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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,46).
(Stato dei lavori di completamento dell'inceneritore di Acerra e dei lavori di realizzazione delle discariche previste dalla legge n. 87 del 2007 - n. 2-00767)
PRESIDENTE. L'onorevole Martusciello ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00767, concernente lo stato dei lavori di completamento dell'inceneritore di Acerra e dei lavori di realizzazione delle discariche previste dalla legge n. 87 del 2007 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
ANTONIO MARTUSCIELLO. Signor Presidente, il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 2007, n. 87, ha individuato i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento. Tale legge ha, inoltre, prescritto che «l'utilizzo del sito di SerrePag. 41in provincia di Salerno è consentito fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal presidente della provincia di Salerno» e che «l'uso finale del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo».
Finora, purtroppo, dopo tre mesi dall'emanazione della citata legge, non sono stati avviati i lavori per la realizzazione delle discariche di Savignano Irpino, di Sant'Arcangelo Trimonte e di Terzino; l'unica discarica attualmente attiva è quella di Macchia Soprana di Serre, che probabilmente entro aprile 2008 sarà colmata.
Per realizzare una discarica nelle aree interne appenniniche durante il periodo piovoso autunnale-invernale occorrono realisticamente diversi mesi. Il sito di Terzigno, nel Parco nazionale del Vesuvio, molto difficilmente potrà essere utilizzato come discarica, in quanto la frazione organica stabilizzata prodotta dai combustibili derivati dai rifiuti urbani della Campania, come evidenziato più volte dalla magistratura, non corrisponde ai requisiti previsti dalle vigenti leggi. L'inceneritore di Acerra difficilmente entrerà in funzione entro l'inizio della stagione estiva 2008, in quanto l'inquinamento ambientale, già da anni al di sopra dei parametri stabiliti dalle vigenti leggi, non è stato mai abbassato mediante gli interventi previsti dalla commissione per la valutazione di impatto ambientale.
La raccolta differenziata nella provincia di Napoli è a livelli bassissimi e, quindi, si profila una nuova crisi ambientale, connessa all'accentuazione della cosiddetta emergenza rifiuti, che probabilmente raggiungerà l'acme durante la stagione estiva 2008, quando la discarica di Serre sarà chiusa e non vi saranno altre discariche sostitutive.
Questa è un'evenienza facilmente prevedibile e determinerebbe situazioni catastrofiche per l'economia regionale e darebbe un colpo all'immagine del sistema turistico nazionale, come già avvenuto nei mesi scorsi: ricordiamo le penose copertine dei magazine internazionali che fotografavano la situazione dell'emergenza rifiuti napoletana e campana.
Per tutti questi motivi poniamo al Governo su tale questione un problema di responsabilità. Chiediamo, in particolare, come il Governo intenda porre rimedio ad una situazione che purtroppo, per come si sta profilando, avrà necessariamente esiti assolutamente negativi ed analoghi a quelli emergenziali che si sono già verificati nella precedente stagione estiva.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il termovalorizzatore di Acerra, i cui lavori di costruzione sono iniziati nell'agosto del 2004, è in via di ultimazione in quanto resta da completare ancora circa il 15 per cento dell'impianto stesso. Negli ultimi tempi, infatti, c'è stato un rallentamento nell'attività di realizzazione, all'epoca affidata alle società Fibe e Fisia Impianti, appartenenti al gruppo Impregilo, dovuto al sequestro cautelare dei crediti, della liquidità e dei conti correnti per la somma di 750 milioni di euro, disposto nel mese di giugno 2007 dal GIP del tribunale di Napoli.
Il commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti ha intrapreso tutte le possibili iniziative per evitare che i provvedimenti giudiziari suddetti potessero determinare ripercussioni negative sul completamento dei lavori di costruzione dell'impianto, a causa del blocco dei pagamenti alle imprese impegnate. Infatti, queste ultime hanno, nei confronti del gruppo Impregilo, crediti per oltre 25 milioni di euro.
