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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,36).
(Intendimenti del Governo con riferimento alla mancata creazione di aree di parcheggio gratuito da parte di numerosi comuni - n. 2-00780)
PRESIDENTE. La deputata Rossi Gasparrini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00780, concernente intendimenti del Governo con riferimento alla mancata creazione di aree di parcheggio gratuito da parte di numerosi comuni (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
FEDERICA ROSSI GASPARRINI. Signor Presidente, i sottoscritti chiedono al Governo di sapere quanto segue. Dopo aver preso atto da molte iniziative giornalistiche, ma non solo, in particolare da un'indagine giornalistica importante realizzata dalla redazione del Tg5 circa i rapporti fra i cittadini e i comuni per quanto riguarda il diritto a poter parcheggiare, risulta che in molti comuni italiani, soprattutto in quelli più grandi, le multe elevate contro gli automobilisti per infrazione del codice della strada rappresentano un incasso elevato e che, in alcuni comuni, tale incasso raggiungerebbe un importo addirittura superiore rispetto al valore totale delle entrate provenienti dalle imposte locali. Risulta, altresì, che la previsione di questi introiti venga persino inserita nelle previsioni di bilancio, a dimostrazione che simili entrate costituiscono, ormai, per numerosi comuni, una vera e propria voce di finanziamento delle proprie attività.
Da quanto premesso, sembrerebbe potersi dedurre la tendenza da parte degli automobilisti e dei motociclisti italiani a comportamenti spregiudicati e fortemente pericolosi per sé stessi e per gli altri. Analizzando i dati con attenzione, tuttavia, emerge che l'elevato valore economico delle multe è principalmente legato non a comportamenti rischiosi per la sicurezza stradale, bensì alla sosta a pagamento, laddove sia superata, anche di poco, l'ora di stazionamento pagata e al parcheggio in sosta non autorizzata. Ne consegue che, lungi dal contribuire a una maggior sicurezza delle nostre strade, le multe elevate contro gli automobilisti sono da questi ultimi vissute come vere e proprie vessazioni, soprattutto considerato che i cittadini già pagano, attraverso la tassazione, la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle strade. L'ingiustizia sociale avvertita dai cittadini è forte ed è tanto più evidente ove si consideri che automobilisti e motociclisti ricorrono all'uso dei mezzi privati per raggiungere il posto di lavoro e, non essendovi un servizio pubblico adeguato, questa rimane l'unica possibilità.
Pertanto, trovare spazi dedicati ad aree di parcheggio quasi risibili (e tutti, purtroppo, a pagamento) invece di spazi più ampi, porta ad una condizione di ribellione dei cittadini verso la politica amministrativa ma, soprattutto, nazionale.
Ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera f) del codice della strada, l'individuazione delle aree destinate a parcheggio a pagamento avviene fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con questa interpellanza urgente, si chiede se i Ministri interpellati e, in particolare, il Ministro delle infrastrutture, intendano adottare direttive - e se intendano farlo, quali - volte ad alleviare i cittadini da questa impropria e pesante pressione fiscale che, ad avviso degli interpellanti, costituisce un comportamento arbitrario da parte dei comuni che non investono, tra l'altro, le ricordate risorse nelle creazione di aree di parcheggio gratuito a disposizione degli utenti, ma anzi riducono tali spazi, espropriando di fatto gli stessi utenti di un servizio dovuto.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali, Pietro Colonnella, ha facoltà di rispondere.
PIETRO COLONNELLA, Sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali. Signor Presidente, onorevole Rossi Gasparrini, onorevoli deputati, l'articoloPag. 577, comma 1, lettera f) del codice della strada dispone che i comuni possano stabilire nei centri abitati, con ordinanza del sindaco, previa deliberazione della Giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le aree urbane. Allo stato attuale, a seguito della soppressione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la competenza in materia è incardinata presso il Ministero dei trasporti. Per quanto concerne il Dipartimento aree urbane, anch'esso soppresso, le relative competenze sembrano attribuite al Ministero delle infrastrutture, ai sensi dell'articolo 1, lettera c), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 luglio 2006.
Tanto premesso, in via generale, giova ricordare i contenuti del citato articolo 7, primo fra tutti quello enucleato nel comma 7, il quale prevede che i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione, gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana. Si ricorda, inoltre, il principio enucleato dal successivo comma 8, il quale, sulla base di determinati presupposti, prevede che in prossimità delle zone destinate a parcheggio oneroso siano individuate zone a parcheggio libero. Tuttavia, non può sottacersi che, data la formulazione della lettera f) dell'articolo 7, in assenza dell'emanazione delle direttive ministeriali volte ad individuare condizioni e tariffe della sosta a pagamento, i comuni, di fatto, si ritengono, comunque, liberi di agire.
Proprio per tale motivo, è impegno di questa amministrazione provvedere all'elaborazione delle suddette direttive, al fine di ricondurre l'operato degli enti locali in materia di parcheggi onerosi ad uniformità e ragionevolezza. Certamente, onorevole Rossi Gasparrini, l'interpellanza urgente da lei presentata e sottoscritta da altri deputati costituisce, per il Ministero dei trasporti, uno stimolo positivo ad agire nel senso richiamato.
PRESIDENTE. La deputata Rossi Gasparrini ha facoltà di replicare.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI. Signor Presidente, sono abbastanza soddisfatta della proposta che proviene dal Governo, di intervenire in materia, ricordando l'arbitrio cui sono sottoposti i cittadini.
Infatti, fa male sentire un sindaco dichiarare che il bilancio del proprio comune è triplicato perché vengono multati i cittadini. Per tornare alla difficoltà oggi esistente - che dobbiamo colmare - relativa al rapporto fra le persone e la politica. Si dice, in generale, che il Governo e il Parlamento siano da condannare, ma nella realtà lo sono gli abusi compiuti anche dalle amministrazioni, talvolta, forse in modo ingenuo - vorrei essere gentile -, contro i diritti dei cittadini.
Ricordo che lei ha citato l'articolo 7, comma 1, lettera f) del codice della strada, in cui è scritto che i comuni sono gli enti proprietari. Vorrei far presente che i proprietari delle piazze e delle strade sono i cittadini, non i comuni e che fin quando i sindaci penseranno di essere proprietari del proprio territorio, la democrazia nel nostro Paese avrà difficoltà ad essere amata.
Quindi, come gruppo Popolari-Udeur, saremo vicino al percorso da lei indicato, eventualmente anche predisponendo una proposta di legge in quest'ottica. Tuttavia, la nostra richiesta è di vigilare, affinché, in qualche modo sia noto che il Governo è contro tali abusi, in quanto quella che si sta verificando è una tassazione illecita.
Vorrei ricordare solo un paese, una cittadina italiana, che si chiama San Benedetto del Tronto. Presumo che perPag. 58essere alla moda abbia istituito delle aree di parcheggio onerose. Tuttavia a latere sono stati creati anche ampi spazi di parcheggio libero. In modo evidente, si è assistito ad una scelta da parte dei cittadini, perché le aree onerose si sono totalmente svuotate dal parcheggio, mentre le aree giustamente costruite per il parcheggio libero sono state occupate da chi di diritto: noi cittadini.