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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (ore 15,06).
(Stato dell'edilizia carceraria, con particolare riferimento alle recenti notizie relative all'esistenza di carceri ultimate ma non utilizzate - n. 3-01345)
PRESIDENTE. Il deputato Pisicchio ha facoltà di illustrare la sua interrogazionePag. 14n. 3-01345, concernente lo stato dell'edilizia carceraria, con particolare riferimento alle recenti notizie relative all'esistenza di carceri ultimate ma non utilizzate (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
PINO PISICCHIO. Onorevole Ministro, nello scorso anno le aule parlamentari approvarono il provvedimento dell'indulto per la ragione dell'insostenibilità di una situazione che vedeva costretti nelle carceri più di 64 mila detenuti, a fronte di una capienza di poco più di 40 mila.
Tale fatto rendeva la detenzione incompatibile con i principi costituzionali relativi all'umanità delle pene e alla loro finalità rieducativa. Dunque, mancavano gli spazi vitali delle carceri.
Negli ultimi giorni, tuttavia, i media televisivi e della carta stampata hanno denunciato la circostanza che almeno 24 carceri distribuite su tutto il territorio, finanziate, realizzate in tutto o in parte e pronte per l'uso, sarebbero oggi in stato di abbandono.
Le chiediamo, dunque, signor Ministro, di chiarire al Parlamento quali siano le ragioni di un tale stato di cose e quali interventi urgenti intenda adottare per superarlo.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, ringrazio molto il presidente Pisicchio per l'opportunità che mi offre, sul piano parlamentare, di interloquire - attraverso di lui - anche con chi è al di fuori di questa sede.
Infatti, desidero subito precisare che questa materia risale all'epoca precedente al mio insediamento in tale Dicastero, quindi a questa amministrazione, pertanto rientrante nella gestione di chi mi è stato indicato al vertice dell'amministrazione penitenziaria.
Di questi venticinque istituti a cui l'interrogante si riferisce, la gran parte è costituita da case mandamentali. Tale tipologia di istituti (ben 350 in totale), costituita da immobili di proprietà dei comuni, è stata soppressa da leggi precedenti. I relativi edifici - in numero di 329 - sono stati restituiti già da tempo, da anni immemorabili, ai comuni proprietari, mentre, per i rimanenti ventuno edifici, è stata mantenuta la destinazione penitenziaria.
Tra gli istituti soppressi e restituiti ai comuni proprietari, alcuni sono quelli di Pescia, Villalba, Monopoli, Minervino Murge, Accadia (parlo di zone che lei conosce molto bene), Castelnuovo della Daunia, Volturara Appula e Rotondella.
Ad esempio quest'ultima cosa mandamentale è stata soppressa il 14 luglio 1998 e l'immobile è stato restituito al comune; la casa mandamentale di Chiaromonte è stata soppressa il 31 marzo 2000, mentre la casa circondariale di Lagonegro è stata chiusa il 3 dicembre 1992.
Quindi, come vede, si tratta di fatti relativi ad anni passati, mentre invece presso l'istituto di Gela, ad esempio, sono stati compiuti dei lavori di ristrutturazione ed entro il 26 novembre sarà riconsegnato all'amministrazione penitenziaria.
Gli altri istituti sono regolarmente aperti e funzionanti, fatta eccezione per quello di Pontremoli che è temporaneamente chiuso per destinarlo ad una nuova e diversa tipologia di detenuti: era un carcere, in larga misura, femminile e in quell'area - per fortuna - non vi sono donne detenute. Per quanto riguarda quelli di Bovino, Codigoro e Mileto, ai quali si riferisce l'interrogante, se ne prevedeva invece in parte la dismissione nel 2003 mediante il ricorso allo strumento della permuta che riguardava i comuni.
Devo però anche dire che è mia intenzione - spero che venga ascoltato anche nei dintorni della mia vecchia amministrazione penitenziaria - procedere alla riapertura di tutti questi istituti malgrado il non ottimale rapporto tra la loro capienza e il loro costo. Ritengo infatti che in questo campo il criterio meramente economico non possa essere la sola guida delle decisioni del Ministero.Pag. 15
Quanto alle case circondariali situate a Capanne (a Perugia), a Gragnano o Tempio Pausania, la prima risulta funzionante, mentre la seconda, realizzata dal comune, fu soppressa nel 2003 (parlo di Gragnano) in quanto edificata su un suolo cavernoso (quindi saltò tutto in aria). La terza è stata ristrutturata ed è in attesa del collaudo; il DAP ha avviato le procedure per l'assegnazione del personale.
Devo comunque sottolineare che i tagli alla spesa pubblica hanno reso anche esigui i fondi utilizzabili per procedere ad interventi di ampliamento e ristrutturazione.
PRESIDENTE. Signor Ministro, concluda.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Concludo, Presidente. Da ultimo debbo dirle che i nuovi istituti penitenziari che devono essere costruiti rientrano nella competenza del Ministero delle infrastrutture e pertanto qualsiasi rilievo sui tempi di realizzazione ex novo di istituto penitenziario non può essere mosso alla mia amministrazione, perché riguarda chi è preposto alla realizzazione delle opere pubbliche, non certamente a me.
PRESIDENTE. Il deputato Pisicchio ha facoltà di replicare per due minuti.
PINO PISICCHIO. Signor Presidente, il Ministro ha svolto una risposta puntuale e lo ringrazio. Certo, non è lenita la preoccupazione di chi assiste o ha assistito a situazioni di spreco che si sono determinate in seguito a scelte di edilizia carceraria compiute in passato, sia con riferimento alla possibilità di recupero alla originaria destinazione che alla possibilità di alienazione agli enti locali.
Qualche esempio lo ha fatto lei, signor Ministro, ma considererei, per esempio, quelle situazioni afferenti a realtà che conosco: la Puglia (cinque o sei carceri per una spesa complessiva di 10 milioni di euro) o la vicina Basilicata (sei istituti costruiti per 32 milioni di euro spesi e non utilizzati).
Abbiamo apprezzato l'attenzione che lei ha rivolto, signor Ministro, a questa vicenda, dando anche mandato al DAP, al Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria di verificare ogni utile possibilità di recupero dell'esistente, di concerto col Ministero delle Infrastrutture che si è, peraltro, reso disponibile ad esercitare un intervento sempre più diretto ed impegnativo nel settore.
Dal canto suo, la Commissione Giustizia della Camera e concludo, attraverso il comitato per l'edilizia carceraria istituito nel suo seno, non farà mancare la sua collaborazione con un'attività costante di monitoraggio, affinché episodi come quelli denunciati non abbiano più a verificarsi né debba più farsi ricorso all'indulto per sopperire alla mancanza di spazi vitali (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).