In tale contesto il commissario delegato ha incontrato il presidente dell'Unione industriali di Napoli ed i titolari delle imprese coinvolte nei lavori per individuarePag. 42le soluzioni più idonee a fronteggiare le gravi difficoltà finanziarie. A tal proposito, il commissario ha ricevuto assicurazioni a garanzia della prosecuzione dei lavori.
Completato l'impianto, il suo funzionamento dovrà essere preceduto dalle attività di commissioning, cioè propedeutiche all'inaugurazione dell'opera, già in parte in corso, mentre le attività di controllo propedeutiche all'immissione in rete dell'energia elettrica prodotta dall'impianto stesso potranno essere effettuate dal nuovo gestore, per la cui individuazione sono già iniziate le relative procedure.
Inoltre, la commissione di collaudo dovrà accertare sia il completamento dell'impianto sia la sua piena funzionalità, entro dodici mesi dalla data di accensione della prima linea di bruciatori. Il funzionamento dell'impianto è previsto per il mese di giugno 2008.
Per quanto riguarda il paventato inquinamento ambientale, causato dal funzionamento del predetto termovalorizzatore, si fa presente che la commissione VIA ha individuato alcune integrazioni progettuali in ragione della situazione ambientale rilevata sul territorio di Acerra. In particolare, è stato installato un ulteriore sistema di abbattimento degli inquinanti che consente di rendere ancora più efficiente l'impianto, mentre un sistema di rivelazione di microinquinanti potrà garantire, in ogni condizione di funzionamento, il continuo prelievo di campioni d'acqua dai fiumi e le loro analisi. Si precisa che i valori di tutte le emissioni dell'impianto, pur rientrando nelle soglie previste dalla normativa vigente, saranno comunque oggetto di continuo monitoraggio.
In merito alla questione relativa alle ecoballe stoccate provvisoriamente nei diversi siti, si fa presente che tali rifiuti, di eterogenea composizione, hanno subito nel tempo processi aerobici e anaerobici che possono averne modificato le caratteristiche, per cui si rende necessario applicare particolari accorgimenti gestionali e tecnologici per il loro trattamento.
Le oltre quattro milioni e mezzo di ecoballe presenti nelle piazzole, infatti, sono già destinate al termovalorizzatore come combustibile ma, per la loro composizione, non sono ancora idonee a tale scopo. Attualmente l'unica soluzione possibile per la loro utilizzazione, per lo smaltimento definitivo e per lo sgombero delle predette piazzole, è data dalla possibilità di aggiungere del cemento e usarle come materiale di ricomposizione morfologica delle cave.
In proposito l'ENEA, su incarico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sta procedendo ad identificare una formula di inertizzazione delle ecoballe, da sperimentare entro la fine dell'anno.
In relazione, poi, all'individuazione di soluzioni alternative all'utilizzo della discarica di Macchia Soprana, in occasione della riunione tenutasi il 1o ottobre 2007 presso la prefettura di Napoli, l'assessore all'ambiente della provincia di Salerno ha preannunciato la prossima indicazione di almeno altri due siti da adibire a discarica.
La legge 5 luglio 2007, n. 87, recante «Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti», ha previsto l'attivazione dei siti da destinare a discarica presso i comuni di Savignano Irpino, Terzigno e Sant'Arcangelo Trimonte.
In ottemperanza all'articolo 1-bis della predetta legge n. 87, il commissario delegato ha istituito una commissione tecnica composta dai rappresentanti della provincia di Avellino, della regione Campania, dell'Autorità del Bacino Puglia, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della regione Puglia con il compito di procedere agli approfondimenti sulle caratteristiche tecniche, geomorfologiche ed ambientali del sito di Savignano Irpino. Il 24 settembre 2007 il commissario ha acquisito il parere favorevole della predetta commissione, avverso il quale i comuni di Savignano Irpino, Montaguto (in provincia di Avellino) e Panni (in provincia di Foggia) hanno presentatoPag. 43ricorso al tribunale di Napoli, ex articolo 700 del codice di procedura civile.
