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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 2 - A.C. 2272-ter-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-ter sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ALBA SASSO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Barbieri 2.60, mentre formula un invito al ritiro sull'emendamento Pedrini 2.2.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.
Pag. 52
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Barbieri 2.60, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 434
Astenuti 3
Maggioranza 218
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 232).
Prendo atto che il deputato Rao ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Borghesi ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Pedrini 2.2.
Chiedo all'onorevole Pedrini, se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, signor Viceministro, questo emendamento evidenzia una situazione di discrepanza fra persone che svolgono lo stesso lavoro con differenti retribuzioni. Mi riferisco ai tecnici, ex ispettori tecnici, fra i quali si è creata una vera situazione di incertezza: coloro, infatti, che sono stati nominati in un periodo percepiscono una retribuzione diversa da quella percepita da coloro i quali sono stati nominati in altro periodo. Ciò contrasta con le norme del contratto collettivo nazionale di lavoro. Infatti, l'articolo 40, comma 4, di tale contratto recita: «All'atto dell'attribuzione della qualifica o al conferimento di incarico di livello generale è conservata la retribuzione individuale di anzianità in godimento».
Le suddette persone si sono rivolte alla magistratura, che - con la sentenza n. 1515 del 2006 della Corte d'appello di Torino - ha dato ragione alle loro richieste. Ma vi è di più: l'articolo 6-quater del decreto-legge n. 681 del 1982, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 869 del 1982, definisce espressamente il trattamento economico in questione in un modo che, nella sostanza, accoglie tali esigenze. Inoltre, l'articolo 45 della legge n. 165 del 2001 stabilisce la garanzia di parità di trattamento contrattuale - e comunque la corresponsione di trattamenti non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi - fra i dipendenti.
Ci troviamo dunque di fronte alla situazione per cui il Parlamento - e dunque lo Stato - approva una norma che poi non viene applicata: io credo invece che il primo a dover dare l'esempio di buona condotta deve essere proprio lo Stato. Quando il Parlamento approva una norma, questa deve essere applicata.
Se qualcuno muove obiezioni circa la mancanza di copertura, sarebbe forse più esatto dire che non vi è una quantificazione ed individuazione della copertura: credevo però che stesse alla sensibilità del Governo di compiere un esame per la modifica del dato di copertura. Peraltro, come presentatore dell'emendamento, avevo individuato la copertura, l'imputazione e il triennio relativo.
Se dunque ci appelleremo ad un dato formalistico, correremo il rischio che, a causa di una mancanza di indicazione di copertura, lo Stato dovrà pagare di più rispetto a quel che esso teme di dover pagare oggi.
Signor Viceministro, la pregherei, quindi, di accantonare, se possibile, l'esame del mio emendamento e di rivedere la sua posizione perché, avendo già norme dello Stato ed il contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria ed avendo la magistratura già sentenziato in questa maniera, lo Stato comunque sarà condannato a pagare. Vorrei al riguardo una sua risposta.
Prima di pensare al ritiro della mia proposta emendativa, invito pertanto il rappresentante del Governo e la relatrice a considerare la possibilità di procedere ad una riformulazione del mio emendamento che faccia proprio quel principio. Li invito anche a fornire indicazioni suPag. 53come ritengano di evitare un danno per lo Stato, quello cioè di pagare di più rispetto a quanto si dovrebbe pagare oggi se si recepissero le giuste istanze di questa categoria di lavoratori.
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, accolgo le osservazioni avanzate dall'onorevole Pedrini e, pertanto, chiedo l'accantonamento del suo emendamento 2.2 al fine di effettuare ulteriori approfondimenti.
PRESIDENTE. Avverto che, non essendovi obiezioni, l'esame dell'emendamento Pedrini 2.2 e, conseguentemente, la votazione dell'articolo 2 devono intendersi accantonati.