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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Soppressione dell'Autorità portuale di Trapani - n. 3-01364)
PRESIDENTE. Il deputato Lucchese ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-01364, concernente la soppressione dell'Autorità portuale di Trapani (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, signor Ministro, lo scorso 5 ottobre è stato disposto lo scioglimento dell'Autorità portuale di Trapani ed è stato nominato un commissario. Non più di una settimana fa, tuttavia, il rappresentante del Governo, il sottosegretario per le infrastrutture, Casillo, interpellato sulla vicenda, ha dichiarato che i due atti citati - lo scioglimento dell'Autorità portuale e la nomina del commissario - presentano forti elementi di illegittimità, in quanto non è stato ancora emanato il regolamento che avrebbe dovuto fissare i criteri per l'istituzione, la conferma o l'eventuale soppressione delle autorità portuali italiane.
Il porto di Trapani, sia commercialmente sia turisticamente, rappresenta una risorsa per il trapanese e per la Sicilia; gli operatori economici, pertanto, non comprendono una decisione così improvvisa ed immotivata.
Signor Ministro, le chiediamo dunque i motivi di tale decisione e se ne abbia valutato le conseguenze dal punto di vista economico ed occupazionale, nonché se non ritenga di annullare il provvedimento di soppressione ed evitare così che esso sia impugnato.
PRESIDENTE. Il Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, desidero rispondere anzitutto al quesito finale posto dagli onorevoli interroganti - circa l'opportunità di annullare il provvedimento di soppressione dell'Autorità portuale di Trapani - per far rilevare che, trattandosi di un decreto del Presidente della Repubblica, non vi è alcun potere di annullamento da parte del Ministro dei trasporti. Peraltro, il decreto del Presidente della Repubblica in parola è stato emanatoPag. 10proprio su proposta del Ministro dei trasporti, che quindi ne condivide per intero i contenuti.
Ciò detto, mi preme fare talune precisazioni in merito alle premesse contenute nell'interrogazione in esame. La prima riguarda il fatto che non è stato ancora emanato il regolamento previsto dal comma 989, articolo 1, della legge n. 296 del 2006, che, tra l'altro, dovrà indicare la verifica del possesso dei requisiti previsti per la conferma o l'eventuale soppressione delle autorità portuali. Ciò significa che è attualmente ancora in vigore il comma 10 dell'articolo 6 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, che costituisce il presupposto normativo sul quale si è basata la richiesta di soppressione, dovuta a mancanza dei requisiti minimi relativi ai volumi di traffico, come risulta dalla documentazione fornita dalla locale autorità marittima. In relazione a ciò, è opportuno notare che l'articolo 6, comma 10, della citata legge n. 84 del 1994, non attribuisce alcun potere discrezionale all'amministrazione nel caso che vengano meno i requisiti traffico in un porto sede di autorità portuale: la soppressione di detta autorità portuale si configura infatti in tal caso come un atto dovuto.
La seconda precisazione attiene al parere che è stato espresso dal sottosegretario Casillo in data 11 ottobre 2007, rispondendo ad un'interpellanza urgente, vertente sullo stesso argomento, presentata dall'onorevole Lucchese. Si tratta di un parere basato su presupposti non conosciuti circa la normativa vigente in materia e relativamente agli atti amministrativi emanati dal Ministero dei trasporti, e, pertanto, arrivato a conclusioni errate circa la legittimità degli atti compiuti.
Infine, per quanto riguarda l'importanza dal punto di vista socio-economico del porto di Trapani e la prospettiva che questo entri a far parte di un'autorità portuale di sistema che comprenda altri porti siciliani, il Ministero dei trasporti è pienamente d'accordo, essendo tale eventualità congruente con la logica dei sistemi portuali integrati che da tempo lo stesso sta promuovendo. A tal fine, non appena completata l'attività del commissario liquidatore nominato in data 15 ottobre 2007, il Ministro provvederà ad avviare i più opportuni contatti con le istituzioni locali al fine di individuare le modalità con cui avviare un reale processo di valorizzazione del porto di Trapani.
PRESIDENTE. Il deputato Lucchese ha facoltà di replicare per due minuti.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Ministro, mi dichiaro insoddisfatto per la risposta fornita alla mia interrogazione. Lei ha dato una risposta burocratica e si è arrampicato sugli specchi per giustificare una decisione che era politica e non tecnica.
Non comprendiamo le ragioni di una decisione così improvvisa e intempestiva, quando sarebbe stato sufficiente attendere la fine del mese per vedere come il regolamento avrebbe disciplinato l'intera materia, tanto che la popolazione e gli operatori della città di Trapani hanno accolto tale decisione come un vero e proprio atto di ostilità del Governo nei confronti della Sicilia in generale, e della città di Trapani in particolare.
Come ha affermato il Ministero delle infrastrutture, il provvedimento appare infatti dissonante rispetto al contesto normativo generale, e si espone, pertanto, ad essere impugnato per illegittimità, essendo stato tra l'altro avviato in assenza del concerto con il suddetto Ministero, nonché in virtù di una normativa destinata ad essere modificata nei suoi elementi essenziali.
Questa vicenda dice anche qualcosa di più, e cioè che i continui episodi di incomunicabilità tra i rappresentanti del Governo e le continue dissonanze - anche su argomenti prettamente tecnici - sono la dimostrazione che ormai il Paese è sottoposto al rischio di un continuo corto circuito: sarebbe meglio allora staccare la spina al più presto!
Il Governo litiga su tutto e, poiché è clinicamente morto, non è in grado di prendere alcuna decisione logica e coerente: non ha più nessun riflesso. Il PresidentePag. 11del Consiglio passa il suo tempo a dirimere le varie controversie tra i suoi Ministri. Di tutto ciò i cittadini terranno conto, perché a nessuno è lecito giocare sul destino di un territorio, della sua popolazione e delle future generazioni, come ha affermato lo stesso vescovo di Trapani, monsignor Micciché.