Deve, invece, essere ancora definito il progetto per la discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, non adatta per le ceneri che in futuro saranno prodotte dai termovalorizzatori che richiedono discariche di seconda categoria in quanto considerati rifiuti speciali e pericolosi. Tuttavia, a seguito di una proposta del presidente della provincia di Benevento, la predetta discarica sarà soggetta a verifica per essere utilizzata come impianto per la dissociazione molecolare.
Diversi sono i tempi di realizzazione del sito di Terzigno ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio che, dovendo attendere sia la valutazione d'incidenza ambientale, sia le conclusioni dello studio curato dall'ENEA sulla frazione organica stabilizzata di qualità da conferire, sarà pronto solo nella prossima primavera. Peraltro, il predetto sito, per la sua notevole capacità, dovrebbe garantire lo smaltimento dei rifiuti per diversi anni, adattandosi anche alle esigenze degli impianti di combustibile derivato da rifiuti urbani napoletani, in un'ottica di scelta mediana tra il principio della provincializzazione e quello della specializzazione.
Il commissario delegato ha assicurato la ricomposizione morfologica del sito e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato dei rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi d'intesa con il presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. È stato, inoltre, pianificato l'adeguamento degli impianti di combustibile derivato da rifiuti urbani a partire da quello di Tufino, per il quale è prevista l'attivazione del processo di essiccazione, per ottenere la necessaria qualità di frazione organica stabilizzata.
La realizzazione del CDR di Tufino consentirà la ristrutturazione di un secondo CDR e, successivamente, di altri analoghi impianti. Aumenterà così la raccolta differenziata e la qualità del prodotto e, di conseguenza, si ridurranno progressivamente i periodi di fermo degli impianti e l'adeguamento degli stessi sarà più agevole.
In relazione alla messa in sicurezza delle acque del fiume Sele, si fa presente che sono stati ultimati i lavori e la copertura provvisoria della discarica di Basso dell'Olmo che, pertanto, è completamente impermeabilizzata ed è stato completato anche l'impianto di captazione di biogas.
È ancora da terminare il collegamento dell'impianto di cogenerazione alla rete ENEL, poiché la sua realizzazione è rallentata dai tempi necessari all'ottenimento del nulla osta dell'ANAS per il passaggio sotto la sede stradale del collegamento stesso.
La discarica di Basso dell'Olmo, come tutte le discariche presenti sul territorio della Campania, è soggetta a controlli periodici da parte dell'Agenzia regionale protezione ambientale della Campania che ha compiuto, dal giugno 2006 ad oggi, tre sopralluoghi che non hanno evidenziato criticità significative alla salvaguardia delle matrici ambientale.
L'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 maggio 2007, n. 3590 ha incaricato la Direzione qualità della vita del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dell'approvazione del progetto del sito di Macchia Soprana, autorizzandone l'apertura e l'esercizio, nonché della sua messa in sicurezza e della bonifica e dello stoccaggio. Con decreto direttoriale del 20 giugno 2007 è stata autorizzata l'apertura e l'esercizio di un sito di stoccaggio di rifiuti non pericolosi per consentire le operazioni di deposito preliminare, in attesa dei lavori di costruzione della nuova discarica. Tale sito è oggi esaurito, avendo ricevuto, in due mesi, 110 mila tonnellate di rifiuti. Attualmente, il conferimento dei rifiuti è garantito dalle attività di un primo lotto della discarica, denominato «vasca 3», con una potenzialità di 85 mila tonnellate, comprensiva della prima fase di 36 mila tonnellate, già autorizzata, e come parte della nuova discarica, con una capacitàPag. 44di 700 mila tonnellate di rifiuti non pericolosi. Nella conferenza dei servizi del 26 settembre 2007 è stato autorizzato all'esercizio anche l'ulteriore lotto di discarica denominato «vasca 2». La stessa realizzazione della discarica contempla, quindi, la bonifica di discariche esistenti nel comune di Serre, contribuendo al miglioramento delle condizioni ambientali del territorio.
