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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative a tutela dell'operato del questore, del prefetto e delle forze dell'ordine di Bologna - n. 3-01312)
PRESIDENTE. Il deputato Angelo Piazza ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01312, concernente iniziative a tutela dell'operato del questore, del prefetto e delle forze dell'ordine di Bologna (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
ANGELO PIAZZA. Signor Presidente, la collaborazione tra istituzioni, soprattutto per la sicurezza delle città, è un impegno del Governo: lo dimostrano i patti per la sicurezza che sono stati stipulati tra il Ministro dell'interno e vari sindaci.
Questa collaborazione, a Bologna, è stata pesantemente rotta da un intervento del sindaco di quella città, che ha criticato con durezza l'operato del questore e del prefetto di Bologna, durante due manifestazioni svoltesi nella città. Si tratta di manifestazioni che, tra l'altro, vedevano sfilare giovani anche per protesta contro il sindaco e durante le quali non si sono verificati né incidenti di particolare gravità né sono stati causati danni alle persone. La critica rivolta alle forze dell'ordine è stata quella di non aver usato la violenza o la forza per imporre il rispetto di un certo percorso concordato. Il prefetto e il questore si sono comportati con grande correttezza e capacità.
Chiediamo come il Governo intenda tutelare il prestigio, l'onore e valorizzare la capacità del prefetto, del questore...
PRESIDENTE. Deve concludere.
ANGELO PIAZZA. ...e delle forze dell'ordine di Bologna.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, la situazione, rispetto a quanto esposto nell'interrogazione in esame, si è evoluta per fortuna in modo positivo: è stata superata la mancata partecipazione del sindaco alla riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Ciò è importante, a nostro giudizio, perché non si tratta tanto di sprigionare polemiche, quanto di rendersi conto che solo uno sforzo comune può rafforzare la legalità e la sicurezza.
La linea del Governo, come dimostrano i patti per la sicurezza urbana che sono stati stipulati, privilegia questo aspetto, ed è questa la via attraverso la quale tuteliamo anche i prefetti e questori, ovverosia il metodo della collaborazione tra le autorità di pubblica sicurezza e i sindaci quale strumento per perseguire più elevati ed efficaci livelli di sicurezza, fermo restando il rispetto dei ruoli e delle prerogative stabilite dalla legge per ciascuno degli attori istituzionali.
Come l'onorevole Angelo Piazza affermava, la manifestazione del 29 settembre scorso non era stata autorizzata dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e il questore aveva disposto il divieto di svolgimento, non escludendo che la manifestazione potesse aver luogo con altre modalità, ad esempio, con Pag. 34un raduno anziché con un corteo e fuori dall'area urbana anziché nel centro storico.
Il sindaco di Bologna era stato informato di tale provvedimento nella seduta del comitato del 27 settembre 2007. I promotori della manifestazione non avevano accettato che si svolgesse su un percorso esterno al centro cittadino. Alcune centinaia di manifestanti hanno inscenato un raduno non autorizzato. In una prima fase le forze di polizia hanno attivato un blocco per impedire che i manifestanti proseguissero in corteo per le vie del centro cittadino, ma, con il passare delle ore - come l'interrogante afferma - è maturato il convincimento che la rimozione del blocco potesse consentire un deflusso più controllato delle persone. Del resto, la scelta di evitare la contrapposizione fisica con i manifestanti - che è un aspetto importante - rientra nelle prerogative di gestione sul campo dell'evento da parte del questore. Questa scelta si è rivelata efficace anche se non sono mancati, specie prima della rimozione del blocco, momenti di acuta tensione. Lo svolgimento illegale della manifestazione è stato perseguito con la denuncia del promotore all'autorità giudiziaria. Le forze di polizia, quindi, hanno ben operato e così anche i loro responsabili.
Lo stesso può dirsi - e concludo - anche per l'altra manifestazione. Anche questa era stata esaminata e valutata in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. In quella riunione il sindaco, a causa delle scelte assunte - che ora sono state superate in senso positivo -, non aveva partecipato. I promotori sono stati invitati a privilegiare un percorso che determinasse un minore impatto sul centro cittadino; anche in questo caso non si sono registrati incidenti.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il problema fondamentale - le ripeto - è porsi alle spalle le polemiche. Il questore e il prefetto hanno ben operato perché non si sono verificati incidenti. Occorre trovare, ritrovare e rafforzare la via della collaborazione.
PRESIDENTE. Il deputato Angelo Piazza ha facoltà di replicare.
ANGELO PIAZZA. Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio per la risposta data, che ritengo soddisfacente per quanto attiene al riconoscimento da parte sua e del Governo del corretto operare del questore, del prefetto e della forze di polizia. Vi è un fatto politico ovviamente. Abbiamo un sindaco del centrosinistra che invocava la forza e il manganello contro giovani manifestanti, che non stavano creando gravi danni alla città, né ai beni, né alle persone. Lasciamolo, comunque, da parte. Non si tratta tanto, signor Ministro, di un fatto di polemica, quanto di un fatto politico e, come tale, è legittimo rilevarlo.
Vi è poi il fatto istituzionale. Le forze dell'ordine, il questore e il prefetto hanno operato bene - che il Governo ne dia atto è un fatto estremamente positivo - ma rimane il problema indubbio della necessità che il coordinamento a livello locale sul tema della sicurezza non diventi interferenza, come io ritengo sia avvenuto in questo caso perché le dure parole del sindaco hanno costituito indubbiamente, rispetto all'operato della forze di polizia, un problema più che un aiuto.
Proprio per questo, anche nelle misure che - lei, signor Ministro, lo sa - state per varare e che sono state preannunciate per ora alla stampa e ai sindaci, ma non ancora presentate in Parlamento in ordine alla sicurezza nella città e ai poteri da attribuire in questo campo al sindaco, credo che occorra grande prudenza, grande rispetto dei ruoli istituzionali e la necessità assoluta che sia preservato il compito di ordine pubblico in via esclusiva in capo al questore, al prefetto e al Ministero dell'interno. Le commistioni di ruoli e di competenze possono generare più problemi di quanto non rechino vantaggi. Il caso recente di Bologna ne è un esempio.