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Si riprende la discussione.
DONATO BRUNO (FI). Pur dichiarandosi d'accordo circa la necessità di modernizzare e semplificare il funzionamento delle istituzioni, giudica misero ed inutile il testo unificato in discussione, paventando che esso possa celare l'unico e primario obiettivo di prolungare la sopravvivenza di un Governo dimostratosi capace di procurare soltanto danni al Paese.
Rilevato quindi che gli obiettivi dichiarati dalla maggioranza, peraltro in gran parte coincidenti con quelli perseguiti dalla riforma costituzionale approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura, non trovano effettiva corrispondenza nel testo predisposto dalla I Commissione, complessivamente inficiato da gravi errori metodologici, preannunzia che il suo gruppo assumerà le conseguenti determinazioni qualora non dovessero trovare accoglimento, nel prosieguo dell'iter, le proposte emendative da esso presentate.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Rilevata l'esigenza che si instauri un clima di forte responsabilità trasversale degli schieramenti politici, che giudica indispensabile per approvare una riforma costituzionale di tale portata innovativa, esprime apprezzamento per l'impostazione seguita dalla Commissione nell'elaborazione del testo unificato in esame, con il quale si è privilegiata l'adozione di interventi precisi e mirati, tra i quali giudica particolarmente positivi la riduzione del numero dei parlamentari ed il superamento del bicameralismo paritario. Sottolinea inoltre l'opportunità di prevedere, nel Senato federale, una paritaria rappresentanza delle regioni, analogamente ai modelli tedesco o spagnolo, evidenziando, infine, la necessità di fissare nuove regole per le relazioni tra lo Stato ed il sistema delle autonomie.
SILVANO MOFFA (AN). Pur esprimendo apprezzamento per il lavoro ampio ed articolato svolto in Commissione, che ha consentito di individuare un nucleoPag. VIminimo di interventi condivisi, osserva che l'istituzione di un'Assemblea costituente avrebbe consentito di intraprendere una più proficua ed organica rivisitazione della Carta fondamentale. Ribadisce, quindi, la validità della riforma costituzionale approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura, rilevando che nel testo unificato in discussione si possono ravvisare elementi di modernizzazione atti a creare le condizioni per una maggiore stabilità del sistema.
CINZIA DATO (RosanelPugno). Nel manifestare preliminarmente apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dal presidente della I Commissione e dai relatori, ricorda le evidenti incongruenze della riforma costituzionale approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura; manifesta quindi condivisione per gli interventi di modifica del testo costituzionale contenuti nel provvedimento in esame, segnatamente per quanto concerne il rafforzamento dell'Esecutivo ed il miglioramento della funzionalità del Parlamento. Prospetta, inoltre, l'opportunità di ulteriori interventi correttivi, con particolare riferimento alla circoscrizione estero, ed invita ad una riflessione sulla concreta attuazione delle garanzie relative alle forme di partecipazione politica già previste dalla Costituzione.
OLGA D'ANTONA (SDpSE). Esprime preliminarmente apprezzamento per l'ampio ed articolato lavoro svolto in Commissione, che ha consentito, anche grazie all'impegno profuso dai relatori e dal presidente Violante, di approvare un testo unificato il quale, pur se suscettibile di miglioramenti nel corso dell'esame in Assemblea, mantiene tuttavia fermi i presupposti dell'autonomia del Parlamento e dell'indissolubilità tra democrazia complessa e pluralità dei centri decisionali. Richiamate quindi le ragioni del sostanziale fallimento delle riforme costituzionali approvate nelle due precedenti legislature e dei tentativi che le avevano precedute, ritiene che la scelta di individuare interventi limitati e condivisi appaia non soltanto saggia ed oculata, ma anche rispettosa della volontà manifestata dal corpo elettorale, che si è pronunciato contro la ben più ampia riforma della Costituzione approvata dal centrodestra. Rivendica infine alla maggioranza il merito di avere tenuto fede all'impegno, contenuto nel programma di governo, di non procedere ad ulteriori modifiche del testo costituzionale senza il concorso dell'opposizione.
ROBERTO COTA (LNP). Nel sottolineare l'atteggiamento di massima coerenza da sempre manifestato da parte della Lega Nord sulla doverosa approvazione di una riforma in senso federale dello Stato, giudica indispensabile l'introduzione nel provvedimento in esame di interventi correttivi nel senso di assegnare competenze più incisive al Senato federale, evitando che le decisioni assunte su materie di sua specifica competenza possano essere modificate dalla maggioranza politica della Camera. Preannunzia, pertanto, la presentazione di emendamenti da parte del suo gruppo. Considera inoltre necessario pervenire ad una revisione dell'articolo 79 della Costituzione, ritenendo che l'amnistia e l'indulto debbano essere concessi con legge costituzionale, al fine di rispondere alla primaria esigenza di tutelare la sicurezza dei cittadini. Ritiene, infine, che i senatori a vita non debbano essere titolari del diritto di voto, per non condizionare le maggioranze politiche.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Bruno, ribadisce le ragioni politiche e di merito per le quali valuta fortemente negativo il provvedimento in discussione. Posto l'evidente deterioramento dei rapporti politici di forza tra maggioranza e opposizione, che si manifesta anche attraverso l'occupazione completa delle massime cariche dello Stato e lo smantellamento effettuato dall'attuale Governo dell'impianto normativo costruito dal precedente Esecutivo di centrodestra; evidenzia i punti deboli del progetto di riforma costituzionale in esame, tra i quali i poteri attribuiti al Senato, che giudica una veraPag. VIIprovocazione, la totale assenza di modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione, nonché le norme riguardanti il premierato, che denotano il tentativo di realizzare una riforma dimezzata; preannunzia infine la presentazione di proposte emendative significative sul testo in discussione.
