancora poco per una regione rispetto alla quale si registrano ritardi enormi da parte dello Stato, che da troppi anni ha prestato poca attenzione a quella realtà.