Si precisa, inoltre, che tutte le decisioni inerenti la progettazione, la costruzione, le modalità di smaltimento e la caratterizzazione delle matrici ambientali sono esaminate ed approvate da apposite conferenze di servizi, ex articolo 14 della legge n. 241 del 1990, convocate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, alle quali intervengono tutti gli enti e le realtà coinvolte nella problematica.
Ad ulteriore garanzia, sono periodicamente compiuti sopralluoghi da parte dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (ARPAC), dipartimento provinciale di Salerno. Gli esiti dei sopralluoghi sono inviati ai commissari per l'emergenza rifiuti della Campania, alla provincia di Salerno, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, all'ASL SA2, ai sindaci dei comuni di Serre e di Postiglione, al direttore generale e al direttore tecnico dell'ARPAC, con richiesta di riscontro, ad ognuno degli enti per le proprie competenze, delle prescrizioni impartite.
Per quanto riguarda la provincia di Salerno, il sito di Macchia Soprana potrà garantire il conferimento di frazione organica e di altri scarti di lavorazione fino al luglio 2008. In occasione della riunione tenutasi il 1o ottobre 2007 presso la prefettura di Napoli, l'assessore all'ambiente della provincia di Salerno ha preannunciato l'indicazione di due siti da adibire a discarica, su cui si stanno svolgendo le operazioni di verifica preliminare e che serviranno come soluzione alternativa al sito di Macchia Soprana.
Infine, per quanto concerne le iniziative atte ad evitare un'ulteriore crisi ambientale in Campania tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate 2008, si fa presente che il commissario per l'emergenza rifiuti sta lavorando per creare le condizioni per un ritorno alla normalità nelle varie fasi di trattamento e smaltimento dei rifiuti prodotti nella regione Campania. Tale impegno trova la sua più completa concretizzazione nel piano regionale per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti, d'intesa con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la consulta regionale di cui alla legge n. 87 del 2007. La predetta consulta si è riunita presso la prefettura di Napoli anche il 26 settembre 2007. Il piano si ispira, oltre che alla provincializzazione del ciclo dei rifiuti, anche alla specializzazione degli impianti, in relazione alla qualità del materiale che gli stessi sono in grado di ricevere e mira anche alla riduzione dei rifiuti e al potenziamento della raccolta differenziata.
PRESIDENTE. L'onorevole Martusciello ha facoltà di replicare.
ANTONIO MARTUSCIELLO. Signor Presidente, la risposta del Governo è assolutamente inadempiente rispetto alle problematiche poste nella mia interpellanza. Infatti, riguardo ai 4 milioni e cinquecentomila ecoballe, che dovrebbero essere impiegate come combustibile per l'attivazione dell'inceneritore di Acerra, il Governo ha disposto che le stesse ecoballe non sono utilizzabili, e che, attraverso un processo chimico, serviranno unicamente a riempire le cave di Acerra. Ciò significa che non vi sarà combustibile utile per l'inceneritore di Acerra, rispetto al quale i tempi prospettati dal Governo sono ulteriormente dilatati e certamente non sono definiti, così come, invece, imporrebbe una necessità assolutamente cogente.
Più di una volta, inoltre, il sottosegretario, nella sua risposta, ha segnalato la disponibilità dell'assessore all'ambiente della provincia di Salerno in ordine all'individuazione di alcuni siti - che, però, non sono stati individuati - alternativi alla discarica di Serre. Non è così che si affronta un'emergenza ambientale! Purtroppo,Pag. 45rispetto a una questione che ha devastato l'intera regione Campania, ancora una volta, da parte del Governo, vi è un atteggiamento approssimativo, inconsapevole e irresponsabile. Siamo estremamente preoccupati, perché ci rendiamo conto che le istituzioni competenti, perfino di fronte a una questione così importante e pericolosa per la salute dei cittadini, non hanno un atteggiamento consapevole e consequenziale rispetto agli atteggiamenti e alle attività che dovrebbero essere posti in campo.