La seduta, sospesa alle 18,05, è ripresa alle 18,15.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Nel ringraziare i relatori ed il presidente della I Commissione per il proficuo lavoro svolto, ricorda il sostanziale fallimento delle riforme costituzionali approvate a colpi di maggioranza nelle precedenti legislature, a fronte della richiesta di maggiore trasparenza dell'attività politica e di più efficiente funzionalità del sistema istituzionale del Paese. Manifestato apprezzamento per la prospettata riduzione del numero dei parlamentari e per la rimodulazione dei poteri del Governo, segnatamente per quanto riguarda la revisione dello strumento della decretazione d'urgenza, esprime perplessità su alcuni aspetti del testo in esame, in particolare sulle competenze legislative del Senato federale e sulle mancate modifiche dell'articolo 117 della Costituzione. Nel reputare altresì opportuno ridurre il numero dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni estero e quello dei consiglieri regionali, su cui preannunzia la presentazione di specifiche proposte emendative, auspica l'introduzione dell'istituto della sfiducia costruttiva, quale elemento di dialettica equilibrata fra Parlamento, Governo ed elettorato. Nel ritenere, infine, che l'iter del testo unificato in discussione dovrebbe svolgersi contestualmente a quello del progetto di riforma della legge elettorale, esprime un giudizio nettamente positivo sul modello tedesco.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Ricordato il forte impegno profuso dal suo gruppo nel corso della precedente legislatura nel procedimento di riforma della Costituzione allora varata, rivendica altresì l'atteggiamento responsabile della sua parte politica, che non intende sottrarsi al confronto, già avvenuto in I Commissione, su un testo di riforma su cui ritiene sospetta l'intervenuta accelerazione del dibattito parlamentare, legata probabilmente alla crisi interna alla maggioranza. Rilevato altresì che il testo in esame richiede ulteriori miglioramenti, auspica, a tal fine, l'accoglimento di proposte emendative idonee a consentire al suo gruppo di assumere una posizione diversa dall'astensione espressa in Commissione. Manifestato apprezzamento, in particolare, per il previsto superamento del bicameralismo perfetto e per la riduzione del numero dei parlamentari, ritiene che occorra rafforzare le competenze esclusive del Senato federale.
CARLO COSTANTINI (IdV). Sottolinea la necessità e l'urgenza di approvare la riforma costituzionale in discussione, rispondente all'esigenza di superare l'attuale bicameralismo perfetto, individuando un'equilibrata differenziazione delle funzioni tra Camera e Senato federale. Richiamati quindi gli aspetti salienti del testo proposto, osserva che le disposizioni da esso recate permetteranno di eliminare i contrasti Stato-regioni, tramite una migliore ripartizione delle competenze legislative, di ridurre significativamente i costi della politica e di rafforzare il ruolo del Presidente del Consiglio. Nell'auspicare, infine, una rivisitazione dell'attuale legge elettorale, osserva che i parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere rispondono ad esigenze diffuse di rappresentatività.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com. It). Esprime forti perplessità sul testo unificato in discussione, nella sua attuale stesura, che per molti aspetti ricalca la riforma costituzionale varata nella scorsa legislatura dalla maggioranza del centrodestra; giudica non condivisibile, in particolare, il prospettato assetto del Senato federale, che non appare coerente, tra l'altro, con l'esigenza di conferire maggiore efficienza all'attività del Parlamento, il cui ruolo risulterebbe peraltro svilito. Paventa altresì il rischio che l'impianto del provvedimentoPag. VIIIin esame sia propedeutico all'introduzione di un sistema elettorale fondato sul modello tedesco, a suo giudizio incompatibile con la necessità di superare la fase di transizione politica in atto nel Paese. Nel preannunziare, quindi, la presentazione di proposte emendative, sottolinea che la sua parte politica intende continuare ad assumere un atteggiamento improntato a senso di responsabilità, auspicando che si possano modificare gli aspetti più discutibili del testo in discussione.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Esprime amarezza perché si è persa l'occasione per avviare un percorso di riforma che, prendendo eventualmente le mosse dall'apprezzabile testo approvato nella scorsa legislatura dalla maggioranza di centrodestra, avrebbe potuto rappresentare un effettivo progresso per il Paese. Ritiene quindi che non si possa fare altro che prendere atto che non sussistono le condizioni politiche per un effettivo dialogo tra maggioranza e opposizione in vista della necessaria rivisitazione di alcune parti del testo costituzionale. Evidenziate quindi le lacune e le incongruenze presenti nel provvedimento in esame, giudica negativamente, in particolare, la mancata revisione dell'articolo 117 della Carta fondamentale, nonché i poteri eccessivamente limitati attribuiti al Senato federale. Rileva peraltro che per superare tale situazione di empasse si potrebbe ipotizzare il ricorso ad un'Assemblea costituente, pur ricordando di essere stato in passato contrario a tale soluzione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Nell'esprimere apprezzamento e soddisfazione per l'importante lavoro svolto dalla I Commissione, rivolge un particolare ringraziamento ai relatori e al presidente Violante per la stesura di un testo frutto della complessa mediazione fra le diverse forze politiche. Giudicata positivamente l'astensione dei gruppi di opposizione sul mandato dei relatori e pienamente condivisibile la filosofia ispiratrice di un testo unificato che risponde all'esigenza di rendere funzionale il sistema istituzionale del Paese, sottolinea la particolare valenza delle misure volte a rafforzare i poteri del Presidente del Consiglio. Auspica, infine, che sul progetto di riforma costituzionale si registri un'ampia convergenza parlamentare.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
La seduta, sospesa alle 20,30, è ripresa alle 20,40.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI